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Autore: Anown    10/05/2019    1 recensioni
Questa è una raccolta di oneshot accomunate dalla presenza di una coppia non canonica su cui si concentrano. Le storie potrebbero non incentrarsi esclusivamente su una coppia e alcune potrebbero non essere particolarmente romantiche.
Spero che la raccolta possa interessarvi.
cap 1 -Jo/Lighting(AU scolastico)
cap 2 -Scott/Zoey(una sorta di missing moment...)
cap 3 -Samey/Brick(AU scolastico)
cap 4 -Leshawna&Gwen Gwen/Courtney
cap 5 -Gwen/Geoff... e DJ
cap 6 -Dave/Ella
cap 7 -Courtney&Trent
cap 8 -Noah&Owen
cap 9 -Sky/???
cap 10 -Dawn/Scott (what if/ missing moments)
cap 11 -Heather&Harold
cap 12 -Duncan&Crimson
cap 13 -Mickey&Kitty
cap 14 -Spud/???
cap 15 -Alejandro/Courtney (missing moment)
cap 16 -Alejandro/??? (what if dopo TDWT)
cap 17 -Noah&Izzy
cap 18 -Lightning/??? (AU scolastico)
cap 19 -AnneMaria&Zoey
cap 20 -Beverly/Dawn (missing moment/what if)
cap 21 -(Scary Girl)Lauren/Damien
cap 22 -Zee&MK
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Era una tarda mattinata di un sabato come un altro, Leshawna, si dirigeva a casa dopo aver perso l'autobus. Normalmente sarebbe stata frustrata dalla cosa, invece l'aveva presa bene da una parte. Non aveva alcuna fretta di tornare, tanto ci voleva un po' perchè quella persona arrivasse. C'era una cosa che sapeva di dover fare una volta tornata e un motivo per temporeggiare che sfuggisse alla sua volontà non dandole motivo di sentirsi in colpa era il benvenuto...
-Leshawna! Ehy, Leshawna!- in un primo momento non era sicura di aver sentito bene, poi si girò e vide che sul marciapiede dal lato opposto al suo c'era effettivamente una ragazza che cercava di richiamare la sua attenzione. Leshawna non ci mise troppo per riconoscere la giovane dalla camicia indaco pastello. Gwen era leggermente meno pallida, portava in capelli scuri un po' più lunghi e senza meches di tinta verde acqua, ma rimaneva sempre lei. Al massimo, forse, si sarebbe potuta un po' stupire della vivacità che mostrava chiamandola in quel modo? In realtà no... indipendentemente dall'amore per lo stile dark, la ragazza aveva sempre avuto un lato capace di entusiasmo anche se forse non amava mostrarlo.
-Ehy!- le rispose salutando con la mano per farle capire che anche lei l'aveva vista e riconosciuta. Quando potè attraversò la strada.
-Quanto tempo, eh, mozzarellina!- sorrise e abbracciandola la sollevò leggermente da terra. Forse avrebbe dovuto sentirsi a disagio, dal punto di vista di Gwen doveva essere come se lei l'avesse abbandonata di punto in bianco qualche anno prima. Ma Leshawna sapeva essere un tipo molto impulsivo, si lasciava trasportare dalle prime emozioni che un evento le scatenava, in quel caso sorpresa e contentezza.
-Eh, già...- Gwen sorrise, neanche lei sembrava farsi troppi problemi. Le due decisero di andare a prendere un caffè insieme.
-E' stata una fortuita coincidenza trovarti per strada così a caso.- disse Gwen mentre andavano verso il bar.
-Già...- per un attimo Leshawna sembrò pensierosa, quello non era un contrattempo indipendente dalla sua volontà.... -Beh, sarà stato l'universo.- rise riferendosi ad una delle cose strane di cui parlava Gwen a volte.
-Ah, ancora un po' ci credo...- sospirò Gwen. -Ma sempre meno...-
-Peccato, fa sempre comodo avere qualcuno o qualcosa di più grande da incolpare.-
-Puoi ben dirlo.-
Le ragazze si sedettero ad un tavolo del bar e Gwen ordinò, aspettando continuarono a chiacchierare.
-In effetti, non ci vediamo da davvero molto tempo...- disse Gwen ad un certo punto. -E non ci parliamo da ancora prima... è come se fossi scomparsa dopo che ho rotto con Trent.- era più una frecciatina per scherzare anche se in piccola parte era un po' per togliersi un sassolino dalla scarpa, ma non provava realmente rancore nei suoi confronti.
