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Autore: Akiko Uzumaki    10/05/2019    1 recensioni
Jackie , una adolescente californiana, decide di cambiare scuola, affinché le cose nella sua vita migliorino dopo essere stata piantata dalla sua migliore amica e umiliata dal suo ex ragazzo. Affiancata dai suoi amici di sempre, Frank, Moe e Mark, decide così di stravolgere completamente la sua vita, incontrando Scream, la sua pazza compagna di stanza nel nuovo convitto, Steve, che diventerà il suo migliore amico, e Dean, quel ragazzo tanto timido quanto dolce e premuroso.
Eppure c'è una cosa che deve ancora capire: il vero cambiamento non deve avvenire nel contorno, ma dentro di sé.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canzone consigliata: Why'd you only call me when you're high?, Arctic Monkeys

Dopo quella sera all'Homecoming, passo molto tempo a fare qualsiasi cosa ci venga in mente con Steve, che è praticamente diventato il mio migliore amico. Non ho più visto Moe, o Frank, o Mark, a parte qualche volta in giro per la scuola mentre parlano con amici conosciuti qui, a scuola, e noi ci scambiamo solo un cenno col capo o con la mano da lontano. È quasi come se fossimo diventati degli estranei, come se tutto quello che abbiamo condiviso fosse stato sciolto nell'acido e abbia ferito solo me. È stato tutto troppo veloce, anche per me. Fortuna che ho Scream, Steve, Candy e Liu, che mi hanno donato affetto e simpatia praticamente da subito, e che, nel caso delle ragazze, volevo anche rigettare. Candy e Liu sono un portento: a volte sembrano quasi delle sorelle, si prendono molto l'una cura dell'altra, ma la cosa che più mi sorprende è che sono totalmente diverse l'una dall'altra. Mentre Candy ha un carattere dolce, estremamente femminile e molto riservato, Liu è il tipo forte, che di dolce non ha nemmeno i lineamenti, è ad un certo punto inizia a parlare di sesso come se niente fosse. Eppure sono molto unite, è spesso mi danno l'impressione di non comprendere nei loro giochi Scream. Per quando riguarda lei... Dire che è un personaggio è poco. Simpatica, dolce, divertente, strana, sono solo quattro degli innumerevoli aggettivi che la descrivono. Infine, Steve è uno di quei ragazzi che io definisco "alternativi", non assolutamente il classico "bad boy" ma anzi, è una persona d'oro. E poi, se ho voglia di divertirmi basta che lo chiamo dalla finestra della sua stanza. È grazie a loro che è avvenuto un piccolo cambiamento. Guardandomi allo specchio, infatti, mi vedo già cambiata, tutto è diverso al di fuori di me e ha già preso una forma nuova, a me sconosciuta, ma tutto ciò mi crea un brivido di piacere intenso. Se cambia l'esterno, ciò vuol dire che anche io sto cambiando.

-Allora, Jackie, sei davvero sicura di voler cambiare i tuoi gusti musicali? Io, personalmente, li considero merda, ma se a te piacciono va bene, non c'è nulla di male...- sta dicendo Scream, stringendo un CD nero con una specie di onda radio come copertina. Le ho chiesto di istruirmi sui suoi gusti musicali, che ovviamente sono diversi dai miei, ma comunque sembrano carini.

-Dunque, questo CD è "AM" degli Arctic Monkeys, la canzone più bella?- taglio corto, mettendomi a sedere sul letto con un quaderno tra le mani, la cui copertina raffigura la pagina iniziale del primo volume di "Naruto". Scream mi segue, non prima di aver inserito il CD nel lettore, e una musica da un sound indie invade la stanza. La mia testa si muove naturalmente, come in estasi, mentre Scream prende un sacchetto dal suo guardaroba e un borsello colorato, facendomi capire quello che è in procinto di fare.

-Ti stai per fare una canna?- le chiedo, esitando, e lei annuisce. Già so cosa comporta tutto questo: dobbiamo aprire le finestre per far passare l'aria e non far capire che qui si è fumato. Nell'occasione, io mi chiudo in bagno oppure vado in giro per il dormitorio come una vagabonda, e questo mi ha fatto guadagnare non poche amicizie, tutte molto simpatiche. È strano però, che la mia coinquilina stia per fumare quando io le ho chiesto di ascoltare la sua musica insieme. Non ho ancora capito se è un modo per cacciarmi o cosa, ma non credo che voglia mandarmi via.

