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Autore: Sailor_Senshi    18/05/2019    2 recensioni
Tratto dal capitolo 3:
"La nostra storia fa parte del passato e deve rimanere nel passato, ormai sono andato avanti" ammette Castiel senza peli sulla lingua.
"Sei sicuro?"
"Si, non provo più nulla per te. Vorrei che ricominciassimo tutto, ma come amici" propone Castiel.
"Sicuro sicuro sicurissimo?" domanda Dean ancora insicuro, ricevendo però un buffetto sulla testa da parte dell'altro
"Dai non fare lo stupido!"
"E va bene, ma solo ed esclusivamente amici" conferma Dean allungando la sua mano verso Castiel, che la stringe.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ben Breaden, Castiel, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
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Anno 2000

Passò circa un mese da quando conobbe Cas e tra loro si instaurò una bella amicizia.

All'inizio Cas sembrava una persona molto insicura, forse anche depressa, ma più lo si conosceva e più si scoprivano mille sfaccettature del suo carattere che agli altri non mostrava.

Riusciva a far ridere Dean anche con le battute più idiote, quando Dean non voleva una porzione di cibo Cas era sempre pronto a prendergliela da sotto il naso senza il bisogno che glielo chiedesse o durante le ore di storia, quando capitava che avevano la stessa ora insieme, Dean si appisolava e Cas era costretto a svegliarlo ogni volta colpendolo con il suo quaderno, ma non troppo forte.

Ogni mattina si incontravano alla fermata parlando di tutto e di niente finchè non arrivava il bus a portarli a scuola. Dopo la fine di ogni lezione riuscivano sempre a dedicare del tempo per vedersi, anche durante il pranzo e a fine giornata si rivedevano nuovamente per andare alla fermata del bus insieme.

Durante il tragitto del ritorno a casa, spesso Cas si addormentava a causa della stanchezza della giornata e si appoggiava involontariamente sulla spalla di Dean, finchè non si svegliava con un "siamo arrivati" sussurrato dall'altro nel suo orecchio.

E il tutto si ripeteva il giorno successivo, e quello  ancora.

Quelle piccole azioni quotidiane rendevano Dean più sereno come non lo era mai stato dopo tanto tempo. Gli rendevano la situazione familiare che viveva più facile da affrontare. Più passavano i giorni e più si rendeva conto che Cas gli faceva provare qualcosa di speciale, che non era come l'amicizia.

Sulle prime non ci faceva molto caso, pensava fosse una cosa normale il fatto che si conosce una nuova persona e quindi ci si sente più"euforici", ma ogni volta che parlava con lui si sentiva in paradiso, la sua voce calma e leggermente roca lo rilassava e quando lui gli sfiorava la mano cominciava a sudare freddo, tanto da sentire i suoi stessi battiti del cuore. E spesso finiva per fissarlo intensamente: avrebbe scritto poemi interi dedicati agli occhi cristallini e celestiali di Cas.

Prima di andare a letto il suo primo pensiero finiva su Cas, se l'avrebbe rivisto il giorno dopo o no e sorrideva semplicemente immaginarlo.

Tutto questo voleva dire che gli piaceva Cas e, non solo, lo amava tanto. E avrebbe fatto tante pazzie per lui. Già la prima la stava per fare, cioè quella di rivelargli ciò che provava per lui ma in modo speciale.

Una notte uscì di nascosto da casa sua dalla finestra, si avvicinò alla casa di Cas e iniziò ad accordare le  corde della chitarra, intonando la prima strofa della canzone, una cover di "You're the First, the Last, My Everything" di Barry White

My first, the last, my everything
And the answer to all my dreams
You're my sun, my moon, my guiding star
My kind of wonderful, that's what you are

Il sonno di Castiel venne interrotto da quella dolce melodia e non sapeva da chi derivava. Così si alzò dal letto stropicciandosi gli occhi e si affacciò alla finestra della camera sua e per poco non gli venne un colpo: vide Dean che stava cantando una delle sue canzoni preferite, ma a lui. O pensava che fosse dedicata a lui. Ma le sue teorie furono confermate non appena gli occhi verdi di Dean incontrarono i suoi.

