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Autore: Solitary_soul_    18/05/2019    1 recensioni
Sono passati vent'anni dalla seconda guerra magica, e tutto procede normalmente: i figli del Golden Trio sono tornati ad Hogwarts per il nuovo anno e i genitori alle loro routine. Ma una serie di incidenti attira l'attenzione del ministero. Qualcosa sta minacciando la sicurezza della scuola, ed Hermione nonostante gli innumerevoli problemi coniugali, interverrà procedendo con le indagini aiutata dal suo acerrimo nemico di infanzia.
Riusciranno ad andare d'accordo a sufficienza e sistemare le cose? Cosa succederà?
Storia presente anche su Wattpad, chi vuole mi segua anche lì mi trovate come @Solitary_soul_
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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Nel giro di poche ore Hermione aveva organizzato una squadra di pochi volontari tra cui persino Harry, (a contrario di suo marito che l'aveva definita una cosa inutile in quanto i ragazzi avrebbero dovuto imparare a cavarsela da soli) che si sarebbero messi a lavoro l'indomani stesso per alzare ulteriori barriere protettive e iniziare a setacciare ogni ettaro attorno al castello.

Tornò a casa più tardi del solito orario stremata, l'unica cosa che voleva in quel momento era farsi un bel bagno caldo per rilassare i muscoli e liberare la mente.
Quando entrò trovò Ron svaccato sul divano a leggere la gazzetta del profeta. La cena, nonostante l'ora, naturalmente era ancora da preparare. Esasperata lanciò un cuscino al marito che nemmeno l'aveva sentita rientrare.
«Oh ciao amore, sei già a casa?» le chiese il rosso accorgendosi finalmente della sua presenza.
«Sono in ritardo di quasi tre ore... È una domanda seria la tua?» la riccia lanciò uno sguardo all'orologio alle sue spalle per essere certa dell'ora. Sbuffò e sparì chiudendosi in bagno senza più ascoltare le parole del marito che aveva iniziato chiedendole di preparare qualcosa da mangiare in quanto lui era troppo stanco per farlo, come se lanciare un incantesimo domestico fosse veramente faticoso. Aprì l'acqua lasciando che il rumore coprisse la voce nell'altra stanza, il vapore riempì in fretta l'intero ambiente e non appena la vasca fu piena a sufficienza Hermione ci si immerse cercando di rilassarsi. Cosa quasi impossibile in quella situazione, era troppo preoccupata per i ragazzi. E continuava a pensare a Draco... non lo aveva mai visto così, era sempre stato un codardo che pur sapendo quale fosse la cosa giusta, non aveva avuto il coraggio di ribellarsi. E pensava a salvare prima la sua pellaccia a scapito di qualsiasi altra cosa.
Durante quella giornata aveva visto qualcosa di diverso in lui: desiderio di riscatto e coraggio degno di un grifondoro. Nonostante lui fosse il serpeverde per eccellenza ambizioso, astuto e dannatamente determinato.
Molte cose non erano affatto cambiate, aveva mantenuto il suo modo di fare prepotente ed arrogante. Era riuscita a vedere la rabbia ed il dolore che non erano scomparsi ma ardevano in lui come fuoco vivo dandogli la forza di andare avanti. E tutto questo la incuriosiva parecchio.
Quando l'acqua divenne ormai fredda uscì. Successivamente tornò in salone trovò suo marito addormentato, sentì un telefono vibrare in cucina, quando lo trovo vide il nome "Wendy" sullo schermo, una collega che lo chiama alle undici di sera era insolito... ma decise di ignorarlo per evitare altre scenate, sconfortata e stanca si preparò del semplice thè caldo con i biscotti prima di andarsene a letto a dormire.

Il giorno successivo cominciano le indagini. Ci vollero quasi due settimane a terminale le barriere protettive che sarebbero servite a prevenire qualsiasi attacco.
Nonostante avessero già setacciato la foresta non avevano trovato alcun indizio. Durante alcuni turni di ronda, specialmente di notte, avevano ritrovato carcasse animale carbonizzate o sciolte. Ma nessuno era stato in grado di vedere chi o cosa fosse stato.