-No, ci stiamo per fare una canna.- risponde, rollando una cartina con una sostanza che mi fa salire la nausea al solo sguardo. Deglutisco e mi allontano, iniziando a prendere una borsa a caso per metterci un po' di sigarette e un libro.

-No, no, dove vai, oggi rimani qua e provi.- dice, risoluta, alzandosi e bloccando la porta con il piede. Rimango basita, non aspettandomelo, dato anche che odio le canne e ho a fatica accettato che miei conoscenti le facessero.

-Io non ne sono in grado.- dico a fatica, cercando invano di uscire dalla stanza. Sinceramente non capisco il perché di questa insistenza, è così da un mese e lei non mi ha mai chiesto di farlo.

-Jackie, calmati, non è niente di che, ci sono io qui e abbiamo un frigorifero pieno di roba, nel caso tu ti sentissi male.- mi tranquillizza, e non so come mi ritrovo a girarmi e posare la borsa sul mio letto, a lanciare i jeans da qualche parte nella stanza e a chiudere la porta a chiave. La musica degli Arctic Monkeys è ancora alta e rimbomba ancora nella stanza, a ricordarmi che, alla fine, la vecchia Jackie attenta e che non faceva cose troppo al di fuori della sua portata non c'è più, è morta, e l'ho uccisa io. Scream accende il drumo, portandoselo alla bocca e aspirando. Imito i suoi movimenti cercando di fare le cose per bene, e il sapore dell'erba si fa spazio nella mia bocca: mi viene da tossire, a tratti da vomitare, è un sapore orribile.

-Bleah, che schifo, non ne voglio più.- ammetto, passandogli il drumo e provocandole una risata. Una cosa da fare mai più nella vita.

-Lo avevo immaginato, ma dovevi provare per saperlo.- sorride, continuando da sola. Ancora musica (la canzone è, non a caso, "Why'd you only call me when you're high?" sempre degli Arctic Monkeys), ancora silenzio, ancora fumo.

-Senti un po', è da un po' che te lo volevo chiedere ma... Cosa succede con Steve? A quando il vostro matrimonio?- scherza, con una voce un po' strana, provocandomi una risata. Lo avevo immaginato, abbiamo confuso tutti gli altri. È strano vedere due ragazzi così uniti non stare insieme, siamo anche entrambi affettuosi ed è scontato che gli altri sospettino di noi.

-Io e Steve siamo amici, nulla di più, nulla di meno.- dichiaro, sorridendo. Ma lei è strana, da quando abbiamo iniziato a parlare dell'argomento il suo sguardo è diventato diverso, più luminoso e attento, quasi sospettoso e a tratti direi anche geloso... E poche volte qualcuno ha questo sguardo, quando si dubita della persona che si ha accanto oppure...

-Ti piace Steve!- sparo, in tono accusatorio, che fa tossire la mia amica. Come non detto, altrimenti sarebbe stata impassibile e avrebbe risposto semplicemente di no.

-M-ma no! È carino, lo ammetto, somiglia molto ad Alex Turner, il cantante degli Arctic, ma nulla di più...- confessa in tono acuto, evitando di incontrare il mio sguardo, segni che è in imbarazzo e che non vuole dirmi la verità.
Dovrei prendere in considerazione l'idea di iscrivermi alla facoltà di Psicologia.

-Allora è per questo che prima mi facevi il terzo grado su di lui, credevi di avere concorrenza! Sta tranquilla, non mi piace, non in quel senso.- la rassicuro e, pensando che io non la noti, prende un sospiro di sollievo. Qualcosa mi dice che devo intervenire io.

-Piuttosto, invece di parlare di me, perché non mi parli della festa a cui devi andare venerdì? Poi sabato esci con il mio gruppo, sappilo.- cambia discorso, e io la assecondo, perché so quanto possa essere fastidiosa l'insistenza.

