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Autore: queenjane    14/05/2019    3 recensioni
Una piccola raccolta sulla affascinate figura di Lucrezia Borgia, dal prologo " i ricordi tornavano, come un corteo, ora lento, ora triste, allegro, come i versi o le musiche che poeti o compositori le dedicavano, da meretrice, ora che era duchessa di Ferrara, era diventata una delicata musa assisa in Parnaso..." Buona lettura.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rinascimento
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Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.. nella notte i miei versi per Pietro Bembo, rotolano, come un tempo le mie trecce dorate si scioglievano sotto il tocco di Francesco, il marchese Gonzaga, il mio amante, mio ultimo amore terreno in questa vita. Misure e apparenze.
Oscillando.
Nondum, non ancora..
Di mediocre statura, gracile in aspetto, di faccia alquanto lunga, il naso ha profilato, aurei i capelli, gli occhi bianchi, la bocca alquanto grande, candidissimi i denti…” la descriveva Niccolò Cagnolo da Parma suo contemporaneo.

Moglie del duca di Ferrara, i pettegolezzi erano scemati.
Si circondava di artisti, poeti e letterati, musici, negli anni era diventata assidua di conventi, confessioni e cilici, pregava per ore. Religiosissima come il duca Ercole di Este, suo suocero.
Dunque Sesto  sempre ti desidera Lucrezia? | O destino terribile! questi è il padre! .. traducendo Pontano, Alessandro Vi, il Papa suo padre, al secolo Alessandro Borgia, ovvero …. Ergo te semper cupiet, Lucretia, Sextus? | O fatum numinis! hic pater est!
 E Sannazaro “Giace in questa tomba Lucrezia di nome, ma di fatto | Taide: di Alessandro figlia, sposa, nuora. 
Hic jacet in tumulo Lucretia nomine, sed re | Thais. Alexandri filia, sponsa, nurus.
 
Ergo te semper cupiet, Lucretia, Sextus? | O fatum numinis! hic pater est!
In quel mondo dominato da padri, mariti, fratelli e figli, lei si era barcamenata nelle circostanze.
Il 14 giugno 1519 aveva partorito una gracile bimba, in seguito le febbri puerperali la tormentavano. Il 22 giugno scrisse una lettera al Papa, invocando una indulgenza plenaria, per i suoi peccati, fece testamento.
Le ultime parole, prima di cadere in deliquio, furono: «Sono di Dio per sempre».
Morì il 24 giugno 1519,  lasciando la famiglia e la città di Ferrara in un serrato cordoglio, la seppellirono nel monastero del Corpus Domini, indosso l’abito da terziaria francescana.
I suoi segreti defunti con lei, come l’amore per Alfonso d’Aragona, Francesco Gonzaga, tacendo dei fratelli..
Il duca Alfonso mai si risposò, ebbe un figlio illegittimo dall’amante Laura Dianti.. il ramo principale della dinastia estense si estinse nel 1597, quello dei Gonzaga pochi decenni dopo..
Tuttavia, Ippolito d’Este, cardinale senza vocazione, figlio di Alfonso e Lucrezia,  donò e fece costruire per il mondo l’omonima villa in Tivoli.
Il mondo ancora parla di lei e la celebra.
   
 
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