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Autore: DANYDHALIA    16/05/2019    2 recensioni
Una ventata di cambiamento si comincia a respirare nuovamente per le vie della Metropoli popolata unicamente da animali.
l'ex-sindaco Lionheart dovrà affrontare un processo. Judy e Nick in questa nuova avventura faranno la conoscenza d'un avvocatessa felina..molto particolare, che porterà una ventata di nuovi imprevisti e novità nelle loro neo vite da agenti.
Vecchie e nuove conoscenze, rivelazioni e segreti, un piano da svelare, amici e ideali da salvare coloreranno la trama che farà da sfondo per un nuovo capitolo ambientato nella città che almeno una volta nella vita vorremmo visitare.
Detto questo a tutti voi un caloroso Miao: Ciao^^Ma un nuovo caso è alle porte per i nostri agenti preferiti, adesso che le neo elezioni sono alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Lionheart era tranquillo nella sua cella, non si aspettava di ricevere visite dalla polizia così presto (a riprova del fatto che la ZPD sapeva fare il suo lavoro quando lasciavi agire i membri giusti, in parte non poté che esserne orgoglioso).
Le sagome di Wilde ed Hopps si fecero avanti dinnanzi al leone, invitandolo a seguirli nuovamente nella stanza degli interrogatori, dove gli avrebbero mostrato le prove raccolte e confrontate con le informazioni che egli avrebbe fornito loro, nella speranza che ne fosse davvero in possesso.
Dopo essersi salutati e messi comodi fu Nick il primo a parlare sta volta.                                                 

- Dunque, lei conferma di aver ricevuto la telefonata da una cabina e che fosse la sera del 6 maggio, sera in cui lei e la sua scorta personale sequestraste il 7° animale? Lo conferma? –

-Lo confermo – ribadì il leone.                              

-E da quella volta non ha ricevuto altre minacce. Man mano che i mammiferi da contenere aumentavano  le venne più chiesto di spedire altre cartelle cliniche riguardanti le loro condizioni, sempre con lo stesso metodo [mail preceduta da una telefonata] o quella fu proprio l’unica occasione in cui il ricattatore misterioso si fece sentire?  Riconferma anche questo?- richiese Nick.

-Almeno telefonicamente..si, fu solo in quell’ occasione, da quella cabina, lo confermo – disse Lionheart.

-Okay. Ma..si fece mai sentire in un altro modo, al di fuori delle mail in cui spediva un indirizzo  diverso per ogni animale che via via “recuperavate”?- chiese l’agente Wilde nuovamente.

-Um..No, non si fece più sentire ne si espose in altro modo- rispose certo l’ex sindaco.

-Capisco e mi dica, la sigla B.W. o il termine soggetto B.W. le dice niente? Saprebbe spiegarcelo?- chiese sta volta l’agente Hopps dopo aver preso il posto del collega mentre faceva ordine con gli appunti raccolti e ricontrollati per verbalizzarli.

-B.W.!? Ammetto di averne sentito parlare, ma solo di nome, nessuno mi spiegò mai di cosa si trattasse. Ricordo..risale ai tempi dei miei primi giorni di governo, non ne seppi più nulla da allora. Mi sorprende sia saltata fuori adesso- ammise il leone tranquillamente anche se colto alla sprovvista.

-Davvero? Prego, continui allora-  invitò Judy con cortesia.

-Poco dopo il mio passaggio in carica, l’ex sindaco di allora, mi faceva visita per tenermi aggiornato sui progetti e le iniziative che eravamo d’accordo a mantenere o scartare durante il mio nuovo mandato: fra questi vi era un fascicolo, a detta sua, ereditato da sindaco a sindaco donato direttamente dalle forze armate.  Si trattava, sempre a suo dire, di un progetto di difesa e contenimento che la città avrebbe dovuto attuare in caso di “crisi regressiva”.                                     
Non mi era permesso, tuttavia, consultare tale fascicolo prima della “suddetta crisi”, neppure mi spiegarono cosa intendessero per "crisi regressiva": disse solo che nel caso si fosse manifestata “loro” se ne sarebbero accorti, allora avrei ricevuto una telefonata dai federali dopo un’adeguata  segnalazione e da lì avrei saputo cosa si celasse dietro a quel progetto; dato che essendo il nuovo sindaco sarei stato nella condizione di dirigerlo-  rivelò Lionheart spiegando lentamente in modo chiaro, affinché i neo agenti comprendessero senza perdere il filo conduttore.