I know there's only, only one like you
There's no way they could have made two
You're all I'm living for, your love I'll keep forever more
First, you're the last, my everything

Castiel non sapeva cosa provare in quel momento, era tutto così confuso per lui.

And with you I've found so many things
A love so new, only you could bring
Can't you see it's you? You make me feel this way (Can't you see it's you?)
You're like a first morning dew on a brand new day

Considerava Dean veramente una persona fantastica: in un solo mese era entrato a far parte della sua vita e non poteva che ringraziarlo, perchè gli aveva reso le giornate meno noiose e monotone e gli aveva fatto, non del tutto, sconfiggere la sua insicurezza e mostrato una parte di lui che da anni aveva nascosto agli altri. Era la sua ancora e il suo punto di riferimento, non aveva mai avuto un rapporto così stretto con una persona.

Però non sapeva se era giusto ciò che Dean stava facendo.

I see so many ways that I
Can love you 'til the day I die
You're my reality, yet I'm lost in a dream
You're the first, the last, my everything

A Castiel gli piacevano le ragazze e dopo che conobbe Dean non sapeva più che cosa provare. Voleva davvero scendere dalla finestra e baciare quel ragazzo fino a fargli finire il fiato, però aveva paura. Paura di smettere di amarlo. Doveva prendere una decisione, ma non poteva dirglielo dopo la fine della canzone.

Dopo che Dean finì di cantare, Castiel chiuse la finestra e le tende, piangendo in silenzio da dietro, sentendosi una merda come non lo era mai stato. "Mi dispiace Dean, spero un giorno di superare la paura di amarti"

I know there's only, only one like you
There's no way they could have made two
You're my reality, but I'm lost in a dream
You're the first, you're the last, my everything
You and me babe is you

Finite di intonare le ultime parole della canzone, Dean notò che Cas era rientrato nella sua camera, senza dire nemmeno una parola e senza nemmeno vedere una sua reazione.

Non sapeva come sentirsi Dean. Non riusciva a trovare giustificazioni per simile gesto, Cas l'aveva rifiutato.

Senza perdere tempo, corse immediatamente a casa sua, cacciando indietro le lacrime che a stento riusciva a trattenere.

****

Passarono circa tre settimane da quando Dean andò sotto casa di Cas quella notte per dedicargli la serenata e ancora non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di Cas che chiudeva la finestra, senza nemmeno guardarlo in volto.

Cosa poteva aver significato quel gesto da parte sua? Non ricambiava i suoi sentimenti? E allora perché reagire in quel modo? Non riusciva più a guardarlo in faccia, si sentiva troppo ferito.

Stava cominciando finalmente a stare bene con se stesso e il mondo decise all'improvviso di buttargli tutta la merda che aveva in serbo solo ed esclusivamente per lui.

Non parlava più con nessuno della sua famiglia, sbraitava contro suo fratello Sam per i motivi più stupidi, il tragitto per andare a scuola lo faceva a piedi proprio per evitare di incontrare Cas alla fermata. Preferiva farsi quei lunghi chilometri a piedi piuttosto che essere accompagnato con l'auto dal padre, che fingeva di preoccuparsi per lui.

E appena finiva la scuola, lui era il primo a oltrepassare la soglia dell'uscita e correva dritto a casa, in camera sua, senza nemmeno cenare. Preferiva rimanere solo con i suoi pensieri negativi che lo stavano ormai consumando.

Sam, stanco di vedere il fratello in quelle condizioni, decise di parlargli. E quella volta non doveva tirarsi indietro.

Erano entrambi stesi ognuno sul proprio letto in camera, quando Sam decise di parlare "So che stai attraversando un momento difficile..." ma venne subito interrotto con un "Taci" da parte di Dean.

