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Autore: Seventh_Wave    20/05/2019    0 recensioni
Kim è una ragazza dai capelli rossi e con la testa sempre piena di pensieri. Ha passato un anno difficile a fare i conti con la fine di una storia d'amore e mentre rimetteva insieme i pezzi, si è accorta che in fondo, quella non era la vita che voleva. Che aveva immaginato per lei. E che nonostante l'orgoglio ferito e la tristezza, lui non è mai stato davvero l'uomo per lei. Per ritrovarsi e ricominciare non c'è niente come una vacanza in un'isola greca con le due amiche di sempre. Ma...c'è sempre un ma. In questo caso, in carne ed ossa. E se te lo trovi davanti ogni giorno, in un'isola grossa poco più di una moneta sulla cartina, significa proprio che ci devi fare i conti. E lui li deve fare con te. La vita sbaglia spesso modo e tempi,cara Kim. Spesso, ma non sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Lefteris mugola di fastidio e rifila un’occhiataccia di sbieco a Kim, che alza le spalle con un sorriso a 32 denti.

Sisi, me l’avevi detto. Elisa ha la lingua lunga ma e’ la persona piu’ buona e spontanea del mondo. Devi solo abituarti e non essere troppo preso di mira.

Ma te la faccio pagare lo stesso, oh se te la faccio pagare ragazza.

Mentre medita vendetta e guida il mezzo a destinazione, Elisa gliene rifila un’altra. “Quindi lo guidi davvero il furgone” gli dice. Per una sfortunata coincidenza si e’ trovata seduta vicina a lui. Lui la guarda un po’ sprezzante da sopra la spalla mentre si inforca gli occhiali da sole.

“Cara. Faccio sempre quello che dico, io”.

“Benvenute a Rodi, ragazze. Quanto mi siete mancate!” dice Kim.

“Anche tu tesoro” le risponde Andrea.

“Non hai fatto la spesa, vero? Per quello questo povero ragazzo ci sta portando al suo locale”. Eli squadra Kim e la inchioda sul posto. Stavolta Lefteris ride. Quando lui non e’ il suo bersaglio, questa ragazza fa proprio ridere.

“Che ne sai tu, magari l’ho fatta” la rimbecca Kim offesa.

“Non importa, dai, la facciamo con calma in questi giorni” dice pacifica Andrea.

“E certo, tanto tu mangi solo pomodori e insalata”

Andrea ride. “Ma non e’ vero, e lo sai. Poi sono in ferie adesso, quindi niente insalata e pomodori”.

“Che fai nella vita Andrea?” le chiede Lefteris mentre la sbircia dallo specchietto dell’abitacolo. “Fa la lottatrice nel fango - lo interrompe Elisa - . Stai attento che e’ rosso”.

Kim e Andrea scoppiano a ridere, mentre Lefteris inviperito si gira verso di lei.

“Alla prossima battuta acida scendi, ti avviso”.

Elisa incrocia le braccia offesa e non parla piu’.

“Sono una ballerina professionista, o almeno ci provo - gli risponde lei gentile -. Quella del fango e’ una battuta carina per ricordarmi una certa figuraccia fatta un po’ di tempo fa. Non era rivolta a te. Non ti preoccupare, Elisa abbaia ma non morde, anzi”.

“Posso sempre iniziare pero’” bofonchia lei a denti stretti guardandolo di traverso.

Il furgone si ferma davanti al locale. Kim non smette un attimo di parlare e di ridere. E’ accesa e vivida, come non lo era da tanto tempo. Chris esce dalla cucina con un grande sorriso e Lefteris scarica le valigie.

“Giusto in tempo per pranzo -dice alle ragazze ridendo - Sedetevi, sarete affamate”.

Kim lo ringrazia con un sorriso e invita anche Lefteris, mezzo offeso ancora, a sedersi con loro.

Un’ora dopo sono ancora li, a ridere fino alle lacrime alle battute di Elisa e degli aneddoti tirati fuori. I piatti vuoti, i bicchieri a meta’.

Andrea sbuffa. “Alla faccia della dieta - dice - mi ci vorrebbe un caffe’ ora”.

Elisa rizza le antenne, Kim la guarda preoccupata.

