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Autore: Kyandi    15/05/2019    0 recensioni
Il 30 dicembre 1495 nacque un bellissimo bambino. L'unico figlio della lunga dinastia che aveva regnato nel territorio della Corea per due millenni: i Kim. L'erede al trono, secondo un'antica profezia, avrebbe portato pace e prosperità all'impero dopo una lunga serie di battaglie e conflitti che continuavano da tre secoli su quel territorio.
Fin da piccolo, il bambino ricevette un'educazione degna di un futuro re quale sarebbe diventato ma, proprio a causa di ciò, la sua vita fu costantemente in pericolo. Crebbe sotto la protezione e gli insegnamenti del saggio padre però, alla sua tragica morte nella battaglia del 1512, il figlio ritornò sotto la minaccia del regno nemico. La reggenza dell'impero sarebbe stata tenuta dalla madre fino al compimento della maggiore età del legittimo erede.
Tutta la popolazione affidò la propria speranza nel ragazzo, appena diciassettenne, che sarebbe diventato presto il re, come suo padre e i suoi antenati prima di lui.
Il destino di Kim Taehyung era già stato scritto ma, qualcosa, o meglio, un ragazzo dal pessimo carattere ma dalla meravigliosa bellezza, sarebbe stato in grado di stravolgere completamente la sorte del suo impero e, forse, anche quella del suo cuore?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Sorpresa
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Taehyung amava guardare il tramonto, lo rilassava e lo faceva riflettere, e in quel momento ne aveva davvero bisogno. Il cielo si colorava contemporaneamente di mille sfumature e il castano ne rimaneva ogni volta affascinato. Il sole riusciva a tuffarsi in mezzo alle montagne che circondavano il castello, per lasciare spazio alla luna e al suo colore latteo. I piedi scalzi che calpestavano l'erbetta del giardino, il venticello fresco che scompigliava leggermente i capelli del ragazzo e i suoi occhi puntati sull'orizzonte per ammirare quell'esplosione di colori.

Taehyung doveva pensare, era confuso, perciò si trovava lì a quell'ora. E ovviamente la persona che non abbandonava la sua mente per nessun motivo, da quando l'aveva conosciuta, era sempre la stessa: Jungkook.

Da quando erano rimasti soli loro due per allenarsi con la spada, da quando lo aveva abbracciato così dolcemente e senza un apparente secondo fine, solo per consolarlo, non riusciva a non pensare a lui e al suo calore, alle sensazioni piacevoli che gli aveva fatto provare in contrasto con la sua arroganza caratteriale, al suo corpo tonico, al battito accelerato del suo cuore, al rossore sulle sue guance. Perchè gli rendeva tutto così difficile? Perchè lo faceva andare così in confusione? Perchè la sua bellezza lo attraeva in quel modo? O forse non era solo quella?

Il flusso di pensieri che scorreva nella mente del principe, venne interrotto da un rumore non troppo lontano da lui. Si voltò di scatto indietro con la testa, ma non vide nulla, solo una distesa di prato verde scuro. Taehyung comprese, solo in quel momento, che era rimasto in quel giardino più dell'orario del tramonto, tanto che il buio era diventato sovrano di quell'ambiente.

Il ragazzo si maledì mentalmente per non aver preso una lanterna per farsi luce, sospirò e tornò lentamente sui suoi passi per rientrare al castello. Un brusio, stavolta più udibile, lo fece nuovamente bloccare sul posto «Jeonbiscotto so che sei tu, mi vuoi fare paura, ma non ci casco» parlò al vento con un sorrisetto. «Jungkook, ora che ti ho scoperto puoi anche farti vedere» espresse con un tono divertito, era la seconda volta che lo riusciva a "battere". «Jungkook?» continuò, dopo qualche secondo, un po' spaesato e confuso.

«TAEHYUNG SCAPPA!» un urlo arrivò dritto alle orecchie del principe che si immobilizzò. Aveva riconosciuto benissimo quella voce e l'aveva subito associata ad un'unica persona: Jungkook. Il castano si voltò nella direzione di quel grido e vide il corvino che combatteva con la spada contro tre uomini molto più alti e grossi di lui, ma la cosa che notò in seguito gli fece gelare il sangue e lo fece scattare in avanti correndo il più velocemente possibile verso le mura difensive del castello: un giovane robusto ma agile lo stava rincorrendo con il solo intento, probabilmente, di ucciderlo.

I piedi nudi di Taehyung si riempirono presto di tagli, il respiro gli venne a mancare, le sue gambe iniziarono a perdere velocità e aderenza al terreno e la vista si iniziò ad annebbiare a causa dell'oscurità di quella notte. Il principe, però, non poteva fermarsi nemmeno per riprendere fiato, perchè il suo inseguitore era a poche falcate da lui.

Il corpo del castano venne intrappolato da due possenti braccia, che quasi non lo stritolarono per la forza con cui lo avevano afferrato e stretto. Iniziò a dimenarsi e a urlare per chiamare aiuto, ma fu tutto inutile «Non ti sentirà nessuno, sei ancora troppo lontano dal castello» rise l'uomo bloccando con una mano i suoi polsi, mentre con l'altra andò a tappargli la bocca. Peccato che non avesse fatto bene i conti con il caratterino impulsivo del ragazzo, che andò a mordere la sua mano affondando con i denti nella sua carne, per riuscire a respirare di nuovo.