"No, io non taccio. Ti stai struggendo con le tue stesse mani, e hai bisogno seriamente di parlarne"

"Hai solo 10 anni, non puoi capire questo genere di cose, pensa a cose più adatte per la tua età"

Sam era sul punto di arrendersi, ma non voleva darla per vinta a Dean.

"Sono tuo fratello, e voglio aiutarti"

"Smettila ti prego, vattene"

"NO!" urlò ad un certo punto Sam, e piccole lacrime sgorgarono dai suoi occhi e le asciugó con il suo polso, ma inutilmente, perché ne uscirono altre ancora "Detesto con tutto il mio cuore vederti in questo stato, lo odio. Non è questo il Dean che ho sempre ammirato sin da quando ero piccolino. Già è troppo sopportare i tuoi litigi quotidiani con papà senza che io possa intervenire, ora non mi starò di certo zitto e fermo a vederti nuovamente così, dopo che sono riuscito a rivederti finalmente sereno"  fece una pausa per calmarsi dai suoi singhiozzi e poi continuò "voglio solamente ricambiare ciò che facevi tu per me, anzi, che fai tutt'ora per me..."  venne interrotto da un'abbraccio forte da parte del maggiore, che ricambiò con ulteriore forza.

"Sammy, mi dispiace" sussurrò Dean tra i capelli del minore "non volevo assolutamente farti stare male, anzi, proprio perché sei ancora un ragazzino che non voglio che tu venga coinvolto in questo genere di cose, già che sei costretto a vivere in questo clima familiare"

"Siamo una famiglia e dobbiamo rimanere uniti nonostante le situazioni difficili"

"Hai ragione fratellino mio, scusa per come ti ho trattato ultimamente" disse Dean stringendo Sam ancora più a se e rimasero in quella posizione per un tempo indefinito, finché Dean non si staccò.

"Sarebbe meglio che esca a prendere un'po d'aria" disse Dean avvicinandosi alla porta della camera.

"Miraccomando, non fare qualcosa di cui potresti pentirti"

"Si signore" rispose Dean, sorridendo alle premura del minore e uscendo di casa, ignorando i "Dove vai?" di sua madre.

Si diresse verso la fermata del bus, con la voglia di stare da solo e sfogarsi.

Appena si sedette sulla panchina, cominciò a singhiozzare ininterrottamente lacrimando, liberandosi così di tutti i sentimenti che ha tenuto dentro di se per settimane.

Non aveva mai pianto davanti a nessuno, perché lo riteneva un gesto di debolezza, quando in realtà liberava leggermente il suo cuore di un peso enorme.

Non voleva ammetterlo, ma Cas gli mancava davvero tanto nonostante non avesse ancora capito quel gesto da parte sua quella sera. Poteva parlarne con lui faccia a faccia, magari avrebbero pure risolto subito senza il bisogno di comportarsi da orgoglioso.

Non seppe per quanto rimase lì a piangere, ma tutto ad un tratto il tempo si fermò quando due braccia familiari lo circondarono da dietro e lo strinsero forte.

"Io sono qui per te Dean, non dimenticarlo mai" sussurrò Castiel.

Castiel quelle tre settimane aveva passato l'inferno. Dean che gli negava totalmente la parola oppure la sua assenza alla fermata del bus o all'uscita da scuola gli provocava un malessere interiore troppo forte. Non riusciva a perdonarsi per quello che gli aveva causato. Se non avesse chiuso la finestra della sua camera quella sera e avesse invece parlato niente di tutto questo sarebbe successo.

Anche lui era innamorato di Dean sin dall'inizio, ma era troppo idiota per rendersene conto da solo. Era necessario per forza rischiare di perderlo per sempre per capire ciò che provava. Voleva risolvere con lui, voleva ricambiare il suo amore, voleva amare un ragazzo come non aveva mai fatto, voleva amare Dean. Era sicuro di riuscirci.

