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Autore: Napee    19/05/2019    1 recensioni
Domestic!AU - Future!AU - [IwaOi]
***
Oikawa ha iniziato a giocare per la nazionale di pallavolo e Hajime studia lettere all’università di Tokyo. Il trasferimento si è visto necessario, così come la convivenza un po’ prematura dei due novelli fidanzati.
***
Erano anni che Tooru lavorava come modello per le riviste minori, fin da quando andavano alle superiori e la sua bellezza era sbocciata improvvisamente tanto da attirare gli sguardi dei passanti. Era solo questione di tempo prima che venisse notato da qualche fotografo alla ricerca di volti nuovi.
Hajime ricordava ancora la prima volta che Tooru gli aveva spalmato una rivista da teenager sulla faccia sopra la quale vi era stampata in copertina la faccia del suo migliore amico.
E tutto sommato, Tooru aveva un bel viso, uno di quei volti che stanno davvero bene in copertina, quindi Hajime non si era stupito più di tanto quando il suo amico aveva iniziato ad acquisire una certa popolarità anche fuori dal campo.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4.       La dichiarazione 




Se c’era una cosa che Tooru Oikawa detestava, erano le ragazze che gironzolavano intorno ad Hajime.
Fin da quando erano bambini, le ragazzine avevano da sempre decantato il loro amore solo per lui e Iwa-chan se ne era sempre rimasto buono buono a guardare in un angolo.
Nessuna si era mai interessata a lui, soprattutto nei primi anni di medie, quando Hajime era un burbero bimbetto tutto brufoli e parolacce.
Era persino mingherlino nonostante fosse fra i più alti della classe insieme a Tooru.
Ovviamente, al contrario, Tooru già da giovanissimo aveva iniziato a curarsi dell’aspetto esteriore e subito le ragazze di tutta la scuola erano cadute ai suoi piedi.
Ricordava ancora di quando, tornando a casa, si ritrovava la cartella piena di lettere d’amore.
Febbraio poi, con San Valentino, era un vero delirio!
Le scatole di cioccolato gliele lasciavano persino nella giacca e nelle scarpe!
In tutto questo, Hajime si era sempre lamentato di come tutte fossero prese dal suo migliore amico e non lo considerassero.
“Come potrebbero mai, Iwa-chan! Con quel tuo caratteraccio e quei brufoli?!” Lo aveva preso in giro al tempo, canzonandolo in quel modo giocoso come avevano fatto altre mille volte.
Quella volta però Hajime non aveva risposto, non aveva reagito, si era limitato a sorridere tristemente e filare a casa.
In quel momento, Tooru capì di aver esagerato ed era disposto a rimediare perché, dopotutto, forse non aveva semplicemente compreso quanto Hajime tenesse a quelle frivolezze che lui dava per scontate.
Il giorno dopo si era quindi recato a casa sua prima del solito.
Evento eccezionale, dato che solitamente era Hajime quello che si piazzava nel vialetto di casa sua insultandolo in tutti i modi se non si fosse spicciato a farsi quella dannata piega ai capelli.
Lo aveva chiamato a gran voce – per una volta che era in anticipo, voleva proprio godersela – e aveva atteso che uscisse con il solito broncio con cui lo accoglieva ogni mattino e qualche offesa gratuita.
Invece si era ritrovato davanti un altro ragazzo.
I brufoli erano miracolosamente spariti, la sua pelle era molto più liscia e curata, persino i suoi capelli parevano più domati del solito.
“Non guardarmi in quel modo! Mi sono fatto portare dall’estetista da mia madre.” Si era giustificato Hajime arrossendo leggermente. Evidentemente a disagio per il modo idiota con cui Oikawa lo stava fissando.
Il problema era proprio che in quel momento esatto, Oikawa aveva sentito qualcosa dentro di lui cambiare.
Non aveva mai guardato Hajime, non lo aveva mai guardato con occhi interessati.
Iwa-chan era il suo amico, il suo migliore amico e così sarebbe sempre stato.
Almeno così credeva.
Si era portato una mano alla guancia e si era scoperto ad arrossire davanti al suo migliore amico con un batticuore irrefrenabile nel petto.
Non si era mai accorto di quanto Hajime fosse bello… non si era mai accorto neppure di quanto gli piacesse.
E Tooru sapeva benissimo che quella era stata la primissima volta in cui aveva provato interesse per lui.
Un sentimento innocente, puro è meraviglioso che lo aveva accompagnato per tutti quegli anni e che li aveva uniti insieme nella vita.
C’erano state delle ragazze che si erano interessate, come lui, al nuovo Iwa-chan.
In particolare, Oikawa ricordava una morettina mingherlina e con gli occhialoni che era solita arrossire visibilmente ogni qualvolta il suo Iwa-chan le passasse davanti.
Era diventata irritante e vederla struggersi d’amore per il ragazzo che piaceva anche a lui, era una cosa che non riusciva più a tollerare.
Fortunatamente ci pensò il fato a metterla al suo posto, quando, l’ultimo giorno di scuola media, lei gli aveva chiesto timidamente il secondo bottone della divisa e Hajime aveva detto di averlo perso.
Quella sera stessa, tornando a casa in una via di ciliegi in fiore, baciati dai caldi raggi di un sole morente, Hajime gli aveva donato il suo bottone e rubato il suo primo bacio.
Un sorriso nostalgico gli distese le labbra al sol ricordo, mentre continuava a scrutare ossessivamente e senza sosta il suo ragazzo che chiacchierava allegramente con una morettina accanto al distributore del caffè.
E lui, seduto su una sedia, con un accappatoio a coprirlo prima che iniziassero a fotografarlo, non riusciva a darsi pace guardandoli fare amicizia come se si conoscessero da una vita.

