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Autore: Sailor03    20/05/2019    0 recensioni
[Popeye]
Questa piccola storia riprende le vicende accadute nel film Il Viaggio di Natale di Braccio di Ferro. La Strega Del Mare, per ottenere il dominio su tutti gli oceani, necessita di avere al suo fianco il prode marinaio Braccio di Ferro. Per riuscirci si trasforma in una bellissima sirena, chiamata Regina degli Abissi. Questo What If mostra il punto di vista della Regina mentre cerca di irretire il marinaio e di portarlo dalla sua parte.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio di Natale di Braccio di Ferro

La vittoria della Regina degli Abissi
 

«Visto? Che cosa vi avevo detto? Non c'è nulla di cui preoccuparsi!»
Non era possibile! La mia nebbia, quest'uomo era riuscito a diradarla come se nulla fosse. «Nessuno può superare la mia nebbia!», urlai adirata e profondamente offesa. Io, la temuta Strega del Mare, che mi faccio beffare da un comune marinaio?! Non era concepibile!
«Mio eroe, Braccio di Ferro il marinaio!», il nome che pronunciò quella donna non mi era nuovo. Poi ricordai chiaramente! Quel nome apparteneva al figlio di Braccio di Legno, mio acerrimo nemico da sempre. Era lui il marinaio da un occhio solo, quindi colui che avevo davanti agli occhi doveva essere proprio il prescelto.
«Braccio di Ferro il marinaio? Finalmente il figlio del marinaio con un occhio solo che ha avuto l'impudenza di violare il mio regno!», mi sentii al settimo cielo. Colui che per anni avevo cercato invano era venuto da me, «Ora è nelle mie grinfie e così la profezia potrà avverarsi!». Pensai per qualche secondo a come avrei potuto affrontarlo, sembrava forte e possente ma la mia abilità come strega non era seconda a nessuno. «È il momento di assumere fattezze più appropriate!».
Il mare è il mio regno, da sotto l'acqua io vedo ogni cosa. Non mi fu difficile trovare il momento giusto per colpire. Borioso per il suo operato trionfale contro la mia nebbia, Braccio di Ferro cercò di calmare la sua ciurma che al suo contrario aveva timore delle leggende sul mio conto. Mi sbarazzai della donna facendole venire un colpo di mal di mare, poi cominciai ad attuare il mio piano.  Per me era uno scherzo alterare i sensi degli uomini e così feci con Braccio di Ferro. Le sue orecchie udirono un canto melodioso che lo portò ad indispettirsi, lo vedevo scrutare il mare per capire da dove provenisse. Ad accompagnare il canto fu una voce che soavemente chiamava il suo nome. Braccio di Ferro non seppe resisterle e si diresse fino alla coppa della nave, ove si appese come un baccalà. Era il momento!
Ero conscia che il mio aspetto non fosse gradevole alla vista perciò decisi di travestirmi grazie ai miei poteri illusori. Con l'aspetto della più magnifica delle creature mi mostrai all'occhio del marinaio a testa in giù. Ero ringiovanita di secoli e la mia presenza avrebbe ammaliato anche un cieco.
«Eccomi, sono la Regina degli Abissi! Benvenuto nel mare del mistero, Braccio di Ferro!», mi presentai cordialmente, dopotutto stavo impersonando la splendida sovrana del mare, dovevo rimanere nel personaggio. «Wow! Sei una di quelle mitologiche sirene? Se sei davvero una sirena è preoccupante il fatto che io non mi preoccupi!».
Uscii dall'acqua in tutto il mio splendore. Avevo camuffato anche lo squalo su cui posavo i miei verdi piedi nudi, che ora aveva il tranquillo aspetto di un grigio delfino.
«Certo che sono una sirena, anzi, sono la regina delle sirene!», confermai, «In pochi hanno il privilegio di vedermi!».
