Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Florestan    20/05/2019    2 recensioni
Come già i lettori sanno, nella mia ultima raccolta "Cronache Mazoniane" ho introdotto il fantomatico personaggio del padre di Raflesia. Nel tentativo di far luce ancora una volta sul passato e sulle origini della nostra regina, ho immaginato una storia che partendo da questo elemento lo adoperasse come spunto per presentare una nuova e spero avvincente avventura che coinvolgesse non solo la nostra coppia di beniamini ma nuovamente tutto l'universo di personaggi che popolano la nave spaziale più amata (e temuta) dell'universo.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              4. La Profezia

 

 

Harlock aveva da poco raggiunto la sua cabina e si era subito messo a controllare alcuni documenti relativi al materiale di consumo e a i viveri che si sarebbero dovuti imbarcare sull’Arcadia in vista dell’imminente partenza. Tra i compiti del capitano vi erano anche una marea di pratiche burocratiche da sbrigare e scartoffie da controllare, ma lui, da ex militare, di buon grado esercitava questi suoi doveri con la stessa attenzione e precisione di un duello spaziale.

Ad un tratto bussarono alla porta: -Avanti! Esclamò a voce alta mentre scorreva una lunga lista di articoli.

Sulla porta apparve una splendida figura dalla candida e lunga capigliatura.

-Sacerdotessa Parmenia, a cosa devo la sua visita? Ha delle particolari richieste riguardo il suo nuovo alloggio presso il centro spaziale? Se il vicecomandante Yattaran non è stato all’altezza del compito che gli avevo assegnato…

-No, no, per carità! Si schermì la donna, - Il vicecomandante è stato gentilissimo e mi ha accolto in una bellissima stanza, è tutto perfetto e non finirò mai di ringraziarvi per la vostra ospitalità! Non era questo ciò di cui mi premeva parlarvi, capitano, sempre se posso rubarle qualche attimo del suo prezioso tempo, ora so che è molto indaffarato in vista di una partenza della vostra nave…in effetti è proprio di questo viaggio che vorrei parlarvi…

-Prego, si accomodi e mi dica pure, le rispose Harlock piuttosto incuriosito mentre la faceva accomodare su di una poltroncina di legno dalla morbida imbottitura di velluto rosso.

-Ebbene so della vostra intenzione di rintracciare il professor Green…-Beh, vedo che le voci corrono rapidamente…commentò il capitano. –Ho le mie fonti privilegiate, rispose lei sorridendo, -Diciamo che ho modo di “vedere” molte cose…e proprio per questo sarebbe mia intenzione venire con voi, potrei esservi di aiuto, il viaggio che vi accingete a fare sarà sicuramente difficoltoso e pieno di insidie…

-Ma proprio per questo sarebbe sconsigliabile per una pers…. tentò di replicare il comandante

-Vuole dire, una donna indifesa come me, capitano? Esclamò Parmenia un po’ risentita, -…N-no, ma…

-Comandante, apprezzo molto che vi preoccupiate della mia incolumità, ma vorrei ricordare che in qualità di sacerdotessa di Mazone, nella mia vita ne ho viste di tutti i colori. Anche se sono una pacifista convinta, più di una volta ho dovuto e saputo difendermi, non ho mai arrecato offese irreparabili ad esseri viventi, ma non mi sono mai fatta prendere in contropiede, del resto non so se conosce la mia reale età…

-Non mi permetterei, mai…

-Trecentosettanta anni…-Accidenti! Deglutì Harlock, -Certo che se li porta proprio bene! Pensò tra sé e sé.

-Noi ultimi esponenti del popolo di Iskandar abbiano una vita media di circa settecento anni terrestri, quindi diciamo che sono ancora una signora di mezza età che ha avuto un bel po’ di esperienze…

-Iskandar…mormorò Harlock, mentre gli tornavano in mente le mitiche gesta della nave spaziale Yamato, capostipite della flotta spaziale terrestre di Gaia più di settecento anni prima. –Ora capisco, se non ricordo male il vostro nobile popolo si è sempre battuto per la pace nelle galassie e le leggende narravano di poteri straordinari…

-Non sono leggende, capitano, io con i miei poteri di preveggenza potrei aiutarvi durante il vostro difficile viaggio. Il vostro è un vero e proprio salto nell’ignoto, senza contare che avrete a che fare anche con la terribile setta di Amnus…

-Ha saputo anche questo…

-Capitano, in qualità di sacerdotessa della dea Seshat che sovraintende la pace e la sapienza è normale che conosca sin troppo bene coloro che sono per definizione i suoi nemici naturali, ovvero gli adoratori del dio del caos Amnus

