Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Prettybene9816    17/05/2019    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È meglio scoprire di essere stati ingannati sul prezzo che sulla qualità della merce. -Baltasar Gracián y Morales. KHALIL'S POV: PASSATO. "Quando sarà il processo baba?"chiedo sottovoce. Baba si accarezza i capelli brizzolati grigi e mormora triste"Presto piccolo, presto" Sbatto piano gli occhi e chiedo a brucia pelo" Quanto presto?" Lui sospira e mettendosi le mani con i polsi ammanettati sul grembo dice "Dopodomani" Merda, merda. "Khalil devo dirti una cosa" mormora improvvisamente sporgendosi verso di me. La guardia al nostro fianco fa un passo come per avvertirci di mantenere le distanze, ma fottiti. Baba allunga le mani e stringendole con le mie dice "Non avrei mai voluto dirti queste cose a soli 15 anni" "Cosa mi devi dire baba?"chiedo preoccupato. "Ma mangi Khalil? Ti vedo secco, troppo secco. Ahmed si sta prendendo cura di te?" Annuisco con la testa vagamente. Sono a Palermo all'insaputa di tutti e non ho manco un euro in tasca, ho dovuto spendere tutto nel viaggio...non mangio bene da due giorni e dormo su una panchina davanti ad un luna park, il guardiano mi ha permesso di dormire dentro e mi porta da mangiare qualche avanzo. Mi ha proposto di seguirlo a casa, ma io ho rifiutato...preferisco crepare di freddo in quella panchina che fidarmi ancora. "Si, mangio e va tutto bene, non preoccuparti. Cosa volevi dirmi?" chiedo facendo un sorriso tirato per rassicurarmi. "Hai presente il laboratorio della farmacia? Non lo sa nessuno, ma ho nascosto dei risparmi che potrai usare. Sono tre mila euro, so che basteranno per poco ma è sempre qualcosa. Prendili e va via da Achraaf quando potrai, quell'uomo è pericoloso e non voglio che ti faccia il lavaggio del cervello. Tu sei puro Khalil, diventerai un uomo forte, bello e intelligente, ti farai una famiglia bella come era la nostra e non farai mai mancare nulla a loro. Farai un lavoro pulito e vivrai come un uomo d'onore, tu sei migliore di tutti gli altri, ricordatelo sempre." "Baba...perchè mi stai dicendo queste cose? Non sei stato ancora processato, possiamo scappare insieme" mormoro guardandolo stranito. "Lo so piccolo, lo so. Non si sa mai cosa possa succedere, voglio solo che tu sappia che io e tua madre ti abbiamo amato, ti amiamo e ti ameremo sempre. Non sarai mai solo, mama veglia su di te da là sopra e ti consiglierà al meglio" Baba abbassa lo sguardo e lo vedo sospirare con difficoltà...è da pochi anni che mama se n'è andata, ma baba non lo ha ancora realizzato, si rifiuta di realizzarlo veramente. L'ho beccato delle volte a baciare una foto di mama e portarsela al petto alzando lo sguardo al cielo, mi mette molta malinconia la cosa. "Devi promettermi una cosa Khalil" dice improvvisamente alzando lo sguardo. "Promettimi che sarai sempre onesto e sposerai una donna onesta. Apri il cuore a questa donna e dalle tutta la tua vita, mettila sul piedistallo come mettevo io tua madre...avanti ad ogni cosa. Proteggi la tua famiglia anche a costo di morire, perchè Khalil la famiglia è la cosa più preziosa che un uomo può avere nella vita. Sono stato chiaro?" Annuisco con la testa e mormoro "Troverò il mondo di farti uscire da qui" Lui alza la mano alla mia guancia e sporgendosi fino a toccare la mia fronte mormora "Sii forte mio piccolo Khalil, sii forte" Improvvisamente Baba viene strappato da me, non prima di avermi stampato un bacio in fronte...seguo la guardia che trascina baba fuori dalla stanza e alzandomi mimo "Ti farò uscire, te lo prometto!" Lui mi sorride soltanto e becco una lacrime scendere furtiva sulle sue guance...mi si spezza il cuore. Quando sparisce definitivamente mi guardo attorno e sbattendo veloce gli occhi per non piangere in mezzo a tutta questa gente, mi schiarisco la voce ed esco dall'altra parte. Sento la pancia brontolarmi e sospirando frustrato, faccio per uscire dalla centrale ma sento una voce dire "Khalil Temiz?" Mi giro perplesso e vedo un uomo sulla quarantine con baffi e capelli castani, ben in forma e la divisa da comandante. "Chi è lei?"chiedo sospettoso. Lui mi sorride e