«Capperi, onore mio! Non avevo mai incontrato un'allucinazione così nobile! Si può sapere cosa vuoi?», anche al cospetto di queste mie spoglie divine quel marinaio non dava l'idea di provare attrazione nei miei confronti. Se il mio aspetto non bastava allora avrei dovuto fare breccia sul punto debole di ogni marinaio: il mare! «Voglio invitarti!», mi avvicinai lentamente, «Dimentica tutti i tuoi affanni, le mansioni e i doveri! Abbandona la tua nave e vieni con me!», con la mano destra raggiunsi la sua guancia e lo accarezzai dolcemente, «Immergiti nella libertà e nell'avventura del mare del mistero!».
«Beh, l'invito è abbastanza invitante! Direi che sono fortunato che tu sia un'allucinazione o potrei essere tentato di farmi tentare!»
Le mie parole sembravano aver funzionato, non lo dichiarò apertamente ma le mie lusinghe avevano avuto effetto. Decisi di lanciare il mio incantesimo.
«Ma, Braccio di Ferro, non mi trovi forse bellissima?», con questa frase la mia magia si insediò nella sua mente, l'effetto sarebbe variato a seconda della sua risposta ma nessun uomo avrebbe potuto negare la mia evidente bellezza. «Sì, cioè no! Insomma no!», rispose lui sulle prime, cercando di nascondere la verità. «Che equivale a dire sì! Che equivale a dire certo! Sei un vero schianto!», mentre pronunciava questa frase di conferma sul suo occhio buono apparve una spirale rossa, simbolo che il sortilegio aveva avuto l'effetto che speravo; ora Braccio di Ferro era mio! «Sono sicuro che questa sia una di quelle negazioni che affermano!».
Sorrisi soddisfatta, prendendolo per mano lo accompagnai fino al dorso del mio squalo lungo il fianco della nave. «Vieni con me, dimentica tutti gli altri!», gli dissi.
«Dimentico tutti gli altri!», ripeté imbambolato. Le sue labbra si mossero per cercare di baciarmi. Quel bacio avrebbe siglato la nostra unione eterna, rendendomi finalmente l'essere più potente dei mari. Inconsciamente, Braccio di Ferro, si stava dirigendo da solo verso le catene della schiavitù. «Nessun altro conta, solamente tu ed io!», ero così euforica che volli rimarcare il concetto. Per concretizzare il mio obbiettivo dovevo farmi avanti e baciarlo a mia volta. Non ebbi remore, per il potere supremo questo ed altro ma proprio mentre mi accingevo a donargli la meravigliosa sensazione delle mie labbra violacee sulle sue, egli parlò: «E anche la mia Olivia!».
«COSA?», feci quasi un balzo a sentire queste ingiuriose parole uscire della sua bocca. Olivia?! Quella femmina ossuta e per nulla attraente? Come poteva amarla a tal punto da nominarla in questo momento. Non avrebbe dovuto avere che me nella sua testa ma a quanto pare avevo sottovalutato l'amore che legava Braccio di Ferro a quello sgorbio odioso.
L'incantesimo su di lui però non era cessato, infatti egli non perse tempo e tornò subito con le labbra in avanti a cercare le mie, ma purtroppo non riuscii ad approfittarne.
La fastidiosissima voce di Olivia chiamò Braccio di Ferro, che con molta poca grazia tornò in sé e mi colpì con la sua pipa gialla.  «La mia Olivia? Lei sì che conta, e il mio Pisellino!», con un balzo arrivò sopra la sua barca lasciandomi sola con l'amaro in bocca. «E poi sono alla ricerca del mio Pappy, devo salvarlo! Vattene, sirena dei miei stivali!», mi lasciò così, andando dalla sua amata per abbracciarla. Lo vidi andar via, impotente per il momento e ferita nell'orgoglio.
