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Autore: Myriru    12/05/2019    2 recensioni
«Ho bisogno di te...»
«Sono qui»
Versailles no bara incontra Orpheus no mado: dalla loro unione si  mescolano gli avvenimenti della Rivoluzione Francese con la psicologia/filosofia dei personagg di Orpheus. Spero vi piaccia! ^-^
Genere: Erotico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Bernard Chatelet, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insieme per sempre'
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Finalmente era arrivata l’estate ma l’aria che si respirava a Parigi era delle più gelide. Oscar sembrava anche lei contagiata da quella strana agonia che contaminava l’aria e avvertiva una certa tensione tra i soldati che girovagavano per tutta la città. Sospirò stanca, vicino il palazzo dell’Assemblea c’era uno strano movimento e anche il palazzo delle Tuileries le sembrò in fermento. Cosa stava succedendo? Oscar spostò una ciocca dietro l’orecchio e strinse il fiocco nero che legava i capelli sulla nuca, osservandosi in giro.
«Sembra che stia per accadere qualcosa di grande! »
Disse Renée alzando un sopracciglio. Oscar alzò le spalle e avvertì un brivido lungo la schiena. Si sentì avvolgere da un’ansia nata dal nulla e portò la mano alla fronte.
«Oscar! Ti senti bene? »
Renée la guardò preoccupata ma i loro pensieri furono interrotti dalle urla di un uomo nella strada. Tutti si girarono incuriositi verso quell’uomo comparso dal nulla. Probabilmente era ubriaco e voleva dare spettacolo di sé davanti a tutti. Oscar corrugò la fronte e schiuse le labbra, non sembrava ubriaco.
«I REALI SONO FUGGITI! E’ L’ASSEMBLEA CHE MI MANDA! IL RE HA TRADITO IL PROPRIO POPOLO! »
Sbraitò l’uomo tutto d’un fiato e Oscar sentì il mondo crollarle sulle spalle. Il volto divenne bianco d’improvviso e sgranò gli occhi.
«No… non… può essere… »
Sentì il cuore battere così violentemente nel petto che sembrava sul punto di esplodere e il corpo percosso da brividi. Iniziò a tremare e la terra sotto i piedi scomparire. Le gambe tremarono, portò una mano alla bocca, spaventata.
«Oscar…?! »
Renée la chiamò spaventata dalla sua reazione, tremava terribilmente e il volto era impallidito parecchio e gli occhi mostravano senza veli quello che la tormentava nell’anima. Provò a scuoterla, per farla ritornare da lei ma vide le lacrime bagnarle gli occhi. Sentì come un pugno nello stomaco, era davvero sconvolta: la notizia della fuga della famiglia reale era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso? Il panico si diffuse tra la folla, incitata però da gridi di rabbia nei confronti del proprio sovrano e sembrò che una rivolta fosse sul punto di nascere. Provò a trascinarla via dalla strada e a rifugiarsi in un vicolo. Arrivò la guardia nazionale a sedare gli animi, non senza usare la forza, e fu allora che Renée avvistò in lontananza Alain.
«Monsieur Alain! Monsieur Alain! »
«Renée dobbiamo tornare a casa… »
La chiamò piano Oscar, tirandola per un braccio, ma la ragazza le urlò contro.
«Sei troppo sconvolta! Abbiamo bisogno di Monsieur Alain! »
Oscar portò una mano al viso e tentò di asciugare rapidamente le lacrime, mormorò qualcosa ma Renée non ci fece caso. Alain le raggiunse non appena le notò le raggiunse con il suo cavallo e quello di un suo commilitone.
«Oscar, Renée, cosa diavolo ci fate qui?! Dovete tornare a casa! E’ pericoloso! Comandante capisco la vostra frustrazione ma non potete restare qui! Pierre aiuta la ragazzina a salire, le riportiamo a casa! »
Urlò il soldato tutto d’un fiato, senza dare il tempo alle due di controbattere. Fece salire Oscar sul proprio cavallo e partirono rapidamente verso casa Grandier.
 
