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Autore: Flos Ignis    18/05/2019    4 recensioni
Storia ambientata alla fine della seconda stagione: Valentine e Sebastian sono morti, Lilith non è mai stata evocata e tutti gli eventi della terza stagione non sono avvenuti, sebbene in futuro potrei prenderne spunto.
L'ispirazione è giunta grazie alla puntata 2X05, in cui compare la strega Iris e la sua pozione, che consente alle donne shadowhunters di rimanere incinte dei demoni. Mi sono chiesta... e se non fosse stata solo Clary a berla?
Una storia d'amore che darà vita a una nuova generazione, una in cui il sangue degli angeli e quello dei demoni mescolato insieme sarà capace di rivoluzionare i vecchi pregiudizi di Cacciatori e Nascosti.
Dal prologo:
Non seppe di preciso cosa andò storto, ma doveva aver sbagliato qualcosa durante la preparazione, o non si spiegava il motivo per cui pochi secondi dopo si ritrovò piegato sul lavandino a rimettere tutto il contenuto del suo stomaco, sentendo dei tremendi conati che gli fecero girare la testa per svariati minuti.
Cosa diavolo gli stava succedendo?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Istinto protettivo




Alec non riusciva bene a percepire il proprio corpo.

Gli sembrava di galleggiare in un infinito oceano di nero, denso come la pece. Si sentiva pesante, ancorato ad un pavimento inesistente, ma morbido. 

Però poi capì di essere sveglio, anche se i suoi occhi faticavano ad aprirsi; intorno a lui aleggiava il profumo di legno di sandalo che aveva imparato presto ad associare all'idea di casa, protezione e amore.

-Magnus..-

La sua voce era debole come mai era stata, ma uscì chiara abbastanza da destare la persona cui rispondeva quel nome.

-Fiorellino, ti sei svegliato! Stai bene?-

Le braccia del suo stregone lo strinsero con forza, ma di certo Alec non se ne lamentò. Sentirsi ancorato da quella stretta lo aiutava sempre a focalizzare i pensieri, a calmarsi in qualsiasi situazione si trovasse perchè sapeva che anche se fosse caduto quelle braccia lo avrebbero sorretto.

In qualunque stato emotivo potesse trovarsi, non era mai capitato che un singolo contatto con il suo fidanzato non avesse calmato il tormento che agitava la sua anima.

Fu così anche in quel momento.

-Dove sono?-

-All'ospedale. Non rispondevi al telefono e ho mandato Clary a vedere cos'era successo... ci hai spaventati a morte! Ti ha trovato svenuto sul pavimento e ha deciso di portarti qui da me, sai, stavo curando Luke, per questo stamattina non sono rimasto con te...- forse stava leggermente straparlando, ma Magnus sentiva di averne tutto il diritto. Troppe emozioni per una mattinata sola.

Ma tutto questo non era ancora nulla, anche se ancora non lo sapeva, ben altro sarebbe giunto a mettere la sua intera esistenza sotto sopra prima della fine della giornata...

-ALEC!-

Due furie, una mora e una bionda, praticamente entrarono sfondando la porta, urlando all'unisono il nome del fratello, il quale si volse in un lampo scattando in piedi.

Istinto da cacciatore, il quale si ritorse contro di lui dato che quello scatto gli procurò un violento giramento di testa.

Magnus per fortuna notò subito il malore del compagno quindi si affrettò ad afferrarlo per i fianchi, impedendogli di cadere reggendolo con il proprio corpo.

-Jace! Per l'Angelo, te l'avevo detto che Alec stava riposando e che c'era Magnus con lui...- Clary aveva tentato di bloccare, invano, il suo ragazzo dall'entrare come un tornado a disturbare il riposo di Alec, ma se da solo, forse, avrebbe avuto una possibilità... contro Jace e Isabelle insieme non aveva alcuna speranza.

