Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: francess225    20/05/2019    1 recensioni
La trama riguarda un incontro predestinato, ma al contempo insospettabile. Lui è Jeon Jungkook, l'idol che tutti conoscono,membro dei BTS. Giovane, genuino, spontaneo, invidiato. Emilie è una giovane neolaureata italiana, di ventiquattro anni, che decide finalmente, di partire per una nuova esperienza lavorativa, ma soprattutto di vita, in quel Paese che la chiama a sé da tanto tempo, la Corea. La loro storia ed l loro incontro verrà definito da quelle che sembrerebbero coincidenze..ma finiranno per legarsi in maniera profonda, e nonostante le differenze culturali, di età, e di vita, impareranno a conoscersi e ad affrontare le difficoltà di una relazione che agli occhi di molti risulterebbe impossibile. Qualcosa di sottile li lega.. ma di indissolubile: il destino, ed il suo colore è rosso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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CONTROLLATE DI AVER LETTO IL CHAPTER 18! ho fatto doppio aggiornamento! 💗

05/10/17

 

EMILIEPOV

 

Continuo a guardarmi allo specchio attonita.

Nonostante Taehyung e Jimin abbiano insistito tanto, non capisco come una come me, con una mentalità solida come la mia abbia realmente ceduto a questo.

Riesco chiaramente a perdermi nel mio stesso riflesso, pupille dilatate e occhi sgranati neanche mi fossi fatta di crack o qualche droga simile.

Il problema che mi affolla pesantemente la testa ora è : come faccio a dirgli delicatamente e senza offenderli, che sembro una diciottenne travestita da confetto con questi capelli? E che se non fosse per il fatto che gli voglio bene li avrei già denunciati per atti osceni nei confronti della mia dannata testa?

"Ragazzi capisco che voi siate abituati a cambiare colori di capelli ogni due per tre ma questo mi sembra un tantino eccessivo.."

Lo sguardo dei ragazzi interpellati intanto continua a scannerizzarmi sbalordito, hanno addirittura le bocche semiaperte.

"Sembri una modella veramente"

Balbetta Jimin senza distogliere lo sguardo dal riflesso.

Il mio scetticismo continua a passare in rassegna ogni centimetro della nuova tinta, poi butto un'occhio alle mie spalle dopo aver visto che Jimin, ignorando totalmente i miei dubbi, si è alzato per andare chissàddove a cercare non so quale outfit imbarazzante. 

"Scusa Chim ma l'obiettivo non era quello di farmi passare inosservata? Dove minchia vado con questi capelli?"

Urlo poi con la speranza che mi senta.

Niente da fare, 404 Jimin not found.

Chissà dove diavolo sarà andato?

"Sei splendida"

E' la voce profonda di Taehyung che mi sussurra all'orecchio, mentre sfodera i suoi denti splendidi in un sorriso tutto fuorchè legale.

"Ehm grazie Tae, ma non porti con me come fai con le tue fan.. rischi di farmi prendere un'infarto"

Gracchio poco dopo in risposta, tentando di nascondere un' imbarazzo palese incrementato dal colore rossastro che si è sparso su tutto il mio viso.

"Beh l'ho voluto sottolineare. Credo che ogni tanto meriti di sentirtelo dire dopo che viene trattata in quel modo da quel cretino" – "Non fraintendermi, è come se fosse mio fratello oltre che il mio migliore amico, ma davvero, non riesco a capirlo a volte."

Per un secondo nella mia mente bacata è balenato velocissimamente uno stupido quanto irrealistico pensiero, che ovviamente si è dissolto ancor prima di prendere piede.

Taehyung.. stai flirtando?

Con me?

Un battito di ciglia dopo, ci allontaniamo leggermente l'uno dall'altro richiamati da quel tornado di Park Jimin, che fa irruzione nuovamente nella stanza di Tae con un vagone di vestiti di ogni tipo in mano. 

Una pila talmente alta da nascondergli il volto.

"Mascherina. Felpa nera XXL, e mi raccomando, il cappuccio, SEMPRE." – " E' la regola numero uno anche per noi quando ci concediamo qualche uscita extra in luoghi pubblici"

"Okay" ubbidisco "Tornerebbe tutto.. ma i capelli? Perché rosa?"

"Perché sono carini"

Rispondono entrambi scattando verso di me e rivolgendomi uno sguardo altamente offeso dato dall'evidente domanda nonsense.

"Che qualcuno mi salvi"







 

Circa un'ora dopo aver ricevuto tutte le cure possibili da questi due pazzoidi, mi ritrovo seduta sul solito bancone della cucina, giochicchiando con il telefono e provando a scorrere un po' la home di Facebook ed Instagram.