///@///
 
André e Bernard rientrarono di corsa nella loro palazzina. Il popolo era insorto e per un attimo sembrò di essere tornati in quei giorni di metà luglio del ’89, dove la rabbia popolare aveva distrutto senza pietà i simboli della nobiltà e dell’ancien regime. Un moto di paura assalì André e temette per Oscar e Renée. Non poteva perderle, non ora! Abbassò il capo nervoso, consumando il pavimento di legno marcio a furia di andare avanti e dietro alla ricerca delle due donne.
“Maledizione! Non posso restare ad aspettare! Sia maledetta la mia vista!”
Bernard stava spiegando ad una Rosalie terrorizzata cosa stesse succedendo nelle strade e André non riusciva a non pensare ad Oscar. Pregò Dio come mai aveva fatto finora di trovarla viva, sperò che Alain trovasse la sua famiglia e le portasse in salvo. Le lacrime di François gli riempirono la mente e si sentì chiuso in gabbia.
«Non posso restare qui… devo andare a cercarle… »
Mormorò spaventato, avviandosi con fare deciso verso la porta ma Bernard lo bloccò.
«Dove pensi di andare?! C’è l’inferno lì fuori! »
«In quell’inferno ci sono mia figlia e la mia donna Bernard! Non posso starmene con le mani in mano mentre loro rischiano di morire! »
Gli urlò di rimando, cercò di allontanare Bernard dalla porta ma lui non si mosse.
«Non puoi uscire in quello stato André! Non ci pensi, Andre?! E se tu uscissi e loro tornassero? E se tu morissi mentre sei alla loro ricerca mentre loro sono qui ad aspettarti?! »
«Padre! »
 
///@///
 
Aveva stretto la figlia con tutta la forza che aveva nel corpo. Aveva temuto di perderla in quei violenti scontri e fu felice di saperla al sicuro, a casa, con lui. Renée tremava tra le sue braccia come una foglia e non sembrava intenzionata a lasciarlo andare.
«Va tutto bene tesoro, va tutto bene… »
Le sussurrava piano all’orecchio mentre le accarezzava dolcemente i lunghi capelli ricci. Rosalie aveva fatto sedere Oscar sul divanetto ed era rimasta al suo fianco. André le spiava ogni tanto e l’espressione di Oscar lo turbò molto. C’era qualcosa che non quadrava e lei sembrava davvero sconvolta. Che avesse ricordato qualcosa mentre erano fuori? Non l’aveva sentita parlare neanche una volta da quando erano tornate e ora stava davvero iniziando a preoccuparsi. Non sembrava ricordare i rapporti che aveva con la regina ed egoisticamente nessuno aveva voluto dirle nulla. Renée si allontanò da lui e lo lasciò libero di muoversi verso la sua compagna.
«Oscar… »
Le parlò piano e le accarezzò lentamente la guancia. La donna aprì gli occhi lentamente e lo guardò spaesata, prese la sua mano tra le sue e le avvicinò alla fronte. Tremava anche lei.
«Ti senti bene? Sei ferita? »
Oscar annuì lentamente e tutti si guardarono interrogativi. Renée non ricordava di aver visto sangue tra i suoi vestiti ma nella confusione poteva aver ricevuto calci e pugni da  sconosciuti spaventati. André si inginocchiò davanti a lei e prese il suo volto tra le mani, costringendola a guardarlo in faccia: aveva gli occhi tremendamente lucidi e sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
«Se senti il bisogno di piangere fallo, non trattenerti… »
Le aveva sussurrato con un piccolo sorriso sul volto e Oscar strinse tra le mani i polsi di lui e mormorò appena.
«Lo sapevo… »
André corrugò la fronte, senza smettere di sorridere.
«Cos’hai detto? Non riesco a sentire se parli così piano »
Ammise ridacchiando ma Oscar iniziò a piangere e il sorriso gli morì all’istante.
«Lo sapevo… »
Ripeté a voce più un po’ più alta e il viso di André si incupì di botto. Si alzò lentamente e parlò con voce ferma. Rosalie alzò lo sguardo su di lui interdetta, perché si era fatto serio tutto d’un botto? Cos’aveva detto Oscar di tanto importante? Anche a lei aveva rivelato quel sogno e a quanto pare quella sua paura si era rivelata.
«Scusateci un attimo »
Prese il polso della donna senza troppe cerimonie e la costrinse a seguirlo nella loro stanza, sotto gli occhi stupiti degli altri. Rosalie ebbe un brutto presentimento, non aveva mai visto André così serio e furioso, non sembrava neanche lui. Bernard si voltò a guardare Renée ma lei scosse il capo, ignorante di quello che stava succedendo. Avrebbe voluto chiedere ad Alain cosa stesse succedendo ma li aveva abbandonati subito dopo aver accompagnato le donne a casa.
Ebbe un sussulto quando sentì le urla di André, cos’era successo?
 