avanzando allunga la mano per poi dire "Ezio Vignoli, comandante dei carabinieri. Posso parlarle?" Non stringo la mano che mi allunga e guardandolo sempre più scettico chiedo "Cosa vuole da me?" "Io conosco tuo padre e so come aiutarti" dice semplicemente. Sbatto piano gli occhi e chiedo "Come?" "Seguimi, parliamo nel mio ufficio" "No, parliamo qui" dico imponendomi. "Se vuoi vedere tuo padre fuori da quel buco, ti consiglio vivamente di seguirmi. Prendere o lasciare" dice lui sorprendendomi. Ci penso un po' e arrivando ad un punto morto, dico cedendo "Va bene" Lui annuisce con la testa e girando l'angolo, prosegue per il corridoio per poi entrare nella terza porta a sinistra. Entro intimorito, ma per non farglielo vedere mi gonfio il petto e incrocio le braccia. "Come vi conoscete?"investigo subito. Lui si accomoda con i suoi tempi sulla sua poltroncina e togliendosi il cappello dice "Allora...da dove cominciamo? Io e Alp siamo stati vicini di casa, colleghi all'università e migliori amici" "Mio padre non ha amici" dico subito. "Li aveva e anche tanti. Lui confidava tutto a me. Sapevo anche della relazione segreta con tua madre e che sarebbero partiti presto. Ci siamo tenuti in contatto telefonicamente e quando sei nato tu abbiamo smesso di sentirci spesso, ma a tuo padre voglio un bene dell'anima lo stesso." Ascolto con attenzione le sue parole e non riesco a fidarmi a pieno...ha degli occhi cattivi, non mi convincono. "Come vuole aiutare mio padre?" "Io e tuo padre abbiamo fatto la stessa università...lui ha intrapreso un lavoro in quell'ambito, ma io mi sono distaccato e ho seguito le orme di mio padre. Gli anni alla facoltà di chimica però mi hanno aiutato a ideare esperimenti che ad oggi potrebbero servire a tuo padre" "Che esperimenti?" chiedo avvicinandomi. Ezio si alza e avvicinandosi ad una scatola meccanica, appoggia la sua mano e apre la scatola per poi uscire fuori una boccetta di vetro con del liquido blu dentro. Si avvicina con questo e dice "Hai mai sentito parlare di Romeo e Giulietta?" Annuisco con la testa...con mama lo leggevamo spesso, intere giornate a leggere soltanto. "Hai presente quando Giulietta beve una pozione che la fa sembrare morta per 48h e poi si risveglia?" Annuisco ancora con la testa...non ci sto capendo nulla, cosa vuole dire? "Ecco...questo ha lo stesso identico effetto. Appena berrà il liquido subito per tutte le vene correrà un torpore freddo, il polso perderà il suo ritmo naturale e smetterà di battere. Nessun calore, nessun respiro testimonieranno della sua vita. Il viso appassirà, gli occhi si chiuderanno e ogni parte del corpo, privata del movimento, sembrerà rigida, dura, fredda, come morta. Per 48 h avrò queste sembianze, il tempo giusto per trasportarlo fuori dalla struttura e caricarlo in una vettura. Nella vettura ci sarò io e tu sarai sul retro, così quando saremo fuori città potrai scendere e tuo padre si sarà svegliato." Lo guardo come se gli fosse spuntato una seconda testa e chiedo "Com'è possibile? Sembra fantascienza" "E' scienza figliolo...non sai quante innovazioni sono state fatte in questo periodo" "Come può dire che..." "L'ho provato io ed è funzionato" "Lei ha..." cerco di dire incredulo. "Sono vivo e vegeto come vedi, devi solo fare una cosa" "Cosa?"chiedo determinato. "Devi entrare nelle cucine, versare il contenuto nei cibi della cella 47, in entrambi i piatti che troverai" "Entrambi?"chiedo non capendo. "Tuo padre è in cella con mio cognato. Devi far bere il liquido ad entrambi" "Sei sicuro che possa funzionare?"chiedo scettico ancora. "Al 100%. Vedi che sono sano come un pesce, è funzionato su di me, perchè non su di loro?" "Come faccio ad entrare nelle cucine?" chiedo mordendomi il labbro. "Entreremo insieme. Farò finta di dover dire qualcosa allo staff e tu nel mentre agisci" Deglutisco e penso a cosa fare...in che altro modo posso tirare fuori baba? E' accusato di terrorismo e le prove sono palesi, non ho altro scampo. "Va bene" dico sospirando. Lui mi sorride ma io chiedo subito dopo "Perchè vuoi aiutarmi?" Ezio si rimette il cappello e dice "Ci tengo a tuo padre e mio cognato ha una figlia di cui prendersi cura, non posso lasciare