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Autore: reesejordan    20/05/2019    11 recensioni
André è consapevole del suo amore per Oscar. Ha capito che lei è innamorata di Fersen, ma lui non può fare altro che amarla con tutto il cuore, con i gesti. E Oscar? Ha finalmente aperto gli occhi e ha capito che cosa prova André per lei?
Il titolo originale è stato modificato per mostrare i punti di vista dei due personaggi:
1. Prima o poi - André
2. Adesso - Oscar
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Corro senza fiato. La mente annebbiata. Il cuore che batte furioso nel cuore.  Che mi succede? Il paesaggio mi scorre davanti, accanto con contorni sfumati. Non so se piangere. Il sole sta morendo nel cielo e dentro di me stanno nascendo sentimenti nuovi, sconvolgenti. 

Entro a palazzo di corsa, salgo le scale come una furia. Sento una voce chiamarmi, richiedendo la mia attenzione, ma non m'interessa e non rispondo. Devo prima fare chiarezza dentro di me prima di poter concentrarmi su qualsiasi cosa.

Chiudo la porta dietro di me e respiro piano. Sento il tuo corpo sotto al mio. Sono inciampata come una principiante addosso a te. Rivedo le tue dita a far scivolare per terra delle foglie dai miei capelli. La tua vicinanza. Il tuo occhio brillante che mi osservava con intensità. Le tue labbra chiuse in un sorriso lieve. Cosa mi prende? Ho le gambe inferme, come se la terra si stesse muovendo sotto di me. Mi siedo sullo sgabello per suonare il pianoforte, ma ho le mani che mi tremano. 

Chiudo gli occhi per calmarmi e vedo solo te. E li apro meravigliata. Li chiudo subito dopo. Ci sei sempre tu. André. Non c'è più Fersen, ma André. Sottovoce, dico il tuo nome. André. Lo ripeto una, due, tre volte e le mani scendono impetuose sui tasti del pianoforte. Vanno da sole. La stanza si riempie di note musicali e la testa di istanti di noi due insieme. Tante le volte in cui siamo venuti a contatto l'uno con l'altra negli anni. Non li riesco nemmeno a contare, mentre le immagini mi scorrono davanti agli occhi. Sono agitata e non posso spiegare le mie emozioni perché non mi ero mai sentita così. E suono. Spingo i tasti a tratti con forza, altre volte più delicatamente per bagnare le orecchie e l'anima della musica. Il mio cuore sembra un mare in tempesta. Le onde delle emozioni sbattono furiose dentro di me. André. Il tuo nome di nuovo sulle mie labbra. Impercettibile, annega tra i suoni per ricomparire di nuovo nella mia testa. 

Ascolto la tua risata. Sento la tua mano su di me. Ti vedo nei tuoi gesti calmi e gentili. Sono infiniti i momenti tra noi. A palazzo. A Versailles. A cavallo. Al lago. Il mio cuore batte forte. Sembra impazzito. E viaggiano le mie dita sul pianoforte e portano il pensiero a quella sera in cui vestita da donna scendevo lo scalone e per pochi istanti i nostri sguardi si sono incrociati. E brucio dentro. Rivedo il tuo stupore. Ricordo il mio imbarazzo. La tua bocca aperta che muta mi apprezzava, proprio come poco fa. Non sono più le mani di Fersen che mi stringevano al ballo ad accompagnarmi, ma le tue che mi sfioravano gentili ma decise. Bussano alla porta. Li ignoro una volta. Forse se ne andranno. Voglio suonare, scappare. Spero che non sia tu. Sono troppo confusa e non voglio vederti adesso. Non sono pronta. E invece lo voglio. Adesso. Un desiderio impetuoso di essere avvolta dalle tue braccia mi assale. Bussano la seconda volta.

- Avanti!!

Non sei tu. L'avrei capito dai tuoi passi. È una cameriera. Continuo a suonare noncurante.

- Mademoiselle, il Conte di Fersen è qui per voi. Vi sta aspettando in salotto.

Le mani si bloccano. Il suono si ferma. Lo sguardo fissa un punto imprecisato. Fersen. È qui. E adesso?

- Scendo tra un attimo.

Cerco di raccogliere i pensieri, ma è tutto inutile. Cosa vorrà Fersen? È da tempo che non lo vedo. È da tempo che la mia mente corre a lui con la voglia d'incontrarlo dopo il ballo. Ho sperato di stare in quelle braccia come donna. E adesso che è qui non voglio perdermi fra le sue braccia, non voglio il suo sguardo, non voglio la sua voce, non voglio le sue parole. Voglio te. Il mio migliore amico. Il dolore a quella frase pronunciata da Fersen è sparito. Il mio migliore amico mi fa pensare ad altro. Di nuovo il tuo nome come una preghiera. André. 

Si è fatto buio. Scendo in salotto con lo sguardo del soldato bene in vista e il cuore di donna in tumulto nascosto. Fersen è seduto. Tu sei in piedi accanto al camino. Fersen si alza. Mi salutate entrambi. Guardo te e poi lui. E di nuovo te. E non ci sono più dubbi. Ecco che cos'era quella sensazione dopo la caduta in giardino. Io non amo Fersen. Al ballo aveva ragione. Lui è il mio migliore amico. Tu invece sei molto di più. Ti voglio e l'impulso di essere tua mi colpisce in pieno petto.

Trascorriamo la serata insieme. Parliamo a lungo di diversi argomenti tra un bicchiere di vino e un po' di frutta, del formaggio. Ridiamo come ai vecchi tempi. Poi il lampo a ciel sereno che non mi fa più paura.

- Oscar so che eravate voi al ballo.

- Vi ho sorpresa, Conte?

- Sì. Eravate bellissima.

- Non voglio le vostre lusinghe, Fersen.

- Se avessi saputo prima che donna meravigliosa siete... ecco io...

- Non ha più importanza, davvero. 

- Non posso che stimarvi, Oscar, per la vostra amicizia.

- Hans, so che il vostro cuore è impegnato altrove... e anche il mio lo è adesso.

Mi guarda sorpreso. Non sa che sono anch'io sorpresa di questa ammissione improvvisa. Forse più di lui. Non ho bevuto molto, ma mi sento ubriaca dalle sensazione che ho provato nelle ultime ore. Ho capito che l'unico uomo che io possa veramente amare è quello che mi ha accompagnata per anni. Doveva succedere prima o poi. 

Saluto Fersen. Mi sei accanto, come sempre. Lo vedo uscire dal cancello della tenuta. Sento il tuo sguardo addosso. So che mi hai sentito fare quella dichiarazione in salotto, ma non riesco a guardarti ancora negli occhi. Mi volto per rientrare. 

- Vieni in camera mia, appena hai finito.

Un ordine secco il mio che maschera un fiume di emozioni. Voglio fare sul serio. Ti aspetto con un libro in mano seduta davanti al camino del mio salottino. Tua. Sono tua. Ho aspettato così tanto tempo per capire ciò che voglio. E adesso che l'ho capito la mia mente non smette di ripeterlo. Tua. Solo tua. Ti appartengono molte cose. Il mio cuore, il mio pensiero, il mio desiderio. Voglio darti di più. I miei giorni, il mio sorriso, il mio amore. Bussi alla porta. So che sei tu. Ti chiedo di entrare. Sei davanti a me in pochi passi. Il mio sguardo muto ma loquace. Voglio essere la tua donna.

Adesso.
   
 
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