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Autore: Uptrand    16/05/2019    9 recensioni
Gli Yahg hanno deciso di non rispettare gli accordi con il Consiglio della Cittadella e una numerosa flotta di conquista si sta muovendo verso la colonia salarian indipendente di Erinle.
Da due settimane sotto assedio degli yahg e difesa dalle forse dell Iniziativa di Difesa Galattica (I.D.G.) agli ordini del Consiglio.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mal di testa.
Quella sembrava essere la sola sensazione rimasta nella vita di Olivia W. Shepard.
Erano notti che non dormiva o lo faceva male.
Troppe erano le domande che aveva in testa, da quando suo marito gli aveva spiegato il coinvolgimento di Jessie. 
Non riusciva a crederlo, lei era stata sempre sulle sue ma l'aveva considerata un'amica. 
Del gruppo dei figli degli eroi della Normandy SR2 Jessie era la più grande, avendo quattro mesi in più di Olivia. 
Anche se avevano preso strade diverse si conoscevano fin da bambine. 
Ma il tradimento di un'amica non sembrava abbastanza, così la sua mente decise di giocarle uno scherzo. 
Sentì emergere dalla memoria l'incontro che aveva avuto con Mores, il krogan responsabile delle nuove armi che la Noveria Corps metteva in commercio. 
Il Carcere Tartarus era una fortezza, non era possibile che le sue difese fossero state trapassate da una singola nave. 
« Non ho idea di come hanno fatto, ma hanno usato un cannone al nium. » dichiarò il krogan.
« Chi lo vende? Per favore non ditemi voi o questa volta Dasha il carcere non te lo toglie nessuno, se è opera di uno dei tuoi “giochetti” . » dichiarò severa voltandosi verso di lei.
La signora di Noveria, partecipava curiosa di sapere cosa il suo esperto aveva scoperto, le indirizzò un'occhiataccia.
In quell'occasione a Olivia non sfuggirono le occhiaie della Weaver, niente di strano che anche lei avesse delle ragioni capaci di tenerla sveglia di notte. 
« Nessuno, non è qualcosa che si trova in commercio. » 
« Va bene, riguardo al mercato nero? Chi è che potrebbe averlo venduto sotto banco? » 
Mores scosse la sua grossa testa da dinosauro « Non hai capito, non è in commercio perché nessuno è ancora riuscito a realizzarlo. »
« È un progetto su cui stanno lavorando tutte le grandi industrie d'armi, ma nessuno ha ancora ottenuto qualcosa di decente. I prototipi costruiti fino adesso hanno semplicemente troppi difetti, dinne uno qualsiasi e ti posso assicurare che è presente. Non ho idea di come uno di questi, funzionante, sia finito su una nave pirata vorcha. »
« Nave pirata che non è stata trovata e nemmeno quest'arma. » commentò Dasha. 
« Cosa può fare? » domandò bruscamente Olivia, cercando malgrado tutto di essere paziente. 
« È un'arma non letale, non danneggia il suo bersaglio ma lo priva di energia. Può essere usato per  bloccare i motori di una nave, come per aprire uno squarcio negli scudi. La mia idea è che l'abbiano usato per questo, una volta creato un buco nello scudo del carcere hanno usato un missile antibunker. Il resto lo sai. » 

Olivia si mise le mani sugli occhi, quasi pregando per dormire.
“Tecnologia sperimentale, davvero? Gli Yahg o chi per loro ha accesso a una tecnologia di cui neppure le forze del Consiglio dispongono? In più c'è quello strano incidente, riguardante il suono misterioso registrato dal reggimento di mio fratello, ad avvalorarne la possibilità. I nostri esperti informatici dicono che inviare dati sotto forma di suoni per infettare i computer dei nemici è possibile in teoria, ma anche in questo caso nessuno ha ottenuto nulla di pratico. Jessie, lei è una scienziata. Potrebbe essere stata lei? Con l'aiuto di chi? Perché farci questo? Dovrei chiedere ai suoi genitori, ma come faccio a domandare: Vostra figlia sta per caso cospirando contro il Consiglio? Sapete che fa la terrorista?“
Passò un'altra ora senza che i suoi pensieri si acquietassero
“ La migliore di ogni corso militare, punteggi massimi in tutto. La nuova eroina della galassia, la degna figlia di John Shepard. Gran bel comandante che sono, quasi duecento caduti...e dovrei essere la migliore. Ci sono duecento famiglie che ancora stanno piangendo chi hanno perso. Anche Decunia e Dante sono stati in pericolo, averli adottati li ha esposti. Se sono così brava, perché non ho dato difese più solide? Sicuramente qualcosa avrei potuto fare, se in passato mi fossi impegnata di più. Un dettaglio capace di far la differenza adesso, forse ci sarebbe stato. Io...” 