-Cara Parmenia, mi arrendo all’evidenza che lei conosca un sacco di cose che effettivamente potrebbero esserci utili ma ribadisco il concetto che questo viaggio potrebbe essere veramente pericoloso, soprattutto per chi non ha molta esperienza di viaggi interstellari…Ribatté il capitano ma immediatamente si rese conto di avere commesso un errore fatale…

-Appunto, avete ragione capitano…, sorrise lei, -…Ma si dà il caso che finora abbia collezionato ben 5680 ore di volo interstellare sulle più disparate navi spaziali, incluse quelle da guerra, e inoltre…

-Va bene, va bene, Parmenia, ha vinto lei…commentò rassegnato Harlock, -Come mai ultimamente vengo puntualmente battuto dal gentil sesso? Pensò sconfortato, -Starò incominciando a perdere colpi?!

Poi, cercando di darsi un tono più deciso, riprese: -Come già a suo tempo le dissi, lei è la benvenuta su questa nave e se vuole potrà unirsi alla spedizione ma in cambio vorrei, se non le dispiace, avere qualche altra informazione su quella pericolosa setta.

-Naturalmente, capitano… dovete sapere che gli adoratori del dio Amnus perseguono fondamentalmente la diffusione del caos e della rovina. Dapprima la loro attività era limitata alla sola Mazone, ma con la loro messa al bando, avvenuta più di cinquecento anni fa, si sono dati alla clandestinità e soprattutto dopo il grande esodo si sono sparpagliati in vari sistemi stellari. La maggior parte si è concentrata proprio nel sistema solare e in particolare sulla Terra.

-Questo è proprio quello che temevo, disse il capitano aggrottando il sopracciglio. –Come dicevo a Raflesia è molto probabile che la maggior parte dei Mazoniani residenti sulla Terra siano appartenenti a quella setta, ciò spiegherebbe bene la loro crudeltà durante gli anni del conflitto terrestre.

-Purtroppo avete ragione, capitano, riprese Parmenia, -Posso comunque fornirvi ulteriori dettagliate informazioni sulla setta e sui suoi adepti, vi farò avere dei documenti dettagliati, ma le informazioni che intendevo farvi subito avere erano altre, capitano… vorrei effettuare una predizione complessa che dia una proiezione degli eventi passati presenti e futuri riguardanti il professor Green.

-Una predizione…? Disse Harlock tradendo la sua perplessità.

-Sì, capitano, lo so che per un uomo di azione come voi, realista e pragmatico, possa essere difficile credere a pratiche di questo genere, ma vi prego di mettermi alla prova prima di declinare un giudizio negativo.

-Ah, ma io non declino affatto nessun tipo di giudizio, sono per natura di mentalità molto aperta, inoltre sono certo che Raflesia sarebbe molto interessata ad una cosa del genere, ma il resto della nave…non dimentichi che abbiamo personale con una solida preparazione tecnica e scientifica, anche se sono ex pirati, non so quanto credito darebbero a rivelazioni ottenute con questa modalità…

-Vi prego, capitano, mi faccia provare e poi vedremo…! Lo supplicò la donna.

-E va bene Parmenia, le confesso che sono molto curioso di vederla all’opera e di scoprire in che modo riesce sempre ad avere informazioni su tutto e tutti…  

 

                                                                                                             ***

E così l’indomani in tarda mattinata si tenne la tanto invocata “seduta”. Il capitano aveva preferito limitarla al solo personale direttivo e “confinarla” ai suoi alloggi solamente.

Nella sua cabina, oltre ad una eccitatissima Raflesia si erano riuniti Yattaran, Meeme, Tadashi, Yuki ed il dottor Zero. Anche Tochiro, come invisibile ma immancabile spettatore, avrebbe preso parte a quel singolare evento:

–In fondo, non pensi che la mia stessa esistenza a bordo di questa nave non sia la dimostrazione di quanto poco conosciamo di questo universo che non finisce mai di sorprenderci…? Aveva risposto al suo fraterno amico quando Harlock gli aveva proposto di partecipare.