-Wow. Sembra una faccenda alquanto delicata. Dopo gli eventi che hanno scosso la città ha mai ricevuto quella..chiamata d’emergenza, quell'avviso?- chiese di nuovo Nick riprendendo a domandare, credendo che il suo turno per verbalizzare fosse tornato, ma poi si corresse. -Oh, giusto mi scusi; non poteva riceverne essendo qui agli arresti. Non ho soppesato le mie parole sta volta.-

-Non fa niente, si figuri agente, ad ogni modo vedendo gli animali inselvatichirsi ebbi come un presentimento..una sorta d’intuizione; ossia che per crisi regressiva intendessero proprio un episodio simile a quello: una fase di regressione a livello primitivo che tuttavia poteva essere contenuta. Ma quando andai negli archivi per cercare il fascicolo.. era sparito, e non potevo denunciarne la scomparsa perché la polizia..voi,  sareste certamente risaliti a me e agli animali che tentavo di curare nascondendoli. Quella chiamata non giungeva, non avevo  istruzioni chiare su come agire, ho dovuto prendere l’iniziativa di conseguenza e usare i soli mezzi di cui disponevo per non peggiorare le cose. Almeno così credevo. Poi col tempo la preoccupazione perché non si scoprisse niente aumentò sempre più fino a farmelo dimenticare- confessò il leone.

-Incredibile, e a questi “archivi” poteva accedervi solo lei o altri di una certa posizione all’interno del municipio? Immagino che documenti di una tale portata non fossero accessibili a tutti- ipotizzò ad alta voce Judy.

-Infatti si trattava dell’ “Archivio Blindato”, riservato ai documenti top secret per le manovre d’emergenza che i federali ci spediscono, ma solo io, il mio vice e l’archivista possono accedervi- spiegò egli.

-Molto interessante. Potrebbe “rinfrescarci” il nome “dell’allora sindaco prima di lei”? Sa, so che non è carino dirglielo ma è passato un po’ di tempo da quando la politica m’interessava – ironizzò Nick nella sua spiegazione.

-Certo, Swington, il suo nome era Gizelle Swington I°- rispose Lionheart.

-Molte grazie, le faremo sapere come procedono le indagini tramite l’avvocato Mewny.Nel frattempo si riguardi- fece Nicholas cordiale.

-Prego, anche lei agente- fece il leone cordialmente anche lui.
   
Di nuovo  soli nel corridoio.. Judy proferì
– Bene, ora ci serve solo un mandato per il municipio per procedere. Se quell'archivio non è molto trafficato, anche se sono passati quattro mesi, qualche indizio potrebbe essere rimasto-

-Potrebbe.. o potrebbero aver fatto le pulizie, non ci pensi Carotina?- puntualizzò Nicholas.

-Lo so, ma potrebbero esserci delle telecamere nascoste, o a norma, ed aver registrato le ultime persone che in quei giorni hanno ritirato i documenti dall'archivio. Oppure, e sarebbe meglio; il fascicolo conteneva davvero un progetto di contenimento in caso di animali selvaggi ed è possibile che sia stata Bellwether a farlo sparire, così da non ostacolare i suoi piani alla radice nel caso Lionheart avesse tentato di metterlo in atto- spiegò Judith.

-Già, ma se così fosse, dubito che lo abbia conservato, l’avrà gentilmente fatto passare nel tritacarte e tanti saluti FASCICOLO FEDERALE! A .. a meno che..?-

-A meno che cosa?- chiese Judy.

-A meno che anche “qui” in centrale non vi sia una copia: in casi di contenimento anche le forze dell’ordine dovrebbero essere tenute al corrente di progetti simili. Bogo avrà più o meno la stessa età di Lionheart, magari lo stesso ex-sindaco avrà dato lo stesso progetto anche a lui.- espose Nick.

-Già, ma se così fosse un tale piano d’azione lo avrebbe già attuato- ribatté Judy.

-Si ma..avendo Lionheart, tenuto nascosto il fatto che gli animali predatori stessero inselvatichendo, Bogo non poteva attuare il piano e quindi il fascicolo non è mai stato aperto neanche qui!- avanzò allora Nick con più enfasi.

-E quando la faccenda ormai era venuta fuori?- ribatté Judy di nuovo.

-Giusto..ma allora il sindaco era Bellwheter, magari lei ha ricevuto la telefonata! Ma non essendo intenzionata a cambiare i suoi piani non ha demandato l’ordine alla ZPD. Ciò spiegherebbe tutto il quadro d’insieme (poi Nick guardò l’amica che aveva qualche dubbio sul volto)una parte  quadro?!- chiese alla fine lui.

