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Autore: Wolfgirl93    14/05/2019    0 recensioni
Durante la battaglia sull'helicarrier i pensieri del Soldato d'Inverno diventano confusi e piccoli sprazzi della sua vita passata tornano a galla facendogli ricordare una promessa fatta ad un vecchio amico.
Stucky
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Steve Rogers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Concludi la tua missione, perché io sarò con te fino alla fine...” La voce di Captain America era stanca e il suo viso era tumefatto per via dei colpi ricevuti, il suo scudo era stato gettato via e ora quello che rimaneva era un corpo stanco e martoriato dai colpi che il Soldato d’Inverno gli aveva inferto.
Ci fu l’ennesima esplosione e un pezzo dell'helicarrier cadde facendo spezzare il pavimento sotto di loro, il soldato si aggrappò velocemente ad un trave sopra di lui ma il corpo di Rogers cadde; successe tutto in una frazione di secondi, vedere quel viso famigliare mentre cadeva verso l’oblio fece tornare uno spiraglio di luce nella mente offuscata dall’odio e dalla morte di Bucky.
Ricordò di un momento in particolare, Steve era sdraiato nel letto con la febbre alta, quel mese era la seconda volta che la sua asma peggiorava e portava con se la febbre, James gli aveva preparato del brodo che il biondino bevve senza fiatare ma che si scoprì alla fine essere insapore, cosa che fece rattristare il castano.

“Hey, che succede?” La voce di Steve era roca, ad ogni parola i suoi polmoni fischiavano facendolo sembrare uno di quei fantasmi scadenti di un qualche film horror di bassissima categoria.

“Nulla è che… Quel brodo era immangiabile e tu invece non hai detto nulla bevendolo come se fosse la cosa più buona del mondo. Sai che non mi offendo se mi dici la verità.” Borbottò Bucky sedendosi sul letto accanto al biondino.

Steve ridacchiò emettendo poi dei colpi di tosse per quello ‘sforzo’ “Mi piaceva perché ci hai messo due ore per farlo, è stato un bel gesto e poi è sicuramente meglio del brodo che bevevo in ospedale.” Scherzò il ragazzino sul letto.

James ridacchiò a sua volta e si sporse verso l’altro per scompigliargli i capelli biondi “Sei incorreggibile, ma la prossima volta dimmelo che fa schifo almeno non rischio di avvelenarti! E soprattutto se ti avveleno poi non manterrai la promessa, ricordi?” Chiese il castano sdraiandosi accanto all’amico che sembrava essere sul punto di prendere sonno per via di tutte le medicine che stava prendendo.
“Sarò con te fino alla fine, giusto?” Chiese Steve socchiudendo gli occhi, si mise comodo appoggiando la testa sul torace di Bucky e sospirò piano nel sentire quel calore avvolgerlo dolcemente.
“Giusto.” Commentò James prima di lasciare un bacio leggero sulla fronte del più piccolo. “Con te fino alla fine...” Disse prima di chiudere gli occhi a sua volta e lasciarsi andare ad un sonno tranquillo mentre il profumo di Steve lo abbracciava facendolo rilassare.

 

Quando si riprese l’Helicarrier stava per schiantarsi al suolo, Bucky si lanciò in acqua e cercò di non affondare trascinato giù dai vari detriti della portaerei, si guardò attorno preoccupato nel vedere che Steve non fosse a galla o sulla riva quindi decise di immergersi per trovarlo, doveva trovarlo!
Si immerse velocemente e lo vide, il corpo di Steve, del suo Steve stava affondando portato giù dalla corrente creata dalla caduta di detriti nell’acqua, James raccolse tutte le sue energie per raggiungerlo e riportarlo in superficie.
Nuotò velocemente verso la riva e trascinò Steve con se, gli occhi chiari del castano ispezionarono il corpo dell’altro sentendo una fitta al cuore ogni volta che incontrava una ferita. Era colpa sua? Era lui che lo aveva ridotto così? Come aveva potuto? Cosa gli avevano messo nel cervello per farlo agire così?

Un forte mal di testa costrinse Bucky a terra, le ginocchia gli cedettero e le sue mani andarono a stringersi la testa come se un trapano la stesse perforando; i ricordi del suo passato e del Soldato d’Inverno si accavallarono, una sensazione di nausea lo colpì ma sparì quando finalmente ogni ricordo tornò al suo posto.

Non c’erano più morti, non c’era più guerra, adesso la sua mente era piena di ricordi su di un ragazzino biondo che passava le giornate a fare a botte per far valere i suoi ideali.

James sorrise voltando lo sguardo verso quello stesso ragazzino, solo un po’ più cresciuto. “Sarò con te fino alla fine.” Sussurrò sentendo alcune lacrime mescolarsi all’acqua che gli scendeva dai capelli e dal viso. “Ma ora devo andare, ti ho già fatto troppo male e non voglio continuare a fartelo...” Era dolorosa quella decisione ma alla fine era quella giusta, se l’Hydra lo avesse trovato avrebbe potuto prendere anche Steve e quella era l’ultima cosa che Bucky voleva.

Si alzò lentamente lanciando un ultimo sguardo all’amico “Non fare nullo di stupido finché non torno...” Sussurrò quasi divertito, si era raccomandato 70 anni prima ed eccolo lì, Steve aveva fatto al cosa più stupida del mondo diventando un super soldato, eppure non riusciva ad essere arrabbiato. “Alla prossima Punk.” Quelle parole si dispersero nel vento mentre Bucky si allontanava, se ne sarebbe andato per un po’ e magari si sarebbe nascosto anche all’Hydra così non avrebbe più fatto del male a Steve ne a nessun altro.

 

Quando Steve aprì gli occhi pensò di aver sognato, era certo di aver sentito la voce di Bucky, non quella piena di odio del Soldato d’Inverno ma quella dolce del suo migliore amico, non riuscì a non sorridere al pensiero che forse nel profondo Bucky era tornato.

 

 

   
 
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