sola la piccolina" "Piccolina? Quanti anni ha?" "12, poco più piccola di te. Sai com'è vivere senza un genitore" mormora lui. Annuisco con la testa, lo so eccome. Spero la piccolina possa essere felice con suo padre finalmente libero. "Lo farò, quando agiremo?" "Adesso, è ora di pranzo e nelle cucine c'è più macello" dice consegnandomi in mano la boccetta. La prendo con entrambe le mani e l'analizzo, spero tanto possa funzionare. O la va o la spacca. "Andiamo figliolo" dice aprendo la porta. Lo fermo e chiedo serio "Posso fidarmi?" "Voglio bene a tuo padre, non temere" dice lui rassicurandomi. ------------------------------------ Dopo 48h. Mi guardo attorno e cammino frenetico per la strada...Ezio ha detto di aspettarlo qui ma di lui non c'è traccia. Non ho un cellulare o soldi per pagarmi un taxi...non vorrei pensare al peggio. Aspetto un'altra ora e quando penso che possa essere andato qualcosa storto, cerco di fermare un auto per l'autostrada. Una signora con una jeep si ferma e chiede dove voglia andare...in realtà mi sono buttato in strada e lei è infastidita. "Devo andare da mio padre, sta male. La prego" la supplico al finestrino. "Dove sta tuo padre?" "All'Ucciardone. Lui è..." "No no, non voglio nulla a che..." Nel panico mi metto in ginocchio e dico "Anche là vicino, non importa, ma la prego...mi aiuti. Non ho soldi per un taxi, non ho nulla" "Dov'è tua madre?" chiede lei insicura. "Lei non c'è più, devo raggiungere subito mio padre. Subito "dico deglutendo. "Ragazzo come mai ti trovi in queste condizioni?"chiede la signora iniziando a preoccuparsi. "Devo andare da mio padre" insisto supplicando. Lei finalmente cede e dice "Va bene, ti lascio al porto e poi tu fai la strada fino all'Ucciardone. Prendere o lasciare" "Grazie! Grazie!"dico aprendo la portiera e fiondandomi dentro la macchina. Nel tragitto lei cerca di estrapolare qualche informazione, ma invano perchè sono molto vago nelle risposte e cerco sempre di non dargli modo di avere informazioni su di me. Arriviamo al porto in poco tempo e sospirando agitato esce fuori dalla macchina. "E' stata molto gentile, grazie ancora signora" "Buona fortuna per tutto ragazzo" dice lei sorridendomi e aggiustandosi il foulard al collo va via. Mi metto il cappuccio della felpa ormai logora e camminando velocemente, arrivo all'Ucciardone...entro e chiedo subito del comandante. "Non c'è oggi il comandante, è assente da ieri" Come da ieri? "Ha il suo numero? Un indirizzo? Un modo per rintracciarlo in qualche modo?"chiedo con un nodo enorme in gola. "Non posso darle dati del genere, chi lo cerca?" Porto le mani in testa e dico "Io...ho bisogno di parlarci subito." "Non è possibile oggi, può provare domani" Sbatto un pugno sul bancone e cercando di calmarmi sibilo "E' davvero urgente" La signorina dietro il bancone lancia un'occhiata al bodyguard all'inizio del cancello e lui raggiungendomi chiede "Lei chi è signorino?" "Devo parlare col comandante" dico guardandolo duro. "Il comandante non c'è" "Non me ne frega nulla. Devo vedere Ezio Vignoli, adesso." ringhio. "Mi faccia vedere prima un documento" dice la guardia. Sbuffo ed esco fuori la mia carta d'identità, l'ho fatta prima di partire da Palermo...non ci dovrebbero essere problemi. "Temiz..."mormora la guardia leggendo il mio cognome per poi lanciare uno sguardo triste alla segretaria. "Che succede?"chiedo subito notando gli sguardi. "Immagino tu sia il figlio di Alp Temiz" Annuisco con la testa. "Vieni, ti accompagno in un posto" dice lui ridandomi la carta e mettendomi un braccio sulle spalle. "Che posto?"chiedo subito scettico. "Vedi ragazzo...è successa una tragedia, mi dispiace che sia io a dovertene parlare. Pensavo che fossi già a conoscenza" mormora lui mentre prendiamo delle scale. "Quale tragedia?"chiedo storcendo il naso. "E' morto tuo padre...è deceduto due giorni fa"sussurra lui guardandomi attentamente. "Si, lo so" dico tranquillo. "E come mai sei così calmo?"chiede lui perplesso. "Lui non è morto veramente" dico entrando in una specie di cappella. La guardia scuote la testa e stringendomi mormora "Ragazzo...