Assurdo come nella sezione notizie mi appaiano così tante foto ed articoli connessi al successo dei Bangtan.. probabilmente perché senza rendermene conto ho cercato più informazioni rispetto a quanto voglia ammettere?

Inutile dire quali sono le foto del membro che mi appaiono di più.. 

Stupido coniglio. 

Non faccio in tempo a spegnere lo schermo del telefono, che sento una risatina familiare solleticarmi l'orecchio, facendomi sussultare e balzare sul posto.

"Stalkeri ?" – "Non ti facevo una tipa del genere.. tutta sostenuta, tutta 'non mi importa di nulla', e poi sbavi dietro le mie foto"

 

C-o-s-a c-a-z-z-o  h-a   d-e-t-t-o?

 

Neanche io sapevo fossi uno stronzo, immaturo, permaloso e modesto ragazzino, e invece lo sei. "

" Hai costruito la frase in maniera sbagliata per tentare di rispondermi a tono, capisci da te che la tua frase non ha senso e non è similare alla mia vero?"

Continua a ribattere divertito Jungkook aka il ragazzo bipolare, qui davanti a me, mentre incrocia le gambe appoggiandosi al bancone, intento ad addentare una mela.

"Madonna sei pignolo anche in questo.. che pesantezza"

" Ah guarda, se uno deve essere pignolo per farti incazzare, continuerò ad esserlo per tutta la vita al massimo delle mie potenzialità. Ti assicuro che lo spettacolo che mi si para davanti è tremendamente divertente"

"..."

Niente da aggiungere, quando fa così vorrei solamente sbattergli la testa contro il muro o dargli una ginocchiata nelle palle.. 

L'arma migliore è l'indifferenza Em, contieniti.

Alzo lo sguardo sicura di intravedere un'espressione ferita sul suo volto, data dalla mia non risposta, ma me lo ritrovo impercettibilmente più vicino, con le sopracciglia inarcate che tenta di scrutarmi meglio, incuriosito.

Cosa hai fatto ai capelli? " 

" E' colpa di quei due.. ma in qualche lavaggio dovrebbe scaricare, presto sparirà"

" Peccato."

"Perché?"

"Ho detto peccato, non posso dirlo senza darti una spiegazione?"

" Fai come ti pare, tanto quando si tratta di esprimere i propri pensieri sei il primo a fare retromarcia"

"Il bue che dice cornuto all'asino Emilie."

A interrompere uno dei nostri soliti battibecchi sono gli altri due minori, che irrompono in cucina travestiti da simil-agenti segreti.

Jimin è totalmente vestito di nero, con delle buffe Dr.Martens ai piedi, decisamente troppo grandi per lui in quanto in contrasto con le gambette fini che si ritrova.

Tae invece è più sportivo, indossa dei larghi pantaloni stile grunge all'ultimo grido, una camicia oversize scura, ed un basco nero abbinato a dei grandi occhiali da sole targati Gucci.

"Sembra veramente che stiamo andando in missione per il governo coreano.."

Sottolineo poco dopo.

Siamo perfetti! E con stile. Te lo avevo detto che non ci avrebbero riconosciuto.."

Risponde orgoglioso Jimin, allungando una gomitata al fianco di Tae.

"Beh allora? Vogliamo andare? Il manager ha detto che ci darà un passaggio, lasciandoci all'ingresso secondario del parco.. ci sta aspettando di sotto"

Continua Taehyung, incapace di nascondere l'entusiasmo che gli sprizza da ogni singolo poro.

"Kook sicuro che non vuoi venire? Ci divertiremo, lo sai!" – " E poi non ci capita tutti i giorni di passare del tempo in normalità"

Jungkook non sembra nemmeno prestare attenzione all'incitamento del suo hyung, continuando a scorrere la home del telefono mentre divora la mela davanti a sé.. 

Sarà il suo modo sexy di sbattere le labbra su quel frutto che lo rende ancora più simile al frutto del peccato?

Dio mio Emilie concentrati. Guarda da un'altra parte cazzo.

"Hobi mi ha chiesto di accompagnarlo ad una mostra con Namjoon hyung. Una di quelle con quei pupazzetti che gli piacciono tanto.." – "Credo che andrò con loro"

"Mamma mia quanto sei rustico.. lo sappiamo tutti che ami le montagne russe, bambinone!" – " Ma fai come ti pare! Ciao!"

Stavolta lo liquidano loro senza aspettare risposta e senza avere il tempo di tirarmi su la mascherina, vengo presa a braccetto dai miei accompagnatori e trascinata fuori casa.. 

neanche fossimo Adelina e Guendalina Bla Bla con lo zio Reginaldo.