-Effettivamente...- l'altra per un attimo sembrò leggermente tesa. -E suppongo che stenderti con un lancio di cucchiaio in testa non sia stato un gran ultimo contatto...-
-Quale cucchiaio?- chiese perplessa, Gwen.
-Cucchiaio? Nessun cucchiaio! Chi ha parlato di cucchiai?- Leshawna rise nervosamente “Ah, non se lo ricorda? L'ho colpita così forte? O forse troppo poco?” si chiese. “Perchè mi sento così sollevata e ho finito per negare in quel modo? Comunque era colpa sua... Che stupidaggine, forse è passato solo troppo tempo... ” sospirò, si era lasciata prendere un po' troppo alla sprovvista. Gwen sembrava un po' confusa, ma lasciò perdere.
-Sai, Tyler... gli altri reality... non avevo il tempo materiale da passare con te e per aiutarti con quei vlog eco-friendly...- si giustificò.
-Tranquilla, lo so.- la rassicurò Gwen.
-Certo che anche tu sei stata troppo occupata con Duncan per provare a chiamarmi, eh?- ricambiò Leshawna. -Spero abbia migliorato la sua igiene almeno durante quel periodo... sopratutto quella orale!- scherzò.
-Strano, da non credere...- Gwen sorrise.
-Uh... cosa?-
-Almeno da questo punto di vista credo che tu e Courtney sareste molto più che d'accordo.- rispose la ragazza. -Comunque sì... fra Duncan e altre cose non ho pensato a rintracciarti...- a Duncan non piaceva Leshawna ed era abbastanza sicura che il sentimento fosse pienamente ricambiato. C'era anche un altro problema, l'incognita della relazione con Harold... Secondo Duncan il nerd e la sua amica non stavano realmente insieme, ma Gwen non ne era del tutto certa. Non pensava che Harold le potesse portare rancore per la storia della pala. “Se un tipo come Harold dovesse prendersela con chiunque gli abbia fatto un torto farebbe prima a vivere da eremita... è impossibile non maltrattarlo o non essere infastiditi da lui almeno una volta per chiunque lo conosca...” ma fra lui e Duncan non scorreva certo buon sangue. Inoltre a causa del punk un po' tutti avevano cominciato a considerarla la nuova Heather... e Leshawna? Cosa pensava di lei? Non aveva mai avuto il coraggio di domandarglielo... Già non aveva preso bene il suo comportamento nei confronti di Harold... e in realtà si chiedeva se il motivo iniziale dell'allontanamento della ragazza non fosse proprio l'irritante quattrocchi...
-Rilassati gioia, non ci ho pensato neanche io e poi... beh, è normale avere periodi in cui si va d'accordo e periodi in cui ci si perde di vista.- i legami non erano qualcosa di stabile, anzi, la maggior parte erano in movimento.“Ci si adatta, si cresce, si cambia...” Non era niente di tragico o di particolarmente interessante su cui riflettere nella vita di tutti i giorni e proprio lei era abituata a prendere le cose per quel che erano senza farsi troppi problemi. Ma in quel momento in particola in cui le serviva che la sua relazione di coppia rimanesse stabile non era qualcosa di particolarmente lieto a cui pensare. -Ma rivederti mi rende molto felice, davvero. E rispolverare il passato può essere piacevole, anche se può portare una strana sensazione...- finalmente a Gwen venne portato il caffè.
-Credo di capire cosa intendi.- rispose Gwen.
-Sai... non so quanto possa contare ora, ma mi spiace di averti lasciata sola.- confessò Leshawna. -Non era uno dei tuoi momenti migliori, a maggior ragione avrei dovuto... eh, forse non mi sono comportata granchè bene...- ammise la ragazza. Gwen si sentì inaspettatamente sollevata, l'altra dopo qualche secondo di silenzio continuò -Beh, che stai facendo ultimamente? Hai qualche lavoro, lavoretto, università? Ti vedi con qualcuno?- domandò amichevolmente.
-Consegno pizze...- disse con zero entusiasmo -Sto cercando di frequentare la facoltà d'arte e sto convivendo con Courtney...- disse con naturalezza
-Ah, con Cour... con chi?!- esclamò Leshawna... -Oh... condividete l'affitto? Avevo pensato che...-
-Stiamo insieme.- ammise senza troppi giri di parole.
