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Autore: StregaDAutunno    12/05/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Flint

 
 
"Quindi è stato Dominic a parlarti di me?"
"Sì. Mi ha detto di cercarti una volta arrivato a Nassau, che gli dovevi un favore."
"È vero." disse il pirata "Diciamo che mi ha salvato la vita anni fa. Non era tenuto a farlo perché eravamo su fronti opposti, ma nonostante tutto quel dottore si dimostrò un uomo dall'animo generoso. Un uomo dai sani princìpi come ce ne sono pochi, ecco chi è il nostro amico comune."
James annuì e insieme alzarono il bicchiere di rum in suo onore.
Aveva ragione, Dominic era così, sempre pronto ad aiutare gli altri.
Anche me e Miranda, ricordò. 
Era venuto a salutarli al porto prima che partissero per Nassau, e si era prodigato nel fornirgli un contatto sull'isola, "Grazie al quale troverai un lavoro..." gli aveva detto, e gli aveva regalato una collana di perle e due orecchini d'oro, "Vendili e col ricavato compra una casa per te e Miranda...So che avete dei risparmi ma state per iniziare una nuova vita praticamente dal nulla...", e James aveva dovuto accettare, perché Dominic Allister non ammetteva rifiuti.
Era stato l'unico dei suoi amici di gioventù a rimanergli accanto nonostante le dicerie e le calunnie.
Un giorno avrebbe trovato il modo per ripagarlo di tutto quell'affetto. 
"E sentiamo, come posso esserti utile?" gli chiese il pirata.
"Speravo potessi aiutarmi a trovare un lavoro."
"Cosa sai fare?" 
"So navigare." rispose James "Ho esperienza di come si governa una nave, conosco il mare, so gestire un equipaggio se serve."
L'uomo di fronte a lui rise divertito: "Sembra che tu ti stia proponendo per comandare una nave!" 
James non lo contraddisse e fece spallucce.
"Sei spudorato, e questa cosa mi piace." ammise il pirata "Conosco una nave che può fare al caso tuo. Un mio caro amico è il quartiermastro della suddetta e mi ha riferito che stanno cercando qualcuno che sostituisca il capitano passato a miglior vita. Senza un comandante non possono partire. Oh, guarda a volte il destino!"
Il pirata fece un cenno con la mano a un uomo calvo, non molto alto ma dall'aspetto possente che era appena entrato nella taverna.
"Stavo giusto parlando di te. Ti presento James Flint, vorrebbe diventare il nuovo capitano della Walrus."
Il quartiermastro rise di gusto mentre gli stringeva la mano, complimentandosi per la sua sicurezza.
"James, lui è Hal Gates. Se c'è un uomo che può aiutarti a realizzare ciò che desideri qui a Nassau è proprio lui." 
James e Hal avevano passato l'intera serata a parlare e alla fine quest'ultimo si era convinto che quello straniero meritasse un'occasione.
"Se la ciurma ti eleggerà allora sarai il nostro capitano, da noi funziona così, si vota su una nave pirata." gli aveva spiegato Gates.
E alla fine l'equipaggio della Walrus lo aveva acclamato, e per 10 anni Flint aveva solcato i mari come capitano di quella nave.
Essere un pirata gli piaceva, gli sembrava la giusta offesa verso quell'Ammiragliato a cui aveva dedicato tutta la sua giovinezza, il suo impegno, la sua devozione, e che infine lo aveva scacciato e disonorato senza pietà era biechi interessi politici.
Essere un pirata gli sembrava il giusto tributo a Thomas Hamilton, l'uomo che aveva amato in un modo che non credeva possibile, colui che nei corsari non vedeva dei mostri ma degli uomini, con i loro pregi e i loro difetti, che meritavano la possibilità di prosperare come cittadini inglesi su quell'isola chiamata Nassau. 
Thomas, che in James aveva riconosciuto l'amore della sua vita, oltre ogni pregiudizio e vergogna.
Per lui aveva depredato le navi, per questo aveva solcato i mari alla ricerca di quell'immenso tesoro spagnolo.
Nassau sarebbe cambiata come Thomas voleva, anzi, sarebbe stata ancora migliore di come lui l'aveva idealizzata. 
Alla fine Nassau avrebbe avuto un re, e non sarebbe stato quello che sedeva sul suo trono a Londra.
James McGraw aveva creduto nel progetto di Thomas di perdonare tutti i pirati di Nassau e costruire con loro e grazie a loro una nuova prospera colonia britannica.
James Flint ci credeva ancora e avrebbe realizzato questa impresa, e per farlo era disposto a pagare qualunque prezzo necessario.
 
