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Autore: EleWar    20/05/2019    6 recensioni
"No Sugar, non ne ho mai avuto uno anche perché per me i tatuaggi sono un po’ come i legami…sanno di ‘per sempre’"
Che significato può avere un tatuaggio?
Ecco un'altra storiella per voi, spero che vi piaccia ^_^
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Eccomi qua con quest'ennesima fan fiction! Direi che ci ho preso gusto!
Grazie in anticipo a chi si prenderà la briga di leggerla e di arrivare fino in fondo ^_^


Cap. 1 Certi ricordi
 
Kaori sorseggiava il suo caffè al bancone del Cat’s eye, parlando tranquillamente con la sua amica Miki, quando un uragano entrò nel locale.
La porta sbatté violentemente e un missile umano si precipitò dentro urlando: “Mikiiiiiii! Amore della mia vit-…”, ma altrettanto velocemente, questo venne schiantato sul muro dal granitico Umibozu.
Kaori non si scompose, si riaggiustò con noncuranza un ciuffo di capelli che lo spostamento d’aria le aveva scompigliato, e continuando a gustare il caffè emise un “Idiota” all’indirizzo del suo socio, ormai un tutt’uno con la parete.
Quando c’era Falcon nei paraggi, era relativamente tranquilla: il marito della sua migliore amica riusciva sempre a tenere a bada egregiamente Ryo e le sue eterne fregole.
Un secondo prima di scivolare miseramente a terra, questi bofonchiò:
“Ah, vedo che avete ritinteggiato il locale…che sapore strano però che ha la vernice…mi piaceva più quella di prima”.
 
Poco dopo Ryo era seduto al suo solito sgabello, accanto a quella santa della sua socia e non perdeva occasione di punzecchiare Umi.
Ad un tratto, come presa da un pensiero improvviso, Miki saltò su e disse:
“Ryo! Ma tu lo sapevi che Kaori avesse un tatuaggio?”.
A quell’uscita della bella barista, Kaori sputò il sorso di bevanda che aveva in bocca e prese letteralmente a fuoco.
Tutti si voltarono verso di lei, stupefatti dalla sua reazione eccessiva, ma fu una frazione di secondo perché già Ryo era partito in quarta:
“Davvero? Eppure, anche se il nostro bel giovanotto ha prestato servizio in marina, non ho mai visto un tatuaggio a forma di ancora sul suo braccio!”.
D’improvviso il cielo si rannuvolò, l’aura di Kaori era diventata quanto mai incombente e assassina e prima che Ryo potesse aggiungere un inutile “Stavo scherzando” venne investito da un martello di un tale tonnellaggio, che tutto il locale tremò con un gran tintinnio di piatti e bicchieri.
Poi come una furia, la ragazza scappò via, incenerendo con lo sguardo tutti quelli che avevano la sventura di incrociare la sua strada, spaventandoli a morte; un bambino scoppiò pure a piangere!
Il silenzio calò sul locale, tutti erano rimasti pietrificati.
Ryo era praticamente finito giù di sotto in cantina, Umibozu era impalato con uno strofinaccio in mano nell’atto di asciugare un piatto, Miki era la personificazione dello stupore, con gli occhi spalancati e una mano sulla bocca aperta.
Be’ che Kaori fosse facile all’ira, non era una novità, soprattutto quando si trattava delle prese in giro o delle malefatte di Ryo, ma questa volta, apparentemente, aveva fatto da matti per uno scherzo da poco.
 