La testardaggine dei Lightwood, se congiunta, può essere davvero frustrante... 

Ma lo pensò con un sorriso affettuoso. In fondo, quella era anche la sua famiglia ormai.

-Jace, Izzy, cosa ci fate voi qui? Non eravate a Parigi in missione?- Alec era felice di rivedere i suoi fratelli, anche se si sentiva ancora terribilmente stanco.

-Abbiamo finito prima, del resto siamo i migliori. E poi, che diamine, davvero credi che sarei rimasto indifferente al dolore che ho percepito provenire dal mio parabatai?- dalla solita arroganza, il biondo era passato ad un tono sinceramente incredulo, come se gli risultasse impossibile nell'universo intero l'ipotesi assurda di abbandonare Alec sapendo che stava male.

E per lui, quell'ipotesi era davvero inconcepibile.

Izzy nel frattempo era accorsa a controllare da vicino le condizioni del fratello; da quando avevano rischiato di perdersi, con tutto quello che era capitato nelle ultime settimane, la sua iperprotettività da sorella si era estesa anche sul moro. Prima aveva paura che Max iniziasse l'addestramento sul campo, temeva per la pericolata sfrontatezza di Jace, ma era talmente abituata ad avere Alec a guardare le spalle a tutti loro che realizzare all'improvviso che anche lui era vulnerabile l'aveva destabilizzata. 

Lo aveva capito pienamente solo dopo averlo visto inerme, con parte della sua anima lontana dal corpo alla disperata ricerca di Jace, della metà della sua anima; quando si era quasi fatto sopraffarre dall'incantesimo di Iris che lo aveva indotto a saltare dalla terrazza di Magnus; quando aveva spinto il corpo ben oltre il limite massimo della prudenza in preda a terribili sensi di colpa per aver ucciso la madre di Clary sotto possessione demoniaca; quando lui e Magnus si erano lasciati e lui era quasi morto dentro per i sensi di colpa per avergli taciuto della Spada dell'Anima.

Aveva conosciuto per prima i dubbi del suo cuore, era stata l'unica per molto tempo a capirlo e a tenerlo ancorato a se stesso impedendogli di scoppiare, o almeno era questo che affermava lui.

Ma la pura e semplice verità era che lui si era sempre preoccupato di coprirle le spalle in qualunque cosa, persino il matrimonio con Lidya, fortunatamente mandato a monte all'ultimo minuto dallo stregone eccentrico che stringeva amorevolmente tra le braccia Alec, poteva considerarsi un modo per proteggerla da una vita infelice. Se non l'avesse fatto, i loro genitori probabilmente avrebbero fatto in modo che fosse lei quella a sposarsi per ristabilire il nome di famiglia.

Tutto era andato per il meglio alla fine e Izzy doveva ringraziare quello stregone pieno di glitter se ora il suo adorato fratellone era felice e libero di essere chi desiderava.

Fu per questo che si rivolse proprio a lui: -Cosa gli è successo, Magnus? Jace è crollato a terra persino dall'altra parte del mondo, cosa diavolo ha mio fratello?-

-Non sono proprio crollato...è stato un lieve sbandamento, più che altro!- a parte Clary, che gli strinse amorevolmente un braccio, tutti si limitarono a ignorare il borbottio offeso del cacciatore biondo.

In quel momento Alec, che fino a quel momento si era limitato a sorridere alla sorella e al parabatai cercando di rassicurarli che era stato solo qualcosa di passeggero, stette male nuovamente. Ebbe una fitta indicibile allo stomaco che lo fece piegare in due dal dolore, ma non emise un suono. 

Erano già tutti fin troppo preoccupati, le sue urla non avrebbero aiutato nessuno, perciò si sforzò di arginare il dolore in un angolo remoto della sua mente per concentrarsi, come gli era stato insegnato a fare per ignorare il dolore in battaglia per non comprometterne l'esito. Respirò profondamente, tirando poi fuori tutta la voce che avesse per parlare.