«Adesso sarebbe mio se non fosse per quell'Olivia! Me ne sbarazzerò così lui cadrà in mio potere! Non mi può sfuggire!»,
Capii una cosa importante, ovvero che avevo commesso un errore di valutazione. Le tentazioni che avevo messo in atto, legate al mare e al mio aspetto fisico fittizio. non si erano rivelate efficaci come avevo previsto. Per quanto quel marinaio amasse il mare e il navigare infrangendo le onde, nulla era più importante per lui della sua famiglia. L'immenso amore che provava per quella donna e la determinazione nel voler a tutti i costi salvare il proprio padre lo tenevano al sicuro dalle tentazioni dei desideri terreni e materiali.
Dovevo sbarazzarmi di quella smorfiosa; le aizzai contro il mio serpente marino ma questa volta fu Braccio di Ferro a salvarla. Sembrava un loop senza fine: non riuscivo a prendere Braccio di Ferro per via di Olivia e non riuscivo ad eliminare Olivia per via di Braccio di Ferro. Decisi di occuparmene di persona.
La trovai sola durante un tramonto mentre balbettava qualcosa tra sé e sé riguardo il mare. Il suo disprezzo per la mia dimora mi fece venire ancora più voglia di eliminarla ma resistetti alla tentazione. Emersi, sbucando dietro alla balaustra. Lei si spaventò ma io avevo già pronto l'incantesimo adatto.
«Tu sei sotto il mio influsso magico, Olivia! Non sei più innamorata di Braccio di Ferro, adesso ami Bruto!»
«Amo Bruto?!»
«Si, perdutamente! Adesso ami Bruto!»
«Tz!», quella stupida fece per andarsene ma la mia maledizione aveva già fatto effetto. La povera gallinella si bloccò all'istante e con insistenza cominciò a ripetere: «Io amo Bruto adesso!».  Con le movenze di uno zombie imbambolato si diresse verso il suo nuovo prediletto, mentre io mi congedai, altamente soddisfatta del mio operato.
Da sotto il mare vidi la scena migliore del mondo: Olivia stava spezzando il cuore al povero Braccio di Ferro. Essere rifiutato da colei che amava così tanto doveva avergli aperto uno squarcio nell'anima, che poi io avrei provveduto a riparare.
Alla fine Braccio di Ferro riuscì a sbarcare sull'isola, ma non mi sarei mai aspettata che quel vecchio sciocco di Braccio di Legno mi aiutasse così tanto. Infatti la felicità di Braccio di Ferro per averlo ritrovato diventò la depressione più nera quando quello stupido di un vecchio marinaio lo insultò e denigrò per essere venuto a salvarlo. Davvero non pensavo che mi sarei ritrovata così tanto in vantaggio.
Braccio di Ferro se ne andò con le pive nel sacco, e raggiunse la spiaggia, era abbattuto e demoralizzato, e chi meglio di una incantevole sirena avrebbe potuto risanare il suo umore?
Era andato tutto secondo i miei piani: dopo il fallimento pensai e ripensai a come avrei potuto ottenere la fiducia di Braccio di Ferro. Se la sua forza mi impediva di obbligarlo ad unirsi a me e il suo attaccamento ai cari lo difendeva dai miei sortilegi allora l'unica cosa da fare era spaccargli il cuore. Anche il più potente degli uomini non può nulla contro le ferite emotive; usando ciò che lui amava di più, la famiglia, contro di lui lo avrei distrutto. E infatti non mi sbagliavo e il prode marinaio era di fronte a me a pezzi.
Emersi dal mare con la prestanza fisica della Regina degli Abissi. «Braccio di Ferro! Che ti è successo, mio bel marinaio? Hai avuto una brutta giornata?», gli chiesi per testare la sua reazione.
«Lo puoi dir forte!», mi rispose affranto. Seppur mi avesse già incontrata non sembrò allarmarsi o assumere atteggiamenti ostili nei miei confronti. Perfetto! Probabilmente, distrutto com'era, stava cercando la vicinanza di qualcuno che potesse rimpiazzare gli affetti perduti.