 

In meno di mezz'ora veniamo accompagnati al Lotte world, dove già dall'esterno emerge la gigantesca Lotte Tower







In meno di mezz'ora veniamo accompagnati al Lotte world, dove già dall'esterno emerge la gigantesca Lotte Tower.

Veramente uno spettacolo disumano.

Si tratta di un castello fiabesco immenso, riprodotto con una pazienza maniacale a giudicare dall'incastro perfetto di ogni singolo mattoncino che lo compone.

Gli alti tettucci blu che costituiscono le torri principali si ergono splendenti verso il cielo, facendo sentire me e credo tutte le ragazze qui presenti delle vere e proprio principesse.

Tutto intorno compaiono una serie infinite di giostre, che si differenziano per le scale cromatiche e gli stili a dir poco unici e stravaganti. 

Ma la cosa ancora più strabiliante riguarda il fatto che tutto sembra sorreggersi al di sopra di una piattaforma d'acqua! 

In poche parole?

Un vero paradiso.. contornato dai colori autunnali dei ciliegi, che ancora una volta fanno da sfondo ad uno dei luoghi più surreali e belli che abbia mai visto a Seoul.

Senza dubbio questi due matti hanno scelto un posto fantastico.

"Allora come ti sembra Em?"

Chiede Chim con lo sguardo fisso su uno dei grandi menù esposti al di fuori di una caffetteria estremamente cute.

"Surreale ragazzi.. Davvero.. è.. splendido" – " Anzi grazie.. troverò sicuramente il modo di ripagarvi per il biglietto non appena trovo un lavoro.."

Non credo di riuscire a sopportare a lungo il fatto di vivere nella casa di questi ragazzi fantastici senza sborsare una lira.

Voglio dire.. hanno vite impegnatissime, anche durante questi giorni non sono mai stati a casa dati i mille servizi,prove e shooting che dovevano fare.

In più quando tornano a casa loro devono ritrovarsi pure una scroccona, piagnucolona, apparsa dal nulla per riconquistare un cretinoche nemmeno sembra corrisponderla.

Farebbe ridere persino un sordo come storia..

"Em smettila!" – "Non avevamo già affrontato questo discorso? Non ci devi nulla! A noi piace tanto stare in tua compagnia. In più non è che abbiamo proprio grandi problematiche monetarie al momento.."

Incalza subito Taehyung, con il suo solito fare amorevole e comprensivo.

"Lo so Tae, ma mettiti nei miei panni! Mi sento una buona a nulla che gironzola in casa d'altri senza dare neanche un contributo.."

" Facciamo così allora! Ti ripeto.. non ci sarebbe comunque bisogno, ma se vuoi renderti utile ed impiegare un po' il tuo tempo dato che ne passi tanto chiusa in casa senza far nulla.. puoi farci da domestica? E quando ti va prepararci qualcosa  da mangiare?"

" Oddio ! Sarebbe fantastico Tae davvero! "

Senza neanche pensarci mi butto tra le sue braccia, talmente tanto felice che mi si potrebbe scambiare per una che ha vinto alla lotteria.

"Sei proprio una tipa tu Em eh." –" Qualsiasi ragazza difronte una proposta del genere si sarebbe messa a frignare.. ma tu.." – lo vedo distogliere lo sguardo dal mio e rivolgerlo ad un tiro a segno poco distante.. – " Beh, credo tu sia diversa."

Eccoci che ci risiamo.. cos'è questa sensazione?

E perché sembra improvvisamente così serio e assente?

" Tutto bene Tae?" – chiedo per smorzare l'atmosfera leggermente fastidiosa" Vuoi che questa Noona forzuta aka nuova impiegata di casa Bangtan faccia centro e ti vinca un peluche gigante?"

Lui in risposta scoppia a ridere fragorosamente, eliminando in un batter d'occhio quell'ombra di malinconia che sembrava aver dipinto sul volto.

"Semmai dovrei essere io a vincerne uno per te!"

" Non fare il classico coreano maschilista eh.. pari diritti pari doveri!"

Gli rispondo dandogli una pacca sulle spalle, e sentendomi per un momento estremamente sollevata.. leggera.. 

..me stessa.

"Ottimo modo per non farsi notare quello di gironzolare per il parco con un coniglio peluche gigante."

Conclude Jimin quasi esasperato, dopo aver passato almeno quaranta minuti buoni a sperperare un'infinita di Won davanti a quel tiro a segno.

Era diventata una questione di principio, ed io e Tae ridevamo come due scemi, spintonandoci continuamente per far perdere la mira all'altro.