-Infatti, perché se non si ha una visione chiara del quadro d’insieme, non si hanno tutte le prove e di conseguenza neanche tutta la verità. Ma allora perché..perché quando hanno notato che l’ordine era stata ignorato non sono intervenuti se veramente è successo? Una tale calamità avrebbe coinvolto pure la Z.W.A.T!- fece notare Judith ora leggermente allarmata al solo pensiero.

-Vero.. ora non so più cosa inventarmi. Ridicolo! Stiamo girando intorno ad una supposizione- disse Nicholas giustamente stanco a quel punto.
 
-Però..magari non è così! Una simile scoperta avrebbe messo maggiormente in buona luce le manovre di Bellwether ed aumentare il numero dei suoi sostenitori, perché non sfruttarla a suo vantaggio?-  fece la coniglietta sempre più interrogativa.

-Cosa proponi di fare, come agiamo?- domandò il volpotto più per sicurezza intuendo l’intenzione dell’amica.

-Chiediamo comunque un permesso per un’ interrogatorio, ed un mandato.. e lasciamo che sia la nostra ex-sindaca detenuta a dircelo- propose Judy una volta recuperata la sua intraprendenza.

-Ti senti pronta a correre il rischio? Veramente?- chiese Nick per accertarsi  

-Prima o poi avremmo dovuto affrontarla comunque, di nuovo, no?- minimizzò con tono secco Judy.

 -Come preferisci, ma se c’è la possibilità di evitare lo scontro diretto con “la pecora dell’ Anticristo” ancora per un po’ io la coglierei. Quindi ti prego, incrocia le dita con me affinché il nostro capo abbia quel “sacrosanto documento”- fece Nick prima condiscendente per forza e poi drammaticamente ironico.

- Accelera il passo intanto – disse  Judy sorridendo.

Intanto nel dormitorio Alice guardava le foto datele da Russell disposte a semicerchio, seduta per terra, con fare meditabondo, come se stesse cercando interpretare dei tarocchi, senza parlare ma riempiendo il silenzio con profondi “MMH!”.. “Mhm!?”, “mmh!”.
 
-Se condividessi il filo dei tuoi pensieri riusciresti a formulare qualcosa di concreto, sai?- fece notare Russell con leggera ilarità, divertito e al contempo seccato dai modi dell’ amica.

-Sarebbe solo un susseguirsi di frasi lasciate a metà e monosillabi a non finire. Te lo risparmio- e così dicendo Alice si mise a testa in giù dopo aver correttamente eseguito una verticale.

-E ora cosa fai?- chiese Russell sul punto di ridere.

-Lascio che il sangue defluisca meglio al cervello così che il ragionamento futuro mi aiuti a far coincidere i punti che non capisco- spiegò Alice con una serietà che contravveniva alla stravaganza della posizione assunta.

-Posso elencarti io i punti in questione, girandoti attorno senza il rischio di farti vomitare?- chiese Russell sorridendo senza più l’ombra di un fastidio.

-Fa pure, tanto appena me ne accorgo mi risiedo- concesse Alice.

-Uno: Abbiamo capito che l’esistenza del ricattatore del tuo cliente è reale! Giusto?- cominciò ad elencare Russell.

-Giusto! Ma forse è meglio “chiaro”- suggerì lei dopo la sua secca affermazione.

-Perché?- chiese Russell perplesso.

-Boh! Sento che suona meglio- spiegò Alice con tono ovvio.

-Va bene..okay, “Chiaro?”- asserì Russell di nuovo un po’ seccato.

-Chiaro!- fece eco lei.

-Due: che egli o ella ha chiamato da una delle tre cabine telefoniche che circondano il municipio nel cuore della notte invitando il nostro ex-sindaco leone a fare
altrettanto la prima sera; CHIARO!?- fece lui cercando di non cedere al piccolo secondo di furia momentanea.

-Chiaro!- continuò la gattina

-Tre: è altamente probabile che il ricattatore sia nientedimeno che la figlia del tuo cliente, purtroppo. Chiaro?- ri elencò con tono retorico interrogativo lo scoiattolo.

-Idem!- buttò improvvisamente Alice.

-Quindi..cos'è che ancora ti confonde?- domandò Russell ignorando volutamente il cambio d’esclamazione.

- Esattamente quando hai scattato quelle foto? Sono gli orari, i giorni, i tempi che ci occorrono- spiegò calma lei.

-Il 2 Maggio alle 9.30 di sera- rispose Russell.

-Il 2 Maggio alle 9.30 di sera del..?- riprese Alice facendogli notare che non aveva detto l’anno.

- Ed dai Alice! Lo sai in che anno siamo, non è necessario specificare ogni singola frase che dici!- rispose Russell.

-Il -2- Maggio- alle- 9 e 30- di – sera- deeel?!- fece di rimando Alice con le sopracciglia leggermente incrinate e insistendo nella sua scansione.