«Oh, non può essere stata così terribile! Non ci credo!», mi finsi triste e comprensiva verso di lui, anche se, per amor del vero, ero così felice che mi sarei messa a saltare sul posto.
«Ah, no! Mi sono successe così tante cose brutte che non potrà essercene una peggiore!»
«Su, non può esser così male, che sarà mai successo?»
«Senti qua! Ho perso il mio Pappy, ho perso la mia ragazza, ho perso il mio amico!», Braccio di Ferro cominciò ad elencare le sue disavventure con le dita della mano, mi faceva quasi tenerezza, soprattutto per il fatto che la responsabile di tutto ciò ero io e che mi aveva proprio davanti. «Poi ho ritrovato il mio Pappy e lui mi ha detto di lasciarlo perdere!». Ogni sua frase era musica per le mie orecchie ma con la coda dell'occhio vidi Bruto con il marmocchio in braccio venire verso di noi. Come mai non c'era Olivia con lui? Che il mio incantesimo fosse stato spezzato? Se era così non avevo molto tempo!
«Non c'è nessuno che mi vuole!», terminò nel frattempo Braccio di Ferro, abbassando lo sguardo. Era la mia occasione! «Ci sono io qui con te!», replicai con dolcezza. Lui alzò lo sguardo, fissandomi come un cucciolo smarrito in cerca di un nuovo padrone. «E io ti voglio!», il mio incantesimo intaccò subito la mente di Braccio di Ferro. Il suo stato mentale avvilito e abbattuto non poteva certo respingere la mia magia. In pochi istanti l'espressione addolorata del marinaio sparì a favore di una più indecifrabile e la spirale rossa ricomparve lesta. Bruto e il poppante stavano per raggiungerci ma ormai io e Braccio di Ferro avevamo già preso il largo. Mi seguì senza fare storie, salendo sulla piccola scialuppa che aveva usato in precedenza per approdare sull'isola.
Tutto intorno a noi c'era il mio esercito di squali, che però non insospettirono Braccio di Ferro, perché in quel momento ero l'unica sua attenzione. I due rompiscatole che avevo lasciato a riva non si mossero da lì, il che era un bene, almeno non provavano a mettermi i bastoni fra le ruote.
Braccio di Ferro continuava a fissarmi ed era giunto il momento che mi mettessi all'opera con lui.
«Sii felice, Braccio di Ferro, da ora in poi non avrai più brutte giornate! Perché da oggi staremo sempre insieme!», iniziai addolcendo la sua situazione, «Noi due potremo dominare tutti gli oceani del mondo! Io tornerei ad essere invincibile con te al mio fianco! Il mondo intero si piegherebbe al nostro volere! L'unica cosa che devi fare è unirti a me!», durante tutta la mia parlantina mi aveva ascoltato diligentemente. «Come mai ti interesso proprio io? Nessuno sa che farsene di me!», mi rispose subito. La tristezza dei rifiuti subiti li impediva di fidarsi completamente di me anche se vittima del mio maleficio. Ma io sapevo perfettamente come agite a tal proposito. «Mio caro Braccio di Ferro, è da tanto tempo che ti osservo! I nostri destini sono intrecciati e ora finalmente potremo adempiere ad essi! Dominare il mare come Re e Regina!», ma quali re e regina, Braccio di Ferro non sarebbe diventato altro che il mio schiavo eterno, il mio strumento per il potere ma per ora era meglio fingere ancora di tenere sinceramente a lui.
«Che ne sarà della mia famiglia?»
Ancora pensava a loro, dovevo porvi rimedio immediatamente. Non potevo permettere che quei maledetti mi portassero via Braccio di Ferro di nuovo.
«La tua famiglia è la causa della tua sofferenza! Olivia, Bruto, Pappy! Ti hanno voltato le spalle tutti quanti! Sono io l'unica ad apprezzarti!», se non c'era più amore tra loro, i suoi familiari non avrebbero potuto svegliarlo dal mio sortilegio. Le loro voci non lo avrebbero mai raggiunto se nel cuore di Braccio di Ferro avessi introdotto odio nei loro confronti. «Con me non ti sentirai mai solo!», aggiunsi per rincarare la dose di fiducia.
