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Autore: ArwenDurin    11/05/2019    1 recensioni
"Della dolce brezza sfiora i suoi capelli, mentre circondato da imponenti alberi, lui la osserva, la fata risplende sotto il caldo sole meridiano, così bella più di qualsiasi gioiello da lui visto, e si specchia nel lago cristallino che sott'ella brilla."
Thorin e la mia OC
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Della dolce brezza sfiora i suoi capelli, mentre circondato da imponenti alberi, lui la osserva; si ripete mentalmente che non dovrebbe farlo, ma il desiderio è più forte delle buone maniere che di solito lo caratterizzano, e così rimane lì a guardare lei. La fata risplende sotto il caldo sole meridiano, così bella più di qualsiasi gioiello da lui visto, e si specchia nel lago cristallino che sott'ella brilla. Mychelliaudì si avvicina alla piccola cascata lì presente, che corre sopra delle rocce alla sua destra, e scioglie i suoi capelli in onde castane, che le sfiorano le spalle.
Thorin la fissa estasiato mentr'ella con tocco delicato, sfiora l'acqua e sorride in sintonia perfetta con la natura e con la fata ch'ella è, per poi bagnarsi la chioma che luccica sotto il soave tocco della cascata. Alcune gocce d'acqua bagnano i suoi vestiti rendendo più scura la casacca viola che porta, mentre il re dei nani pensa a come sarebbe il tocco di quei capelli sotto le sue mani.
Si chiede se lei gli concederebbe di lavarli, di accarezzarli, come preziosi fili di perle appartenenti alla natura, e se vorrebbe essere abbracciata, mentre quella cascata li bagna. Thorin pensa a come sarebbe sfiorare quel lungo e aggraziato collo che ora ha messo in mostra, stuzzicandolo con l'acqua e baciarne ogni centimetro...a quali dolci mormorii uscirebbero dalla fata; quelle stesse labbra che ora sono socchiuse ad abbeverarsi da quella fonte, la stessa bocca di rosa che Mahal sa quant'egli brama assaporare.
E Mychelliaudì è lì a pochi passi da lui, a poche falcate dal re dei nani, ma preferisce osservare, attendere, che anch'ella voglia la stessa cosa, perché mai e poi mai avrebbe fatto qualcosa che la fata non desiderava. Andava contro la sua natura e andava contro il suo amarla di un amore totale ma puro, per quanto il bramoso desiderio di stringerla lì sotto quella cascata e di baciare il suo viso, è prepotente, Thorin non si muove.
Rimane lì e la guarda, la scruta mentr'ella ora soddisfatta, prosegue il lavaggio e lì il nano si volta, la sente che si sbottona la casacca, è di spalle ma può ben distinguere quel rumore di bottoni. Attende ancora qualche secondo, si volta e fissa con occhi blu pieni d'ella, le spalle che scopre fino a metà vita, prima di distogliere lo sguardo.
Conosce l'educazione dopotutto e spiare una dama che fa il bagno non è di certo degno della sua persona, per quanto oggi è andato ben oltre il solito. Ma lei è così bella che oh, nemmeno se ne rende conto... e quanto è preziosa per i suoi occhi ed il suo animo.
Thorin sospira e si distanzia lasciando la fata al suo bagno ristoratore.
 
Passa del tempo, forse un'ora, quand'ecco che ella appare sotto i raggi del sole che timidi, sbucano dai rami del bosco, ha gli abiti ancora umidi per via del suo bagno nella cascata ed i capelli mossi, bagnati e luccicanti, coprono le sue spalle.
È bella e pura, un sogno che si è immerso nelle acque di un lago poco fa, dolce visione dalle labbra sono ancora umide per via del bagno... Thorin la guarda e vede qualcosa che lo fa alzare da sotto l'albero nel quale è seduto, per avvicinarsi a lei. Non toglie lo sguardo dal suo e Mychellaudì chiama il suo nome in confusione, ma il re dei nani continua ad avvicinarsi finché non sono ad un millimetro l'uno dall'altra.
Il respiro della fata è irregolare e deglutisce abbassando lo sguardo, mentre le sue gote si tingono di un'adorabile rosso, e Thorin sorride con dolcezza.
«Thorin?» lo chiama ancora ma non si muove, non si distanzia, negli occhi d'ella è presente ciò che il re dei nani immagina dominare nei suoi, così porta una mano sotto il suo viso, per confermare la sua ipotesi, e fata si limita a sospirare ma rimane ferma. Questo fa sì che il re dei nani agisca, un piccolo rapido bacio sulle sue labbra, le sfiora appena in una dolce carezza, per  sentire la sua morbidezza e il suo sapore, per poi distanziarsi da lei.
Mychelliaudì sbatte le palpebre confusa ma, vi è anche la consapevolezza scritta nei suoi grandi occhi viola, ora più lucidi come bagnati da mille gocce di rugiada, di essere stata capita.
«Thorin?» ha un tono leggermente tremante nel chiamarlo nuovamente, ma Thorin oramai si distanzia, e sorride con il cuore ora ricco di gioia e accarezzato d'amore.


Angolo autrice: 
Ciao! Ho ritrovato questo mio racconto di qualche anno fa, e ho deciso di pubblicarlo per la purezza che è presente*_*
Thorin e Miché saranno sempre tra le mie coppie preferite per il concetto di amore puro e vero che rappresentano, più spirituale che fisico, una connessione d'anima e menti
spero che vi piacerà ^_^
grazie a chiunque leggerà e/o commenterà


 
   
 
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