è stato avvelenato tuo padre, non c'è stato modo di salvarlo" "No, lui si sveglierà tra poco. Ha bevuto un liquido blu, lo fa sembrare morto ma in realtà non lo è. Forse sta tardando l'effetto" mormoro mentre lui mi guarda con pena e dice "Figliolo...purtroppo è morto davvero, non batte più il cuore. E' stato avvelenato con la Belladonna" "Belladonna? Cos'è?"chiedo iniziando a tremare. "La Belladonna è una pianta velenosa. La parte più tossica, sono i frutti (bacche), che costituiscono un veleno altamente letale...la dose letale per un adulto è di 100mg e agisce specialmente sul cervello. I sintomi dell'avvelenamento insorgono molto rapidamente, e la morte avviene per paralisi generalmente in 24-36 ore. Per tuo padre sono bastate 18h...mi dispiace tanto" "No...non è possibile. Nessuno mi aveva detto che era veleno! Ezio Vignoli me l'ha data e mi aveva detto che avrei potuto far evadere baba dalla prigione! Mi ha detto che..." "Ferma figliolo...stai facendo delle accuse pesanti. Hai delle prove di ciò che stai dicendo?" chiede subito la guardia. "E' stato lui! Mi hai portato nel suo ufficio, ha aperto una scatola metallica e mi ha dato il liquido! Ha detto che dovevo metterlo nei pasti di papà mentre lui distraeva lo..." La guardia mi afferra immediatamente dalle spalle e stringendole forte dice "Vuoi passare la tua vita in prigione?" "Cosa? No" dico agitato. "Allora tappati la bocca e non dire nulla. Non sai veramente ciò che dici" "So cosa sto dicendo, lui mi ha..." La guardia mi tappa la bocca a forza e sibila "No! Zitto! Non dire un'altra parola, non ti crederà nessuno, lo capisci? Ti sbatteranno in prigione per molto tempo, non fare o dire nulla. Fallo per te figliolo" Lo guardo spaventato e mormoro "Perchè non dovrebbero credere? Sto dicendo la verità!" "Non hai prove, nulla che testimoni ciò che dici" "Loro devono credermi!" grido. Lui mi fulmina con lo sguardo e sibila "Non ti crederà nessuno perchè è la tua parola contro la sua. Tu sei nessuno e lui è il comandante, a chi pensi che crederanno?" "Io non sono nessuno" esclamo. "Per la società, sì. Vuoi vedere tuo padre?" chiede lui. Io annuisco subito con la testa e lui sospirando, mi porta ulteriormente dentro la cappella. Si ferma davanti a due bare e aprendone una, rimango paralizzato a vedere baba disteso con un incarnato non suo, il petto che non si alza per il respiro e gli occhi chiusi. "Baba?"chiedo avvicinandomi. La guardia non vuole che mi avvicini, ma capisce che non è il momento e mi permette di avvicinarmi. "Baba?"chiedo di nuovo posando una mano sul suo petto. Mi allungo per vedere effettivamente se il cuore batte, ma non sento nulla...non voglio trarre ancore conclusioni affrettate. "Baba svegliati..."mormoro accarezzandogli il collo. Lui è paralizzato, non si muove...non lo sento più. "Baba.."sussurro con le lacrime agli occhi. Sbatto ripetutamente gli occhi e allungandomi al suo viso, gli poso un bacio sulla guancia, un altro sul naso, un altro sulla fronte...gli riempio di baci il viso. "Baba svegliati. Dobbiamo scappare insieme" sussurro al suo viso. Non mi risponde...non voglio crederci ancora. "A che ora ti sveglierai? Non mi muoverò da qui" sussurro ancora. Non sento nulla...non lo sento neanche a pelle. Chiudo gli occhi iniziando a sentirmi male, mentre la guardia mi sorregge e mormora "Usciamo da qui" "No no...baba, non lo voglio lasciare solo. Si sveglierà!" esclamo cercando di non tremare. "Tuo padre non si sveglierà figliolo, dobbiamo andarlo a seppellire" m'informa. "Cosa? No! Lui è vivo, lui respira ancora!" grido scostandomi da lui. "Lo vedi anche tu che non respira...non c'è più" "No..." mormoro prendendo il polso di baba. "Lui...lui non è morto" sussurro sbattendo velocemente gli occhi per non piangere. "Figliolo...seppelliremo entrambi nel..." "Entrambi? Chi?"chiedo guardandolo stranito. "Il fratello di Vignoli...anche lui è stato avvelenato insieme a tuo padre. Ecco perchè ti non c'è oggi il comandante. Seppelliremo lui e tuo padre vicini" "Perchè vicini?" "Sappiamo dal comandante che erano colleghi all'università e migliori amici...non lo hai mai visto?" chiede lui aprendo l'altra bara. Osservo un altro uomo sui quaranta, grigio in volto e con gli occhi chiusi...ha dei bei