Ma dovevamo prendere quel peluche ad ogni costo, ce lo eravamo prefissati dopo aver visto l'incredibile somiglianza di quel coso con Jeon Jungkook.

E quale modo migliore per prenderlo in giro se non quella di portargli una gigantografia vivente di sé stesso?

Ebbene dopo una miriade di tentativi, mentre Jimin rideva come un forsennato guardandoci, quel culo rotto di Taehyung ci è riuscito, appioppandomi in braccio quasi due chili di peluche.

"Forse abbiamo un po' esagerato.. ma guardate quant'è bello!"

Continuo a stringermelo al petto, muovendolo a destra e a sinistra e sorridendo come una scema.

"Me bambina felice!"

Urlacchio poco dopo, sfoderando uno dei migliori aegyo mai visti, sotto lo sguardo addolcito degli altri due.

E' incredibile come una giornata del genere mi stia rimettendo al mondo.

Avevo davvero bisogno di mettere il muso fuori da quelle quattro mura.. al posto di guardarmi un'infinità di serie tv Netflix con tanto di patatine e porcherie di ogni genere.

Faccio capolino tra le zampe superiori del coniglio per riuscire a vedere ciò che ho davanti, tentando di non sbattere contro una delle miliardi di coppie che affollano questo posto gigantesco.

Inutile dire che tutti mi guardano divertiti.

Sento addirittura i lamenti dei bambini, che mi indicano alle proprie mamme per pregarle di compare un pupazzo come il mio.

Eh mocciosi.. non sapete quanta fatica mi è costata questo coso.

"Em vuoi lo zucchero filato?"

Mi chiede all'improvviso Chim, che neanche a dirlo si era già messo a fare la fila al mio posto.

L'hanno proprio capito tutti che mangio come una disgraziata.. non aspettano neanche che gli dica di sì.. la risposta è così ovvia.

"Ah, ma sì magari! Tanto chilo in più chilo in meno.."

Cerco di urlare da dietro la schiena del coniglio che mi sovrasta.

"Vuoi che intanto lo tengo un po' io?"

Si propone Taehyung.

Avverto una sottile ironia nella sua voce anche se non riesco a vederlo.

"Vai vai! Io sto bene!"

Sventolo una mano, rischiando per un secondo di perdere l'equilibrio, fino a che non lo vedo sorridere per andare a fare la fila con Jimin, circa una ventina di metri più avanti.

Passano circa dieci minuti ed io resto impalata come uno stoccafisso in mezzo alla strada.

Una scena piuttosto esilarante anche perché non riesco a vedere nulla ad un centimetro dalla mia faccia.

Decido così di appoggiare l'ingombrante Signor Coniglio a terra per dare un'occhiata, cercando di capire dove siano finiti quei due.

Non faccio in tempo ad aguzzare lo sguardo, che sento un boato inconfondibile.

O meglio le urla impazzite di circa una decina di ragazzine che si stanno accalcando intorno ai ragazzi.

Merda li hanno scoperti!

Il mio primo impulso è quello di avvicinarmi, strattonarli via da quella calca feroce e impazzita, per poi aiutarli a scappare a suon di spintonate.

Ma vengo bloccata da Taehyung che, in lontananza, tenta di districarsi dalla folla facendomi segno di andarmene alla svelta.

Effettivamente.. chissà cosa cazzo pretendevo di fare con un peluche di un metro e 60 in braccio.

Così in una frazione di secondo, assicurandomi che nessuna delle fan mi abbia notato, mi scaravento dietro al primo muro che trovo, più precisamente a giudicare dall'odore, dietro ai cessi chimici.

Il solito genio Emilie.

Inizio a respirare affannosamente, probabilmente per via della corsa improvvisa, del peso che devo portare e dell'adrenalina.

Ma c'è qualcosa che non va.. 

Perché il fiatone non passa? Neanche avessi fatto una corsa ad ostacoli..

Mi ritrovo ad appoggiarmi alle mie stesse ginocchia tremanti, nascondendomi dietro al Signor Coniglio.

Il mio respiro si fa sempre più irregolare, e solo qualche secondo dopo mi accorgo di avere la testa abbassata, mentre con le mani mi sorreggo aggrappandomi alle mie stesse caviglie.

Non riesco ad aprire gli occhi, sono serrati.. ed una sfilza di immagini offuscate mi trapassa il cervello.. 

Mi torna in mente un'odore acre di piscio, molto simile a quello che sento ora dietro a questi bagni purulenti.. 

Il sudore che mi imperla il viso, colando lentamente sulle guance, mi ricorda di quando quella volta al suo posto c'era del sangue..

Il cuore sembra non riuscire più a controllarsi.. sto perdendo battiti..

"Dio S-s-anto.. C-azzo.."