Braccio di Ferro ormai pendeva dalle mie labbra, il mio discorso sulla sua famiglia lo aveva convinto e sembrava non avere occhio che per me. «Devi concederti a me, all'avventura e al mare! Tu sei un marinaio! Sii quello che sei!».
Braccio di Ferro saltò sul dorso del mio squalo trasportatore non appena gli altri distrussero la sua barchetta insulsa. «Ti sarò sei e anche sette!», strillò alzando il dito al cielo. «Avrò detto giusto? C'è qualcosa che non mi quadra!», aggiunge pensieroso. Non credevo che a questo punto riuscisse ad avere ancora appigli al suo passato. Ormai avrebbe dovuto essere mio. Non avevo idea di quanto tempo avrei avuto ancora a disposizione prima dell'arrivo di Pappy e degli altri.
«Questa è la tua vera vita! Lasciati tutto alle spalle, dimentica il tuo passato e rinasci insieme al mare che io governerò grazie a te! Ma devi fare una cosa prima di prendere posto al mio fianco!», Braccio di Ferro si avvicinò a me quanto bastava per prendergli le mani. «Finalmente otterrò la vittoria!», mi feci sfuggire questa frase inopportuna ma ormai non aveva più importanza cosa i dicessi, anzi, tanto valeva essere schietti fino alla fine.
«Dammi un bacio, Braccio di Ferro! Uno soltanto e poi sarai mio per l'eternità! Baciami!», senza neanche aspettare la sua risposta mi diressi verso di lui con il viso. Chiusi gli occhi e alle mie orecchie arrivò il suo: «Obbedisco, mia Regina!». Era fatta, lo sentivo venire verso di me a sua volta. La mia dichiarazione sulla perennità della sua schiavitù non lo aveva frenato. Le nostre labbra erano ormai a pochissimi centimetri di distanza. Improvvisamente però sentii uno strano spostamento d'aria tra me e Braccio di Ferro. Riaprì gli occhi e vidi un salvagente che lo costringeva sulla vita legato ad una corta. Dalla sorpresa indietreggiai, ma appena vidi una barca sbucare dalla mia nebbia verde capii chi erano responsabili. Quel maledetto di Braccio di Legno, con Bruto e Olivia, si stava precipitando a recuperare Braccio di Ferro, cercando di issarlo a bordo con la fune. Lui non aveva fatto una piega, non aveva reagito minimamente quando la ciambella lo aveva avvolto. La sua bocca mostrava che stava ancora cercando di raggiungere le mie labbra per eseguire l'ordine che gli avevo dato. Lo presi per le guance e lo tirai verso di me, ad un certo punto lo portai così vicino da riuscire a baciarlo. Ma per mia sfortuna a tirare si unirono anche Pappy e Olivia, facendomi sfuggire dalle mani il mio prezioso marinaio. I miei palmi mi rimbalzarono in faccia, facendomi adirare come non mai. Grazie alla coda del mio squalo, che agì tempestivamente, Braccio di Ferro venne fermato prima che potesse essere trascinato sulla nave.
Ero furibonda e pronta a distruggerli tutti. Per prima cosa scagliai un fulmine sulla cima che teneva Braccio di Ferro legato a loro.  Il contraccolpo li fece andare a sbattere provocando in me grande ilarità. Per finirli ne lanciai un altro direttamente contro la barca, facendola colare a picco. Vidi Braccio di Ferro girarsi verso la barca, per qualche istante fui preoccupata che potesse ribellarsi a me dopo aver visto la sua famiglia sull'orlo della morte, invece tornò a guardarmi e con una freddezza senza precedenti alzò le spalle sorridente nel più totale disinteresse. Mi ero sottovalutata. Ero riuscita ad impadronirmi completamente di Braccio di Ferro. Non mi serviva più fingermi carina e premurosa. Ero la sua Regina, la sua Imperatrice, la sua Dea. Io ero tutto ciò in cui Braccio di Ferro credeva e tutto ciò che venerava.