lineamenti e...cazzo, come farà sua figlia adesso? Perchè Ezio voleva uccidere suo fratello? "Non voglio che lo seppelliate. Mio padre si risveglierà" dico avvicinandomi alla bara. "Figliolo..." "Io non mi muovo da qua!" esclamo duro. Mi porto una sedia vicino alla bara e volgo le spalle alla guardia. Dopo poco sento i suoi passi allontanarsi e io allungando a tenere la mano di baba mormoro "Ti aspetto, non me ne vado. Sono qui per te" Rimango in un tempo indeterminato a fissare il volto di baba e ogni suo lineamento, è così bello il mio baba. Appoggio la testa alla bara e continuo a fissarlo...così tanto che i miei occhi si chiudono per un attimo e non riesco più a riaprirli...mi addormento ma non mi muovo da lì. --------------------------------------------------------------------------------------------- PRESENTE. "Sri Lanka, L'Isis rivendica gli attentati a 3 chiese, 4 alberghi di lusso e un complesso residenziale nel giorno in cui è stata celebrata la Pasqua cristiana, il 21 aprile 2019: 359 vittime, governo sotto accusa per le falle nella sicurezza. Tra i morti anche 45 bambini, più di 500 i feriti. Primi funerali di massa a Negombo, arrestati 40 sospettati. L'esecutivo ha decretato lo stato di emergenza, non accadeva dalla guerra civile. Polemiche sugli allarmi inascoltati dell'intelligence. Il ministro della Difesa: "Attentati vendetta per le stragi nelle moschee in Nuova Zelanda" leggo velocemente. E' da un po' che ritorno in Siria e Ahmed non richiede il mio aiuto...ai tempi obbedivo ad ogni comando, ero piccolo e ingenuo...volevo guadagnare e andarmene da lì. Una volta riuscito ho espressamente chiesto ad Ahmed di lasciarmi un po'in pace e in cambio gli avrei fatto avere 2 milioni al mese. Ha subito accettato l'accordo e momentaneamente mi limito a finanziarli...delle volte sento la mancanza delle lame, il sangue che cola rossastro...tutta la violenza e la crudeltà nell'atto di togliere una vita al mondo. Vedere la paura nei loro occhi, ogni speranza svanire via finchè la rassegnazione si fa largo, si ha la consapevolezza che è finita, che al mondo non ci sarai più e pensi a ciò che non hai potuto fare, a chi non hai potuto stringere più forte...ed è lì che li sorprendevo, un colpo e la testa rotolava per terra...li salvavo dall'esame di coscienza, dal chiedersi se alle persone mancherai veramente...se i tuoi cari soffriranno abbastanza, se ci sarai anche se non ci sei più. "Buongiorno" sento dire da una voce delicata. Alzo subito lo sguardo dal giornale e mi sorprendo nel vedere Flora accomodarsi a tavola. "Ha una magliettina aderente color magenta sotto ad una gonnellina svolazzante di cotone sempre di quel colore...ha i capelli sciolti e la frangia spostata di lato perchè sta iniziando a crescere. E' scalza e sedendosi dall'altra parte dell'estremità con nonchalance, si versa del caffè. "Che c'?"Chiede divertita quando noto che la sto guardando. "E' la prima volta che ti siedi a tavola con me" rispondo ancora sorpreso. "Se vuoi me ne vado" dice lei. "Io..." squittisco quasi. Mi schiarisco la voce dannandomi della mia uscita poco virile e borbotto ritornando a leggere il giornale "Non mi dai fastidio, puoi restare." "Ottimo" dice lei strisciando la sedia per avvicinarsi al tavolo. Mette dello zucchero nella sua tazza e versandosi del tè, prende il pacchetto di fette biscottate. All'improvvisa alza lo sguardo e mi sorride, la guardo subito stranito...che le prende? "Che ti prende?" chiedo infatti colpito dal suo improvviso sorriso. "Io...ho pensato molto stamattina" mormora deglutendo. "A cosa hai pensato?"chiedo fingendomi incurante. "A noi" "A noi?" chiedo senza pensare...sono troppo sconvolto. Si è sempre rifiutata di pensare a un 'noi', mi ha promesso odio e disprezzo e adesso dice che pensa a un 'noi'. Si alza improvvisamente e respirando affannosamente, dice avvicinandosi verso di me "Vedi Khalil...ho avuto modo di chiarire molti dubbi e in questo periodo ho sempre in testa una cosa" "Cosa?"chiedo sbattendo piano gli occhi. Si avvicina a me e scostando il giornale, si siede sulle mie ginocchia e passa un braccio attorno al mio collo...il mio cuore si ferma, non riesco a crederci. "A