-Ah ok, mi fa piacere.- la ragazza scosse le spalle e sorrise, superò la sorpresa iniziale molto in fretta. -Sono curiosa, come è successo?-
-Ecco...- Gwen arrossì. -Un po' per caso...- Leshawna non sembrava soddisfatta dalla risposta. -Lei si è presentata da me ignorando il fatto che la nostra amicizia non fosse andata così bene ed è ripiombata nella mia vita...-
“Che tesoro di ragazza... una perla proprio...” pensò l'altra ignorando che anche lei tendenzialmente preferiva non fare caso ai propri sbagli. 
-..Da cosa nasce cosa e ho preferito prendere la situazione come veniva.- “Pensavo di essermi semplicemente stancata dei ragazzi, ma che sarebbe stata una situazione temporanea...” ripensò e invece eccola lì. -Alla fine sì è fatta seria... non ho molta voglia di entrare nei dettagli...- disse un po' schiva. -Comunque lei non è così male come sembra, sa essere adorabile... a volte...- ritornò leggermente rossa. -Tu invece?- Leshawna non rispose subito, a Gwen sembrò un po' strano...
-Ho fatto la commessa per un panificio, un panificio davvero terribile.- ricordò la ragazza. -Con l'università ci sto provando anche io, ma non so come andrà a finire... soprattutto in questo momento... Forse sto facendo un errore.- sbuffò lei, Gwen pensò che era una situazione abbastanza normale e si sentì meno preoccupata. -Harold invece ha solo le ultime materie da dare, c'era da aspettarselo... ah, quel bastardino, genietto, ma bastardino...- disse quasi con affetto. -Beh, però il mio tesoro è pur sempre un comune mortale. E' molto stressato, queste ultime materie lo hanno mandato in crisi.-
-Ah... quindi tu e Harold siete ancora amici?-
-Quanto te e Courtney.-
-Oh... sono contenta per te...- a Gwen scappò una piccola risata. -E' solo che è buffo e inaspettato.- sperava che non risultasse offensivo in qualche modo. Leshawna la rassicurò sorridendo. -Anche Courtney ha quasi concluso il suo percorso di studi... e anche lei sta dando i numeri...- disse assumendo un espressione corrucciata. -E' sempre stata una tipa metodica e che impazzisce se tutto non va come dice e, parlando di oggetti, non viene disposto secondo un ordine preciso, il suo, e capisco che si senta sotto pressione... Anche se... insomma, lei ha quasi finito mentre io sono in mezzo a una strada e vado molto a rilento!- Leshawna si ritrovò ad annuire in mezzo a quello sfogo. -Pur trattandosi di qualcosa che mi piace... in teoria...- sospirò la ragazza. -Eh... dicevo? Ah sì... capisco che mettere tutto secondo il suo ordine possa essere un modo per scaricare lo stress, ma si è messa anche a frugare fra le mie cose per fare pulizia e sbarazzarsi di tutto ciò che secondo lei non mi serve più! Non portavo più i miei vecchi vestiti, ma cacchio! Erano un ricordo!- Leshawna non riuscì a non sorridere notando l'auto censura dell'amica ma cercò di rimanere seria ad ascoltarla. -Stare con lei in questi giorni è un inferno... basta che posi un oggetto che mi serve fuori posto perchè non lo ritrovi, l'avrà già spostato da qualche altra parte dove secondo lei sta meglio. Non posso lasciare incustoditi i miei colori e i miei pennelli neanche per andare in bagno perchè lei me li poserà anche se li stavo usando. È praticamente un ossessione.- disse infastidita tamburellando con le dita sul tavolo.
-Sembra avere molto tempo libero.- osservò l'altra dubbiosa. -Ma... non dovrebbe studiare?-
-Dice che non riesce a concentrarsi se non è tutto perfettamente in ordine. Si fa anche degli schemi per pianificare lo studio, ma temo perda più tempo per la scaletta degli argomenti che per studiare o ripassare.- Era abbastanza preoccupata per la fidanzata. Forse nonostante si stesse rendendo insopportabile avrebbe dovuto cercare di sostenerla in qualche modo, ma anche Gwen aveva le sue cose a cui pensare ed oltre ai problemi di tutti i giorni si era presentato un grattacapo molto fastidioso di cui avrebbe voluto parlare e sfogarsi con Courtney, ma non riusciva a trovare un momento sereno. -Non farmi sembrare quella con la fidanzata più squilibrata, raccontami anche tu qualcosa.- Leshawna le sembrava stranamente silenziosa, ma era probabile che la stesse filtrando attraverso la sua visione attribuendole uno stato d'animo simile al suo.