Comunque, a parte la regina, gli spettatori in carne e ossa di quella strana cerimonia non nascondevano la loro perplessità e si guardavano tra loro con delle facce che tradivano un evidente scetticismo:

-Non so cosa sia preso al capitano per avallare una simile sceneggiata! Borbottò sottovoce il vicecomandante rivolto agli altri che nel frattempo si erano radunati in un angolo della cabina. –Non so lui, ma io non mi farò ingannare da trucchi di nessun genere!  Continuò mentre estraeva dalla tasca un piccolo congegno. –Ho sviluppato un sensore in grado di individuare anche il più sofisticato degli ologrammi quadrimensionali! Ormai sono ben pratico di questa tecnologia mazoniana, mi dispiace per la signora Parmenia, ma non mi farò prendere per il naso, ci potete scommettere! Esclamò sempre a bassa voce mentre sfoderava un ghigno beffardo…

Harlock, dall’altra parte della cabina insieme alla regina stava aiutando la sacerdotessa della dea Seshat a predisporre le sue cose, ma avendo intuito qualcosa, lanciò un’occhiataccia di rimprovero al suo vice:

-So bene che molti di voi si chiederanno il motivo di tale, ehm…cerimonia, comprendo il vostro scetticismo ma sappiate che io nutro un grande rispetto per tutte le tradizioni di ogni popolo, a maggior ragione quando queste sono più che millenarie, come in questo caso. Inoltre sono pronto ad usare qualunque mezzo che mi venga offerto per venire a capo di questa faccenda nella maniera più rapida e sicura! Per cui, se otterremo valide informazioni anche utilizzando mezzi non proprio ortodossi non me ne farò il minimo problema! Vi prego solamente di essere testimoni insieme a me di quanto succederà nei prossimi minuti!

A quel punto intervenne la regina:

-Amici, capisco i vostri dubbi, anch’io mi affido fermamente alla scienza ma nei miei lunghi studi sulla storia e le tradizioni non solo del mio popolo ma anche di altre e più antiche civiltà, ho imparato che vi sono cose che trascendono il metodo scientifico e l’umana ragione. Vi prego solo di assistere con cuore scevro da pregiudizi…

-Signori, ho bisogno della vostra collaborazione! La voce ferma di Parmenia risuonò all’improvviso per la stanza riportando tutti ad un religioso silenzio. –Per cortesia, riunitevi tutti attorno a questo punto dandovi la mano e formando un semicerchio.

L’intera comitiva formata nell’ordine dalla regina, seguita dal capitano, Meeme, Yuki, Tadashi Yattaran ed il dottor Zero, come improvvisamente ammaestrati al volere di quella donna, si avvicinarono stringendosi per mano in una sorta di girotondo attorno a quello che sembrava un largo e basso bacile colmo di acqua. A quel punto la sacerdotessa unì anche lei la sua mano a quella di Raflesia e con la destra rimasta libera fendette l’aria con l’indice teso finendo col puntarlo sulla superficie dell’acqua, increspando lievemente il liquido che a mo’ di specchio ora rifletteva le immagini di tutti i partecipanti. Le piccole ondulazioni formatesi iniziarono a distorcere quell’immagine che a poco a poco, mentre il moto dell’acqua lentamente si placava, cominciò a mutare. Prima una sorta di visione sfocata nel quale piccole luci, simili a lucciole notturne si muovevano senza apparente ordine. Poi, man mano che quelle luci si radunavano creando delle zone più luminose che lentamente si espandevano, sotto gli occhi stupefatti degli astanti cominciarono a materializ-zarsi delle immagini precise:

Un giovane uomo dai capelli scuri e gli occhi azzurri saliva piuttosto trafelato a bordo di un’astronave di foggia mazoniana che dopo pochi attimi partiva a tutta velocità…

-Il professor Green, disse Parmenia a bassa voce.

-Allora quello è mio padre! Finalmente riesco a intravederne il volto! Esclamò Raflesia emozionata.

-Vi prego maestà, la riprese la sacerdotessa, è necessario il silenzio! Poi riprese:

-L’astronave era diretta verso la Terra…nel frattempo l’immagine era mutata e si vedeva l’astronave atterrare in un grande astroporto. Ancora un’altra immagine inquadrava un panorama che raffigurava una città attraversata da un largo fiume su cui campeggiava uno strano ponte di antica foggia.

-E’il Tower Bridge! E’Londra! Esclamò questa volta il vicecomandante…

-Shhh! Lo zittì di nuovo la sacerdotessa facendo diventare l’omino tutto rosso in volto.