quando eravamo nella doccia...a quando siamo entrati particolarmente in intimità, ricordi?" mormora sulle mie labbra. Chiudo gli occhi per un secondo...il suo profumo mi offusca i sensi, mi sento male. "Si, ci penso sempre anch'io. E' un punto fisso anche per me" confesso a sottovoce. "Potremmo approfondire quel contatto...non so, magari qui" "Flora...che hai in mente di fare? Vuoi distrarmi per..." "Shhhh" sussurra lei posando un dito sulle mie labbra. Un fremito scatta in basso...sono così duro che non sento più sensibilità al membro. Lei abbassa lo sguardo al dito e strofinandolo di poco alle labbra sorride...dio, che bella, che sensuale...ha tutta la scena per sè, rapisce ogni mia attenzione. "Nessun gioco, nessuna strategia...ti voglio" sussurra e io perdo ogni cognizione, controllo, padronanza di me stesso...mi sporgo verso di lei e la bacio. Le sue labbra sono dolci, morbide, belle carnose...mi fanno impazzire scivolo con la lingua e lei l'accoglie senza indugi...dio, mi sento di volare. Alzo in aria Flora e scaraventando per terra ogni piatto, posata o bicchiere le faccio allacciare le gambe attorno ai mie fianchi e io risalendo con le mani la gonnellina, le accarezzo le coscia lisce...sembra di toccare seta pregiata, tremo solo all'idea di poterle baciare la pelle. "Khalil..." mormora lei con affanno mentre le sfilo la maglietta e afferrandole forte il viso, approfondisco il bacio. Se mi chiedesse di mettermi in ginocchio adesso, lo farei senza pensarci...se mi chiedesse di darle le chiavi del portone della nave, lo farei subito...dio, farei la qualsiasi per lei e non l'ha mai capito. "Pulce...oh mia dolce pulce" sussurro col cuore che batte all'impazzata. Lei con le dita frenetiche mi fa levare la giacca e con forza strappa la camicia, facendo saltare in aria i bottoni...non ho manco il tempo di sorprendermi che mi ribacia e mi supplica di prenderla. Non ci capisco più nulla quando scende con le mani ad accarezzarmi gli addominali e aggancia le dita alla cintura...sto bruciando vivo, sento la lava scorrermi al posto delle vene...dio, quanto la amo. Slaccia la cintura e facendo calare i pantaloni, aggancia un dito ai boxer...così donna, così sicura di sè in questo momento che ha la mia vita nelle sue mani. "Vuoi farlo adesso? Qui? Con me?"chiedo senza fiato. Lei annuisce e io afferrandole i fianchi la piego sul tavolo e la bacio avidamente...voglio consumare tutto di lei, di me, di noi perchè esiste, esiste un noi. "Khalil..." mormora lei quando scendo a baciarle il collo, le clavicole...voglio viziarla, venerarla, sono pazzo di lei. "Khalil" "Dio...dio salvami" mormoro scendendo a baciarle l'ombelico...vorrei ingravidarla, fare tanti figli con lei, costruirmi una famiglia con lei, farle capire che è la donna della mia vita e ne sono ossessionato. "Khalil? Khalil ci sei?" Sbatto gli occhi e alzo lo sguardo...Flora è al suo posto composta con la fetta biscottata e un coltello in mano, che cazz...? "Potresti passarmi il miele? Se non disturbo troppo"dice lei facendomi confondere ulteriormente. "Stai bene? Ti vedo in sovrappensiero" chiede lei notando il mio stato di confusione...mi sono immaginato tutto? Merda, stavo davvero sognando ad occhi aperti davanti a lei? "Si" dico passandole il miele velocemente per poi coprirmi il viso col giornale...fingo di essere concentrato nella lettura, ma in realtà cerco di far passare l'erezione enorme che preme furiosamente nei miei pantaloni...ci è mancato poco che venissi nelle mutande, che vergogna. "Che strano" mormora lei. Abbasso il giornale e vedo che osserva stranita la marmellata di pere in mano...non le avevo passato il miele? Cazzo Khalil...dove l'hai lasciata la testa? "Tieni" dico passandole il maledetto miele. "Ah ecco...pensavo di essere pazza io" dice lei ridendo. "Quello che sta diventando pazzo sono io.."mormoro rialzando il giornale e incrociando le gambe. "Come? Non ho sentito" "Buon appetito" dico alzando la voce. "Oh ehm...grazie! Anche a te" mormora lei impegnata ad aprire il barattolino di miele. La spio dal lato del giornale e la vedo in difficoltà nell'aprire il barattolino, lei non sembra avere intenzione di chiedermi aiuto e