Rantolo.

Di punto in bianco, come colpo di grazia, sento una mano strattonarmi all'indietro, facendomi cadere con il culo per terra.

E' un'abbraccio improvviso, protettivo, quasi obbligato.

Non riesco a trattenere un urlo disperato e spaventato mentre mi ritrovo circondata da questo strano calore umano.

Non ho nemmeno la forza di reagire dato l'attacco di panico imminente, per cui mi ritrovo totalmente inerme di fronte a qualsiasi cosa mi stia riseevando il destino.

Pericolo.

Ecco cosa urla a dismisura ogni centimetro del mio corpo accompagnandosi a veri e propri scatti incontrollati.

Poi neanche fosse avvenuto un miracolo, lo stesso corpo si placa repentinamente, ancora prima che il mio cervello e i miei pensieri lo realizzino, disubbidendo completamente a quello che la razionalità mi urla.

Come se stessi percependo, ad occhi chiusi, che chiunque sia questa persona, io possa fidarmi, ed abbandonarmi ad essa.

Solamente poco dopo, l'odore di questa misteriosa figura mi arriva alle narici.

Ed ecco che capisco tutto.

Non potrebbe essere di nessun'altro.

"Sei sempre la solita cretina Emilie"

Mi sussurra esasperato e con un filo di voce all'orecchio, mentre ancora con una mano mi protegge il viso facendolo sprofondare nell'incavo del suo collo.

"J-jungko.., io n-n-non.."

"Shhh..."

 

Non sentii più niente, se non le sue braccia cullarmi.





 

EMILIEPOV




 

Tutto intorno a me è buio e offuscato.

Più tento di sforzarmi in un vano tentativo di aprire gli occhi per capire dove mi trovo, più le forze fisiche sembrano volermi remare contro, sventolando bandiera bianca e chiedendo pietà.

Decido così di non sforzarmi oltre, accoccolandomi a ciò che trovo al mio fianco, ovvero, con tutta probabilità e a giudicare dall'odore, Jungkook.

"L'ingresso principale è pieno di fan impazzite, per questo credo siano scappati da lì. Dobbiamo per forza uscire da un ingresso secondario."

Uh?

Le uniche parole che il mio cervello sembra aver captato sono "fan" e"impazzite".

Fan impazzite, fan impazzite, fan...

Comincio ad agitarmi nuovamente in balia di una controversa stanchezza prepotente, seguendo il mio battito cardiaco accelerato.

"Emilie. Ci sono io. So che mi senti. " – " Calma, va tutto bene, ci sono io."

Al suono di queste dolci parole, tutto si ripete e di nuovo, come se il pericolo non fosse mai esistito, mi ritiro all'interno di una fantastica bolla protettiva, perdendo contatto con la realtà esterna e pronta a fronteggiare il buio di quelle paure che, fino a quel momento, pensavo di aver superato.







 

JUNGKOOK POV




 

"Non so nemmeno io come abbiamo fatto hyung. Ma va tutto bene, il manager ha trasportato il Coniglio gigante mentre io ho caricato Emilie in spalla"

Mi affretto a rispondere a Jimin, che dall'altro capo del cellulare mi assilla pesantemente, sferrando un milione di domande al secondo.

Ma sta bene ora? E' davvero svenu.."

Le preoccupazioni di Chim vengono bloccate dalla voce profonda di Tae, che a giudicare dalle proteste della testa rosa, si è appropriato senza il suo consenso del cellulare rubandoglielo di mano.

"Jungkook."

A giudicare dal tono di voce sembra sconvolto.

E conoscendolo come le mie tasche, non mi risulta difficile immaginare il suo senso di colpa esasperato.. 

"Tae è tutto okay. Davvero."

Provo a rassicurarlo.

Passano alcuni secondi di sospiri profondi prima che si appresti a rispondermi in maniera secca.

"Non è tutto okay per un cazzo." – " Tu quel giorno non c'eri e soprattutto non l'hai vista sputare sangue tra i sacchi della spazzatura dopo che l'avevano picchiata a morte." 

" Non c'ero quella volta ma ci sono adesso."- " Quindi rilassati, perché al massimo dovrei essere io quello incazzato, non tu."

Cazzo.. cosa ho appena detto?

Ecco calare nuovamente un silenzio glaciale, interrotto solamente dall'affanno di Taehyung che sembra indeciso fra il ribattere o meno.

" Aspetto che si riprenda e poi torniamo. Ci vediamo a casa." –"Ah un'ultima cosa." –" Controllate su tutti i social-media che non ci siano segni della presenza di Emilie insieme a voi, e nel caso troviate qualcosa contattatemi. Subito."