Un braccio la strinse e sentì la voce del marito turian dirle « Va tutto bene, riposa, non pensare. » 
« Io... » 
« Possiamo sistemare tutto, dormi. » 
La sentì aggrapparsi prima alle coperte, poi percepì il suo corpo rannicchiarsi contro il suo. 
Nell'oscurità della camera poteva udirla singhiozzare lievemente. 
Olivia era una donna eccezionale, s'impegnava in quello che faceva sempre al massimo. 
Se era per aiutare qualcuno non si tirava mai indietro. 
Dopo suo padre era diventata lei il nuovo simbolo dell'unità della galassia o almeno della maggior parte delle razze. Ma era pur sempre una comunissima persona. 
Quelle responsabilità o le aspettative delle persone che facevano affidamento su di lei, la logoravano più di qualsiasi altra cosa. 
Rimasero così, con lui che le accarezzava i rossi capelli, fin quasi al mattino quando lei finalmente si addormentò.

 
***** 
 
Dasha era tesa, ma in maniera diversa da come molti erano abituati a vederla. 
Quando si trattava di un grosso affare, la tensione di quei momenti sembrava stimolarla. 
Era come una molla carica pronta a scattare, ma non questa volta. 
Si fregava le mani, mentre guardava fuori da una finestra l'approssimarsi del nuovo giorno.
Quel corridoio anonimo solitamente le dava tranquillità, avendo una magnifica vista su Caninea e le cupole abitative sorte tutt'attorno.     
Stava però scoprendo quanto il desiderio di proteggere qualcuno fosse logorante. 
Non riusciva a pensare, l'unica immagine che aveva in testa era la bocca di quel maledetto vecchio che non smetteva di parlare. Di raccontare cose per danneggiare le sue figlie e Isabella. 
Le aveva bloccate a casa, divieto di uscire. La compagna non aveva protestato, le figlie si. 
Senza volerlo aveva finito per alzare la voce. 
“Gran bel modo di far credere che tutto va bene, adesso sono più sospettose che mai.”   
Sospirò rassegnata. 
“Meglio mettersi in marcia, per così dire, ormai è l'alba. Sentiamo cosa avrà da dire la delegazioni degli yahg al Consiglio.”

 
***** 
 
« Perché hai portato anche loro? » domandò Olivia, alla vista di Dasha che accompagnata dalle figlie si approssimava come lei alla base della Torre della Cittadella. 
Il luogo dove risiedeva il Consiglio e nel quale le varie parti si sarebbero incontrate per discutere di una pace duratura.
« Altro che portato, si sono imposte. Me le sono trovate davanti e mi hanno obbligato a portarle. » sbottò la signora di Noveria. 
La rossa le scoccò un'occhiata divertita « Ma no! Chissà da chi possono aver imparato a comportarsi in questo modo? » 
La sguardo di disappunto che le rivolse, segno che ci aveva preso, diede non poca soddisfazione ad Olivia.
« Vedremo quando Dante avrà diciassette anni, se ti divertirai. Comunque lui che ci fa qui? » 
Oltre alle due donne e alle figlie della Weaver erano presenti: Dante e Steve con tutta la famiglia. 
« Mamma e papà ci aspettano all'appartamento sulla Cittadella, Arturus e Decunia sono già da loro. Avrebbe dovuto rimanerci anche Dante, ma ha insistito per venire. Rimarrà fuori con Ilary, gli ho detto di non creare problemi alla zia, fortunatamente è un bravo bambino. » 
Sotto lo sguardo delle due donne lo videro avvicinarsi ad Alexya e porgerle un datapad, ma entrambe non ci badarono. 
