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Autore: Mew_vale    20/05/2019    2 recensioni
Tutti gli anni passati ad osservare Strawberry con un altro ragazzo, hanno fatto di Ryan un ragazzo frivolo, interessato solo all' aspetto fisico e a conquistare più ragazze possibili. Si risveglieranno i suoi sentimenti per Strawberry? E tornerà sui suoi passi? Una storia avvincente, piena di colpi di scena!
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Salve a tutti. Un bel giorno ho deciso di rileggere questa storia, che ho iniziato a scrivere tempo fa, e mi sono detta che è arrivata l’ora di riprenderla in mano. Rileggendola mi sono anche resa conto dei tempi verbali da pietà (chiedo scusa) perciò la continuerò cambiando stile. Spero che seguirete ancora la mia storia. Buona lettura.
 
 
Capitolo 21 “ A nudo “
 
 
Come posso alla mia età ritrovarmi a fare a botte e a piangere come un ragazzino per amore? Ho combinato un bel casino là dentro. Ho compromesso il mio rapporto con Strawberry, oltre alla mia reputazione al club. E quel tipo sono avrà Strawberry tutta per sé ma otterrà anche la pietà di quelli che dovrebbero essere miei amici.
<< Ryan, tutto bene? >> Mi domanda Maya Atomi, raggiungendomi all’esterno, nel giardino estivo del ristorante del club. Mi alzo e cerco di asciugarmi le lacrime cercando di darmi un contegno.
<< Maya. Sì, tutto apposto. Grazie. >> Mento. Non cerco certo la pietà di nessuno, io. Sono sicuro che quel tipo sarà lì dentro mezzo moribondo per un pugno, circondato da tanti curiosi preoccupati per lui!
<< Ti ho portato del ghiaccio. Perché non entri? Qui fuori da un freddo cane. >> Mi propone.
<< No, grazie. >> Rifiuto, afferrando il sacchetto di ghiaccio medico. Il mio fiato diventa ghiaccio a contatto con l’aria fredda. Trattengo il fiato quando appoggio il ghiaccio alla mascella.
<< Il Signor Mendoza  non sporgerà denuncia. E per quanto riguarda gli altri invitati… Bhe, vedrai che si scorderanno di questo episodio.>> Mi informa Maya.
<< Non sporgerà denuncia. Proprio l’uomo dell’anno. >> Ironizzo. Che anima pura!
<< Dovresti ringraziarlo invece, per quanto la cosa non ti faccia impazzire. Il tuo gesto poteva costarti grossi guai con la giustizia. >> Mi fa notare. Sentiamo dei passi per tanto ci voltiamo in direzione di essi. Strawberry si avvicina velocemente.
<< Vi lascio soli. >> Mi saluta sottovoce Maya alzandosi.
<< Grazie Maya. >> La saluto, alzandomi a mia volta. Il suo sguardo non promette nulla di buono.
<< Attendo una spiegazione! >> Tuona, spazientita dal mio silenzio.
<< Cosa vuoi sentirti dire? Che mi dispiace? Non lo dirò perché sarebbe una bugia. >> Rispondo francamente. Non mi dispiace neanche un po’ di avergli rotto il naso. Strawberry scuote il capo incredula.
<< Perché sei così dannatamente ostinato a complicarmi l’esistenza? >> Mi domanda.
<< Pensavo che quello che ho fatto là dentro fosse una dimostrazione abbastanza chiara del perché. >> Rispondo con un nodo in gola. Con tutta la forza che ho in corpo scaravento il pacchetto del ghiaccio medico su un tavolino.
<< Non faccio che pensare a te che lo baci, che lo tieni per mano mentre passeggiate per strada… a te che lo chiami per sapere com’è andata la sua giornata… a te che gli invii messaggini d’amore e penso… >> Prendo fiato mentre con voce tremante e gli occhi lucidi butto fuori tutto quello che mi porto dentro. << penso “Dio, quanto vorrei che riservasse quei gesti per me, quanto vorrei essere Armando!”. >> Strawberry mi guarda imbambolata mentre una lacrima le attraversa la gota.
<< Perciò, alla luce di questo, hai capito perché sono dannatamente ostinato a complicarti l’esistenza tanto da picchiare il tuo ragazzo? >> Le domando. Sento un peso in meno sul cuore. Davanti al suo stato di choc non mi resta altro da fare: mi avvicino a lei, l’attiro a me posando una mano alla base della sua schiena e bacio quelle labbra talmente invitanti. Sono un blocco di ghiaccio, e non per il freddo. Attendo con preoccupazione la sua reazione. Mi rilasso solo quando avverto le sue dita insinuarsi tra i capelli della mia nuca e la sua lingua muoversi a ritmo della mia. Il mio cuore scoppia di felicità, il mio corpo lancia segnali inequivocabili: quanto la voglio! La magia svanisce in breve tempo quando, bruscamente, si separa di me.
<< Questo… non è possibile, Ryan. >> Mi liquida mandando in mille pezzi tutte le speranze, le fantasie e i progetti che hanno invaso la mia mente durante quei secondi di passione. Mi sfugge un ghigno.
<< Lo hai rifatto. E poi hai il coraggio di chiedere A ME perché voglio rovinarti l’esistenza?! >> Tuono con veemenza verso di lei.
<< Fatto cosa? >> Domanda scossa.
<< Hai tirato il sasso e nascosto la mano, esattamente come diciotto anni fa quando volevi abbandonare di soppiatto la mia stanza! >> Le rammento.
<< SAREBBE TUTTA COLPA MIA? DIMMI, COS’HAI FATTO IL GIORNO DOPO PER METTERE A TACERE LE MIE PAURE? Te lo dico io: SEI PARTITO! HAI PRESO LA TUA CAZZO DI MOTO E SEI PARTITO! TE NE SEI ANDATO SENZA SALUTARMI, E SENZA CHIEDERMI UNA SPIEGAZIONE! E allora ti avrei detto di avere paura! Ti avrei detto che avevo paura di diventare solo una tacca sulla tua cintura! >> Urla, con tutto il fiato che ha in corpo, battendo i pugni sul mio petto. Rimango attonito mentre l’ascolto. La sua voce riecheggia per tutto il club. L’attiro a me e posa la testa sul mio petto.
<< Mi dispiace. >> Sussurro con il naso immerso nel suoi capelli profumosi. Il mio corpo viene colto da un tremolio sinistro mentre inizio a piangere. Accarezzo le sue gote con i palmi delle mani costringendola a guardarmi negli occhi.
<< Ricominciamo! Io, te e nostro figlio! Strawberry io ti amo, ti ho sempre amata! Nel mio cuore ci sei sempre stata solo tu! Da quanto ti ho rivista per me il resto del mondo è scomparso. Ti amo… Ti amo più della mia vita… >> Ammetto a lei a me stesso, sussurrando le ultime parole, con le labbra premute contro la sua fronte.
 