cerca di aprirlo da sè....invano perchè sbuffa frustrata. "Dove vai?" chiedo quasi nel panico quando si alza. "Io...non riesco ad aprire questo, chiedo a Juan" "Dà. Ci penso io" dico con voce dura piegando il giornale. "No, tranquillo. Non voglio disturbarti, ritorna a leggere il giornale" dice lei. "Non mi sembra il caso di disturbare Juan per questa quisquilia, dammi" Flora fa per avvicinarsi a me, ma io essendo particolarmente sensibile esclamo "No! Passamelo dal tavolo, non serve alzarti" "Non mi costa nulla" dice lei facendo altri passi. "Flora obbediscimi." dico duro. Lei dall'essere serena, passa ad essere offesa e guardandomi male sbotta "Non sono il tuo fottuto cagnolino" La guardo male e dico "Tu non puoi capire" "Perchè? Pensi che non abbia un cervello? Ma vaffanculo" sbotta uscendo dalla cucina con vasetto di miele. Fisso la sua sedia vuota e sbuffando mi rimetto a leggere il giornale. "Ma vaffanculo" sbotto gettando il giornale sul tavolo e riavviandomi i capelli. Mi sistemo la cravatta e rimettendomi composto, prendo la tazzina di caffè e lo bevo con calma...incrocio le gambe pensando a come comportarmi. Dovrò portare Flora alla riunione con Haynes e io non sono pronto a vedere gli occhi di Andrew su Flora e viceversa...avrei voluto che non s'incontrassero mai, maledetto me che non chiudo a chiave l'ufficio. Mi rialzo e schiarendomi la voce vado in cucina per avvertire Juan dell'imminente uscita. "Sei troppo dura con lui...troppo" sento mormorare un attimo prima di entrare. "Ma quale dura! Ho addirittura voluto fare colazione con lui...la verità è che non sa parlare civilmente" sbotta Flora. Sosto vicino alla porta della cucinare per spiare ancora la conversazione...sembra interessante. "Che ti ha detto?" chiede Juan. " 'Flora obbediscimi', ti rendi conto? Obbediscimi! Manco mio padre me lo diceva!" va su tutte le furie lei. Me la immagino mentre arriccia il naso infastidita e si mordicchia il labbro...è estremamente sensuale quando si arrabbia che il fatto che non se ne accorga, me lo fa rizzare immediatamente. "Che hai combinato?"chiede Juan facendomi scappare un sorrisino. "Io? Assolutamente nulla! Gli ho solo chiesto di aprirmi questo!" dice lei appoggiando forte il vasetto sul bancone. "E basta? E' strano" mormora lui. "Te l'ho detto...non capisce come relazionarsi con le persone, zero!" "Magari si è svegliato col piede sbagliato" cerca di difendermi Juan. "O magari è nato coglione" sbuffa lei. Scuoto la testa divertito...pulce mi regala ogni giorno qualche perla. Avanzo e schiarendomi la voce, mi annuncio a tutti che si girano e Flora particolarmente irritata. "Juan prepara la macchina tra un quarto d'ora. Flora vai a cambiarti" dico con tono autoritario. "Per favore no, eh?"chiede Flora quando mi volgo per andarmene. "No" mi limito a dire uscendo dalla cucina. Sorrido sadico una volta in corridoio ed entrando in ufficio, sistemo gli ultimi documenti...dopo mezz'ora me ne esco con la ventiquattore piena e vado alla ricerca di Flora. La trovo in cucina che sgranocchia qualcosa...sapevo di trovarla qui, è sempre a mangiare durante il giorno. Chiude il frigo e finalmente posso ammirare com'è vestita...ha un tailler blu lungo fino alle ginocchia ma estremamente attillato...posso vederle le mutandine così. "Un pantalone non ti piaceva oggi, eh?" "No" borbotta lei superandomi mentre mangia dei salatini. Alzo gli occhi e la seguo lungo il corridoio...chiamo ogni santo in cielo per non farmi cadere l'occhio lì sotto o esco pazzo. "Flora, il braccialetto" dico passandoglielo. Ormai ha capito di non poter protestare contro questa cosa ...le metto il bracciale e bloccandolo, la lascio andare. "Continuo a pensare che sia troppo" mormora lei osservando il bracciale che contiene un microfono e il gps. "E io continuo a pensare che la tua opinione non conti" "Stronzo" la sento borbottare ma preferisco non intervenire. Usciamo fuori e ad aspettarci c'è Malcolm...gli faccio un cenno e apro la portiera a Flora. Lei si accomoda non prima di vedersi attorno...spera ancora di poter scappare, chi vive di speranze, muore disperato si suol dire. Flora si attacca al finestrino, mentre io ripasso alcuni punti del contratto ed arriviamo dopo poco alla holding...s'incomincia. Scendiamo tutti e scorto Flora fino alla sala riunioni...