L’immagine seguente descriveva i movimenti di quell’uomo all’interno di un ambiente che pareva uno studio, presumibilmente dell’università londinese dove il professore insegnava…l’uomo stava maneggiando degli incartamenti, all’apparenza dei progetti tecnici ancora in forma cartacea, e li stava radunando in una cartellina di antica foggia. La scena si concludeva con il soggetto che si avvicinava a quello che sembrava un bellissimo e grande caminetto di pietra scolpita…

Ulteriore cambio di scena: ora si vedeva il professore muoversi con fare trafelato per le strade della città, presumibilmente la mattina molto presto, data la luce diffusa dal sole e le vie deserte che si mostravano. Ad un tratto si videro tre figure umane avvolte in un lungo mantello con cappuccio che seguivano l’uomo a debita distanza…

-Devono essere i seguaci della setta, gli stavano addosso! Mormorò a bassa voce il capitano mentre un brivido gli attraversava la schiena.

-Questo il passato, ora il presente! Esclamò Parmenia, continuando la proiezione nel bacile.

Le immagini ora rappresentavano quella che pareva essere la plancia di una nave spaziale di foggia sconosciuta. S’intravvedeva il timone e le mani di un unico individuo che pilotava, inserendo contemporaneamente dei dati su di uno strano terminale alla destra dei comandi principali…non era dato modo di capire chi fosse la persona a pilotare ma era lecito supporre che il soggetto fosse sempre lo stesso…

-Non ho mai visto dei comandi del genere…, sussurrò questa volta il vicecomandante…

Ad un tratto si vide lo schermo principale della nave inquadrare per un attimo uno scorcio del campo spaziale assai noto dove si scorgevano chiaramente Saturno e i suoi satelliti…

-Il quinto settore del sistema solare! Si lasciò andare Tadashi.

-Ora il futuro! Lo zittì perentoria la donna.

La scena che ora si mostrò lascio letteralmente esterrefatti tutti gli astanti:

Di nuovo lo spazio, ancora il sistema solare e questa volta nelle vicinanze di Giove, ma quello che aveva dello straordinario era la scena che vi si raffigurava:

Un gruppo di astronavi da guerra mazoniane era impegnato in uno scontro furioso con una grande astronave dalla forma particolare. Degli inconfondibili vessilli con il marchio del teschio facevano mostra sulla sua formidabile corazza mentre i potenti cannoni sputavano micidiali raggi devastanti…

-Ma è l’Arcadia! E’una scena della passata guerra con Mazone, mi ricordo benissimo quella formazione di battaglia e la nostra risposta difensiva all’epoca! Non riuscì a trattenersi Yuki per la sorpresa.

-E’vero, ora ricordo anch’io…mormorò sconvolta la stessa Raflesia.

-Vi prego! Parmenia era sempre inflessibile.

E in quel momento si mostrò la cosa più sconvolgente di tutta quella visione: in un angolo di quel campo spaziale che mostrava lo svolgersi di quella terribile battaglia, nascosta dietro uno dei satelliti del grande pianeta, si vedeva chiaramente un’altra astronave ben nota. Un’altra Arcadia!

La foggia era la stessa della precedente ma alcuni particolari facevano capire che quella non era la nave risalente agli anni del conflitto con Mazone ma bensì l’attuale nave dove erano in quel momento ospitati, completamente rinnovata ed aggiornata rispetto a quell’antica versione.

-Ma come è poss…

-Basta! Esclamò la sacerdotessa, crollando letteralmente su di una poltroncina mentre le immagini sull’acqua svanivano all’istante.

La donna era visibilmente esausta. Evidentemente quella proiezione le era costata un notevole sforzo mentale.

-Per il momento non posso visualizzare altro, forse potremo riprovare più avanti…disse con un filo di voce mentre la regina si affrettava a soccorrerla.

Un silenzio irreale calò nella cabina che era stata teatro di quell’incredibile manifestazione.

Il più stupito tra quegli spettatori era Yattaran che continuava a fissare incredulo il suo dispositivo che era rimasto muto per tutto il durare di quella singolare esperienza. –Qualunque cosa sia stata non era una proiezione olografica…Pensò sconvolto.

Fu Harlock a rompere quel silenzio:

-Se ciò che abbiamo visto per ultimo era effettivamente il futuro, perché era ambientato indubbiamente in un ben preciso passato, e perché vi erano due Arcadie, una vecchia ed una nuova…?

-Forse perché…e in quel momento risuonò l’inconfondibile voce di colui che fino a quel momento era rimasto invisibile e silenzioso, ovvero Tochiro, anima della grande astronave, che assumendo un tono insolitamente grave, riprese:

-…perché quello a cui abbiamo assistito è un paradosso spaziotemporale!

 

 

  

 

   
 
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