-No, Harold non mi sta causando grossi problemi.- disse in un primo momento. -Diciamo... però ultimamente sta avendo una sorta di follia alimentare.- accennò la ragazza. -Fa attenzione a qualunque pietanza, cibi con odori troppo forti o poco digeribili, quelli che sono stati in frigo più di un giorno, non bisogna mangiare troppo pesce, deve essere tutto lavato bene, deve essere tutto ben cotto... e cose così.-
-Praticamente è in modalità donna incinta prudente?- scherzò Gwen.
-In caso credo che Harold avrebbe parecchie cose da spiegarmi.- la ragazza rise per un attimo. -E pensa che ultimamente mangiamo quasi sempre insieme, qualche settimana fa abbiamo mangiato con mia madre, lei si è arrabbiata accusandolo di sospettare che stesse cercando di avvelenarlo. Poveretta, c'è rimasta proprio male.- disse ancora un po' divertita, ma Gwen sembrava distratta.
-Se portassero loro la gravidanza non potrebbero optare per il Messico come via di fuga... perlomeno non passati i nove mesi. Beh, passati quelli anche le madri possono abbandonare i figli. Alcuni possono anche restare con i bambini qualche anno, poi puff... decidono di sparire...- Leshawna non sapeva se e come doveva intervenire in quel monologo. -Non farli direttamente i figli? Stare più attenti?- finì stizzita.
-Sai, non sempre si tratta di qualcosa di così controllabile...- Leshawna cercò di inserirsi nel discorso. -Beh, non dico che si tratti sempre di casi tragici. A volte può essere una questione di ignoranza, ragazzette ingenue che non sanno bene come evitare la gravidanza, ma si vergognano a parlarne, credono alla prima cosa che trovano in rete o a qualche superstizione stupida e... sorpresa, non funziona ma lo scoprono tardi.- durante la scuola ne aveva viste due di situazioni del genere... non erano cattive ragazze ed era affezionata ad una di loro “Chissà come stanno?”una volta l'aveva visto il bambino della sua amica, un coso rosa che piangeva infastidito da troppi visi sconosciuti. -Oppure può trattarsi di una perfetta combinazione di imprudenza, magari anche piccola, e sfortuna, molta sfortuna... Magari ci si era scordati del preservativo, ma c'era comunque la pillola... può darsi che eri anche abbastanza convinta che il tuo ragazzo avesse buone probabilità di essere sterile e invece rimani incinta...- l'attenzione di Leshawna si spostò sulla TV all'interno del bar, davano un telegiornale... -Poi c'è una catastrofe naturale e muori.-
-Cosa?!-
-Beh... non solo sei morta, hai anche passato i tuoi ultimi momenti di vita a preoccuparti.- si lasciò sfuggire uno sghignazzo. Forse avrebbe dovuto indagare di più su cosa preoccupasse Gwen, ma qualcosa la bloccò.
-Ora comunque dovrei andare.- sbuffò la pallida ragazza. -Mi ha fatto molto piacere vederti, ma è meglio che porti qualcosa da mangiare a Courtney. La fame la rende anche più feroce e sicuramente sarà così concentrata nel suo, noiosissimo, ordine da scordarsi di preparare qualcosa.- disse apparentemente rassegnata, ma con un po' di affetto. -E' un periodo un po' no, ma andrà meglio.-
-Perchè? Esistono periodi solo “sì”?- disse l'altra ragazza accennando un sorriso.
-Anche questo è vero. Ma tu vedi di non scomparire di nuovo.- la sfidò Gwen pacificamente Leshawna si sentì un presa alla sprovvista, ma rispose.
-Ah... ok, tranquilla.-
-Magari potremmo pranzare o cenare tutti insieme uno di questi giorni, così, tanto per vederci.- propose la ragazza. Leshawna la guardò con aria sospettosa. -Intendevo anche con Courtney e... Harold...-
-Ah... e non fiuti l'odore del disastro considerando l'ottimo rapporto dei nostri partner? Penso di non piacerle neanche io.- le fece presente con tono leggero e scherzoso, non era una reale preoccupazione. Gwen apparve inquieta per un attimo.