-Nulla di che, un mio amico compie diciassette anni e ci ha invitato alla sua villa con piscina per festeggiare.- ammetto, piuttosto tranquilla. Ma in realtà non ho tanta voglia di andarci, per qualche strano brutto presentimento.
                        ***************
Per la prima volta dopo un mese, rivedo Moe, Frank e Mark, con cui andrò alla festa di Axel, uno dei miei più cari amici. In macchina io mi mantengo nel mio silenzio mortale, mentre i miei amici parlano animatamente, e io guardò un punto indefinito sul mio cellulare. Ho una brutta sensazione, e i miei amici non hanno capito niente. Dopo avermi salutato, non mi hanno nemmeno chiesto come stessi, se stessi trovando difficoltà, se mi trovassi bene... Nulla di tutto ciò. Sto iniziando a pensare che le persone sono egoiste, e che io non ho nessuna colpa, se non quella di interessarmi agli altri e alle loro storie. Ma a me... Chi ha mai pensato a me? Forse è destino che io rimanga da sola, anche se in realtà ho qualcuno, quel qualcuno non ha mai un interesse vero nei miei confronti. Sospiro in maniera rumorosa, e anche gli altri sembrano accorgersi della mia presenza.

-Ah ma c'è anche Jackie!- scherza Mark, provocando la risata degli altri due, ma che a me da solo innervosire solo di più.

-Fottiti.- sputo, guardando fuori dal finestrino e realizzando di avere le lacrime agli occhi, che mi sta succedendo? Io sto bene, non posso piangere.

-Mi sembrava strano il silenzio...- continua Frank, facendomi intuire che in realtà le persone che credevo amiche sono delle merde come tutti gli altri. Nemmeno a chiedermi nulla, il perché della mia reazione.

-Andate al diavolo.- concludo la seduta, uscendo dalla macchina e andando alla festa.
                         **************
Un disastro. Ecco che cos'è questa festa. Gente ubriaca in ogni dove tranne me, Frank, Mark e Moe, a cui ho chiesto scusa per il mio atteggiamento, e ormai la piscina di Axel ha assunto un colorito giallo-verde abbastanza rivoltante. Adesso mi trovo da sola con Moe, che sta quasi per addormentarsi sulla sdraio a bordo piscina, mentre Mark è da suo cugino- il festeggiato, ubriaco come la merda- e Frank dorme da qualche parte, direttamente. Ad un certo punto, mentre mi sistemo il vestito sulle gambe, un forte odore di alcol e fumo mi invade le narici e due braccia mi avvolgono, che riconosco quelle di Jeff, il miglior amico si Axel. Ho sempre saputo che ha una cotta per me, che ha sempre odiato Jim e tutti i ragazzi con cui sono stata. Credo sia la prima volta che lo vedo ubriaco, e ho un po' di paura, anche perché sono sola contro praticamente un armadio, o qualcosa che per stazza si avvicina molto ad esso.

-Jeff, staccati, sei ubriaco.- mi dimeno, con forza, ma niente: lui è più forte di me. Alcol, erba, stretta allo stomaco: non volevo mai più sentire queste cose tutte insieme, quella doveva essere l'ultima volta.

-Jackie... Sei bellissima... Così bella che me lo fai venire duro...- mi ignora, provocandomi un conato di vomito abbastanza forte. Mi dimeno, ancora una volta, avendo sempre più paura, sentendomi ancora più debole di quello che sono.

-Jeff, staccati, ti prego, sei ubriaco e fatto allo stesso momento, smettila.- lo prego, inutilmente, perché inizia a baciarmi sul collo con baci umidi e disgustosi. Sento che sta per venirmi un attacco di panico, ancora una volta.

-Smettila!- ho la forza di urlare, mollandogli un ceffone che lo fa staccare da me.

-Eh, ti fai baciare e toccare da tutti e rifiuti solo me, puttana che non sei altro.- sputa, mentre il mio cuore finisce di spezzarsi definitivamente un'ultima volta. Mi alzo violentemente, facendo sì che la mia testa inizi a dolere, e inizio a correre, velocemente, incurante delle parole di scuse che arrivano dalla bocca di uno che credevo mio amico ma che invece mi ha appena chiamata puttana. Arrivo sul retro della villa, vuoto, buono, un po' come me in questo momento, ed è l'ideale per sparire dalla faccia della terra. Mi siedo nel punto più buio che c'è, e, rannicchiata su me stessa, inizio a piangere come se non avessi fatto null'altro nella mia vita.
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AKIKO'S SPACE
Benvenuti in questo nuovo capitolo, a solo una settimana di distanza dal precedente! Bene, iniziano ad esserci casini, anche se questo è niente in confronto a quello che succederà poi/ è già successo. Vi invito a lasciare una recensione e magari anche seguirmi su Instagram, dove sono @/akiko.uzumaki e pubblico contenuti extra, oltre che recensioni e citazioni. 
Non resta che salutarci, alla prossima gente!
-Akiko

   
 
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