Un funzionario si avvicinò a loro « Ammiraglio Shepard, Signora Weaver e Comandante capo Shepard potete salire, il Consiglio e la delegazione Yahg vi stanno aspettando. » disse indicando loro gentilmente la strada.    
« Prego? Gli yahg sono già qui? » domandò Dasha scocciata e sorpresa. 
« Si, per non creare ulteriori tensioni il Consiglio ha accettato la loro richiesta di entrare per primi. C'era una qualche loro usanza culturale che ci tenevano venisse rispettata. »
« Ah! » fece Dasha e si voltò incamminandosi verso l'esterno « Isabella andiamo al bar qui all'angolo, porta tutti. Anche di peso, se necessario. » 
« Cosa? » esclamarono stupiti gli altri, poi fissarono Isabella che si era messa davanti all'ingresso della Torre e li fissava. 
« Dammi una spiegazione! » sbottò Olivia sedendosi al tavolo, davanti a Dasha. Il resto dei presenti si era già accomodato.  
« Gli yahg volevano essere i primi, avere il posto d'onore? Bene, adesso che aspettino. » 
Lei gli sorrise « Sempre detto che sei stronza...al momento però mi piace. » e si mise comoda sulla sedia « Prendete quello che volete, questa colazione la offre Dasha. » 
« Non l'ho mai detto! » 
L'unica risposta fu un sorriso di supponenza dalla rossa.
Dopo circa dieci minuti il medesimo funzionario di prima le venne a cercare, visibilmente più agitato. 
« Il Consiglio e la delegazione yahg sono impazienti... »
« Siamo in riunione, arriveremo appena finito. Ordini dell'ammiraglio Shepard. » gli rispose Olivia, sorseggiando un cappuccino.
Risposta che spiazzò non poco il suo interlocutore « Ma...cosa posso dire al Consiglio su quando arriverete? » 
« Dica che arriveremo, quando arriveremo. » 
A quel punto il poveretto si voltò, avviandosi come qualcuno a cui la giornata era stata appena rovinata. 
« Questa non me l'aspettavo. » fu il commentò di Dasha. 
Lei fece spallucce « A volte è piacevole non fare sempre tutto alla perfezione. »  
« Io sarei quella stronza? » fu il commento scocciato della Weaver mentre pagava il conto...per tutti.

 
*****
 
Percorsero le Camere del Consiglio, piene di alberi e bellissime fontane. Superate delle rampe di scale accedettero alla sala delle udienze del Consiglio. Dove chi aveva una richiesta si avvicinava al punto estremo e posto alcuni metri più in basso rispetto a dove i consiglieri prendevano posizione, quest'area era chiamata Podio del Postulante. Sotto di esso c'era un giardino protetto da un vetro. 
Dettagli a cui nessuno dei presenti faceva più caso ormai, li conoscevano fin troppo bene. 
La delegazione Yahg era più eterogenea di quello che ci si aspettasse, oltre a cinque membri di quella razza vi era Jeyna Thatora, un gruppetto di cinque elementi di varie razze che si contraddistinguevano per gli abiti sicuramente firmati che indossavano e un batarian.  
« Quelli che ci fanno qui? » fu il commento sorpreso ma sottovoce di Dasha.
« Li conosci? » chiese Olivia. 
« Potrei dire che siamo colleghi, come me sono gli amministratori delegati di alcuni delle maggiori multiplanetarie della galassia: l'omone pelato è Paul Kondom della C.D.W, il volus è Juo Veal della Theonray, mentre il turain è Vale Fraetis della Alfa Centauri Supplies. La dalatrass salarian è Pilon Nixie della Orion fabrications, mentre l'asari è Taun T'rana della Gemic Dyneral. »
Loro la videro e la salutarono amichevolmente con sorrisi e cenni del capo. 
Lei fece altrettanto “Maledetti bastardi, vi venga un tumore.” fu il suo pensiero, celato dietro la maschera della cordialità. 