 
 
E’ da tutta la vita che desidero sentirli pronunciare quelle due parole. Peccato che siano arrivate accompagnate da una bugia. Da quanto ti ho rivista per me il resto del mondo è scomparso. Vorrei chiedergli della tettona bionda con cui lo ha visto Kisch, ma non ne vale la pena. Questa per me è una dolorosa conferma del fatto che Ryan non amerà mai nessun se non se stesso e la sua vita di libertino. Mi allontano da lui.
<< Sono successe troppe cose Ryan, è passato così tanto tempo. Io non sono più la ragazzina che ti moriva dietro.  Se pensavi che ti avrei buttato le braccia al collo al tuo “ti amo”, ti sbagliavi. >> Lo rifiuto con una certa difficoltà. Ma è la cosa giusta da fare. Se stasera assecondassi i miei sentimenti faremmo l’amore, mi innamorerei perdutamente di lui più di quanto non lo sia già, andremo a vivere insieme e tutto per i primi tempi sarebbe eccitante e fanciullesco. Ci sposeremmo. Vivrei in una favola fino a che non lo troveri a letto con un’altra donna. Meglio fare un passo indietro adesso.
<< Ti vorrò bene per sempre Ryan. Sei stato una parte importante della mia vita, e lo sarai sempre perché sei il padre di mio figlio. Ma per me non sarai mai più di questo. >> Aggiungo con un nodo in gola. Gli volto le spalle e torno da dove sono venuta, trattenendo gli singhiozzi.
 
