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Autore: Alicia_Hotaru    20/05/2019    2 recensioni
Aori è una ragazza normale. Almeno finchè non finisce invischiata nella grande guerra tra Servamp trovando e accudendo il pigro Kuro. Il suo destino, però, non è certo stare dalla parte del bene: perchè quando Tsubaki decide di prendersi qualcosa, nemmeno il più anziano dei Servamp riuscirà a togliergliela.
Avvertenze: per i primi 10 capitoli (circa) seguirò la versione del manga, mentre nei successivi mi baserò su quella dell'anime. Grazie per la pazienza ^-^
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuro/Sleepy Ash, Nuovo personaggio, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La chiamata di uno dei sottoposti di Superbia mise in allerta il gruppo di Mahiru, che ricevette le sue prime informazioni dagli attacchi esplosivi di qualche giorno prima.

Sembrava che un ragazzo avesse combattuto contro un sottoclasse...volando.

Grazie alla guida dell'informatore, quindi, Mahiru si ritrovò a setacciare un viale ben illuminato, pieno di gente che andava e veniva. Le ultime parole del sottoclasse di Superbia, però, furono provvidenziali.

– E' vestito di scuro e ha delle ali bianche sulla schiena – disse, attraverso il telefono.

– Proprio come quello strano individuo sospetto davanti a noi – disse una voce accanto all'Eve, facendolo sobbalzare. Voltandosi di scatto, il ragazzo si ritrovò ad affogare negli occhi ancora più blu di Aori, che osservava il loro bersaglio con le braccia incrociate al petto, il mento tra le dita e un'espressione talmente concentrata da risultare quasi comica.

– Beh, sembra che ci stia sfuggendo – commentò la sottoposta, prendendo la mano di Mahiru e trascinandolo in avanti. Quando fu il momento di svoltare nel vicolo dove il nemico era scomparso, Aori lo lasciò andare, attraversando la svolta e riparandosi. Kuro, dal canto suo, riprese la sua forma umana e le lanciò uno sguardo, a cui lei rispose con un sorriso colpevole.

Mahiru, dal canto suo, si ritrovò immediatamente faccia a faccia con il pedinato, che gli rivolse un'occhiata penetrante.

– Chi sei tu? - gli chiese, in tono terribilmente serio – Un angelo o un demone?

E mentre l'Eve di Accidia faceva un balzo indietro per la sorpresa, un pianoforte a coda, fatto interamente di luce violacea, apparve di fronte allo sconosciuto, che suonò un paio di accordi.

Kuro si sentì improvvisamente pesante, tanto da cadere in ginocchio. Credendo di capirne la causa, si voltò verso Aori, convinto che fosse nelle sue stesse condizioni; con sua grande sorpresa, però, la sottoposta era già scomparsa.

Al Servamp non rimase quindi più nulla da fare se non subire gli attacchi spietati del suo avversario, che usò i piedi per colpirlo ad una velocità impressionante, portandolo sempre più su.

Solo l'intervento di Mahiru, quando ormai Kuro era arrivato e caduto sul tetto dell'edificio, riuscì a fermare l'avversario in extremis, facendolo desistere.

E quando l'Eve di Accidia gli gridò di lasciar andare il suo prigioniero, lo sconosciuto sembrò profondamente seccato.

– E chi lo vuole? Tenetelo pure – sbuffò, lanciando la gabbietta. Il porcospino ne uscì immediatamente, prendendo la sua forma umana e atterrando platealmente di fronte a Mahiru.

Poi le cose sembrarono precipitare: l'Eve capì solo che Lawless, il nuovo Servamp, e Kuro non andavano molto d'accordo.

– Accidenti, chi l'avrebbe mai detto che ci sarebbe stato anche uno scontro interno alla fazione avversaria – commentò Aori, riapparendo da chissà dove, sotto gli sguardi sorpreso di Mahiru e Kuro e confuso di Lawless; che si riprese immediatamente.

– Chi ha mai voluto stare in squadra con questo qui? - ringhiò, con un sorriso inquietante – In ogni caso, cos'abbiamo qui? Una piccola sottoposta sperduta.

Aori restituì il sorriso, mostrandosi dolce e disponibile come al solito. Allungò la mano, porgendola ad Avarizia.

– Piacere di conoscerti, sono Aori, una sottoposta di Tsubaki – gli disse, senza smettere di sorridere.

Con uno scatto fulmineo, Lawless le colpì il braccio teso, arrivandole ad un nulla dal viso e prendendole il collo con la mano, alzandola da terra.

– Se fosse per me saresti già un banale cumulo di polvere – le sibilò, con un sorriso folle – Peccato che si sia qualcosa in te che mi frena...

Quegli occhi...quei capelli...tutto sbagliato.

Una fila di lame li circondò, ondeggiando piano, le punte rivolte verso il corpo teso di Avarizia. Sorpreso, Lawless smise di sorridere e, in un gesto frustrato, la gettò da parte, sentendola tossire mentre recuperava il fiato.

– Aori! - gridò Mahiru, raggiungendola. La sottoposta, però, sembrò non sentirlo. Le spade continuavano a mirare al Servamp, tese come corde di violino.

– Ragazza interessante, anche se credo che alla fine risulterai banale, proprio come il tuo padrone – ringhiò Lawless, dando poi un'occhiata al cellulare – Ah, sono in ritardo per il part-time! Ci si vede!
Detto ciò, evitò le lame con un salto e volò giù dal tetto, sparendo nell'oscurità. Anche Licht sembrava essersela svignata.