-..Va bene. Il 2 Maggio alle 9.30 di sera del 2016!- rispose Russell dandola vinta ancora una volta all'amica solo per andare avanti, dato che controbattere sarebbe stato
inutile.

-Grazie, però non trovi che sia veramente, ma veramente presto come orario per un  ricatto? Considerando che la sospettata in questione è un’ adolescente?- chiese cortesemente Alice.

-Alice..la metà degli edifici pubblici del comune della città chiudono verso quell'ora!- ricordò Russell alla gatta con leggero disappunto per la sua occasionale sbadataggine.

-..Oh si è vero hai ragione!- disse lei sorridendo sinceramente divertita al pensiero di essersene dimenticata. Ciò le fece ricordare il punto che ancora non le tornava, e non se lo fece ripetere due volte a dirlo prima di scordarlo nuovamente -Infatti..infatti! Il municipio avrebbe dovuto essere chiuso da un’ora, ma chi ha chiamato l’ha fatto sapendo di essere nella condizione di allungare i tempi senza che nessuno se ne accorgesse..o che ci facesse caso. Saranno menefreghisti? Bhe comunque tutto questo fa supporre che sia proprio la figlia in fondo, ma allora perché chiamare da una cabina? Da quella cabina!? Presto o tardi la polizia avrebbe rintracciato la fonte della chiamata proprio da quel punto se avessero indagato..ma..o già: nessuna soffiata, nessuna indagine breve o entro i due giorni richiesti dal decreto legislativo della polizia come vuole la prassi- espose tutto alla fine.

-Pensi che abbiano voluto far partire un’indagine in ritardo a posta? Che il tutto rientrasse nei loro piani?- domandò Russell per ipotesi anche lui.

-Ma allora perché quella ragazza sta mattina è scappata? Uscire allo scoperto così, credi volesse solo far parlare di sé distraendoci dal resto?- domandò Alice per ipotesi anche lei per avere una conferma da Russell.

-Prima non mi ha dato questa impressione dato che era fin troppo sulle sue, ma è probabile che stesse solo fingendo.Quello che è certo però è che non sta agendo da sola e se così è chi sta o la sta supportando?- si chiese lo scoiattolo.

-Penso..che prima di aggiungere altri tasselli alla mia arringa debba andare nel reparto archivi e sfogliarmi un pò dei file sui casi degli Ululatori di Notte, degli Animali Scomparsi  o direttamente dai nostri capi  barra agenti preferiti per constatare a che punto siamo, tanto per essere sicuri- esclamo la gatta.

-E pensi che ti daranno il permesso?- chiese Russell non tanto convinto.

-Ceeerto che si, Russy, da stamane il capitano stesso mi ha dato parola di totale collaborazione per il caso da tribunale che sto preparando, anche da parte di tutti gli altri agenti. Parole sue e non può rimangiarsele- rispose sicura Alice.

-Anche dopo il “modo” in cui hai dato una “zampa” in grande “stile” all'arresto di poche ora fa?- chiese Russell con tono lievemente curioso evidenziando le virgolette in aria.

-Bhe, non mi ha detto nulla per ora, ma se dovessi avergli creato dei dubbi o dei problemi sarò ben lieta di parlarci, non mi manca di certo l’abilità di persuasione, né la capacità di ammettere quando sbaglio e scusarmi!- esclamò Alice sicura rivolta alla finestra e con le zampe sui fianchi.

-Siii..hai ragione Alice, proprio non ti manca (disse Russell con lieve sarcasmo). Va bene, come credi, ma c’è un altro motivo che ti spinge a non includere quella “leoncina”, nel tuo bel discorso di difesa? Posso sapere quale?- domandò infine Russell.

-Semplicemente voglio essere certa al 100/100 che sia lei, lo voglio sentire dalla sua voce e se c’è un piano terroristico di mezzo in cui sia coinvolta, non voglio discostarmi troppo dalla mia linea iniziale per non fomentare una nuova era di panico. In più..voglio capire cosa possa aver spinto una giovane donna a dichiarare guerra contro suo padre in un modo tanto subdolo, passivo-aggressivo,e poi attivo come questo. Chi ha dei contrasti coi genitori a quell'età compie atti di ribellione differenti, non cospira alle loro spalle.Tu hai notato niente?- espose Alice con domanda finale.

-So solo che è da un po’ che non vivono più insieme come una vera famiglia da sei anni, da quando i coniugi Kadigia-Lionheart hanno divorziato, e che una volta al mese la giovine sta con l’uno e l’altro a turno- rispose Russell.