In più Draco che si era detto così disponibile ad aiutarla non si era più fatto vedere, non da lei almeno. Harry le aveva riferito di averlo visto volare attorno al castello più di una volta.
Quindi tornò a lavorare nel suo solito ufficio prendendo parte solo sporadicamente alle indagini e le ronde, così da poter mandare avanti il resto delle pratiche necessarie.

Era passato poco più di un mese dall'inizio delle ricerche, quando durante un turno di ronda serale l'attenzione di Hermione venne attirata da una figura incappucciata nell'oscurità vicino al lago. Estrasse la bacchetta dalla giacca che indissava e si avvicinò impugnandola pronta ad usarla come arma in caso di necessità. Si avvicinò alle spalle dello sconosciuto fino a puntargli la bacchetta contro la schiena intimidendolo silenziosamente a non fare mosse azzardate. L'uomo alzò le mani lentamente in segno di resa, per poi fare uno scatto repentino disarmare la donna, rubarle la bacchetta e immobilizzarla contro un pilastro. Accadde talmente velocemente che la donna non riuscì a percepire ogni movimento, almeno fino a quando non si rese conto di essere bloccata contro qualcosa e con la sua stessa bacchetta puntata contro la gola. Ma poi lo sconosciuto le fece cenno di stare in silenzio con il dito e l'abbassò la bacchetta, si avvicinò a lei e si levò il cappuccio svelando la sua identità.
Draco Malfoy l'aveva appena disarmata e messa spalle al muro.
La sua distanza troppo ravvicinata le iniziava a dare fastidio, mentre gli occhi grigi che la scrutavano con attenzione la misero in soggezione. Si avvicinò ulteriormente per sossurrarle all'orecchio provocandole una stretta allo stomaco
«Riesci a fidarti di me?» il cervello le urlava di rispondergli qualcosa tipo "col cavolo" o "mi fiderò di te solo quando sarai sotto terra!" ma sfortunatamente la riccia si sentì la bocca troppo asciutta per riuscire a dire qualcosa, inspiegabilmente annuì e lasciò che le prendesse la mano seguendolo in silenzio. Vedendo come s'illuminavano i suoi capelli sotto la luce argentea della Luna immaginò il motivo per il quale prima portava il cappuccio.
Arrivati al fondo del molo che dava sul lago, Draco estrasse la propria bacchetta e formulò l'incantesimo testa bolla su entrambi.
«Non lasciare la mia mano per nessun motivo. Okay?» gli accennò un sì con il capo mentre fissava il lago terrorizzata. L'ultima volta ci aveva passato anche troppo tempo in fondo al lago a causa del torneo tre maghi, e l'idea si rientrarci rivivendo quella esperienza non le piaceva affatto. Strinse più forte la mano dell'uomo intrecciando le dita per avere una presa più salda, e si buttarono nell'acqua gelida e scura lasciandosi il castello alle spalle.
Usarono le bacchette per spingersi fino al fondo del lago, talmente oscuro da non riuscire a vedere nulla, non fosse stato per l'incantesimo usato che illuminava la punta del bastoncino che stringeva tra le dita della mano libera non avrebbe nemmeno visto se l'uomo di trovava ancora al suo fianco. Nuotarono fino a quella che Hermione identificò come una grotta subacquea faticando ad entrarci, come se qualcosa carcasse di impedirglielo, vi emersero all'interno scoprendo la vera vastità di quel luogo. Ci sarebbe potuta stare una famiglia intera di giganti e molto probabilmente sarebbe avanzato ancora spazio. Uscirono dall'acqua all'interno della grotta inciampando in diverse carcasse animali, alcune corrose come da un acido e altre completamente bruciate. Hermione trattenne a stento un urlo quando si sentì strisciare qualcosa sulla gamba e stritolò la mano di Draco che si voltó ed elettrizzò immediatamente l'animale che la stava toccando facendolo cadere a terra con un tonfo. Il rumore richiamò l'attenzione di qualcosa di molto più grosso che dormiva sul fondo della caverna, l'essere cominciò ad alzarsi sulle zampe ma fino a quando non tirò su la testa e sputò una fiammata dalla bocca non lo notarono. La luce prodotta dal fuoco illuminò per intero l'animale. Sembrava un drago, solo che questo aveva molte, ma molte più teste! Prima di essere trascinata via ne riuscì a contare almeno sette. Cercarono di smaterializzarsi invano, quindi si buttarono in acqua seguiti dalla bestia. Nuotarono fuori il più velocemente possibile aiutati da adrenalina e magia, e corsero a nascondersi della foresta. Riuscirono a scorgere l'essere emergere dall'acqua volando in alto, per poi buttarsi nuovamente nell'acqua quando non individuò le sue prede. La donna si sentiva il cuore scoppiare, era dalla guerra che non aveva così tanta adrenalina in corpo
«Che diavolo era quel coso?!» urlò in preda ad un attacco isterico, la testa aveva iniziato a pulsarle e la stringeva forte tra le mani scuotendola fino a farsi male. Le lacrime premevano sugli occhi pronte ad uscire, in poco tempo tutti i ricordi che aveva soppresso per anni stando dietro una scrivania riemersero.