Il batarian, aveva un aspetto trasandato per non dire selvaggio, era invece intento a fissare con astio un suo simile distante qualche metro. Quest'ultimo faceva finta di non accorgersi di lui, intento a fissare i seggi dei Consiglieri ancora vuoti e al suo fianco un'asari. 
L'ingresso degli ultimi arrivati li aveva fatti voltare, Olivia fu sorpresa nel riconoscerli: Areno e Asiria. Non avendo idea che anche loro sarebbero stati presenti.
Corse ad abbracciare l'amica d'infanzia, felice di vedere che stava bene. Ufficialmente erano suoi sottoposti essendo membri degli I.D.G., distaccati presso il VI reggimento con il ruolo generico di “esperti” il cui compito era indirizzare nel modo giusto gli sforzi per il reinserimento dei batarian nella società galattica come un unico popolo. 
Areno la salutò militarmente, lei lo imitò. Sapeva quanto poco fosse incline a gesti più cordiali, in più il suo volto faceva trasparire tutta la tensione che doveva sentirsi addosso. 
« Le mie condoglianze. » gli disse, avendo saputo di suo padre. Non poteva dire di aver stimato il padre di Areno, ma almeno gli doveva quel minimo di cortesia. 
« Sei privo di ogni orgoglio, ti fai trattare da pari da delle femmine. » commentò rabbioso il suo simile, attirando l'attenzione di tutti. 
« Lei sarebbe? » chiese Olivia. 
« Tacci femmina! Le vostre espressioni stupide con due occhi, il fatto che voi femmine possiate fare cose che spetterebbero solo ai maschi dice tutto sullo vostra debolezza del vostro Consiglio. Tu, tu, tu e tu... » disse indicando Olivia, Asiria, Dasha e Isabella « Potete fingere quanto vi pare, ma io vi vedo per quello che siete veramente: delle femmine deboli, prive di carattere. Potrei ridurvi a mie schiave come e quando voglio! »
L'unica reazione a quel discorso pieno di disprezzo fu un muto sguardo di disappunto da parte di tre delle menzionate, Isabella si limitò ad assumere un'espressione dubbiosa.
« Questo idiota è Crogar Cerrorr, si definisce il capo dei batarian liberi che si sono alleati con gli yahg. » spiegò Areno. 
« Esatto noi siamo liberi, non siamo schiavi di un Consiglio, non permettiamo alle nostre femmine di essere nostre pari. Loro ci ubbidiscono, per questo noi siamo forti e lo sono i nostri alleati. Perchè la nostra società rispecchia il giusto ordine. » dichiarò con enfasi. 
L'ingresso del Consiglio interruppe quella breve discussione.
« Il Consiglio non ama aspettare. » dichiarò Jerod, rappresentante per i salarian. Essendo l'aggressione a una colonia salarian l'argomento principale, era stato deciso che lui avrebbe guidato quella seduta. 
Jeyna si fece avanti « Mi è stato concesso parlare a nome degli yahg e dei loro alleati: anche loro gradirebbero delle scuse, per il tempo perso. Inoltre, essendo questa una trattativa con il Consiglio mi chiedo perché queste persone siano presenti e la presenza di una di loro armata? Questa è una dimostrazione di scarsa fiducia. » 
« Il Consiglio gli ha chiamati in qualità di esperti, riguardo Isabella è stata autorizzata da tempo a entrare con le sue spade. Se questo le crea problemi, sarà bene che se li faccia passare. » la verità era leggermente diversa, ma non gli sembrava fosse il caso di dare spiegazioni inutili. Quindi spostò lo sguardo severo sulle due donne.  
Olivia e Dasha si scambiarono uno sguardo complice.
« Le mie più sincere scuse, consigliere. » dissero all'unisono, ma talmente false da risultare solo irritanti. Soprattutto non consideravano la delegazione yahg.  
« Incominciamo » dichiarò Jerod, apparentemente soddisfatto « Ambasciatrice Thatora, ci dica...cosa ha ottenuto? » 
L'asari di fece avanti, sorridendo lievemente « Il Dominio yahg è disposto a un risarcimento completo, con in aggiunta delle scuse ufficiali. » 
« Molto generoso e in cambio? » il salarian nemmeno cercò di non apparire sospettoso. 