Chiudo la chiamata ancora prima che possa respingermi, e tiro un lungo sospiro di sollievo.

Incredibile come Taehyung in una situazione del genere le abbia semplicemente detto di nascondersi senza pensare a come avrebbe reagito lei, da sola, impaurita e soprattutto senza avere la minima idea di come comportarsi.

E Jimin in tutto questo? La sua fedelissima spalla non è stata in grado di razionalizzare per un secondo, pensando anche ad Emilie oltre che a salvarsi la pelle?

Una serie infinita di pensieri mi affolla il cervello.. spintonando il senso di colpa qua e là. 

Forse con qualcuno al suo fianco non sarebbe caduta a terra in preda ad un grave attacco di panico.

Forse se fossi stato lì e avessi messo da parte questo fottuto orgoglio, accompagnandoli e svagandomi con loro.. l'avrei potuta proteggere.

 

< Ah, allora lo vedi stupido ragazzino che ancora ti importa parecchio di lei?Il problema è che sei talmente testardo e immaturo da non volerlo ammettere, ovviamente. Ci hai mai pensato che forse Emilie ha sempre avuto ragione a reputarti piccolo di testa? >

 

E' l'altro me che prende vita ora, bisbigliando all'interno della mia mente contorta delle verità scomode e fastidiose, ma probabilmente del tutto vere.

 

"AAAAAH, basta cazzo!"

 

Sbotto poi senza neanche rendermene conto, prendendomi la testa tra le mani e scattando con il busto in avanti.

Emilie che in quel momento era accasciata sul sedile posteriore affianco a me, appoggiando il volto dai capelli scompigliati sulle mie cosce, sembra accorgersi dei movimenti bruschi lamentandosi con dei mugolii simili a quelli di un micio.

Cerco così di ricompormi addolcito da quei versi teneri e tremendamente innocenti, cominciando a guardarla rapito, anzi catturato dalle sue espressioni che involontariamente mi infondono la calma di cui ho bisogno per recuperare il giusto controllo.

Il suo viso è ancora appoggiato a me, vicino al mio ventre, in un'espressione fin troppo rilassata per una che ha avuto un attacco del genere.

Riesco a intravedere, sotto i capelli scuri e in disordine, un accenno alle sue fossette splendide, che al tempo mi avevano fatto totalmente perdere la testa per lei.

Noto poi che mentre dorme tende a contrarre i muscoli del naso, muovendolo a destra e sinistra, esattamente come un gattino.

Così, impercettibilmente, allungo la mano verso il suo volto pallido, le scosto delicatamente un ciuffo ribelle, per poi passarle il pollice sulla guancia morbida.

Sono totalmente inerme davanti al suo respiromafinalmente consciodella mia curiosità verso ogni suo più piccolo particolare.

Vorrei imparare a memoria questa ragazza per poi scriverci sopra un libro intero.

Dopo averla sfiorata in questa maniera a distanza di anni infatti, dopo aver sentito l'ennesimo brivido trapassarmi da parte a parte con un misero contatto, riesco a sentirmi nuovamentecompleto, nel posto giusto,conl'unica persona in grado di farmi provare queste fottute e magiche sensazioni.

Un sorriso divampante e totalmente involontario prende posto sul mio viso, tralasciando ogni briciolo di orgoglio che potesse ancora desistere.

Ecco perché non volevo restare solo con lei.

Perché sapevo che in una frazione di secondo il mio muro sarebbe crollato, frantumandosi in mille pezzettini.

Permettendomi di mandare a puttane quell'integrità e moralità che tanto ambivo a mostrare.













 

EMILIEPOV




 

Non so quanto tempo sia passato di preciso, l'unica cosa che distinguo facilmente dal resto, sono gli enormi sedili di pelle su cui sono distesa.

Cerco ancora ad occhi chiusi la presenza di Jungkook, che a giudicare dal calore del suo posto, doveva trovarsi qui fino a pochi secondi fa.

Impiegando poi una forza che non pensavo di avere, riesco a sgranare finalmente gli occhi rimescolandomi alla realtà.

Mi risistemo velocemente, scostando la miriade di capelli arruffati che ribelli si sono impossessati di ogni parte di me, gettando poi un occhio allo specchietto retrovisore per controllare meglio le enormi occhiaie che ormai mi hanno riportato alla mia forma originaria: un panda.

Giusto il tempo di riacquistare un minimo di decenza che sento lo sportello aprirsi, lasciando spazio alla figura finta-in-borghese di un Jungkook fin troppo sempre riconoscibile ai miei occhi.

Indossa un cappellino beige della Champions che grazie all'ampia visiera gli permette di nascondere la maggior parte del viso da occhi indiscreti, lasciando trapelare unicamente due ciuffi morbidi di capelli scuri.