-Sono certa che si dimostreranno abbastanza maturi, sono loro i quasi laureati, no?- “Non può sapere che quando stavo con Duncan avevo dei timori simili, giusto?”
-Se per te va bene allora è tutto a posto anche per me. Comunque ciao... anche io avrei fretta di andare...- si lasciò scappare una risatina nervosa, sembrava colpevole di qualcosa.
-Aspetta...- la fermò Gwen. -C'è una cosa... un segreto di cui vorrei tanto liberarmi, di cui mi piacerebbe parlare... forse dovrei dirlo prima a Courtney, ma...-
-Non mi sembra molto corretto...- la fermò Leshawna un po' titubante. -Ho una specie segreto anche io, ma non mi sento di dirtelo... per ora.- confessò la ragazza, Gwen non si sentì troppo sorpresa. -Preferirei che me ne parlassi quando anche io sarò pronta a dirti cosa mi preoccupa e mi passa per la testa. Inoltre... non conosco così bene Courtney e non so nemmeno com'è ora, ma mi sembra un tipo geloso già con gli amici, sarebbe meglio dirlo prima a lei... sai non voglio essere ammazzata o ammazzare la tua ragazza per legittima difesa.- scherzò.
-Già, probabilmente hai ragione.- sospirò Gwen, ma sorrise. Forse non sarebbe neanche stato il caso di confidarsi con qualcuno che non si era fatto vedere per anni, ma non sentiva più il peso di quel periodo dopo averla rivista.
-Sei abbastanza diversa da come ti ricordavo.- Gwen la guardò stupita in un primo momento, non si aspettava quel commento. -Sembri più amichevole e meno cupa, tesoro.- disse inizialmente positiva.
“Forse è vero... un po' ho perso interesse nell'atteggiarmi e fare la tenebrosa...” 
-Comunque... se davvero quella cosa ti preoccupa tanto...- sembrava voler tornare sui propri passi. Ora che l'aveva davanti le veniva spontaneo tornare a preoccuparsi di lei. Gwen si era sempre atteggiata da dura e solitaria, ma non era realmente inscalfibile e non stava realmente bene quando gli altri la isolavano. Forse era un po' strano preoccuparsi in quel momento quando non aveva fatto alcun tentativo di rintracciarla?
-No, non c'è bisogno, sto bene così, sul serio.- la rassicurò la ragazza.

Dopo che le ragazze si congedarono, Leshawna cercò di arrivare a casa il più in fretta possibile, nel frattempo il telefono squillò. “Deve essere già arrivato... diamine!”
-Pronto...-
-Come stai!? Ho avuto per tutta la mattina mal di stomaco! Cos'è che abbiamo mangiato ieri?- chiese, Harold, dal telefono.
-Sto bene, calmati un po'.- lo frenò lei -Sei già arrivato a casa?-
-Sì, sono già a casa tua.- si calmò per un istante. -Sei sicura di stare bene?- chiese sospettoso -Se sto male io che non sono incinta allora tu...-
-Magari sei solo sotto pressione.- sospirò la ragazza.
-Eh? E perchè dovrei?- disse nervoso -Ma che almeno tu sia tranquilla è un bene, lo stress non avrebbe effetti positivi né su te, né sul bambino.- era un po' sollevato.
-Lo so. Sei tu quello che si è passato il tempo a parlarmi degli “interessantissimi” effetti dello stress sull'organismo e la salute, no?- disse con tono scanzonato.
-Ed io solo lieto di sapere che mi ascolti.- cercò di nascondere di essere compiaciuto... con scarsi risultati... non era affatto così scontato che qualcuno prestasse attenzione a ciò che diceva.
-Forse stai così  perchè sei solo soletto con i miei familiari... Dai, non ti mette a disagio neanche un po'?- lo stuzzicò.
-No...- negò il ragazzo, ma già normalmente nessuno dei due stava particolarmente simpatico alla famiglia dell'altro e i familiari non facevano molto per metterli a loro agio. -Ma cerca comunque di tornare presto...- aggiunse.