 
°°°
 
<< Bhe, effettivamente non è niente male. >> Osserva mio zio quando gli faccio vedere su facebook la foto di Asia. Ci troviamo fuori dal locale di Ryan. La nostra attenzione fu subito catturata da una scena che si stava consumando dall’altro lato della strada: un taxi frena bruscamente e ne esce una giovane donna.
<< Ma guarda che modi! Aspetti almeno che prenda la mia valigia! >> Esclama indignata la ragazza. Riesce per un pelo ad estrarre la sua valigia dall’auto e a richiudere la portiera che questa riparte. La giovane si guarda intorno spaesata.
<< Buona sera, serve aiuto? >> Le domanda Kisch quando ci avviciniamo. Quando la ragazza si volta i suoi lunghi capelli corvini svolazzano setosi. Ha grandi e scuri occhi da cerbiatta e un sorriso che ammalia.
<< Ciao, sì, magari! Quel maleducato di un autista mi ha sbattuta fuori dal suo taxi. Non è che sapreste indicarmi il più vicino parcheggio di taxi? Ne chiamerei uno ma il mio telefonino è morto. >> Ci domanda.
<< Dove devi andare? Possiamo accompagnarti noi. Mio zio ha l’auto. >> Mi faccio avanti.
<< No, grazie. Il primo consiglio che mia madre mi ha dato è stato di non fidarmi troppo degli estranei. Allora, questo parcheggio me lo devo cercare da sola? >> Risponde sprezzante la tipa. Le indichiamo la direzione. Lei ringrazia prima di incamminarsi. Che tipa! 
 
 
°°°
 

Il tragitto verso casa mia avviene nel più totale silenzio tombale mentre combatto contro la disperata voglia che ho di piangere. Rifiutarlo è stata la cosa più difficile che io abbia fatto, ma non sono più la ragazzina romantica che ero un tempo. Dall’alto dei miei 37 anni devo restare con i piedi per terra. Ne vale il rapporto padre-figlio che Ryan e Sako potrebbero costruire. Se mi abbandonasse al suo amore e se un giorno dovesse tradirmi ne risentirebbe anche il rapporto con Sako e ciò voglio evitarlo.
<< Siamo arrivati. >> Mi riporta alla realtà Armando, quando accosta la sua auto sotto casa mia.
<< Grazie del passaggio. >> Balbetto. Dopo ciò che è accaduto stasera non vorrà più vedermi.
<< E così Ryan è il padre di Sako. >> Osserva ad alta voce. Lo guardo sorpresa.
<< E’ stato difficile non ascoltare la vostra conversazione, visti i toni che avete usato. >> Mi spiega. Avranno sentito tutti al club.
<< Non te l’ho detto perché non trovato giusto che altre persone lo sapessero prima di mio figlio. >> Mi giustifico.
<< Scusami per come è andata a finire la tua serata. >> Mi giustifico a mo di addio.
<< Come potevi immaginare che avrebbe reagito così? Cerca di riposare. >> Mi augura. Ci salutiamo con un cenno quindi scendo dalla sua auto, entro nel cortile, poi in casa. Tra di noi nessun bacio della buonanotte. Dal silenzio ne deduco che Sako non sia ancora tornato: è tardi ma non ho la forza di preoccuparmi anche di questo. So che con Kisch è al sicuro. Mi butto a letto ancora vestita e mi abbandono al pianto.
 
°°°
 
 
E’ la prima volta da tanto tempo che provo interesse per una donna in tutto il suo essere, non solo per il suo aspetto fisico. E questa donna ha una storia così complicata alle spalle. E’ evidente che tra di lei e Ryan ci sono delle cose in sospeso e molti rimpianti. Io cosa centro?
<< Ma ho lasciato la luce accesa? >> Mi domando a voce alta, quando entro nel mio appartamento. Il mio cane mi viene inc0ntro e mi fa le feste.
<< Sorpresa! >> Esclama Margherita spuntando dalla cucina. Fa una piroetta per poi fermarsi con i palmi delle mani rivolti verso il cielo.
<< Scommetto che non tel’aspettavi! >> Aggiunge.
<< No, decisamente. Ma cosa ci fai qui? Potevi avvisare, sarei venuto a prenderti! >> La saluto con un abbraccio.
<< Sono venuta a trovarti durante le vacanze natalizie. Ho fatto male? >> Mi domanda. Le rivolgo uno sguardo di rimprovero.
<< Dì la verità, hai di nuovo litigato con tua madre. Lo sa che sei a Tokyo qui da me? >> Le domando. La risposta la conosco già! Il suo arrivo improvviso mi darà tanto di quel da fare che mi impedirà di pensare a Strawberry.
 