-C’è altro?- chiese la micia.

-Non tanto: ha tutta l’aria di una ragazza che non ama far parlare di sé. Credo che dovranno sforzarsi parecchio per farla interloquire di più oppure dovremmo iniziare ad indagare anche su di lei marcandola stretta- spiegò Russell.

-Capisco, ovviamente la soluzione più rapida è questa: allora metto questo post-it col suo nome ed il suo presunto coinvolgimento nella vicenda nella mia arringa, proprio in questo punto. Andiamo dai ragazzi e capiamo a che punto sono, così trascrivo il tutto a seconda del responso- espose Alice.

-Vuoi che venga con te?- chiese Russell speranzoso.

-Certo che si, perché no? Tanto “lui”(riferendosi a Nick) lo hai già visto e ci ha parlato, non vorrai sottrarti all'occasione di vederlo in azione, o pensi sia troppo presto? Altrimenti, così facendo non lo conoscerai mai a fondo come desideri- rincarò la gatta allo scoiattolo.

-…Va bene, tanto..cioè..grazie- così Russell recuperata la sua sicurezza in quell’ultimo uscì dal dormitorio seguendo l’amica.
Una volta fuori fu un pò difficile rintracciare i loro “super aspiranti migliori amici”, dato che ogni agente in centrale o era occupato o più semplicemente non si ricordava o sapeva dove fossero.
Capendo che ci sarebbe voluto più tempo, Alice tentò la via più rapida che conosceva; risalire alle loro tracce attivando tutti i suoi sensi.

-Uffa, dovremmo spostarci da un bel po’ di punti per capirci qualcosa, è come “l’ora di punta delle indagini” il che è un bene perché dimostra che tutti i nostri poliziotti preferiti  non stanno qui a pettinare le bambole, ma al con tempo ci dona una miriade di odori e rumori che ci confondono- osservò Alice.

- “Ci” confondo? - disse di rimando Russell in tono contrariato ma basso.

-D’accordo va bene, confondono me dato che a seguire le tracce sono io mentre tu..sei bravo in altro. Come vogliamo procedere?- chiese lei.

-Per esempio mettendoci in quel punto lì al centro vuoto, così che tu possa fare la tua “magia sensoriale predatoria”- rispose Russell con un sorriso ironico.     

 -Se proprio devi scherzarci sopra chiamali “superpoteri da predatore naturale” sai che lo preferisco. Ma grazie del consiglio longitudinale comunque, “mettiamoci” lì- rispose Alice mettendo anche lei le virgolette nell’accento sta volta.

-Allora mettiamoci in quel punto o preferisci continuare a sciorinare parole ricercate tanto per far vedere che sotto sotto sei intelligente quanto stravagante?!- fece lui sbrigativo.
Alice non disse niente preferendo non obiettare alla verità, così si diresse nel punto indicato da Russell, attese un po’ entrando in quella sorta di trance che le permetteva di ascoltare,annusare e vedere allo stesso tempo e poi esclamò..

- Scale che conducono al terzo piano, direzione..sicuramente l’ufficio di Bogo al 100/100. Se prendiamo l'ascensore dovremmo arrivare prima di loro- disse Alice fiera di sé stessa per il risultato sensoriale ottenuto e l’intuizione ipotetico deduttiva finale.

-L’ascensore più vicino è da quella parte, sarà meglio sbrigarci prima che si affolli. Se non l’hanno preso loro una ragione ci sarà- propose Russell.
Si diressero velocemente alle porte dell’ascensore che si aprì e..trovarono un mucchio di agenti come volevasi dimostrare.

-Per l’appunto, su dai facciamoci spazio- disse Russell per niente sorpreso con tono e sguardo impassibile, lo stesso di Alice quando entrarono.

Intanto nell’ ufficio di Bogo, il suddetto capitano bufalo africano* e il mustang, avevano terminato di scrivere i rispettivi verbali sugli ultimi fatti verificatisi in quelle poche ore, ottenendo il tempo libero necessario a montare una “loro” lavagna investigativa alla destra della stanza: Fernández aveva proposto ad Hector d’investigare un pò tra loro come ai vecchi tempi, sia perché era un valido modo per scaricare lo stress essendo più produttivi sia per rendere più leggero il lavoro con qualche fascicolo in meno e non essere colti alla sprovvista, restando al passo dei propri colleghi sottoposti e anticipare così eventuali..sorprese (tanto per essere sicuri a detta di Bogo, tanto per non creare incomprensioni sul posto di lavoro a detta di Oteas), ovviamente con ragionevole consenso per fortuna.

 -Non si può dire che non ci abbiano messo impegno in tutto questo pandemonio- osservò Hector guardando la piantina della città e gli schemi circolari ottenuti col pennarello rosso.

