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Autore: Fui Hygge    10/05/2019    3 recensioni
Fanfiction partecipante al contest Gara di Flash indetto dal gruppo Takahashi Fanfiction Italia.
Traccia: "Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre".
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Lo aveva pure preso sul serio, a quel vecchiaccio.
Certo, gli era sorto un sospetto, ma decise di accantonare ogni vecchia schermaglia e dargli bado.
Lo aveva accolto con un’aria così solenne, quando lo aveva convocato nella palestra Tendo, che si era quasi sentito in colpa per i suoi pensieri screditanti.
«Ranma» lo aveva chiamato con tono cupo, prima di aspirare fumo dalla sua pipa.
«Io e tuo padre pensiamo che, finalmente, tu sia pronto».
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Happosai, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vivi come se dovessi morire domani.
Impara come se dovessi vivere per sempre”

 

Lo aveva pure preso sul serio, a quel vecchiaccio.
Certo, gli era sorto un sospetto, ma decise di accantonare ogni vecchia schermaglia e dargli bado.
Lo aveva accolto con un’aria così solenne, quando lo aveva convocato nella palestra Tendo, che si era quasi sentito in colpa per i suoi pensieri screditanti.
«Ranma» lo aveva chiamato con tono cupo, prima di aspirare fumo dalla sua pipa.
«Io e tuo padre pensiamo che, finalmente, tu sia pronto».

Sembrava parlargli di una tecnica formidabile, niente a che vedere con tutte quelle baggianate che suo padre si ostinava a insegnargli.
Lo aveva portato in un luogo lontano da casa, erano soli, sperduti in una foresta, dove al centro stagliava una grotta, nella quale passava la maggior parte del tempo.
I suoni rimbombavano, non aveva idea da dove provenissero.
Ogni goccia d’acqua che cadeva a terra, creava un eco in grado di distrarlo.
«Smettila di guardare con gli occhi!», gli gridava, prima di accattarlo, o prima di lanciargli i suoi dannatissimi petardi.
Lo aveva tenuto bendato e al buio per buona parte dell’allenamento.
Molte volte non riusciva a scappargli o a reagire agli attacchi, soprattutto quando si trasformava, per sbaglio o per volontà del maestro.
Non aveva mai ricevuto tanti palpeggiamenti in vita sua.
«Acuisci i sensi! La vista non è necessaria, Ranma!», glielo ripeteva come un mantra.
Aveva iniziato prima a schivare, poi a saper colpire.
Molti dei suoi pugni erano andati a vuoto ma dopo il primo colpo andato a segno, non aveva più sbagliato.
Parava, prendeva al volo quello che Happosai gli lanciava, contrattaccava.
Erano state settimane estenuanti, dove il vecchiaccio sicuramente non perdeva occasione a cedere in inutili molestie, ma Ranma si sentiva soddisfatto, per la prima volta, dall’allenamento tenuto.
Aveva appreso qualcosa di importante, che poteva dargli un vantaggio decisamente non da poco, in qualsiasi combattimento futuro.
Non vedeva l’ora che tornasse Ryoga, sperduto chissà in quale isola del Giappone, per dar sfoggio delle sue nuove abilità, per potersi battere con qualcuno che riteneva un degno avversario.

L’ultracentenario pervertito lo aveva riportato a Nerima, suo padre e il Signor Tendo orgogliosi e commossi, oppure decisamente disperati per il ritorno del maestro in casa.
«Mostrateci i frutti di questo lungo allenamento!» chiedevano a gran voce.
Con una benda sugli occhi e un sacco sulle spalle, rincorreva il parassita percorrendo i tetti della cittadina.
“Stammi dietro, prendi tutto quello che ti lancio e mettilo nel sacco, che poi vediamo come te la sei cavata”, gli aveva detto, ridacchiando.

Quando però si tolse la benda perché non avvertiva più la presenza del parassita, si ritrovò una folla inferocita di donne che gli stava alle costole.
«Porco!»
«Razza di viscido pervertito!»
«Giù le mani dalle mie mutande!»
Volse gli occhi in alto, mentre un ruggito gli premeva sulla gola, ed eccolo lì: sornione e baldanzoso, che lo guardava compiaciuto.
«Sei proprio un mio allievo!»
«Vecchiaccio maledetto, torna subito qui!»
«Ma Ranma, goditi un po’ la vita»



Note dell'autrice:
Eccoci qua! Ho scritto qualcosa di assolutamente banalotto e per nulla pretenzioso, però devo dire che mi sono divertita.
Pensavo di scrivere tutt'altro con la traccia assegnatomi, ma alla fine questo è uscito!
Spero sia di vostro gradimento!
Ah sì, il titolo è dato da quell'animaletto senza vista che vive in alcune grotte e che, quindi, per sopravvivere deve avvalersi degli altri sensi di cui dispone.
Alla prossima, Cassandra :*
 

   
 
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