///@///
 
«Cosa significa che lo sapevi? Cosa sapevi Oscar? »
La donna lo guardò spaventata, la stretta intorno al polso era aumentata e iniziava a fargli male. Non credeva possibile poter vedere tanta rabbia nei suoi occhi e non riuscì ad aprir bocca tanto che era spaventata. André era teso, la mascella era contratta, le labbra serrate, le sopracciglia aggrottate e il respiro era irregolare. Ebbe davvero paura.
«A-André… »
«Parla, cosa diavolo mi stai nascondendo? Mi sono stufato delle tue menzogne »
Parlava a bassa voce senza distogliere lo sguardo dal suo e Oscar deglutì a vuoto.
“Non avrei mai creduto di avere paura di te… ti prego smettila di guardarmi così!”
La donna distolse lo sguardo e tentò di sciogliere la presa e di allontanarsi da lui.
«André io… ti prego lasciami »
«No »
La durezza nel suo tono di voce la colpì più forte di uno schiaffo in pieno viso.
«S-Sapevo che sarebbe successo… non… non ti ricordi? T-Te ne parlai… »
«L’hai rivisto »
Oscar sussultò e sbarrò gli occhi. Come faceva a saperlo? Aveva bruciato quel biglietto!
«N-No… »
André sgranò gli occhi e la guardò stizzito, l’allontanò violentemente e Oscar cadde a terra per lo squilibrio. Oscar portò una mano al braccio dolente e lo guardò terrorizzata. Aveva le mani chiuse a pugno e tremava dalla rabbia.
«S-Stai scherzando?! Credi che sia un idiota?! Hai rivisto quel conte! Non l’ho neanche nominato Oscar! Hai la benché minima idea di cosa significhi questo?! »
Oscar strinse le spalle, André le sbraitava contro e agitava le mani in aria come un matto e si avvicinò a lei minacciosamente.
«Tu sapevi della loro fuga! Hai collaborato con lui per farli scappare! »
«No! Io non li ho aiutati! »
«E anche se non l’avessi fatto, perché non me l’hai detto?! Sei rimasta in silenzio, non hai mosso un singolo dito per fermarli! Ti rendi conto di quello che è successo?! Il re ha tradito la Francia, il suo popolo! Noi potevamo evitarlo! Potevamo risparmiare di versare altro inutile sangue!»
André abbassò le spalle, sentiva la gola in fiamme. Non poteva essere vero, non poteva averli traditi in quel modo così crudele. Sentì le lacrime pizzicargli gli occhi e si inginocchiò esausto vicino al letto, stringendo tra le mani il lenzuolo bianco. Oscar si alzò lentamente e allontanò dal volto una ciocca di capelli con mano malferma.
«André, mi dispiace! Mi dispiace tanto! Ti scongiuro, non fare così! Io… »
«Credevo che senza memoria saresti cambiata, credevo che avessi abbracciato a pieno la causa per cui ci battiamo! Mi sono illuso che nella tua mente fosse cambiato qualcosa ma come potevo pretendere così tanto da te? Da una nobile! Aveva ragione mia nonna, avevano ragione tutti! Sono stato un idiota a credere che tu potessi cambiare per me! »
«André… »
«Ti ho chiesto solo una cosa! Una! E non l’hai rispettata!  »
L’uomo le diede le spalle, strinse fino a strappare le lenzuola e Oscar provò ad avvicinarsi a lui e tentò di allontanarlo dal letto ma lui la spinse via. Oscar cadde di nuovo a terra e lanciò un grido di dolore. Strinse i denti e tentò di alzarsi da terra, alzò lo sguardo su di lui lentamente.
«Non costringermi a picchiarti! »
Oscar impallidì e pianse, Bernard entrò nella stanza seguito da Renée e si avventarono su André che si era alzato e la guardava disgustato. La donna chinò il capo, Rosalie si avvicinò a lei lentamente e si inginocchiò al suo fianco, guardandola gravemente.
«Ro…Rosalie… io non… »
«Lasciami Bernard! »
«Devi calmarti! Ti rendi conto che la stai solo spaventando?! Ormai non possiamo fare più nulla, dobbiamo rassegnarci! »
Gli urlò contro Bernard, prendendo le difese della donna. André tremò e si allontanò pieno di collera, poggiò una mano sul fianco e l’altra alla fronte, dando le spalle a tutti.  Oscar si alzò a fatica e tentò di avvicinarsi a lui ma Renée la fermò, facendole segno di non insistere. Oscar tornò a guardare l’uomo, sperò che potesse calmarsi.
«D-D’accordo che la nostra situazione è molto grave ma… come hai potuto arrivare a tanto? »
«A-A… »
André si portò la mano sul viso, respirò profondamente e cercò di calmarsi. Bernard aveva ragione, ormai non potevano fare più nulla. Oscar tremò, tentò di avvicinarsi a lui ma Bernard la bloccò, poggiando le mani sulle sue braccia, e la tirò a sé.
«Ringrazia che io non sappia dove sia tuo padre adesso… »
Disse con voce ferma, non incrinata dalle lacrime. Rosalie sgranò gli occhi e portò una mano alla bocca, tremò e scosse il capo lentamente sussurrando un debole “no”, sconvolta. Oscar si girò a guardarlo confusa.
«Padre… cosa significa? Cosa volete dire? »
Chiese Renée allarmata dall’espressione di Rosalie e Oscar ma André non le rispose.
«Vattene via, Oscar »
   
 
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