-Già e le forme a cerchio che segnano i punti in cui si sono verificati i fatti sai cosa mi ricordano? Quegli stravaganti design digitali che si vedono sui tablet che vanno tanto in voga adesso, tipo MAPS o le indicazioni colorate per le allergie e intolleranze sui menù dei ristoranti- osservò Fernández.

-Anche se suona ridicolo..devo darti ragione e quel che è peggio, lo schema sembra indicare la nostra centrale, in un nucleo di eventi assurdi. Quale sarà l’obiettivo di questo tipo..o tipi? Se penso che potrebbe essere davvero una manica di adolescenti dietro le quinte di tutto questo ho i brividi solo a pensarci: come se non ci dessero abbastanza problemi ogni anno ad Halloween, il 4 Luglio o nei pressi dei College nelle confraternite!- disse Bogo sinceramente costernato.

-Vero, per non parlare di quando non si capisce bene per cosa protestino e noi dobbiamo comunque appianare le acque coi black block nonostante non siano armati di niente, tranne che di caschi, bombe carta e tutto il loro rancore verso uno stato che li ha delusi e che controbatte attraverso di noi, che ci pagano per proteggerlo come dei cretini- rispose sornione Oteas con ironica filosofia sociale veritiera.

- Fernández, lo sai che mi piace quando ragioni a tutto tondo sul nostro ruolo nella società. Mi aiuta a trovare 1001 ragioni valide per cui stia ancora qui e non andare in pensione prima del tempo; come ringrazio il fatto che il più delle volte sia tu a suggerirmi le risposte valide per restare, ma adesso questo tuo tono finto pessimista disfattista non mi aiuta- disse Bogo.

-Okay, come vuoi, sicuro che quanto ho detto però non ti faccia penare a niente?- chiese Oteas ridendo piano.

-No, certo, mi fa pensare a..come era il concetto? Il suo nome? Aveva a che vedere con la rete..-disse Bogo riflessivo con lo zoccolo che gli teneva il mento con gli occhi fissi sulla mappa sempre più meditabondo.

-Rete da pesca?- azzardò Oteas spiritoso pur sapendo che non c’entrava niente.

-No, Fernández, non rete da pesca, rete informatica semmai. Del web ed aveva un nome preciso.. “World Wide Web”, W3,WWW..l’aveva fondata Tim Berners Lee! Aveva realizzato il primo server nel 1989..ne avevano parlato i giornali in continuazione allora..era svizzero, ed era il 6 Agosto 1991 che la WWW diventò nota- espose il capitano sempre senza voltarsi.

-Wow complimenti per le nozioni di storia moderna, non credevo la sapessi così bene. Hai guardato il tuo cellulare a velocità della luce cosicché io non me ne accorgessi?- domandò il detective della polizia.

-Non ne ho avuto bisogno:  sono tutte nozioni che ho imparato da mio nipote, è studente alla Facoltà di Scienze Informatiche e Ingegneria di Zootropolis. Alle cene di famiglia a cui mi invitava mio fratello, ogni tanto mi ha parlato di qualche nozione per essere più tranquillo in vista di un esame..anche se non sempre afferravo quello che diceva, la parte storica era la più facile..e comprensibile- spiegò Hector.

 -Ottimo! Questo vuol dire che i tizzi che hanno architettato il piano,  devono chiaramente essere insegnanti o studenti dei licei e delle facoltà politecniche d’informatica della città più vicine alle altre scuole e locali con WIFI in cui hanno fatto lo scambio dati! E quante ce ne sono in città vicini a quei punti?- disse Fernández  ora che il pallino investigativo era collegato ed in funzione, ed Hector rispose con un sorriso d’intesa come a completare la frase dell’amico..

-Tre, ai confini dei distretti di Sahara Square, Little Rodentia e  Downtown- eloquente.

-Bingo- fece il mustang.
 
 
In quel momento fuori dalla porta Alice, Judy, Nick e Russell s’incontrarono faccia a faccia essendo arrivati a destinazione entrambi.

-Che ci fate qui?- chiese Judy per prima, sorpresa e senza stizza nella voce.

-Vi stavamo cercando per delle informazioni preziose e delicate, che urgono un confronto- rispose pronta Alice.

-Bhe anche noi! Ma dovremmo trovarle dentro l’ufficio del nostro capo, quindi se non vi dispiace dovremmo bussare ed entrare!- disse Nick sbrigativo, nella speranza di non incappare nell'ennesimo scontro con Alice.