«Hermione... calmati, lo abbiamo trovato noi e non qualche studente è una cosa buona. Avresti preferito ci fosse stata Rose al tuo posto? Perché sono convinto che per quanto quella ragazzina sia sveglia come sua madre, non sarebbe riuscita a mantenere la calma in quella grotta. Li stiamo proteggendo.» la donna aveva smesso di muoversi non appena sentì il nome di sua figlia e aveva lasciato che Draco la facesse sedere. Si sedette accanto a lei aspettando che si riprendesse un po'. La mente di Hermione aveva iniziato ad immaginare quella creatura attaccare sua figlia, trovandosi alla fine a ringraziare di essersi trovata lei e non la piccola in quella situazione.
«Come hai scoperto dove si stava rifugiando? Abbiamo controllato il lago, non risultava neanche quella grotta nella mappatura.» eccola, l'uomo riconobbe quella che era la curiosità che aveva sempre caratterizzato la donna anche da bambina, la sua voglia di sapere insaziabile l'aveva portata a grossi guai e tirata fuori da altrettanti. Facendole persino salvare il mondo.
«Segreto di Serpeverde» ridacchiò l'uomo beccandosi un occhiataccia dalla Grenger.
«Eh va bene. Certo che con te non si puo nemmeno scherzare! Semplicemente ho passato diversi giorni a cercarlo, finché ieri sera mentre mi trovavo nella sala comune dei serpeverde per vedere come stava mio figlio, ho visto una strana figura nuotare nel lago e poi sparire. Ho immaginato ci fosse stata una caverna o qualcosa di simile nella quale avrebbe potuto rifugiarsi. È tutto il giorno a provare ad entrare ma non ero abbastanza forte da superare la barriera magica da solo. E quando sei arrivata tu... beh ne ho approfittato per vedere se in due ce l'avremmo fatta.» le raccontò sincero, vedendo che finalmente la Granger si stava calmando si alzò e le prose la mano per aiutarla ad alzarsi.
«Però ora dobbiamo capire di che animale si tratta... beh questa è la tua specialità mi pare, no?» aggiunse sorridendole. Quel sorriso provocò una strana sensazione ad Hermione, sentì di nuovo quella strana stretta allo stomaco e la bocca asciutta. Incredibilmente però questa volta si riprese riuscendo a rispondere al'uomo.
«Non puoi cercare di farci uccidere e poi lasciare fare a me. Non ci pensare nemmeno! Tu mi aiuterai a capire di cosa si tratta. A quanto pare siamo gli unici ad averlo visto e non essere stati avvelenati o arsi vivi. Quindi... ci vediamo domani in biblioteca» sorrise soddisfatta anche lei vedendo l'uomo alzare gli occhi al cielo. Era felice di poter utilizzare di nuovo la biblioteca di Hogwarts per delle ricerche, era il suo luogo preferito da ragazza, ci passava ore e ore a leggere e scoprire cose nuove affascinata dal mondo magico che era a lei ancora sconosciuto.
   
 
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