Eccola ridere alle sue battute…

Hajime non è così divertente.

Ora gli sfiora la spalla amichevole…

E si conoscono da pochi minuti. Fosse stato un giorno intero gli avrebbe tirato le mutande in faccia!

“Oikawa-san, siamo quasi pronti per cominciare.” Lo informò il sensei Takoyama, sorridendo gentile sotto ai suoi baffetti scuri che Oikawa trovava davvero ridicoli.
D’improvviso, gli tornò in mente ciò che era accaduto qualche mese prima, ad un certo servizio fotografico, con un certo Iwa-chan deliziosamente geloso. E un’idea birichina gli carezzo dolce la mente.
Sfoggiò il suo sorriso più suadente, si strinse nelle spalle e sciolse l’accappatoio lentamente, dando tutto il tempo al sensei di osservarlo per bene.
Gli occhi verdi incandescenti di Hajime furono subito su di lui.
“Io sono pronto quando vuole, sensei” Rispose garbatamente, ammiccando un sorrisetto malizioso come saluto.
Il fotografo ghignò soddisfatto in risposta, allontanandosi lentamente non senza inciampare nei suoi passi qualche volta.
Nel senso opposto, Hajime salutò distrattamente la ragazza e si fiondò su Tooru senza guardarsi indietro.
Quanto gli era mancato il suo Iwa-chan gelosone!
“Mi spieghi quello che ho appena visto?” Aveva iniziato senza fermare un secondo lo sguardo che rimbalzava frenetico dal fidanzato al fotografo e viceversa.
“Lo sai che non sopporto quel viscido-…”
“E spiegami invece quello che ho dovuto vedere io, Hajime.” Lo interruppe lento, Tooru, scandendo bene ogni sillaba del suo nome e calamitando inevitabilmente l’attenzione del fidanzato tutta su di sé.
Lo aveva chiamato per nome. Non era mai un buon segno.
“Che intendi?”
“La ragazza che ci provava con te.” Aveva risposto ammiccando con lo sguardo nella direzione della brunetta con un’aria davvero molto familiare. Gli sembrava proprio di averla già vista, ora che la guardava bene, ma non riusciva a ricordare dove.
“Hana è-…”
“Oh! Ha anche un nome,
Non mi dire…” Lo interruppe subito, senza dargli il tempo di spiegare. Esattamente come Hajime detestava. E probabilmente era la cosa più immatura che avesse mai fatto in vita sua.
Cercare di litigare con Hajlme per una sciocchezza come quella era davvero troppo, ma nel suo stomaco ribolliva ancora un calderone di bollente gelosia e voleva davvero rovesciarglielo tutto a dosso senza pensarci due volte.
“Cos-…”
“Scommetto che sai già la sua taglia di reggiseno!” 
“Sei ridicolo Tooru.” Gli aveva risposto Hajime. Fermo, severo.
Aveva aggrottato le sopracciglia in modo diverso dal solito. Sembrava quasi ostile nei suoi confronti stavolta.
La sfumatura verde dei suoi occhi era divenuta davvero molto più cupa… e Tooru sentì il bisogno di proteggersi da quello sguardo che lo faceva sentire così inadeguato.
“Continua pure, non stai migliorando la tua situazione.” Gli aveva risposto con un filo di voce, più per tenere il punto preso che per dire qualcosa realmente.
“Hana è una collega all’università e le ho gentilmente chiesto gli appunti dell’ultima lezione perché i miei non sono abbastanza dettagliati.”
E adesso si sentiva davvero uno stupido.
“Oh…”
Cavolo se si sentiva stupido.
Era stato in un angolo a morire di gelosia, aveva tentato di litigare con Hajime – il suo Hajime – e tutto solo per degli stupidi appunti!
“Beh, avresti potuto anche dirmelo!”
Ma aveva ancora una posizione da mantenere e riconoscere apertamente di aver fatto una cazzata non era affatto nello stile di Tooru Oikawa.
Hajime sorrise stanco in risposta, ma pareva divertito, rilassato.
Gli si accostò furtivo, guardandosi intorno circospetto prima di rubargli un timido bacio dalle labbra e allontanarsi rosso come un peperone senza neppure riuscire a guardarlo in faccia.
Tooru si sciolse a quel fugace e labile tocco.
Era come tornare ragazzi, quando si nascondevano da tutti per rubare qualche momento di dolcezza fra loro.
Era come se Hajime gli confessasse ancora, dopo tutti quegli anni, che provava lo stesso sentimento per lui.
Sia lo sconfinato amore, che la tremenda timidezza, ma era pronto a vergognarsi per un semplice bacio dato in pubblico pur di non rinunciare a lui.
E per Tooru quella era la dichiarazione d’amore più bella che avesse mai ricevuto.
  
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