Una levigata giacca di pelle oversized gli ricade sulle spalle allenate, esaltandogli la schiena, che sembra delinearsi di più ogni giorno che passa.

Oh ti sei svegliata.. "

Mi sussurra con un tono leggero, quasi vellutato, disincantandomi dalla sua visuale.

"Ah! Ti ho beccata a fissarmi di nuovo. Sono meglio nella realtà che nelle foto vero?"

Mi istiga poi come suo solito, spintonando il gomito al mio fianco ed avvicinandosi teneramente.

Stranamente non leggo nessun astio o rimprovero nel suo sguardo, e dalla sua voce non trapela nemmeno l'ombra del solito risentimento che ha sfoggiato fino all'inverosimile da quando sono tornata.

Lo vedo fissarmi con aria bonaria, gli occhi giganti rilassati in un'espressione distesa, in attesa di una mia possibile risposta stizzita.

Ma non riceve niente di tutto ciò in cambio.

Non so da cosa venga tutto questo sentimentalismo improvviso, né tutta questa voglia immensa di abbracciarlo fregandomene di ogni contesto, fattostà che ci metto meno di cinque secondi per guardarlo con le lacrime agli occhi ed avvinghiarmi al suo avambraccio.

Una serie di singhiozzi fastidiosi, sì fastidiosi perché esprimono ogni forma di mia debolezza,pervade lo spazio interno dell'enorme SUV dove ci nascondiamo dal mondo, obbligandomi, un po' per vergogna, un po' per disperazione a stringere ancora di più la presa su di lui.

Non riesco a vederlo, perché ho il capo sprofondato tra le pieghe della sua giacca, con l'odore di pelle e cuoio intento inondarmi le narici.

Sento esclusivamente il suo respiro irregolare, e la tensione che a quanto pare sembra essersi impossessata del suo corpo.

Mi sento una stupida ad essermi esposta così tanto, mentre inspiro ed espiro fortemente, quasi attorcigliata al suo braccio.

 

Ormai la frittata è fatta.

 

Ma inaspettatamente, è Jungkook è scaraventare via ogni sorta di mia paranoia, obbligandomi di punto in bianco a rivolgere l'intero busto verso di lui.

Dopo avermi sistemata praticamente in procinto della sua vita stretta, ci ritroviamo uno di fronte all'altro, ad una distanza quasi milimetrica, con una me incapace di guardarlo negli occhi, ed ancora avvinghiata al suo braccio.

"Emilie guardami."

Stavolta il tono è perentorio, anche se dolce sembra non voler accettare scusanti.

"Ti ho detto di guardarmi"

Continua poi.

In tutta risposta riceve solamente un mio mugugno, mentre mi impegno al massimo per scuotere la testa in segno di negazione totale.

Se vedesse in che condizione sono ora.. mi potrei vergognare per duecento anni come minimo.

Inutile dire, quanto sia stupido o quantomeno masochista pretendere di opporsi ad un Jungkook insistente.

Per la precisione equivarrebbe a voler la luna.

Così, in men che non si dica, sento due enormi mani calde far pressione sul suo braccio, ben intenzionate a districarmi da esso.

Mani che in breve uccidono qualsiasi tipo di mia resistenza, svincolandomi.

Jungkook ha catturato i miei polsi, e sta intrecciando le sue dita lunghe e affusolate alle mie, portandosele al volto, mentre decide di unire uno sguardo profondo e inaspettatamente caloroso al mio.

"Voglio che ti dimentichi di quello che è successo oggi, anzi che ci dimentichiamo del mondo per qualche ora" – lo vedo poi prendere fiato, socchiudendo le palpebre, come se volesse trattenersi ma al tempo stesso liberarsi di un fardello, ormai troppo pesante. – " E vorrei che accettassi di passare del tempo con me."

Senza tergiversare e senza dar tempo al mio cervello di analizzare la sua richiesta, mi butto istintivamente su di lui, suggellando il tutto con un abbraccio intenso, privo di parole ma intriso di emozioni che valgono più di qualsiasi risposta. 







 

ZEROPOV







 

Li chiamano piccoli gesti.

Una parola al momento giusto, una carezza, un sorriso, un gesto gentile.

Ma i piccoli gesti non sono mai piccoli, sono preziosi e straordinari.

Così in quello che Jungkook pensava essere banale, Emilie riscoprì la genuinità di quel ragazzo di cui si era tanto innamorata, assaporando in ogni strada di quelle vie quasi deserte della periferia di Seoul, ciò che significava stare al fianco di un idol di nemmeno vent'anni, incredibilmente affascinante.