 
°°°
 
Sono le dieci di Domenica mattina quando suono al campanello di casa sua con un vassoio di cornetti caldi. Voglio conoscere tutti i dettagli della serata.
<< Ciao zio. La mamma è ancora a letto. Ieri sera quando è rientrata si è messa a letto ancora truccata e vestita. >> Mi racconta il mio figlioccio quando mi apre la porta, smanettando con il suo tablet. Deve aver bevuto parecchio se non aveva neanche la voglia di mettersi il pigiama e struccarsi.
<< Cosa fai già attaccato a quel coso di prima mattina? >> Gli domando.
<< Mi sto scervellando per trovare il modo di rintracciare la meravigli di ieri sera. >> Mi spiega, riferendosi alla sconosciuta del taxi.
<< Buona fortuna. >> Gli auguro, con una pacca sulla spalla. Gli servirà considerando che non conosce neanche l’iniziale del suo nome!
<< Viviamo nell’era di internet, un modo ci deve essere. >> Osserva speranzoso.
<< E Asia? >> Gli domando. Mi invia uno sguardo abbastanza eloquente. Tale e quale a suo padre, non c’è che dire.
<< Pensi di potermi chiamare tua madre? >> Gli chiedo. Sbuffa prima di salire le scale urlando “mamma”.
 
 
Kisch ed io ci accomodiamo all’esterno sul dondolo, con due tazze di fumante caffè.
<< E’ stata la cosa più difficile che abbia dovuto fare. >> Ammetto, alla fine del racconto.
<< E allora come mai lo hai fatto? >> Mi domanda, come se fino a ieri avesse vissuto sulle nuvole.
<< Li conosci i motivi. Non voglio rischiare di ritrovarmi con il cuore spezzato come anni addietro. Ti ricordo che è partito a bordo della sua moto senza salutarmi, e chi si è visto si è visto. >> Gli rammento.
<< All’epoca Sako non esisteva, non credi che sarebbe per lui una buona motivazione per restare? >> Mi domanda.
<< E sarebbe anche una buona motivazione per essermi fedele? Cosa accadrebbe con Sako se il nostro rapporto dovesse precipitare? Gli darei l’illusione di una famiglia… solo un’illusione. E’ più giusto che viva il rapporto con suo padre in questo modo! Non lo posso abituare a vederci insieme e poi magari un giorno… >> Sproloquio.
<< Ok, ok.  Ho capito. >> Mi interrompe.
<< E poi c’è Armando. Io sento che desidero vedere dove porterà la nostra relazione. Insieme a lui non ho le preoccupazi0ni che mi attanagliando quando guardo negli occhi Ryan. >> Spiego al mio migliore amico.
<< Armando come ha preso tutta questa storia? >> Mi domanda soffiando sulla superficie del liquido bollente contenuto nella sua tazza.
<< Male, ieri sera mi ha liquidata con due parole. Non mi ha inviato neanche un messaggio da allora. >> Gli spiego affranta. H0 rovinato qualcosa di potenzialmente bello.
<< Chiamalo tu. Non sei stanca di aspettare che le cose accadano? Prenditi la vita che vuoi! >> Mi sprona il mio amico.
<< Se ti chiude la porta in faccia almeno ci avrai provato! >> Esclama.
<< Aggiungerò una delusione alla lista già lunga. >> Ironizzo.
<< E poi magari sarebbe un bravo papà per Sako….Cioè, volevo dire secondo padre. Il primo posto è già occupato e sarà così per sempre. >> Aggiunge. Gli sorrido prima di abbracciarlo. In poco tempo mi lavo, mi vesto e mi fiondo in auto per dirigermi a casa sua.
 
 
FINE CAPITOLO 21 ^ A Nudo^


 
Spero che il  capitolo sia stato all’altezza delle vostre aspettative. Strawberry, la testa dura eh? Farsi scappare una meraviglia come Ryan!  Quest’ultimo verrà mai a sapere dell’equivoco che ha spinto Strawberry tra le braccia di Armando, ovvero il fatto che Kisch sia convinto che dopo la serata trascorsa insieme il biondo sia andato a letto con un’altra donna? Vi immaginate la reazione di Ryan se verrà a scoprirlo?
Ultimo interrogatorio che vi lascerà l’acquolina in bocca fino al prossimo aggiornamento: chi è Margherita? Attendo le vostre ipotesi. Grazie!
 

 

 
 
   
 
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