Oh no, oh no, oh no.

Comincia a guardare dietro al bancone, alla ricerca di qualcuno.

Oh merda.

Ma non fa in tempo a fermarla.

“ Io vorrei un frappe’ al cappuccino”  dice infatti la sua amica ad alta voce. Kyros e’ dall’altra parte del locale, indifferente, che raccoglie i piatti da un tavolo. Ha salutato con un cenno gentile lei e le sue amiche ma non si e’ unito al gruppo, non e’ stato accogliente come Chris, ha solamente preparato le bevande e si e’ limitato a stare nel suo spazio protetto.

Non importa, mi godo le mie amiche ora, non voglio pensare a lui e alla scena di stamattina, si e’ detta. Va bene cosi’.  

Sente la sedia di Elisa strusciare sul pavimento.

Impatto imminente, sospira dentro di se’ Kim.

Elisa si alza, va verso Kyros che la guarda con aria interrogativa.

“Si?”

“Vorrei un frappe’ al cappuccino. Kim mi ha detto che qui ne ha bevuto uno da paura. Andando per esclusione, credo sia stato tu a farli. Non e’ che potresti spaventarci di nuovo tutti e quattro quando puoi? Grazie”. E torna al suo posto, impettita e soddisfatta.

Lefteris sta soffocando una risata nel tovagliolo mentre guarda Kyros che e’ ancora bloccato dallo stupore con un vassoio in mano.

Kim disperata ha il viso nascosto da una mano.

“Non lamentarti, sono stata gentile. Voglio assaggiare quel frappe’, sono giorni che non fai che parlarne”.

“Eli, io credo sia il caso di cambiare argomento - attacca Andrea - e poi magari ora e’ occupato, non ha il tempo di fare il frappe’. Magari ce lo fa qualcun altro”

“Oh aspetto. Tanto sono in ferie. Fai pure con calma… “

“Kyros” Kim finisce la frase per Elisa. Aveva il terrore tirasse fuori il nomignolo che gli ha affibbiato per giorni prima di sapere il suo vero nome.

Lefteris guarda preoccupato suo fratello, che nel frattempo ha portato in cucina il vassoio.

“Non c’e’ problema - risponde gentile - ve ne preparo subito quattro”

Kim stupita alza lo sguardo verso di lui, le pupille dilatate.

Credeva sarebbe sprofondata di vergogna e credeva di non poter piu’ mettere piede nel locale, e invece non e’ successo niente. Ma ti voglio uccidere lo stesso, Elisa.

“Non mi guardare cosi’, dovresti ringraziarmi invece. Sono giorni che muori dalla voglia di berne uno, no?”

“Si ma - e Kim sospira - non era necessario farlo sapere a tutti no?”

“Lo era, lo era cara mia” le risponde lei con un mezzo sorriso.

Lefteris la guarda stupito.

“Sei la ragazza piu’ sfacciata che abbia mai incontrato, sono quasi ammirato”

“E non hai ancora visto niente” gli risponde Andrea.

Mi sa che ci sara’ da divertirsi in questi giorni, pensa lui grattandosi la barba giovane sul mento.

 

Kim si abbandona allo schienale della sedia e lascia che i ragazzi si conoscano e parlino tra loro.C’e’ una bella sintonia e si sente, Lefteris sa stare al gioco. Lancia un’occhiata veloce al bancone e si chiede che cosa abbia sentito esattamente Kyros delle ultime battute di Elisa, e come l’abbia presa. E’ vero, lei muore dalla voglia di berne un altro. Perche’ adesso sa che e’ fatto dalle sue mani, sa quello che c’e’ dentro, sa che ha parlato di lui alle sue amiche. Non si sente a suo agio. Il tritaghiaccio si e’ fermato e sente Kyros armeggiare con shaker e tutto il resto. Lo stomaco le si chiude un po’, e sente un formicolio dolce sulla punta delle dita.

Qualche minuto dopo lui in persona arriva con un vassoio e cinque bicchieri.

Perche’ cinque? Si chiede lei dubbiosa.

Lui ne distribuisce uno a ciascuno, poi come in trance lo vede prendere una sedia, e aggiungersi al tavolo.