Un'idea venne in mente al giovane che subito si preoccupò di mettere in atto: piegò i polsi in avanti e spinse con le gambe, come gli aveva insegnato Jungkook, il corpo di quello sconosciuto, che cadde atterra e lasciò libero Taehyung. Cominciò nuovamente a correre velocemente con il cuore che batteva fortissimo nella cassa toracica, sia a causa dell'affaticamento sia al pensiero del corvino che stava combattendo da solo contro tre, e forse più, uomini. Doveva assolutamente raggiungere in fretta il castello per poter inviare delle guardie ad aiutarlo, non poteva lasciarlo solo.

Arrivò a pochi metri dalle mura del castello, ma nessuno ancora venne a soccorrerlo, poichè il buio della notte non permetteva di vedere oltre al proprio naso. Un altro uomo sbarrò la strada del principe ma questo, a differenza dell'ultimo, aveva anche una spada che stava puntando alla giugulare del ragazzo. Iniziò lentamente a indietreggiare spaventato.

«Non sai da quanto tempo ho aspettato per poterti uccidere» cominciò lui, «Tutti credono che sia tu il salvatore dell'impero, colui che proteggerà il regno dalle minacce del nemico, ma come può un ragazzino piccolo come te difendere l'impero? Sono solo stronzate queste!» il respiro gli si era fermato e la punta della spada premeva sempre più forte contro la sua gola. L'uomo rise amaramente «Ma ora che ti ho visto, non sono più così convinto di volerti uccidere. Insomma, perchè sprecare un faccino tanto bello e un corpo perfetto per essere scopato?» a Taehyung vennero brividi di ribrezzo a quell'affermazione, inorridito da quelle mani callose che stavano toccando la sua pelle ancora pura. In quel momento si sentiva indifeso e impotente, si sentiva come se la lama, che puntava quello sconosciuto verso di lui, lo stesse squarciando dall'interno.

Voleva piangere e urlare perchè non aveva mai provato così tanto disgusto e dolore, aveva sempre vissuto sotto la protezione dei genitori, come poteva sapere che al mondo esistessero anche persone così malvagie? Non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vedere delle lacrime uscirgli dagli occhi. Lui non era affatto debole.

Lo sconosciuto portò indietro il braccio per caricare il colpo e trafiggere con la lunga spada la gola del castano, ma ciò non accadde. La lama tagliente fece sanguinare il corpo di un'altra persona che si frappose tra i due. La spada squarciò la pelle lattea di Jungkook che si era posizionato tra loro per impedire l'omicidio del principe.

Il metallo del pugnale del corvino, nello stesso momento, infilzò il cuore dell'uomo, facendolo morire sul colpo proprio davanti ai loro occhi. Taehyung rimase immobile e scioccato da quella scena orrorosa, in tutti quegli anni non aveva mai assistito ad un'uccisione, le gambe gli tremavano terribilmente e la paura che anche Jungkook potesse morire si propagò per tutti il suo corpo.

Il cavaliere cadde atterra senza forze emettendo un verso gutturale, il castano si sentiva così inutile perchè non sapeva assolutamente cosa fare. Nessuno lo aveva mai istruito su quel campo, lui aveva studiato solo materie futili per governare al meglio un regno, no di certo come salvare qualcuno.

«J-Jungkook i-io non-» balbettò spaventato il principe piegandosi sulle ginocchia per avvicinarsi al suo corpo disteso sull'erba leggermente bagnata dalla rugiada, venne interrotto da un sorriso di Jungkook che scaldò completamente il cuore impazzito dell'altro «Shh, tranquillo è solo un graffietto, ha sbagliato la mira e ha colpito la spalla non un organo vitale».

«O-Okay» si tranquillizzò leggermente a quelle parole, «Fai dei respiri profondi» gli disse con tono calmo il corvino e l'altro eseguì. Tra i due quello ferito sicuramenta sarebbe sembrato Taehyung se non fosse stato per il sangue che continuava a fuoriuscire dal profondo taglio che gli aveva inflitto la spada. La veste bianca di Jungkook si stava mano a mano tingendo sempre più di rosso scarlatto e le forze stavano abbandonando il corpo del cavaliere.

Le palpebre divennero improvvisamente pesanti «No, n-no, no, Jungkook tu non p-puoi morire, se no chi continuerà a-a prendermi in giro?» Taehyung cercò in tutti i modi di farlo restare sveglio parlando con lui. Il castano non voleva e non doveva piangere, ma alcune lacrime sfuggirono comunque al suo controllo.

Agì in modo istintivo, si strappò un pezzo del tessuto costoso che avevano usato le sarte per cucire il suo hanbok reale e lo posò sulla ferita in modo da fermare il più possibile il sangue. «J-Jungkook?» singhiozzò accarezzando la guancia fredda del ragazzo.

Una guardia che, fortunatamente, stava passando di lì per controllare il perimetro udì il pianto di Taehyung e si avvicinò a loro due. «Lo a-aiuti la prego, sta m-morendo» balbettò guardando la guardia che velocemente prese in braccio il corpo del corvino e si diresse all'interno del castello seguito subito dopo dal castano.

Lo portarono immediatamente in infermeria dove trovarono il medico ancora sveglio, anche a quella tarda ora, che stava disinfettando dei tagli a un servitore. «Oddio, ma cosa gli è successo?» Seokjin, il medico, sconvolto iniziò a fare il suo lavoro per tentare di salvarlo. Taehyung al suo fianco piangeva silenziosamente per non disturbarlo.

L'esistenza di Jungkook si trovava al confine tra la vita e la morte. Si sarebbe svegliato o avrebbe abbandonato quel principino viziato dal sorriso tenero?

   
 
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