– Quel dannato... - sibilò Aori, rimettendosi in piedi con gli occhi sbarrati malamente nascosti dalla frangetta irregolare, sotto lo sguardo apprensivo di Kuro: “dannato”? Poteva essere benissimo un'espressione di Misono, o di chiunque altro. Ma non sua.

– Sicura di stare bene? - le chiese Mahiru, confuso.

Rivolgendo loro uno dei suoi soliti sorrisi, Aori annuì con convinzione, smettendo di massaggiarsi il collo dolorante; rimaneva ancora qualche segno della mano di Avarizia, ma sembrava tutto a posto.

– Spero riusciate presto a fargli cambiare idea – disse, spolverandosi il kimono – Tsubaki ha grandi piani per lui.

– E adesso dove vai? - domandò l'Eve, in tono quasi esasperato. Gli sembrava che qualcosa non andasse, ed era quasi sicuro che c'entrassero le lame e quel suo sguardo: gelido e violento.

– Tsubaki mi sta aspettando – rispose la sottoposta, con un sorriso ancora più grande e incredibilmente dolce – Abbiamo qualche affare da portare a termine.

 

– La ringrazio ancora per la sua collaborazione – disse il direttore, responsabile degli spettacoli, alzandosi e lasciando la stanza. Prima di chiudersi la porta alle spalle, gettò un'ultima occhiata al suo benefattore: persona elegante, con quel completo e la giacca sulle spalle, i capelli corvini e gli occhi di un anomalo rosso cremisi. Quello che aveva maggiormente attirato la sua attenzione, però, era la ragazza al suo fianco, abbarbicata sul bracciolo della poltrona: sembrava così giovane, forse in età da superiori, eppure così distinta, con quel kimono corto nero pece con obi scarlatto, i capelli lunghi in una coda alta e gli occhi ciano acceso. I suoi sguardi, poi, sembravano saturi di elettricità, soprattutto quando si posavano sull'uomo al suo fianco.

Devono essere una coppia, si era detto il direttore, sentendo una strana sensazione ogni volta che i due lo guardavano all'unisono.

Quando finalmente la porta si chiuse, Aori si alzò dal bracciolo, sistemandosi il kimono con un sospiro sollevato. Tsubaki fece lo stesso, tornando immediatamente ai suoi abiti tradizionali.

– Meno male che è finita – mormorò la ragazza, lanciandogli un'occhiata amorevole – Ti preferisco di gran lunga ora.

– A me piaci sempre e comunque – replicò lui, con un mezzo sorriso, rivolgendosi poi agli altri suoi sottoposti – Ora sta a voi agire.

E mentre quelli annuivano e si mettevano in moto, Tsubaki porse la mano alla compagna; contro ogni previsione, però, Aori non gliela prese, rivolgendogli un'occhiata incerta, le dita che si tormentavano in grembo.

– Vorrei prendere anch'io parte alle operazioni, stavolta – disse, quasi in un mormorio, abbassando lo sguardo – Lawless e il suo Eve non sono né dalla parte di Mahiru e Kuro né dalla nostra, quindi...

Tsubaki si prese un lungo momento per guardarla: era cambiata così tanto dal suo ritorno dalla C3, sia nei modi di fare, ora molto meno timidi, sia nel suo approcciarsi a quella guerra. Il suo voler partecipare alla battaglia di quella sera, anche se era contro due individui apparentemente fuori dai giochi, dimostrava ancora di più la sua teoria. Era successo qualcosa di irreparabile, alla C3.

Qualcosa di profondamente sbagliato.

– Sei sicura? - le chiese, alla fine del suo lungo ragionamento. Non potè fare a meno di risultare preoccupato, soprattutto nel vedere lo sguardo speranzoso che Aori gli rivolse.

– Sicura – rispose lei, con un sorriso rassicurante – D'altronde, ora ho un modo per proteggermi, in caso di bisogno.

Nel dirlo, fece apparire una lunga lama fluttuante, seguita da una serie di altre armi identiche, che circondò i due come una fila di candele. Tsubaki osservò quella manifestazione di forza ad occhi sbarrati, ritrovandosi improvvisamente con una strana angoscia addosso: cos'aveva combinato...

Tornando il più in fretta possibile alla sua aria calma, il Servamp le concesse un sorriso, sperò il più convincente possibile, rubandole un breve bacio, chinandosi leggermente in avanti e tenendola per la nuca. Le lame svanirono in una sottile nebbiolina nerastra.

– Se le cose dovessero mettersi male, per qualsiasi motivo, torna immediatamente da me – le intimò, sfiorandole la guancia mentre ritirava la mano – Capito?

Aori annuì con convinzione, rivolgendogli quel suo sorriso così luminoso. Così puro.

Tsubaki non avrebbe mai voluto che si sporcasse, che venisse contaminato dalla violenza e il sangue della sua guerra.

Il destino, però, sembrava avere altri obiettivi.





Angolino dell'autore

Mi sono accorta solo oggi, dopo aver letto la recensione, che sono passati...parecchi giorni dal capitolo scorso ^-^'
D'altronde, però, quello dell'altra volta era solo un interludio, quindi è passato molto di più ^-^' ^-^'
Cooooomunque, ringrazio come al solito chi mi segue, chi recensisce (Anna3, un enorme grazie *-*) e chi legge semplicemente.
Siamo entrati ufficialmente nella fase due, dopo la C3 il carattere di Aori sta subendo un drastico cambiamento.
Cosa sarà il segreto che Tsubaki custodisce gelosamente? Quale sarà stato il suo errore?
Questo e molto altro (spero) nei prossimi capitoli ^-^

PS. il promemoria ha fallito miseramente -_-'

Alla prossima ~♫
   
 
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