“Se non vi scoccia, mi aggiungo anche io” dice gentile.

“Certo che no” gli sorride Andrea amichevole.

Lui si siede e per un movimento delle gambe, il suo ginocchio la sfiora. E’ bastata una frazione di secondo ma ha sentito il caldo della sua pelle, sulla parte esterna della sua gamba. Ha sentito una folata di scirocco, un’onda del mare, il dolce di un bacio, l’aspro di una fetta di limone nell’acqua.

Lo guarda e non ne puo’ fare a meno. Perche’ cosi’ vicino non lo ha visto mai. E’ alto, e magro. E’ adulto, non piu’ ragazzo come suo fratello. Gli occhi di palissandro si guardano intorno, e sono sorridenti. Puo’ guardargli il profilo e se affina i sensi, anche sentire il suo profumo.

Smettila di annusarlo come un pasticcino, idiota. Si rimprovera. Smettila e basta.

Poi sente uno strano silenzio intorno a se.

Allora avvicina il bicchiere alla bocca, e ne prende un lungo sorso. E ritorna bambina, a quando Mel la svegliava col caffe’ e la torta di mele tiepida tirata fuori dal forno, a quando aveva mal di gola e le dava latte caldo col miele. Di erika, col tipico retrogusto un po’ amarognolo, cosi’ diverso dal millefiori e dall’acacia. Ritorna a quando con suo nonno si andava in montagna a prendere il latte munto e c’erano le arnie nel prato, al primo tuffo in mare, alla sua prima volta con un ragazzo, al sudore che le colava per la schiena dopo l’amplesso.

Poi alza gli occhi e vede che bene o male ognuno e’ perso nel proprio bicchiere, come se il gusto fosse diverso per ognuno di loro. Ma non puo’ essere, pensa. Non puo’ aver fatto quattro gusti diversi. Anzi cinque.

“Wow. Kim non mentiva allora” dice Elisa dopo qualche secondo. “Ha lasciato senza parole persino me”.

“E ce ne vuole” le fa eco Lefteris.

“Zitto tu, fammi gustare il momento”

Guarda Kyros perso nei suoi pensieri, mentre lui fissa la strada assolata fuori dal locale. Gli occhi sono quasi bianchi perche’ sta guardando quel negozio di vestiti tutto bianco che sta proprio di fronte. Ne distingue il contorno preciso dalla pupilla incurvata e le viene voglia di scattargli una foto. Ma si trattiene. Uno sguardo cosi’ intenso puo’ portarsi dentro solo una persona, una donna ovviamente.

Si guarda i piedi, mentre sente gli altri che chiacchierano. Persino lui.

Non vuole intervenire perche’ non vuole rovinare il momento. Oramai sa che lui c’e’ solo se lei va via. Si perde nella morbidezza delle sue parole, nel suo tono dolce e fermo, e immagina la voce nascere dal profondo di quella gola, sotto la lingua rosea, e poi attraversargli il palato. Lo sente ridacchiare alle battute di Elisa ed Andrea.

Allora e’ cosi’, il problema sono proprio io. Pensa.

E lo guarda per la prima volta, col dolore negli occhi.

Perche’? Gli chiede.

Lui si gira e d’improvviso si fa serio. Non si muove e non si allontana, ma si fa serio. Gli si spegne il sorriso, interrompe quello che dice, e guarda l’ora.

“Scusate, ma la mia pausa e’ finita” annuncia. E si alza. Si spinge bene indietro, cosi’ da non sfiorare piu’ nulla durante lo spostamento. Lei sente solo l’aria e il vuoto che ha lasciato sulla sedia.

“Anche noi dovremmo andare a casa e sistemarci, prima di farci prendere dalla stanchezza” suggerisce Andrea.

Kim si alza come un automa, non dice niente per tutto il viaggio. Saluta silenziosa Lefteris che ancora una volta carica e scarica le valigie, e poi apre la porta della loro casa.

Un sospiro pesante le esce quando la porta si richiude.

Ti avevo detto di non prendere piu’ quel frappe’, la ammonisce il suo criceto psicopatico. E quando il criceto avvisa, non lo fa mai due volte.

 
   
 
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