È stranamente silenziosa. "Devo ricordarti l'atteggiamento che dovrai tenere?"chiedo accomodandomi a capotavola "No, però non aspettarti che ti lecca il culo" borbotta lei accomodandosi all'altra estremità. "Una moglie è solito sedersi vicino al marito" dico arrogante. Lei alza lo sguardo fulminandomi e dice sfidandomi"Bene. Alzati e vieni a sederti vicino a me" Oh pulce...quanto mi eccoti quando mi provochi così. "Non è così che funziona Flora" dico giocando con la stilo. "E come funziona Khalil?"chiede lei incrociando le gambe e facendomi capire che non si muoverà da lì per niente al mondo. "Funziona che la moglie segue il marito " "E magari gli pulisce pure il buco del culo dopo aver cagato, vero?"chiede lei volgare. Mi lecco i denti e dico "Non necessariamente" "Beh, me ne frego. Ho un cervello grosso e pesante, non ho bisogno di seguire nessuno" dice lei indispettita. "Io non ho detto questo" "Io penso proprio di si" ribatte Flora. "Vedi che hai frainteso. Non ho detto che tu debba essere mia schiava" "Curiosa la cosa...Sono tua prigioniera" La fulmino con lo sguardo e faccio per dirle che è molto più di una prigioniera in realtà per me, ma entra Livio. "Scusatemi del ritardo" dice asciugandosi la fronte. Ci divoriamo con lo sguardo l'ultima volta io e Flora e spostando l'attenzione a Livio chiedo "Perché tanto ritardo?" "Ho avuto un problema con mio figlio...Nulla di grave ma ho dovuto tardare" dice lui sedendosi accanto a Flora. Lei alza il sopracciglio come per dirmi 'vedi chi segue chi?' E girandosi tra le dita una ciocca di capelli, osserva Livio che apre la sua ventiquattrore e tira fuori un mucchio di fogli. Mi mordo il labbro e chiedo "Come sta tuo figlio Alex?" "Come signore? "Chiede Livio sorpreso, anche Flora lo è dalla sua espressione. "Non si chiama Alex tuo figlio?"chiedo accomodandomi meglio sulla sedia. Non capisco perché siano così sorpresi...io ho a cuore quello che può seccedere alle persone care per me. "Si, signore. Si chiama così. Sta benone, grazie" risponde quasi commosso Livio. Perché è così toccato dalla domanda? Mi viene voglia di non fargliene più. "Bene. Allora procediamo con..."faccio per dire, ma la segreteria bussa alla porta e annuncia l'arrivo di Haynes e il suo legale. "Sì, falli entrare" acconsento sistemandomi il nodo della cravatta. L'ho fatta di merda e mi sono rifiutato di chiedere aiuto a Flora. A quella vicinanza sono tentato di divorarmela. "Salve signori "dice Andrew entrando in gran stile. Odio il fatto che il suo nodo di cravatta sia più sistemato del mio. "Signora Vignoli" saluta subito Flora. Signora Temiz...Temiz...Temiz...è mia, cazzo. "Sono lieto di rivederla" dice lui baciandole la mano. Cerco di essere impassibile, ma sono ad un passo dal spaccargli in testa tutto il tavolo di vetro. "Troppo gentile" dice Flora regalandogli un sorriso. Li osservo mentre si sorridono a vicenda e sento ritornare quella voglia...quella voglia di essere spietato, di sentire il sangue colarmi tra le dita, di sentirmi onnipotente, di uccidere a sangue freddo. "Come andiamo?"chiede Andrew girandosi verso di me. "Alla grande" dico alzandomi. "Beatrice entra pure" dire lui, mentre io corrugo la fronte e vedo entrare una donna asiatica con i capelli lunghi lisci, il viso truccato ad arte, occhi marroni chiari, un piccolo neo sopra le labbra, un corpo scolpito, con un top scollato nero e un pantalone bianco a zampa d'elefante... "Il mio legale non è potuto venire, oggi lo sostituirà la sua assistente. Per voi è un problema?" "Assolutamente no" dico avvicinandomi a stringerle la mano. "Khalil Temiz, molto piacere" mi presento con enfasi. "Beatrice Mela, il piacere è tutto mio" mormora lei sbattendo piano gli occhi. "Vogliamo iniziare?"chiede Livio mentre mi accomodo e Beatrice sceglie di sedersi vicino a me. Lancio un'occhiata a Flora e la becco guardare dall'alto al basso Beatrice. Vendetta, il boccone più dolce che sia mai stato cucinato all'inferno...volgare come il rancore.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Prettybene9816