-Cosa diavolo mi sta succedendo? Non può essere solo il cibo andato a male...non l'ha nemmeno cucinato Izzy- borbottò, cercando di sdrammatizzare.

Jace e Clary gli fecero un sorriso tirato ma divertito, mentre sua sorella gli diede un pizzicotto sul braccio, limitandosi a quello solo perchè era convalescente e lo minacciò scherzosamente di stare attento per la sua vendetta postuma a quando si fosse ripreso.

Fu Catarina a interrompere quel momento di breve ilarità, portando un clima di tensione. La sua faccia parlava chiaro: qualunque cosa avesse Alec, non era una semplice indigestione.

-Cat, cosa...?- Magnus fu l'unico ad avere il coraggio di domandare qualcosa, ma lei gli fece cenno di aspettare un minuto. Pareva confusa lei stessa, come se la risposta a quella domanda fosse impossibile, ma non per questo meno reale.

-Alexander, sono libera di parlare davanti a tutti? Si tratta di qualcosa di... incredibilmente delicato.-

L'altro parve rifletterci seriamente: in fondo, tutti avrebbero saputo quello che gli sarebbe stato riferito in un modo o nell'altro, ma c'era la possibilità concreta che si trattasse di qualcosa di tanto grave da necessitare una certa privacy.

Che fare?

-...parla pure, Catarina.- si risolse infine.

Lei annuì, prima di consigliargli di sedersi e cercare di restare comodo e tranquillo. Tutte quelle premure lo stavano solo innervosendo a dir la verità, ma le dita di Magnus intrecciate alle sue gli diedero abbastanza forza da rilassare i muscoli pieni di tensione.

-Prima di dirti quella che credo sia la tua... condizione... nelle ultime, diciamo... sei settimane sei entrato in contatto in qualsiasi modo con qualche pozione fatta da uno stregone?-

Sorpreso da tale domanda e dalle numerose pause della strega dalla pelle azzurra che, a suo parere, era una delle persone con meno peli sulla lingua che conoscesse -e lui conosceva Jace e Magnus-, rispose senza pensarci. 

-Sì, ma non vedo quale sia il problema... è successo più di un mese fa, mi pare un po' tardivo come effetto collaterale.-



La strega accusò il colpo chiudendo gli occhi, mostrando un'espressione di rassegnata consapevolezza che colpì il suo amico di vecchia data. Cosa diavolo aveva il suo Alexander? Sarebbe morto per l'ansia di quel passo... Un momento, aveva parlato di una pozione?

-E perchè io non ne so nulla, Fiorellino? Avresti dovuto parlarmi di una situazione del genere, avremmo potuto risolvere questa cosa prima che degenerasse!-

-Magnus, tranquillo, non c'era pericolo, quella pozione non poteva avere effetto su di me...-

-Quindi sai di cosa si trattava? E a maggior ragione hai lasciato correre?- lo stregone era sempre più scioccato, non pensava che il suo amato fosse tanto incosciente! Va bene che aveva poco riguardo per la sua salute, cosa sulla quale avrebbero dovuto lavorare al più presto, ma sottovalutare persino gli intrugli di certi suoi colleghi...

-Magnus, anche se Alexander te ne avesse parlato non ci sarebbe stato nulla da fare per fermare l'effetto di quella pozione. Aveva già agito sul suo organismo e ora il suo scopo è stato raggiunto.-

Alec non capiva, cosa stava dicendo Catarina? Com'era possibile che quella pozione avesse avuto effeto su di lui? La sua funzione era rendere gravide le donne shadowhunter che si univano a un demone, ma su di lui che effetto avrebbe potuto avere? Era un uomo, per l'Angelo!