Così, verso il tramonto, uscì di casa e si diresse verso la fermata del bus sperando di trovarlo lì, magari andava in quelle ore perchè sapeva che lui non sarebbe mai uscito a quell'ora. Appena arrivò assistette a una delle scene più orribili: Dean singhiozzava accovacciato su se stesso incessantemente. Come aveva potuto ridurlo così?

Non riuscì a guardarlo per più di due secondi, che lo circondò con le sue stesse braccia.

"Io sono qui per te Dean, non dimenticarlo mai" gli sussurrò.

Dean stava per scansarsi dalla sua stretta, ma Cas aumentò la forza delle sue braccia, impedendogli di fare qualsiasi movimento.

"Non andartene ti prego, dammi la possibilità di spiegarti"

"Non c'è nulla che mi devi spiegare invece"

"Non fare l'orgoglioso del cazzo e ascoltami, ti prego" disse Cas mollando la presa e sedendosi vicino a lui "Non era mia intenzione ferirti, davvero"

"E allora perchè quella sera mi hai sbattuto la finestra contro come se non fosse successo niente?"

"Non sapevo come reagire, ero confuso, non ho mai provato per un ragazzo qualcosa del genere e soprattutto non ho mai ricevuto serenate meravigliose nel cuore della notte da qualcuno" rispose Cas, avvicinando una sua mano a quella di Dean cercando di afferrarla "non ho mai avuto una relazione seria e ho subito pensato che io potessi deludere le tue aspettative. Non sono un ragazzo perfetto e non volevo prima dirti di sì se non ero sicuro di me stesso al 100%, ma ora penso perfettamente di esserlo. Voglio che tu faccia parte della mia vita Dean, voglio essere amato da te"

Dean era un'po perplesso dalle parole del ragazzo, come poteva sapere che stava dicendo la verità?

"Come puoi provarmi che ciò che dici è vero?" chiese allora

Così Castiel avvicinò il viso di Dean al suo e gli sfiorò le labbra, fino a baciarle piano. Era la prima volta che baciava delle labbra maschili e non era poi così diverso dal baciare quelle femminili, però le labbra di Dean erano paradisiache. E' bastato solamente sfiorarle per non farne più a meno.

Dean all'inizio era riluttante se ricambiare o meno il bacio, ma le labbra di Cas erano ipnotiche, si muovevano con calma sulle sue senza violenza o cattive intenzioni. Per quello decise di continuare quella danza che le loro labbra stavano compiendo in quel momento.

Si fermarono un'attimo per prendere fiato, ma sempre con i loro volti vicini, dove potevano sentire l'uno il respiro dell'altro.

"Non male come inizio, Cas, per essere la prima volta con un ragazzo" commentò Dean, accarezzando il viso dell'altro, che prese la sua mano e baciò i polpastrelli.

"So fare di meglio, stai a vedere" disse Cas afferrando di nuovo le labbra dell'altro ma con più passione di prima, mordicchiando e leccando le labbra inferiori fino a farle diventare gonfie e lo stesso fece Dean, cercando anche l'accesso della sua lingua nella bocca di Cas che acconsentì a farla passare e insieme divennero un tutt'uno.

Il tempo che trascorsero a baciarsi era infinito, volevano ancora continuare ma purtroppo si era fatto molto tardi. Vallo a sentire mio padre adesso, pensò Dean tra se, perciò si fermarono entrambi con gli occhi lucidi per la passione.

Dean fece per alzarsi dalla panchina ma Cas lo fermò prendendogli il braccio e appoggiandoci la sua testa sopra.

"Ti prego, rimaniamo così ancora per un'po" disse Cas a bassa voce "Godiamoci questi piccoli momenti prima che non accadano più"

Dean, intenerito dalle parole del ragazzo, gli lasciò un piccolo bacio sulla nuca e gli rispose "Pensa a goderti il presente adesso. Qualunque difficoltà la supereremo insieme, promesso"

E si fermarono su quella panchina, ormai diventata il loro posto, a osservare il cielo notturno pieno di stelle luminose e i loro cuori che battevano all'unisono.

   
 
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