-Si! Mi dispiace..o “ci dispiace”, non ho ancora capito..come te lo sentiresti Russell, plurale o singolare?- domandò la gatta allo scoiattolo.

-Ininfluente, non mi cambiano nulla due minuti fuori se non entro pure io-rispose Russell.

-Oooh! Ad ogni modo, credo dovremmo entrare tutti! Sento che le risposte che cerchiamo siano le stesse e che solo entrando insieme oltre questa porta, le troveremo- esplicò Alice agli agenti dopo la sonora esclamazione di ammirazione per i distaccati modi dell’amico.

-Sicura? Non hai idea di quello che potrebbe aspettarti se entri con noi; fin’ora lo hai visto contenuto nella sua forma migliore(riferendosi al suo capo) ma dopo la tua bravata volante non credo sarà felice di vederti adesso. In passato ha redarguito Judy per molto meno, figuriamoci con te- disse serio Nick in tono di sfida.

-Sono qui anche per questo: per farmi un’idea, e me la farò!- rispose calma Alice con tono di sfida anche lei.

-Come preferisci, ma se poi ti lamenti non prendertela con me, perché io ti ho avvertito- disse Nick un’ultima volta prima di bussare.

-Ciao- salutò Russell, Judy nel frattempo per educazione e per “passare il tempo^^”.

-Ciao- rispose la coniglietta al saluto, notando, senza aggiungere altro, che avvertiva qualcosa di familiare in lui.

Tutti e quattro comunque erano sul punto di bussare attendendo sull'uscio il permesso per entrare.

-Quindi chi bussa per primo?- chiese Alice.

-Direi noi, perché in questa sede ci lavoriamo?- espose Judy in tono ovvio e retorico, come se Alice avesse chiesto “come si bolle l’acqua?” in un momento di amnesia.

-Giusto..ma..se invece lasciassimo alla “nostra ospite” “l’onere di bussare?”- propose Nick alla collega con un espressione che lasciava ad intendere “ci ha rotto un pò troppo i cocci ed ora che ne paghi le conseguenze per una volta” sperando che anche la collega fosse d’accordo.

-Nick..no! Non sei spiritoso, non credo cambierebbe la situazione, inoltre è la terza volta che entriamo qua dentro (anzi lo è per me)cioè la seconda per tutti ma il punto è che nessuno sarà la vittima di nessuno. Voglio che siamo tutti professionali e collaborativi, va bene?!- specificò Judy al collega facendo intendere che non fosse il caso di “giocare a chi diamo una strigliata” come i bambini.

-Per quanto l’idea possa essere divertente..sono d’accordo con lei(riferendosi alla coniglietta); nelle sue vesti ufficiali, agente Wilde, non ci farebbe una bella figura se lasciasse che una civile che collabora con la polizia si prendesse una ramanzina dal suo capo- disse Russell solidale con l’agente Hopps e l’amica, facendo lo spiritoso con l’agente Wilde avendo capito anch’egli le sue intenzioni dai suoi gesti. Dopotutto era un reporter investigativo molto attento.

-A si? Era questo che volevi mi accadesse?! Devi proprio volermi tanto male se scateno in te simili intenzioni- disse Alice con gli occhi semi aperti puntati su Nick ed un tono impassibile.

-Cosa?! Ma..ma è ridicolo! Io non ti voglio male..io..-  esclamò in risposta la volpe ma senza sapere come giustificarsi: non si aspettava una frase del genere.

-Allora devi avere qualche dissapore con il tuo capo se non vedi l’ora di vederlo sgolare. Con tutto quello che fa quel santo animale ogni giorno per voi e per noi, l’ultima cosa che gli serve è una laringe lacerata- disse Alice sicura di ogni parola detta.

-Per..per te Bogo, il nostro capitano Bogo..sarebbe un santo?!- chiese perplesso Nick ad Alice come conferma di aver sentito bene.

-Certo! Ripeto, con tutto quello che ha fatto per questa megalopoli da quando è a capo, che sopporta tutti i giorni e lo stare dietro a voi, chiunque sarebbe definito santo. Non sarà un campione di pazienza e qualche cantonata l’avrà presa, ma dentro, scommetto, anche lui avrà i suoi pregi- spiegò Alice convinta.

-Ma..ma..ma!- biascicò Nick provando a ribattere che invece con la pazienza che lui e Judy dovevano raccogliere per sopportare lei, e adesso pure Russell, avrebbero dovuto fare santi loro, ancora prima di Bogo.

-Ma se ti costa  tanto busso io- disse Alice senza timore ripescando la congiunzione della volpe per usarla nella sua frase. Dopodiché sia Judy sia Nick si unirono a lei per forza.