« Richieste più che ragionevoli: la possibilità di intrattenere rapporti commerciali con i governi facenti parti del Consiglio, per loro e alleati. In più il riconoscimento politico di questi da parte del Consiglio in modo da ufficializzarne la posizione, chiedono che sia riconosciuta l'Adunata di Verush come legittimo governo... »
« Mai! » sbraitò Areno « Quel fantoccio di Cerrorr non sarà mai a capo dei batarian. La colonia della Nuova Egemonia non lo riconoscerà mai.»
« Meglio! Non vorrei mai governare su qualcuno che ha dimenticato l'onore della propria razza! »
« Lo so meglio di te cosa significa. »
« Davvero? Allora dimmi, quanti schiavi e schiave hai? Quanti figli hai generato? Quanti nemici hai ucciso? Io ho oltre trenta figli tra maschi e femmine, ho ucciso quasi una sessantina di nemici e possiedo oltre un centinaio di schiavi. Dimostrami di essere migliore di me? »
« Non ho bisogno di mostrarti niente. » fu la secca risposta di Areno, a cui l'altro reagì sbuffando in modo arrogante. 
« Per il momento soprassediamo sulla questione batarian. » dichiarò Jerod, interrompendo  quello scontro verbale. « Stava dicendo ambasciatrice Thatora? » 
« Alleati come l'Adunata di Verush e la Coalizione Tribale Vorcha. » 
L'ultimo nome sorprese tutti, costringendo il consigliere a chiedere « Cosa sarebbe questa “Coalizione Tribale”? » 
« Gli yahg hanno cominciato a intrattenere rapporti diplomatici con i vorcha da molto tempo, pare che i dogmi della loro Dottrina siano stati ben accolti. Apprendendoli hanno cominciato  sviluppare forme di governo più complesso che superassero i limiti della tribù. A conferma di questo sono sicura che sia possibile confermare la presenza di un gran numero di Vorcha su Erinle, in questo recente conflitto? Essi erano soldati della Coalizione tribale. »
Steve si sentì improvvisamente al centro dell'attenzione di tutti, dopotutto era stato lui a combattere faccia a faccia sul pianeta « C'erano, ma preciso, non è che ho chiesto per chi combattessero.  »
e alzò una mano, quasi fosse un alunno in classe e il salarian il severo maestro.
« Si? » disse quest'ultimo.
« Ma ci stiamo davvero preoccupando agli ultimi arrivati, non possiamo risolvere tutto con una sana dimostrazione di forza e imporci? Considerando che vinceremo di sicuro. »
Jerod sospirò con fare paziente, ringraziando che la stampa non fosse presente.
« Si rende conto delle sue parole? » esclamò Jeyna « Prima di loro, gli ultimi arrivati eravate voi umani? Voi avete beneficiato della fiducia del Consiglio per inserirvi nella Comunità Galattica, questo nonostante il primo contatto con voi sia stata una guerra tra voi e i turian. Non pensa che anche gli yahg meritino la stessa occasione? Pensi cosa sarebbe successo se il Consiglio si fosse comportato con gli umani, come lei propone facciano con il Dominio? Le sembrerebbe giusto? Io non credo. » 
« Francamente non mi interessa, io faccio i miei interessi. Portano guai adesso, me ne frego dell'ipotetico futuro. Io sono per ricominciare la guerra. » asserì Steve.
Isabella batté le mani gioiosamente, sorridendo contenta, non avete capito tutti quei discorsi così complicati ma le era piaciuto giocare alla guerra con Steve. Voleva ripetere quell'esperienza. 
« Lei è la persona più stolta che abbia mai incontrato. » fu il secco commento dell'asari.
« Comandante capo Steve, ricominciare la guerra non è tra le opzioni o almeno non è l'intenzione del Consiglio di cui lei è un soldato e rappresentate. » affermò duramente Jerod.
Lui si limitò a un cenno del capo dal significato vago. 