-Sarò subito lì.- gli assicurò -Scusa per il ritardo, ma mi sono fermata a fare compagnia a Gwen per un caffè... E' che si è stato un colpo di fortuna incontrarla, non la vedevo da tanto tempo... tranquillo l'ha preso solo lei il caffè.- specificò per evitare di fargli prendere un colpo. “Devo trovare un modo per impedirgli di procurarsi altre informazioni sulle gravidanze se voglio sopravvivere a questi mesi. Mi fa piacere che si interessi e si preoccupi, ma tende ad essere spaventosamente paranoico... però non posso impedirgli l'accesso ad internet... né dare fuoco a qualunque libro sull'argomento...” in realtà, in parte la faceva sentire più tranquilla il fatto che il ragazzo manifestasse così apertamente le sue preoccupazioni, percepirne alcune come esagerazioni la rassicurava, dall'altra parte era meglio stare attenti in due. Perlomeno per il momento erano in equilibrio. -Ma dobbiamo parlare ai miei del bambino insieme, non lasciarti sfuggire niente.-
-Tranquilla...- sospirò -Ci tengo alla pelle.- aggiunse.
-Già ma sei comunque sbadato, non si sa mai con te... e poi non essere melodrammatico. Guarda che sono l'unica dello stabile a non avere o aver avuto parenti in carcere.- si vantò la ragazza.
-Che dire, consolante...- Leshawna sentì dal telefono un rumore. -Oh no...-
-Che succede?-
-Sono venuti... i tuoi zii credo? Sai, se non chiamassi sorella e zio persone a caso, per me sarebbe più semplice capire chi è realmente tuo parente e chi no...- commentò -Ho il presentimento che non uscirò vivo da questa situazione...-
-Non dire sciocchezze, amore. Toglierti di mezzo non converrebbe a nessuno, inoltre sanno di non doversi mettere contro di me e fare qualcosa che potrebbe infastidirmi...- disse molto sicura di sé. Ma si affrettò e cominciò a correre comunque, non la rendeva tranquilla saperlo solo con i suoi e altri individui non ben identificati. Perchè sembrava che proprio quel giorno a casa sua dovesse venire altra gente?

Gwen non trovò nessuno a risponderle “Ciao” quando varcò la porta del loro appartamento. Courtney era con la testa china sulla scrivania, addormentata su un libro. Gwen posò il cibo cinese, poi riflettè attentamente... conveniva davvero svegliarla? Appena le poggiò la mano sul capo per accarezzarla ,Courtney scattò e si guardò intorno spaesata.
-Oh no...- si lamentò stropicciandosi gli occhi. -Mi sono addormentata... ancora!- disse in tono neanche tanto vagamente isterico. La ragazza riprese la matita e cercò di orientarsi nella pagina a cui era arrivata, ma Gwen, ignorata fino a quel momento la bloccò.
-Non se ne parla signorina.- la richiamò. La signorina le lanciò un'occhiataccia demoniaca. -Prima devi mangiare.- la ragazza con le occhiaie continuò a guardarla minacciosa. -Guarda che se non ti riguardi ne risentiranno anche le tue prestazioni mentali.- le fece presente con un sorriso. Courtney sbuffò ma accettò. Gwen riuscì a convincerla a spostarsi dalla scrivania per sedersi a mangiare con lei facendole notare che avrebbe rischiato di sporcare la scrivania. Normalmente l'idea l'avrebbe fatta impazzire, ma la poveretta era talmente stanca che non ci aveva pensato.
-Cosa sto diventando?! Una sciattona!?- aveva esclamato allarmata rendendosene conto.
Quando Courtney sembrò riprendersi, Gwen si fece coraggio e provò a parlarle.
-Courtney... volevo dirti che...- ma la ragazza la interruppe bruscamente.
-Me lo dirai dopo! Devo tornare a studiare!- poi aveva visto il viso turbato di Gwen. -Gwen, cos'hai?- le aveva chiesto preoccupata. Courtney sapeva già che il padre di Gwen se ne era andato quando Gwen era davvero molto piccola, ma alla notizia che l'uomo si fosse ripresentato dal nulla e volesse incontrarla la colse alla sprovvista e la riempì di rabbia.
-Ma stiamo scherzando?! Non ne ha alcun diritto dopo che ha lasciato te, tua madre e tuo fratello! Non può tornare e pretendere comprensione, la sua decisione l'ha presa, punto! Ora ne piangerà le conseguenze!- si rese conto che la sua rabbia non era affatto utile alla fidanzata così optò per un consiglio. -Non ci devi andare!- che somigliava a un ordine, ma era un consiglio... in teoria..