 
 
 
"Posso parlarti un attimo Leni?" le chiese senza tanti preamboli.
Leni aveva sussultato quando Flint le era giunto a fianco, ma il suo sguardo gli era sembrato colmo di gratitudine.
"Sì certo..." aveva tossicchiato.
John annuì, anche se non era stato interpellato: "Andate, io...ho alcune faccende da sbrigare." balbettò, e a sua volta si alzò dal baule e si affrettò a raggiungere alcuni membri dell'equipaggio che chiacchieravano vicino alle tende.
Mentre camminavano sulla spiaggia Flint le chiese: "Ho interrotto qualcosa?"
Leni scosse la testa: "Stavamo solo chiacchierando." rispose lei, ma Flint intuì che lei stava omettendo qualcosa. L'aveva notato subito mentre si avvicinava a lei e John, era imbarazzata mentre parlava col suo quartiermastro.
Aveva anche visto lui prenderle la mano, o era stata lei? 
Dalla sua visuale non era chiaro, ma onestamente in quel momento non gli importava.
"Ci sono delle cose che dovrei discutere con te, e forse è meglio farlo ora che siamo da soli..." iniziò "Immagino che tu sappia della mia conversazione con Billy."
"Me ne ha parlato."
"E tu sei d'accordo con lui?" chiese Flint "Anche tu non ti fidi di me? Perché vorrei capire che senso ha partire di nuovo insieme sulla Walrus se non siamo tutti dalla stessa parte."
"Lo siamo."
"Davvero?" lui alzò un sopracciglio.
"Vogliamo tutti la stessa cosa no? Quindi lo siamo."
"Ottimo uso dell'arte oratoria." ironizzò Flint.
Leni si fermò, fece un profondo respiro e lo guardò negli occhi: "Ti chiederò una cosa capitano, e voglio che tu sia sincero, senza girarci troppo attorno. Billy ha ragione? Sapevi che mio nonno era a Charleston?" 
Flint la osservò, rifletté su cosa poteva dire e infine cedette. Non poteva mentirle, non dopo quello che avevano patito e a malincuore annuì: "Hornigold non è il solo ad avere degli informatori. Sapevo che avrebbero inviato un governatore a Nassau, e mi avevano riferito che tuo nonno si era stabilito a Charleston per farne un nuovo quartiere generale da cui gestire le operazioni militari contro di noi."
Flint la vide avvampare, arrabbiata. 
"Dovevi dirmelo."
"Probabilmente avrei dovuto."
"Perché non lo hai fatto? Quando eravamo sulla Walrus e ci hai esposto il tuo piano per Charleston potevi...oh aspetta." realizzò lei "Il tuo intento non era parlare con lord Ashe e fare leva sulla vostra amicizia, tu ci hai condotto in South Carolina con un altro proposito, non è vero?"
Flint capì a cosa si stava riferendo, e aveva ragione: "Sì, il mio obiettivo è sempre stato l'ammiraglio Allister." ammise.
"Perché non me lo hai detto subito?" la voce di Leni si fece altisonante per la rabbia.
"Avresti accettato di venire a Charleston sapendolo?" chiese lui mettendosi sulla difensiva
"No, avresti tergiversato e non avevamo tempo. E poi il mio piano sulla carta funzionava alla perfezione. Credevo che riportargli la nipote perduta da tempo potesse ammorbidirlo e renderlo disponibile per una trattativa." rispose con tono sicuro Flint.
"Ammorbi...Oh ti prego...Cristo Santo capitano, conosci mio nonno molto bene, sai di cosa è capace." 
"Di certo non immaginavo che si sarebbe scagliato in questo modo contro di noi. Se avessi sospettato questa sua reazione non avrei mai messo a repentaglio la vita dei miei uomini." lo sguardo di Flint si fece triste "Ho perso un caro amico su quella spiaggia."
"E Billy lo ha visto morire, era accanto a lui e non ha potuto salvarlo." commentò Leni.
"Ed entrambi non ce lo perdoneremo mai." mormorò Flint, gli occhi verdi si erano fatti lucidi.
Leni cercò di riportare la conversazione su toni più pacati: "Quello che intendo dire è che a causa di questo dolore Billy al momento ti disprezza e sarà guardingo nei tuoi confronti, ma sai benissimo che sarà al tuo fianco e combatterà con tutto se stesso per riprenderci Nassau."
