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Autore: RoisXIII    20/05/2019    1 recensioni
(Ex "Due tipi di eroi differenti salvano Parigi")
Crossover tra Miraculous e Kingdom Hearts 3.
Da qualche tempo, i nostri eroi parigini si ritrovano ad affrontare strane creature apparse nel nulla. La situazione si farà ancora più strana quando faranno la loro comparsa un ragazzo armato di una chiave gigante, una papera e un cane parlanti. Come si evolverà la situazione?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 1
 
Marinette si preparò per incontrarsi con Alya al parco vicino a casa. L’amica aveva delle importanti notizie da darle. Le aveva solo anticipato che aveva scoperto qualcosa riguardo alle strane creature comparse da qualche tempo.
All’inizio pensava che si trattassero di un nuovo potere di Papillon, ma il Maestro Fu aveva negato qualsiasi legame tra loro. Perfino Tikki, che aveva passato tutta la vita vicino a moltissime Ladybug, non aveva mai visto niente di simile.
Sapeva solo una cosa: il misterioso ragazzo con la chiave gigante c’entrava qualcosa. Sperava di rivederlo per farsi dare delle spiegazioni, ma non l’aveva più visto da allora.
Marinette salutò i genitori, i quali le dissero di fare attenzione.
Uscita da casa, si guardò intorno. Nessun akumizzato, nessuna creatura strana.
«Marinette!» si sentì chiamare da una voce femminile.
Trovò Alya seduta sulla fontana in mezzo al parco. La raggiunse e si sedette vicino. Le chiese con enorme impazienza cosa avesse scoperto. Lei tirò fuori il cellulare e le mostrò il telegiornale.
«Ho controllato e ricontrollato ogni servizio sulle creature da quando sono comparse fino a ora. E indovina? Appaiono sempre quando fa la sua comparsa la vittima di Papillon. Non capisci? Papillon deve aver trovato nuovi aiutanti!»
Marinette riuscì a nascondere in qualche modo la propria delusione. Sperava di ricevere qualche informazione più utile di così. Certo, non aveva mai notato che quei cosi apparivano sempre insieme alla vittima di turno, e di questo doveva ringraziarla, ma per il resto non le aveva detto niente di nuovo.
Non è colpa sua, però! Lei non ha avuto la possibilità di parlare con il Maestro Fu.
Alya doveva aver intuito la sua delusione, perché le chiese delle spiegazioni.
A tirarla fuori da quella situazione, per sua fortuna, ci pensò un servizio speciale sul telefonino di Alya: «“Qui Nadja Chamack con le ultime notizie. I Champs Elysées stanno venendo distrutti da una vittima di Papillon e… Oh, no! Sono comparse quelle strane creature! Ecco Chat Noir, ma dov’è Ladybug? Speriamo arrivi presto.»
Alya indicò più e più volte lo schermo. «Visto? Te l’ho detto: devono essere i nuovi aiutanti di Papillon!»
Aiutanti o no, Marinette doveva sbrigarsi a raggiungere la zona sotto assedio. Ma doveva trovare un modo per allontanarsi da lì.
Grida di terrore squarciarono la quiete del parco. Le due ragazze videro diversi abitanti scappare in mezzo alla strada.
Le due amiche si alzarono e uscirono dal parco per vedere la fonte di quella fuga. Marinette sperò con tutto il cuore che non si trattassero di Chat Noir, dell’akumizzato e delle creature. Ma le sue preghiere funzionarono fino a un certo punto: a far scappare i parigini erano “solo” le misteriose creature.
«Alya, dobbiamo andarcene via. Presto!» e iniziò a correre insieme agli altri fuggitivi.
Si girò diverse volte per vedere se Alya la stesse seguendo o se avesse perso le sue tracce. Non la vide da nessuna parte. Si recò quindi in un vicolo e chiamò Tikki.
«Sei pronta? Parigi ha bisogno di noi. Tikki, trasformami!»
 
Ladybug tirò fuori lo yo-yo e lo usò per raggiungere i tetti.
Per prima cosa, cerchiamo di occuparci di quegli esseri laggiù.
Si portò davanti a loro e roteò lo yo-yo. Aveva di fronte cinque nemici differenti: due piccoli esseri tutti neri e con gli occhi gialli, simili a delle formiche, e tre specie di campane volanti ed erano di diversi colori – una rossa,una blu e una verde.
Ladybug notò che le campane avevano disegnato una specie di cuore sul corpo.
Perché solo loro hanno quel simbolo? Che sia il punto debole?
Non poté riflettere a lungo, perché la campana rossa l’attaccò con delle palle infuocate e la blu con sfere di ghiaccio. I due esseri neri s’appiattirono nel terreno e cercarono di colpirla alle spalle, ma lei riuscì a saltare in aria e a schivare le loro sfuriate, dopodiché li attaccò con lo yo-yo. All’improvviso la campana verde si avvicinò alle formiche nere e parve guarirli.
«Accidenti, così non può andare!»
Pensò di usare il Lucky Charm, ma optò di aspettare: non voleva correre il rischio di sprecarlo.
Va bene, allora. Per prima cosa devo occuparmi della campana verde.
Roteò lo yo-yo e dopo vari tentativi la catturò. Girò su se stessa e la mandò sbattere contro un muretto. Questa sparì e una specie di cuore s’innalzò al cielo.
Fuori uno, ne mancavano quattro.
«Mi devo sbrigare. Chat Noir ha bisogno di me!»
Mentre schivava gli attacchi dei nemici, le venne in mente un’idea. Se non poteva attaccarli direttamente, perché non lasciare che lo facessero loro stessi?
Dopo una serie di acrobazie varie, Ladybug finì in mezzo alla campana rossa e a quella blu, dopodiché attese. I due esseri lanciarono il loro attacco e la coccinella si gettò di lato, sorridendo trionfante quando li vide colpirsi a vicenda, sparire e rilasciare il cuore.
Ora che le due formiche erano da sole, non ci mise molto ad attaccarle con lo yo-yo e a distruggerli.
«Che strano, loro due non hanno rilasciato nessun cuore. Forse solo quelli che lo hanno disegnato lo rilasciano. Poco importa, adesso devo proprio andare!»
Di nuovo si lanciò sui tetti e si recò verso i Champs Elysées.
Si dovette fermare poco dopo.
Da dove si trovava, vide un ragazzo inseguito da quelli che sembravano essere una papera e un cane. Questi due erano insoliti, perché correvano su due zampe e, specialmente, indossavano dei vestiti.
«Quelli non sono costumi. Forse sono vittime dell’akumizzato. Devo fermarli e salvare il ragazzo.»
Lanciò lo yo-yo e catturò la papera.
 