Certo, Iris era una pazza da rinchiudere in un manicomio, più che alla Guardia di Idris, ma se anche avesse creato problemi di sorta con quella pozione i suoi effetti avrebbero già dovuto manifestarsi. Era passati tre mesi circa da quando un piccolo uragano dai capelli rossi aveva sconvolto le loro vite ed esattamente sei settimane da quando lui le aveva ucciso la madre mentre era posseduto da un demone, con conseguente conoscenza della strega francese che, a quanto pareva, aveva scatenato tutto quel pandemonio con le sue magiche pozioni...

Catarina lo fissò con sguardo eloquente, mantenendo i loro occhi incatenati finchè non vide quelle iridi blu spalancarsi in segno di comprensione e più che giustificabile shock.

Il cacciatore moro inspirò di colpo, sentendosi la testa leggera e l'anima pesante, confuso come mai, improvvisamente terrorizzato da tutto e niente insieme. 

Perchè, se non era ammattito di colpo e aveva capito dove l'infermiera stava andando a parare con tutti quei giri di parole, allora questo significava che... che lui... lui e Magnus...

Per l'Angelo...

Si portò le gambe al petto in un gesto difensivo che non era da lui, ma che gli venne istintivo, come se il suo corpo avesse saputo da un pezzo il modo esatto in cui era cambiato e come adattarcisi. Si chiuse a riccio e nascose la testa tra le ginocchia, le braccia a cingersi quasi a volersi mantenere tutto intero, avendo quasi paura di cadere a pezzi se avesse allentato la presa.

Le orecchie gli fischiavano, non sentiva più le voci preoccupate delle persone presenti nella stanza, non percepiva più nemmeno un atomo del mondo esterno, troppo concentrato ad ascoltare se stesso, a controllare ogni molecola che lo componeva per impedirsi di crollare in mille pezzi perchè quello non era proprio il momento di lasciarsi andare all'isteria e all'istinto che gli urlava di lanciarsi fuori dalla finestra e correre a recuperare arco e faretra per andare a caccia di demoni per sfogarsi.

Non poteva farlo. Non in quel momento e sicuramente non per un bel po' di tempo a venire.

Un'altra vita ora dipendeva da lui.

Non nel modo in cui accadeva con i suoi compagni shadowhunter quando andavano in missione, non come lo facevano i suoi fratelli che cercavano in lui un punto fermo e nemmeno in quello, assai più dolce, in cui lo stregone gli si affidava con tutto il cuore ogni giorno.

La piccola vita, non ancora tale, che dipendeva da lui lo faceva nello stesso modo in cui ogni essere umano, mondano, nascosto o cacciatore, dipende dalla propria madre prima di venire al mondo.

Alec pensò che probabilmente quel pensiero lo avrebbe fatto impazzire, ma in attesa di quel momento ritenne un'alternativa accettabile quella di sorridere lievemente tra le lacrime che non si era accorto di star versando per le troppe emozioni, come un povero pazzo. 

Emise un suono strozzato, una mezza risata isterica e soffocata, ma si rannicchiò ancora di più, per mantenere al sicuro il centro del proprio corpo. 

Le domande, i dubbi e le preoccupazioni le spinse in un angolo della sua mente, almeno per un po'. Le insicurezze, le domande, lo shock, persino le urla sarebbero arrivate molto in fretta, Alec lo sapeva, non appena l'incredulità avesse lasciato posto alla consapevolezza.

Ma prima voleva un secondo, un solo secondo per godersi l'esistenza di quel miracolo.

Ciao, piccolino. Non ti conosco ancora, ma ti amo già incondizionatamente.





Note:
Eeeeeeeee finalmente Alec ha scoperto il suo piccolo problemino... Da qui in poi ne vedremo delle belle, ve l'assicuro!
Se avete consigli, pareri o anche solo scleri da fare, passate da me quando volete, per parlare del mondo Shadowhunter e dei Malec in primis sono sempre disponibile!
Al prossimo capitolo con le reazioni degli altri!
Flos Ignis


 
  
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