Quando Ryo riuscì a riemergere dal sottosuolo, con tanto di caschetto da minatore, tornò a sedersi sullo sgabello…un altro perché quello in cui era seduto prima, era stato polverizzato dall’esplosione nucleare del martello della sua partner, e si mise a gambe incrociate (non chiedetemi come, solo i giapponesi riescono a farlo su una superficie così piccola, senza cadere…).
Perplesso si rivolse a Miki:
“Mi hai chiesto se sapessi che Kaori ha un tatuaggio…”
“Sì, ne stavamo parlando poco prima che entrassi…Non ho capito molto bene, era abbastanza imbarazzata. Credo che lo avesse fatto come atto di ribellione, verso suo fratello, quando ancora andava al liceo…”.
S’interruppe cercando di ricordare bene, e poi aggiunse:
“Dalla sua reazione mi è parso di intuire che se ne vergogni parecchio…. va a capire se è per quello che rappresenta o… per il posto in cui se l’è fatto”.
 
 Silenzio.
 
“Comunque è tutta colpa tua! Se non avessi fatto una delle tue solite entrate da maniaco, ora ne saprei molto di più!” e gli diede uno scappellotto in testa.
“Ahi” fece Ryo tenendosi il capo.
Poi d’un tratto si fece serio e iniziò a ragionare, a voce alta, fra sé e sé:
“Dunque dunque… adesso che mi ci fai pensare io questo tatuaggio non l’ho mai visto.
Mi dici che probabilmente se ne vergogna …eppure conoscendola penserei a qualcosa d’innocuo, tipo, panda, farfalline, cuoricini, pupazzetti vari…mmmm …però, se se ne vergogna così tanto forse è perché il disegno o la scritta, è compromettente….oppure è in un posto strano.
Il mistero s’infittisce…
Vediamo un po’…
Sono tanti anni che viviamo insieme quindi…dovrei conoscere bene il corpo della mia socia…però…non mi ricordo di averla mai vista completamente nuda…
Fammi pensare.
Quando ci siamo rivisti, che era scappata di casa per cercare quella sua amica scomparsa, e l’ho aiutata nel caso, quando quel balordo l’aveva rapita, l’ho ritrovata vestita solamente di biancheria intima…aveva già un bel corpicino e seppur giovanissima, era proprio il mio tipo, sì sì.
Ma anche lì…non ho notato niente.
Poi, durante una delle nostre primissime indagini, nella villa di quel capo Yakuza, siamo andati da lui in costume da bagno, ci aveva ricevuto in piscina…credo che Kaori avesse indossato un bikini…va be’  io le avevo fatto mettere un pareo per farle nascondere una pistola, nell’interno coscia, visto che dovevamo presentarci lì disarmati.
Ricordo che, con una mossa a sorpresa, mi sono accucciato fra le sue lunghissime gambe e, afferrata la pistola, ho fatto fuoco.
Posizione strategica eh eh eh eh…eppure..non ho visto niente.
E quella volta che dovevamo fare da guardia del corpo a tutte quelle modelle e quella ragazzina voleva conoscere il padre che faceva il regista?
Quando Kaori si è presentata con la parrucca e quel costume intero, mono-spalla poi…che schianto!!!
Mi è partito un mokkori da far paura eh eh eh eh dopo non riuscivo più a nasconderlo e lei che mi ci prendeva pure in giro ah ah ah ah”
 
Ormai Ryo era totalmente perso nei suoi ricordi, dimentico dei presenti, e rideva come un cretino.
Miki era sempre lì tutt’orecchi e Umibozu, immobile come una statua di sale, stava cambiando colore ogni tre secondi, passando in rassegna tutte le gradazioni del rosso.
 
