Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: kamy    12/05/2019    0 recensioni
E se al posto di Natasha Romanoff, in Capitan America The Winter Soldier, ci fosse stato Tony Stark?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap.12 Winter Stark

 

La radiosveglia illuminava la stanza di un leggero bagliore azzurro, che si confondeva con quello emanato dal reattore arc nel petto di Tony.

“Sai, old school, pensavo tu preferissi il soldatino d’inverno” disse Stark. Era steso su un fianco sul petto di Rogers, gli accarezzava con l’indice sotto il capezzolo ed erano entrambi avvolti da un lenzuolo leggero.

Il calore del loro corpo e il loro sudore avevano impregnato il letto.

Steve strinse un fianco di Tony con la mano e abbassò lo sguardo, osservandolo.

“In realtà…” sussurrò. Un ampio ciuffo biondo cenere gli ricadeva davanti al viso. “…Preferisco uno Stark d’inverno” mormorò.

Tony ghignò, socchiudendo gli occhi.

“Qui qualcuno ha deciso di recuperarsi GOT” mormorò.

Steve gli mordicchiò il labbro inferiore e lo baciò.

“Tu cosa pensi di fare con Pepper?” domandò.

“La signorina Potts sa che tipo di persona sono. Non preoccuparti” disse Tony. Gli posò un bacio sul collo, strusciando il suo corpo abbronzato su quello di Rogers. “Lo sai di avere delle belle chiappe?” gli soffiò all’orecchio.

“Davvero?” domandò Rogers, assottigliando gli occhi. Le sue iridi azzurre erano liquide.

“Sì, le più belle d’America, ma credo te lo abbia detto anche il tuo amichetto ‘Capitan Uncino’” mormorò Tony.

Steve ridacchiò.

“Buck è importante per me, ma è come un fratello maggiore… ed io non sono come Loki” sussurrò.

Stark rise e gli prese il mento tra le mani, si leccò le labbra e glielo mordicchiò.

“Magari un tempo non avevi niente, neanche la capacità di decidere. Però ora sei un bambino vero e hai noi Avengers… hai me.

Non devi niente a nessuno, soltanto non devi sentirti solo” gli disse con voce calda.

Steve gli baciò la spalla, aveva le labbra rosso fuoco.

“Nat deve ringraziare Clint se è riuscita a trovare una nuova vita, io te. Ho intenzione di assaggiare la ‘vera vita’ di cui mi parli… con te” sussurrò.

“Dimmi Capitano, quando non sei il cane fedele dell’America, cosa ti piacerebbe fare e avere?” domandò Tony.

< Ti prego, non rispondermi Bucky. Lo recupererò il tuo migliore amico, te lo giuro. Anche per me Rhodey è importante, c’è sempre stato. Esattamente come Happy è importante, ma… Non voglio sentirti dire il suo nome. Non voglio pensare tu lo possa preferire a me > pensò.

Steve strusciò la testa contro il cuscino, disordinandosi i capelli, mentre Tony gli accarezzava lì dove aveva le cicatrici sull’addome.

“Vorrei tanto abitare in una grande casa in campagna, con un giardino pieno di rose, vivendo della mia arte. Sai… volevo fare il pittore.

Tu, Stark? So che sarai sempre Ironman e un inventore multimiliardario, ma vorresti anche altro?” domandò Rogers.

“Sai, penso che la casetta in questione non sia male. Magari potrei ritirarmi in un posto così, vicino a un grande lago” rispose Tony. Chiuse gli occhi e baciò nuovamente Steve.

Rogers inspirò, sentendo il forte odore del suo dopobarba e gli sorrise.

“Sai, mio padre morì in guerra… Mia madre lo seguì poco dopo per malattia. Li seppellirono insieme.

Per tutta la vita mi avevano parlato della patria ed io pensavo non ci fosse altro.

Per un ragazzo povero, che viveva in un quartiere dove t’insegnavano prima a rubare e poi a camminare, dove il lavoro sottopagato scarseggiava ed era comunque al limite della legalità, non c’era nessuna strada.

Le ragazze erano il doppio di me, ero malaticcio e fisicamente discutibile.

Il disegno era un hobby che tutti trovavano ridicolo e la mia passione per i libri era a dir poco anacronistica.

Andare a scuola era un’utopia.

Il siero è stata forse la cosa migliore che mi potesse capitare.

Non avrei mai pensato di avere un giorno tutto questo” ammise.

Tony chiuse gli occhi e strofinò il naso contro il suo petto, ripiegandosi in posizione fetale.

“Sono un anaffettivo figlio di un anaffettivo. Nella mia famiglia siamo dei geni incapaci di esprimerci in altro modo che non sia strafottenza, superiorità e invenzioni geniali.

Tutti ci vogliono solo sfruttare come le galline dalle uova d’oro. Perché quando si tratta di calcoli e risultati, soprattutto di armi, siamo i migliori; ma quando si tratta di vita comune siamo più ingenui dei bambini.

Anche io, prima degli Avengers, ero solo un uomo di latta.

Tu di legno, io di metallo, ma sempre manichini. Non credere, non sei l’unico che ci guadagna qualcosa. Anche io mi sento vero, un eroe, accanto a te” ammise.

“Ti amo, Tony” ammise Steven.

“Lo so, Capitano. Tutti mi amano, ma…”. Stark arrossì. “… Ti amo, Steve” si confessò.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: kamy