Jungkook non lo avrebbe mai ammesso, né tanto meno dimostrato con grandi paroloni, ma una parte di lui, di dimensioni indefinite, non si stancava mai di guardare con la coda dell'occhio se Emilie fosse troppo vicina al ciglio della strada, o se avesse il collo scoperto e rischiasse di prendere freddo.

Quelle erano le piccole cose di cui Jungkook silenziosamente si preoccupava.. portandolo a sottovalutarle, e ad ettichettarle come semplici "cortesie", cortesie che si hanno, a suo parere, anche nei confronti dei propri amici o di un qualsiasi familiare. 

Era questo che continuava a ripetersi circa un miliardo di volte al giorno nel cervello da quando Emilie era tornata, tentando di dare sempre meno importanza a quell'istinto protettivo che invece che diminuire con la distanza che si era interposta tra loro, aumentava.

Emilie si stava ritrovando a fare i conti con un'uggiosa e fastidiosamente fredda giornata d'inverno, rimboccata nel piumino North Face di Jimin, e ben protetta dal cappuccio scuro della felpa di Taehyung.

"Per lo meno questa volta non ti riconoscerà nessuno"– "Anche se credo di sapere a chi appartenga tutta quella roba"

Sghignazza Jungkook di li a poco, guardando dritto e cercando di non scomporsi più di tanto.

Ma a Emilie, ovviamente, non sfugge quella nota velata di fastidio intenta a traballare nella voce del minore.

"Erano le uniche cose che avevano"

Si appresta poi a concludere, continuando a strofinarsi le mani una contro l'altra, speranzosa di trovare così un po' di calore.

"In realtà c'era una caterbia di roba nell'armadio"

Risponde atono lui continuando a tirar dritto per quel marciapiede deserto, incapace di distogliere lo sguardo da quell'orizzonte verso il quale era possibile scorgere ormai un piccolo conglomerato di casette.

"Ah no certo, c'era sempre l'armadio di quel tizio che mi disprezza e che non perde occasione per allontanarmi nonostante io mi sia fatta miliardi di chilometri per rivederlo." – " Alludevi forse a lui?"

Uno snervante silenzio cade in risposta, per essere poi prontamente interrotto da uno strano ed inaspettatamente sinceroJungkook.

"Magari il proprietario di quell'armadio è uno stronzo te lo concedo. Ma.." – " Ma magari preferiva comunque che tu prendessi di nuovo una sua tuta piuttosto che quella di altri."

A quelle parole le gote di Emilie si tinsero ancora di più di un rosso acceso, ma questa volta non era colpa del freddo che le stava invadendo le ossa.. 

"Avrei accettato volentieri una tua maglia.. o una tua felpa."

Ammise dopo poco lei raggiungendo a passo svelto il ragazzo, che molto probabilmente per l'imbarazzo della frase appena ammessa aveva accelerato il passo. 

Solo in quel momento Jungkook decide di girarsi verso la buffa occidentale che gli trotterellava dietro, per guardarla dritta negli occhi grandi e sfoderare un altrettanto buffo sorriso da coniglietto, con gli incisivi ben in evidenza.

"Allora compriamone una"

"Che significa compriamone una?"

"Che mi compro una felpa, ci dormo stanotte, e poi te la regalo"

" E a quale scopo, mio imperscrutabile Jungkook? Dove sta il tranello?"-"La presa in giro? Lo sfottimento?"

Con la stessa velocità con cui quell'inebriante sorriso era comparso, sul volto di Jungkook ora si era posata un'espressione molto più seria, quasi accattivante, che trasmesse in Emilie un brivido senza fine.

O meglio, una fine ce l'aveva, e non era sicuramente un punto anatomico molto casto.

"Perché se vivi in casa mia, voglio che senti il mio odore quando vai a dormire"-" Sarà il tuo pigiama."

Sentizia poi lui, trascinandola improvvisamente per il braccio e cominciando a correre a perdifiato verso quelle stesse luci cittadine, ora ben più nitide e vicine.




ANGOLOAUTRICE

Salve a tutte!
Mi dispiace aggiornare sempre e in costante ritardo qua, ma purtroppo trovo molto più semplicistica la piattaforma wattpad, dove riesco a includere contenuti multimediali, gif, spiegazioni dettagliate ( o anche semplici scleri a fine capitolo), e tadadadan anche contenuti speciali come i miei disegni, riguardo i protagonisti della storia.

Continuerò ad aggiornare anche qui su efp, ma molto più frequentemente su wattpad, quindi vi lascio il link qui sotto  <3

https://www.wattpad.com/user/frances225

Un bacione 

Frances : )






 

   
 
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