Non si aspettavano anche il detective Fernández nell'ufficio, forse era meglio  così, nella stanza si poteva percepire meno tensione del solito.                                                                       
La parte divertente fu che sulle prime, sentendo bussare, il commissario non seppe se fosse stato meglio mandarli via o dire “avanti” a chi stava per entrare. Tuttavia, volendo sperimentare “l’approccio alternativo” intuendo che il collega mustang di fianco avrebbe tirato fuori una frase del tipo “Potrebbero avere delle novità da aggiungere al filo delle nostre ipotesi” con uno sguardo eloquente..il bufalo africano decise di optare per un “SI?!” al terzo tocco e in risposta ebbe..

-Salve!Siamo noi, potremmo cortesemente entrare?- era Alice.

-“Noi” non è una risposta. Se permettete potreste “cortesemente” identificarvi, di norma è così che funziona quando si richiede di entrare qui- spiegò Bogo repentino.

-Te lo dicevo io che era meglio far bussare solo me- rimbeccò Nick da dietro la porta ad Alice.

-Ha solo detto d’identificarci, mica di andare a quel paese. Inoltre credo fosse riferito a voi- rispose lei con nonchalance.

-Stop, Okay. Identifichiamoci tutti, entriamo e basta- disse Judy e così fecero.

Tranne Russell che preferì restare fuori di fianco alla porta. Prevedendo che se il commissario avesse saputo che un giornalista era nel suo ufficio avrebbe ricevuto "lui" una scenata delle sue, compromettendo in tal modo la riuscita di una buona intesa sul posto di lavoro. Non per paura, semplicemente perché il giovane scoiattolo non sopportava gli animali che urlano o perdono le staffe facilmente, soprattutto i maschi, grandi o piccoli che fossero.
Una volta dentro…

-Bene, siete qui, grazie per il divertente siparietto da dietro la porta- disse Bogo con quel genere di ironia personale che solo i suoi collaboratori capivano..e infatti..

-Grazie!- rispose Alice convinta che in quel frangente parlasse seriamente, contenta al pensiero di aver fatto divertire un pò il bufalo.

-EH!..M…prego- disse il commissario ingoiando il rospo per sta volta, biascicando quel “prego” tornando a guardare la “piantina/lavagna delle prove”, confuso se la gatta intendesse sul serio o lo stesse prendendo in giro. In entrambi i casi pensava solo che quell'attimo fosse imbarazzante.

-Presumo abbiate scoperto qualcosa d’interessante se siete giunti fin qui. Di cosa si tratta?- chiese Fernández inginocchiandosi  su di una zampa posteriore per mettersi alla loro altezza e guardarli negli occhi.

-Di questo signore- disse Judy e mostrò ai suoi superiori i tabulati e la copia cartacea della conversazione nella quale i B.W. venivano menzionati e le novità sapute dall'ultimo interrogatorio con Lionheart pochi istanti prima.

-B.W. ..in effetti..mi ricorda qualcosa- fece Bogo pensieroso.

-Quindi si ricorda di avere un file simile anche lei?- chiese Judy speranzosa.

-Fatemi controllare e ve lo dico- e così dicendo il bufalo africano andò dietro la sua scrivania, s’inginocchiò per aprire la cassaforte adibita ad archivio per i DOC più importanti e dopo aver sfogliato vari fascicoli e dossier trovò quello in questione.

-Deve essere per forza questo:  “Piano d’Azione e Contenimento in caso di collaborazione di Soggetti B.W. con le forze dell’ordine ed i servizi segreti, e la sigla B.W. starebbe per..Born Wild: soggetti animali immuni ai mindicampum holicithias* aventi il ruolo di vigilanti federali sotto copertura e preparati a 360°gradi, in quanto possessori degli istinti,riflessi e sensi di sopravvivenza mai attenuati di tutte le specie del passato nonostante l’evoluzione globale ma in possesso della lucidità dell’animale medio - odierno?! Essi sono definiti anche col nome in codice di  Biological Organic Weapons*?!- lesse Bogo tutto d’un fiato dopo aver compreso a pieno il contenuto del fascicolo esterrefatto, non riuscendo a capacitarsene.                     
Nell'ufficio regnò il più solenne silenzio, accompagnato dagli occhi spalancati ed il respiro bloccato di tutti i presenti.
 
 
*A quanto pare sulla funivia Nick scherzava quando aveva definito Bogo “capitan bufalo muschiato”,forse era il suo profumo, comunque sia è invece un bufalo africano, meglio tardi che mai a saperlo.
*Nome scientifico degli Ululatori Notturni per chi non se lo ricordasse.
*Traduzione inglese di Armi Biologiche Organiche.
 
  
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