Il salarian riprese la parola « Anche il Consiglio ha le sue richieste: oltre a pagare i danni di guerra, come da voi menzionato, chiediamo in più la restituzione di tutti i prigionieri scappati dal carcere Tartarus oltre a una spiegazione di quanto accaduto. »
Crogar si fece avanti, mento ben alzato e sguardo arrogante « Sono stati i miei coraggiosi guerrieri a liberare quei saggi, non intendiamo restituirveli e ormai sono al sicuro. » 
« Lei dovrebbe valutare meglio la sua posizione. » disse mortalmente serio Jerod. 
« Siete voi che dovreste farlo, ben presto i batarian domineranno i cieli come fanno i vostri popoli. Ma se proprio volete vi propongo uno scambio: i saggi che abbiamo liberato contro un migliaio dei nostri schiavi? » 
« Cosa? » esclamarono i consiglieri e i suoi esperti. 
« Non potete avere mille prigionieri. » sbraito Areno « Inoltre, per il tuo modo di pesare, rimanere senza schiavi sarebbe un'enorme vergogna. Non credo che un'idiota come te oserebbe. »
L'altro batarian rise di gusto « I nostri alleati ci hanno permesso di salire sulle navi volanti, ci hanno addestrato a combattere tra le stelle. Ho guidato personalmente i primi attacchi, per il mio valore sono stato premiato con il comando di tutte le navi donate ai coraggiosi batarian che hanno intrapreso il cammino della libertà. » 
Parole udite da tutti, a cui però qualcuno seppe dare un significato diverso.
« L'aumento della pirateria è causa vostra! » dichiarò Olivia.
« Figli di puttana, è colpa vostra se le mie navi sono state attaccate di frequente! » affermò Dasha. 
« Sa di aver appena confessato un crimine? » sbraitò Jerod « Tutti quei prigionieri dovranno essere rilasciati immediatamente! » 
« Siamo guerrieri, le nostre sono gloriose azioni di guerra. » disse esaltandosi Crogar, sorridendo maleficamente dopo « Come tale ci siamo solo presi quello che spetta ai vincitori, gli schiavi sono solo parte del bottino ma per adesso non li abbiamo toccati in modo che non perdano il loro valore. Rifiutate e faremo di loro ciò che vogliamo, anche se non possono competere con le nostre le femmine aliene saranno sicuramente buone per scopare. »
Nella sala scese il gelo. 
« Vuole abusare sessualmente dei prigionieri? » domandò Jerod. 
Il batarian lo guardò stranamente, Jeyna gli si avvicinò « Significa stuprare, aver un rapporto non consenziente. » e rivolgendosi al Coniglio « Il popolo di Crogar è abituato a seguire da secoli regole di guerra molto distanti da quelle a cui noi siamo abituati. Quanto affermato non è presso di loro considerato un crimine, in quanto gli schiavi hanno i diritti e il valori di oggetti o animali. »
Crogar rise di gusto « Quanto siete stupidi a dare nomi complicati a cose così semplici. Comunque si, le “abuseremo sessualmente” se non le rivolete indietro dovremmo pur farci qualcosa. » disse divertito « Non mi interessa fare la pace con qualcuno di debole che tratta le femmine da sue pari, ma per rispettare il desiderio dei miei alleati questo è il mio dono. Cosa volete fare? Mille schiavi presi tra la vostra gente, in aggiunta alle offerte dei benefattori del mio popolo. »
« Alla luce delle nuove informazioni il Consiglio si ritira per decidere, sarete richiamati fra breve. Aspettate fuori dalle Camere del Consiglio fino ad allora. Ka'hairal Areno e T'Soni Asiria, potete rimanere. »
« Come vuole il Consiglio. » disse Jeyna con un lieve inchino « Non era informata di questi prigionieri, cercherò di convincere Crogar a rilasciarli » quindi si voltò a raggiungere la delegazioni  yahg che nel frattempo si era incamminata. 
« Opinioni su quello che hanno detto? » disse Jerod rivolto agli “esperti” del Consiglio. 
« Bugia. » disse una voce. I Consiglieri alzarono lo sguardo increduli, Olivia e Dasha si voltarono all'indietro sorprese, lo stesso fecero Asiria e Areno. Steve fissava di fianco a se basito. 
Isabella inclinò la testa verso destra, parendo dubbiosa. 
Non capiva perché tutti la fissassero.
Aveva detto qualcosa di strano?  
   
 
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