Lo squalo me lo lanciò e io lo presi al volo mettendomelo sotto braccio. «Tuo figlio è mio, Pappy! Ora potrò dominare su tutti i mari, hai fallito! E adesso non mi resta altro da fare che uccidere tutti voi per mio diletto!», non ebbi peli sulla lingua. Qualunque cosa dicessi a Braccio di Ferro non si sarebbe mai opposto a me. Lo posai con poca delicatezza sul dorso dell'animale. Sottomesso com'era non alzò neanche la testa, dovetti alzargliela io, «Tu non puoi più resistermi, Braccio di Ferro! Tu sei mio adesso!».
«Io non posso più resisterti! Io sono tuo adesso!», volli umiliare ancora di più quel maledetto Braccio di Legno e tutti gli altri odiosi membri della ciurma. Ho goduto a non finire nel sentire Braccio di Ferro ripetere le mie stesse parole proprio davanti a suo padre, colui che aveva speso 30 anni della sua vita a combattermi, e alla sua ragazza. Ma andai oltre. «Prendimi in braccio e poi baciami!»; «Si, mia Regina!», balzai tra le braccia di Braccio di Ferro che mi accolse come una vera principessa. Non c'era modo migliore per concludere. Ricevere il bacio da Braccio di Ferro mentre quest'ultimo mi cullava nel suo abbraccio da principe azzurro. Braccio di Ferro mi guardò per alcuni secondi e poi si curvò verso di me per darmi il tanto agognato bacio.
 
La mia mente già era proiettata al futuro, a quando avrei finalmente conquistato i mari. Sentivo la testa di Braccio di Ferro scendere verso di me, ogni secondo che mi separava da quel gesto era eterno per me. Allungai le labbra più che potevo per facilitare il lavoro al marinaio. Ci volle un'eternità ma finalmente sentii la sensazione della bocca carnosa di Braccio di Ferro. Il bacio che siglò la sua condanna durò forse un minuto intero. La mia felicità per aver finalmente raggiunto il mio bramato obbiettivo non mi lasciava andare il marinaio. Sentivo le grida disperate di Olivia e Braccio di Legno che risuonarono come melodie nelle mie orecchie. Braccio di Ferro mi mise giù, sul suo occhio ora la spirale del mio incantesimo girava molto più veloce.
«La profezia è completa, Braccio di Ferro! Ora sei mio per davvero e finalmente mi aiuterai a conquistare tutti i mari del mondo!», gli dissi come prima cosa. Fremevo dalla voglia di usarlo a mio piacimento, dopo tante pene per sottometterlo ora Braccio di Ferro rispondeva solamente a me. «Osserva, Braccio di Ferro, adesso annienterò la tua famiglia, coloro che hanno osato ostacolarmi!», con entrambe le mani riunii delle nubi temporalesche sopra il relitto della bagnarola. Olivia stava strillando qualcosa nella speranza che Braccio di Ferro la sentisse ma ora tutto futile. «Io appartengo alla Regina. Voi verrete eliminati, adesso!», furono queste le sue prima parole come mio leccapiedi. Feci partire un fulmine dalle nubi che non lasciò scampo a quei ficcanaso maledetti. Braccio di Ferro si limitò ad alzare le spalle compiaciuto. Avevo vinto per davvero! Dopo ben trent'anni di lotte furiose con Braccio di Legno alla fine fui io a trionfare.
Decisi di tornare negli abissi per decidere come far partire la mia conquista. Per Braccio di Ferro io sarei rimasta la bellissima Regina degli Abissi, ma adesso era ora di diventare Regina dei Mari, tutti!
   
 
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