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Sora sbuffò spazientito. Erano fermi già da diversi minuti e non sapevano dove andare.
«Forza, ragazzi!» spronò Sora. «Dove potremmo andare a cercare indizi su Terra?»
Paperino e Pippo si fissarono e scossero la testa.
Stanco, Sora si gettò di peso sul sedile della Gummiship.
La suoneria del Gummifono parve rianimare il trio di amici. Sora lo tirò fuori dalla tasca e rispose alla chiamata, sperando di trovare Riku e il Re dall’altra parte. Trovò invece Cip e Ciop, i due scoiattolini meccanici.
Leggermente scoraggiato, Sora gli chiese se avessero notizie di Riku e del Re.
Quelli scossero la testa. «Ancora nessuna notizia, Sora. Ci dispiace… Ma abbiamo scoperto che un mondo sta venendo attaccato dagli Heartless! Serve il vostro aiuto.»
Il ragazzo non ci pensò due volte. Ringraziò i piccoli amici ed evoco il Keyblade. Lo puntò in avanti e aprì il portale verso il mondo in pericolo.
 
I tre amici si ritrovarono in mezzo a una città. Sora sentì una sensazione familiare al cuore. Delle urla lo misero sull’attenti.
«Ragazzi, siete pronti?» domandò evocando il Keyblade.
Paperino e Pippo avevano già le armi pronte.
Corsero verso la fonte delle urla e trovarono diversi Tango Scarlatto, Arciere Bizzarro e Shadow fare danni a tutto ciò che incontravano sul proprio cammino.
La battaglia contro quegli Heartless non durò molto. Sora ne distrusse molti con diversi fendenti , Paperino lanciò vari Thunder e Pippo usò lo scudo per sfondare le difese nemiche.
«È stato semplice» constatò Sora facendo sparire il Keyblade e stiracchiandosi leggermente.
Il ragazzo aveva parlato troppo presto. Altre grida attirarono l’attenzione del trio.
Paperino se la prese con Sora per aver portato sfortuna.
«Eh eh, colpa mia, credo…»
«Muoviamoci, hanno bisogno di noi» s’intromise Pippo.
Sora fu il primo a correre, seguito successivamente da Pippo e infine da Paperino.
 
Paperino urlò all’improvviso, facendo fermare Sora e Pippo. Il ragazzo vide che l’amico era stato legato da una specie di filo.
«Non ti preoccupare, sono qui!» si sentì dire da una voce femminile con tono rassicurante.
Alzò lo sguardo e vide una ragazza mascherata. Indossava una specie di tuta rossa con dei pallini neri. Le ricordò molto una coccinella. Ancora una volta, sentì la sensazione al cuore.
«Scappa, mi occupo io di questi due!»
Paperino, più furente che mai, iniziò a dimenarsi. «Lasciami andare! Per chi mi hai preso? Non sono mica un Heartless!»
La ragazza parve esitare un attimo. «“Heartless”? E che cosa sono?»
Ironia della sorte, comparvero due Shadow, un Notturno Rosso, un Rapsodia Blu e un Requiem Verde.
«Loro sono Heartless!» indicò Pippo.
Sora evocò il Keyblade. «Ci penso io a questi qui!»
In men che non si dica, l’Eroe del Keyblade partì all’attacco e li distrusse in fretta.
«Com’è possibile? Io li avevo distrutti qualche minuto fa…» disse la ragazza mascherata lasciando andare Paperino.
Sora le sorrise e si passò un dito sotto il naso. «Diciamo che solo io sono in grado di distruggerli definitivamente. Ma dimmi, ce ne sono altri?»
«Sì, ce ne sono alcuni ai Champs Elysées, da quella parte.»
Sora annuì e la ringraziò. Le diede le spalle e iniziò a correre, seguito da Paperino e Pippo.
«Un momento, ma voi chi siete?»
Il ragazzo si fermò. «Io sono Sora. E loro sono Paperino e Pippo.»
Dopo essersi presentati, il trio riprese a correre. A loro si unì anche la misteriosa ragazza.
«Io sono Ladybug. E anche io devo recarmi lì. Un mio amico sta combattendo contro una vittima akumizzata di Papillon e ha bisogno del mio aiuto.»
Sora assunse un’aria confusa. «Akumizzata? Papillon?»
Toccò a Ladybug assumere un’aria confusa. «Non sai di cosa sto parlando? Te lo spiego dopo. Ma adesso, sarà meglio muoversi!»
Sora smise di correre quando vide Ladybug usare una specie di yo-yo per portarsi in alto e correre sui tetti.
«Che forza!»
«Sora! Non abbiamo molto tempo!» lo sgridò Paperino.
   
 
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