“Direi che nemmeno quella volta mi sono accorto di niente…
Aspetta aspetta…. e quella volta che io e Kaori siamo stati obbligati a sfilare per Eriko?
Mamma mia anche lì che delirio! Quando l’ho vista in costume, incedere leggiadra e sicura …non ho capito più niente….”
Con aria sognante…
“anche lì il mio amichetto ha fatto capolino ih ih ih ih ih. Io però mi vergognavo e non volevo farmi vedere da loro due, in particolare da Kaori, ovvio. Figurarsi che quelle due streghe insistevano che mi mettessi a sfilare anch’io, con la schiena dritta e tutto il resto, in quello stato! E quando anche Eriko si è messa in costume, ho avuto un mokkori da urlo…. Quelle due messe insieme mi volevano morto eh eh eh eh. Comunque era stata tutta colpa di Kaori…non doveva apparirmi davanti all’improvviso così, così sensuale, seducente…ahhhh se ci ripenso…
Quell’incarico è stato una vera e propria tortura…vedermela passare di fianco, sempre con quei costumini sgambatissimi o in intimo, così provocante… in ogni caso anche lì …niente tatuaggio.
Non mi sono accorto di niente nemmeno quella volta che ci siamo occupati di Sara, della bambina che leggeva il pensiero.
Quando siamo andati nella sua villa, ah che bel bagno in quella piscina faraonica, vista mare, Kaori…aveva un costume che le metteva in evidenza tutte le forme perfette, tanto da far resuscitare i morti…
Se Sara avesse letto i miei pensieri in quel momento, mi avrebbe affogato all’istante eh eh eh eh eh …per fortuna ho tenuto a bada il tipetto dei bassi fondi.
Direi che anche lì di pelle scoperta ce n’era a sufficienza, ma non ho visto niente. Nemmeno quella volta che eravamo stati ingaggiati dalla vedova giovanissima di quel capo della malavita.
I suoi sgherri volevano combinare un matrimonio fra me e la loro signora incastrandomi  in una situazione imbarazzante, cioè sorprendendomi nella stanza da bagno con lei.
Però, non so perché, c’era finita Kaori al suo posto, nella vasca, e quando sono entrato l’ho trovata lì.
Non ho fatto in tempo a vedere granché, peccato, si è coperta subito e soprattutto in un attimo ha spedito me e gli scagnozzi sull’albero di fuori dalla finestra…”.
Ryo sospirò fra il beato e il rassegnato.
 
Al che, Miki, sporgendosi verso di lui, al di là del bancone, gli disse con aria sarcastica:
“Per essere uno che ha sempre fatto credere di non interessarsi minimamente alla sua socia, ti ricordi fin troppo bene di tutte le volte che l’hai vista mezza nuda…e soprattutto, a giudicare dall’inequivocabile rigonfiamento del tuo basso ventre, pur avendola sempre ritenuta un mezzo uomo e un travestito, direi che al contrario ti piace e parecchio!” e ridacchiò.
Ryo fu riscosso immediatamente dai suoi ricordi, e quelle parole gli fecero l’effetto di una doccia fredda.
All’improvviso si rese conto di aver pensato ad alta voce tutto il tempo, e che Miki e Falcon avevano sentito ogni cosa.
Colto in flagrante, abbassò lo sguardo sul suo amichetto e si sentì morire.
Iniziò a ridere come uno scemo dicendo:
“No-non è come pensi…è che oggi non mi sento molto bene!”.
Umi ormai prossimo al colpo apoplettico, fumava come una ciminiera e prima di svenire rantolò:
“Sei il solito idiota”.
Miki, vittoriosa si fece vicino a Ryo e gli disse:
“Senti, puoi negare quanto vuoi, ma sei cotto di Kaori e ti rode di non sapere niente del suo tatuaggio, o peggio di non averlo mai visto…”
Poi con fare ancora più malizioso:
“A questo punto, mi viene da pensare che, se non è visibile quando è in costume da bagno, o meglio, in intimo, non possa che essere in una di quelle poche” e calzò sulla parola poche “parti che rimangono coperte, tu che ne dici??”.
Ryo aveva la bava alla bocca e il tarlo della curiosità aveva già iniziato a scavare nella sua mente, ormai preda delle più svariate fantasie v.m.18.
Aveva deciso!
Doveva ASSOLUTAMENTE vedere il tatuaggio della sua amata socia, costi quel che costi!
Miki sorrise beffarda e pensò:
“Bene, bene, vedremo come andrà a finire…”.
   
 
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