Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
Ricorda la storia  |      
Autore: Ghillyam    19/05/2019    2 recensioni
["I saw you"]
Ha pensato spesso alla sua morte, al modo in cui sarebbe successo, e ogni scenario previsto ha sempre incluso un colpo di pistola, un pugnale conficcato nelle viscere o il rumore del suo collo spezzato.
Ha riflettuto a lungo anche su cosa sarebbe venuto dopo e nessuna visione ha mai compreso un tappeto da allenamento né tantomeno un Phil Coulson sorridente sopra di lei.
[4x03 | Philinda vibes]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melinda May, Phil Coulson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
 
 
Ha pensato spesso alla sua morte, al modo in cui sarebbe successo, e ogni scenario previsto ha sempre incluso un colpo di pistola, un pugnale conficcato nelle viscere o il rumore del suo collo spezzato.
Ha riflettuto a lungo anche su cosa sarebbe venuto dopo e nessuna visione ha mai compreso un tappeto da allenamento né tantomeno un Phil Coulson sorridente sopra di lei – in piedi, torreggiante, sopra di lei – intento a fissarla, un sorrisetto divertito a increspargli le labbra.
«Ti ho atterrata, May.»
«Chiudi la bocca.»
Accetta la mano che Coulson le porge per aiutarla a rialzarsi e non appena lo fa entrambi tornano in posizione, pronti a ricominciare. Dopo qualche istante, Melinda fa la prima mossa e sta per sferrare un colpo che la ripaghi dello smacco subito poco prima quando qualcosa – non sa esattamente cosa – la blocca.
Si guarda intorno spaesata, una strana sensazione per chi come lei ha sempre tutto sotto controllo, e sente che gli occhi di Phil sono invece puntati su di lei.
«Tutto bene?» le domanda e May non è sicura della risposta da dare.
«Da quanto siamo qui?» chiede di rimando.
«Quanto basta.»
Il tono del suo partner è serafico, non sembra condividere minimamente la sua perplessità, e forse ha ragione, pensa Melinda. Ma il suo istinto le suggerisce che qualcosa che non va ci sia davvero e del suo sesto senso ha imparato a fidarsi ancora prima che il suo AS le insegnasse in che modo impugnare una pistola.
«Io... dovevo fare qualcosa, credo.»
Non è insolito che si trovi in palestra per del sano allenamento – trova del tempo per farlo quasi ogni giorno – ma, a pensarci bene, é sicura di aver già terminato la sua sessione giornaliera e, soprattutto, non riesce a ricordare l'ultima volta in cui Phil abbia fatto lo stesso, non senza che qualcuno lo avesse obbligato. E lei non ha insistito.
Lui fa un passo nella sua direzione e ribatte alla sua ultima affermazione «Stavi per farmi il culo, se è questo che intendi.»
«No.»
«May.»
«Mm?»
«Abbiamo tutto il tempo del mondo.»
Ecco, questo decisamente non torna: il tempo non è un lusso che un agente dello S.H.I.E.L.D. possa permettersi. C'è sempre qualcuno bisognoso di aiuto, qualcuno da salvare e criminali a cui far rimpiangere di aver rapito/torturato/ferito il suddetto qualcuno nel frattempo. L'orologio non corre di certo a loro favore.
Phil le sorride e Melinda vorrebbe credere alle sue parole, se potesse rimarrebbe lì in eterno, con lui. Può?
Dal modo in cui adesso le stringe la mano pensa di sì, ma ci sono ancora moltissime cose che deve fare e non è da lei rimandare una missione. Però è un pensiero allettante, sente che forse potrebbe farlo davvero.
«Phil-»
Lui fa un cenno, come se avesse capito. Non è così che ha sempre funzionato tra loro?
«Devi andare.» dice, anche se lei sa che vorrebbe tutto meno che quello.
«Già. Ma avremo tempo, dopo.»
«Sì.»
 
Le sue dita scivolano tra quelle di Phil e lui le sorride ancora una volta. Poi spalanca gli occhi.
 
 
 
*il titolo è tratto dalla poesia omonima di Cesare Pavese
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D. / Vai alla pagina dell'autore: Ghillyam