-Courtney, sul serio...- sospirò. -Non posso farlo...-
-Come non puoi?! Non gli devi niente!- finalmente si calmò un po' -Essere figli di qualcuno non significa volergli bene per dovere se questa persona ti fa deliberatamente del male.- disse severa, ma leggermente più pacata. -G-Gwen?- la ragazza non sembrava stare meglio, Courtney cominciò a pensare di star facendo un disastro. Non dispiacersi per un individuo simile e non considerarlo nemmeno era una questione di principio per Courtney... se poi sarebbe riuscita realmente a pensare secondo i propri principi se si fosse trovata al posto di Gwen era un altro paio di maniche... ma se Gwen ci stava male era mica colpa sua? I principi di Courtney l'avrebbero aiutata in qualche modo? Forse non stava dando abbastanza valore a come si sentiva Gwen...
-Ecco... Gwen...- tornò a sedersi vicino a lei poggiandole una mano sulla spalla.
-Lo so... ho la faccia di una con le coliche che cerca di sorridere...- disse Gwen alzando il viso verso di lei. -Se non lo incontrerò sarà solo peggio. Non voglio ripensare a questo momento, pentirmi di qualcosa che non ho fatto e restare a chiedermi cosa aveva da dire.- era triste, tesa, ma lucida.
“A differenza mia...” Courtney si sentì in imbarazzo. -Ma... se non te la senti non dovresti.- sospirò abbracciandola.
-Al massimo mi prenderò di collera, ma mi toglierò un pensiero e non avrò nulla da rimpiangere.-
-Scusa...- Gwen si stupì un po' di sentirlo. -Sono così stanca e... e mi sono fatta prendere dalla rabbia.- ammise Courtney cercando di mantenere un tono dignitoso. Le labbra di Gwen si incresparono in un leggero sorriso.
-Va tutto bene... credo di aver scelto il momento peggiore per dirtelo. Una persona svegliata da poco è feroce, non si deve disturbare.- cercò di sdrammatizzare.
-Perchè non me lo hai detto appena tua madre ti ha avvertita?- sperava di non sentire una risposta del tipo “Perchè avresti reagito male e ti saresti messa a urlare e parlare come se dovessi rimproverarmi...” un ipotesi molto dettagliata...
-Non volevo disturbarti, sei molto sotto pressione e ho pensato...-
-Era una cosa importante!- senza volerlo tornò brusca -Non ti fidi?-
-Sì, ma so che non sei in un buon periodo.- Courtney era quasi ferita. -Ma voglio restarti accanto, che razza di relazione è una in cui si fugge non appena c'è una difficoltà?- “Vero papà?” forse non avrebbe dovuto giudicarlo senza avere tutte le informazioni necessarie, ma non riusciva a non pensarlo. -E' per questo che te ne ho parlato, non mi importa se mi dai consigli su cosa fare, utili o meno, voglio solo sapere che sarai qui per sostenermi qualunque cosa accada.- disse portandole una mano bianca al viso. -Rimarrai qui ad ascoltare i miei piagnistei quando l'incontro andrà male o anche se andrà bene?- le chiese.
-Sciocca, è ovvio!- rispose sicura.
Non importava come sarebbe andata. Se suo padre si fosse rivelato una persona che aveva fatto un errore, ma buona. Se avesse avuto delle motivazioni che lei poteva comprendere e accettare. O se magari l'aveva cercata solo per trovare un donatore di organi compatibile e fosse stato pure una persona marcia.
L'importante era avere un rifugio in cui tornare a leccarsi le ferite per riprendersi e poter continuare...

Angolo dell'autrice:
Questo è un capitolo un po' particolare. Sinceramente non mi ispirano molto Courtney e Gwen e le ho trovate forzate in All stars, ma ero curiosa di provare a scrivere qualcosa su di loro perchè l'improvviso interessamento di Gwen per Courtney può sembrare una sorta di  infatuazione se provo  a renderlo più logico... ho uno strano interesse per le forzature e gli errori di All stars... comunque dato che non mi veniva in mente nulla ho deciso di strutturarlo insieme al capitolo di Leshawna(ecco cosa intendevo quando parlavo di coppie non romantiche).
Sono abbastanza soddisfatta del risultato, è stato un capitolo abbastanza interessante da scrivere anche se in diverse parti mi sono bloccata(come al solito, no?)
Comunque, spero che possa piacervi anche se magari non siete interessati a tematiche shojo ai... anche se non penso di farne altri.
Alla prossima!
  
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