Flint annuì: "Lo so, e ne sono felice. Conosco il suo valore e so che non si risparmierà." le rispose, e lo pensava veramente nonostante le preoccupazioni sull'atteggiamento del suo nostromo "E tu, posso contare sul tuo aiuto? Mi dispiace davvero Elaine, l'ultima cosa che volevo era causarti tanto dolore. Mi ero ripromesso di tenerti al sicuro, per tuo padre, per ripagarlo di tutto ciò che ha fatto per me quando io e Miranda siamo dovuto scappare." nominare l'amica perduta gli fece sussultare il petto in un singhiozzo che riuscì a mascherare con un colpo di tosse.
Leni lo notò, ma fece finta di nulla.
"Sarò al tuo fianco capitano, ma ti prego, non nascondermi più nulla, pretendo una sincerità assoluta d'ora in poi." 
Flint accennò un sorriso, sollevato: "Hai la mia parola."
Lei rispose a quel sorriso, ma quell'espressione da lieta si tramutò in malinconica, lui lo notò
"A cosa pensi?"
Dopo un lungo silenzio lei gli disse: "L'ammiraglio sapeva di Billy." Leni non capiva perché glielo stesse confidando, ma continuò "Richard Guthrie gli ha riferito molte informazioni su Nassau, chi fa gli affari migliori, chi ha problemi economici, alleanze e inimicizie tra equipaggi, e anche i pettegolezzi più pruriginosi." spiegò "Billy non è stato scelto a caso sulla Walrus, era l'unico nome certo della lista di coloro che dovevano morire a Charleston."
Flint le rivolse uno sguardo compassionevole: "Billy ne è consapevole?"
"Billy non è un ingenuo, temo lo abbia intuito da solo quando Hume li ha fatti arrestare. Ma non mi ha mai detto nulla a riguardo, non lo farebbe mai, pur di proteggermi farà finta di nulla, e io non..." smise di parlare, un nodo le chiudeva la gola.
Flint comprese quale senso di colpa stava trasportando con sé e annuì, non serviva che lei continuasse.
"Come vedi anche io ho un fardello pesante da portare e sarà difficile conviverci." mormorò lei.
"Vendicheremo anche questo quando ci riprenderemo Nassau." Flint le appoggiò una mano sulla spalla "Anche su questo hai la mia parola."
Questa volta il sorriso di Leni gli parve più sereno.
"C'è un'altra cosa che devi sapere, riguarda mio padre." gli confidò ancora "Anche l'ammiraglio sa la verità."
"Non credevo che Dominic glielo avesse detto." Flint era stupito.
"Gli ha perfino detto chi fosse, a me invece non lo ha voluto rivelare nella sua lettera testamento."
"Aspetta, Allister ti ha detto del tuo vero padre?" chiese lui ancora più incredulo.
Leni annuì: "In verità mi ha solo detto che era un noto pirata, ma non ha voluto dirmi il suo nome."
"Ti ha detto così? Leni non capisco, tuo padre non..."
"CAPITANO!" 
Flint si voltò rapido verso quel grido.
John Silver correva verso di loro.
"Che succede?" chiese al suo quartiermastro.
"Teach." rispose Silver trafelato "Ci aspetta nella sua tenda." 
"Ha deciso cosa fare?"
"Rackham non me lo ha detto." ansimò John "Ha detto solo che è urgente."
"Andate." disse Leni "Meglio non farlo attendere."
"Devi venire anche tu, vuole che tu sia presente." precisò John, il respiro che finalmente tornava regolare.
Flint e la ragazza si guardarono perplessi negli occhi, poi osservarono di nuovo John.
"Così mi ha detto Rackham." insistette.
"Va bene." rispose lei rassegnata "Non so cosa voglia da me ma come ho già detto meglio non farlo aspettare."
Mentre si dirigevano verso la tenda di Barbanera Flint notò Vane uscirne e raggiungere con passi ampi e rapidi il bagnasciuga.
Era chiaro che stava andando a chiamare Billy, il quale stava conversando con Morley.
Non sapeva di cosa stessero parlando ma Morley non aveva mai nutrito grande stima nei suoi confronti, e per qualche oscura ragione questa consapevolezza gli fece provare una certa apprensione.
Ora non ne aveva il tempo, doveva nuovamente affrontare Edward Teach e questo richiedeva tutta la sua attenzione, ma appena possibile si sarebbe occupato anche di quella faccenda e del pirata che la riguardava. 
 
 
 
   
 
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