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Autore: Nao Yoshikawa    21/05/2019    7 recensioni
Comincia tutto ad un concerto a cui Trunks e Goten decidono di andare. I due non dovranno fare i conti soltanto con nuove scoperte e sentimenti, ma anche con le rispettive famiglie, i cui membri reagiranno in modo diverso di fronte il reale legame che li unisce
Può l'amore separare le famiglie? E la felicità portare disperazione?
Tutto andrà per il meglio. Forse.
O forse no.
«Lo sai cosa? È che sono consapevole del fatto che non dovrebbe essere così. So che dovremmo essere due bravi amici che si vogliono bene e nulla più ma... temo di essere andato un po’ fuori dai piani» ammise sorridendo. «Da bambino non immaginavo che l’affetto nei tuoi confronti sarebbe cambiato. Ma crescevamo e più crescevamo ed io capivo. Ti vedevo cambiare e il mio sentimento cresceva con me, con noi. Peccato che ho mandato all’aria anni di silenzio. Che stupido.»
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bulma, Goku, Goten, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goten/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pan indietreggiò appena, con un nervosissimo sorriso stampato sul svolto: Gohan e Videl la guardavano con profondo dissenso e non avevano torto. Sia lei che Brà erano state le complici, nonché ideatrici, di quel piano folle.
«Pan, ti dispiacerebbe spiegarci?» domandò sua madre, con una certa luce omicida negli occhi.
Per fortuna, in aiuto dell’amica, arrivò Brà, vera menta maligna dietro la vicenda.
«È stata più colpa mia in realtà! Ma lo abbiamo fatto a fin di bene! Almeno così Chichi ha capito che vuole bene a Goten e che il resto no ha importanza!»
Bulma si portò una mano sul viso, certa che di lì a poco avrebbe avuto un mancamento.
«Cioè… voi avete fatto messo in pratica un trucco psicologico del genere?»
Non lo avrebbe detto ad alta voce, ma in parte era fiera di sua figlia, le somigliava proprio, non c’erano dubbi.
«Ma questo non ha importanza! Poteva essere pericoloso! Coraggio, diteci dove si nascondono quei due imbecilli!» dichiarò Vegeta severo.
Le due bambine allora guardarono Chichi, la quale effettivamente  non si era ancora espressa. Suo figlio l’aveva combinata grossa non c’era dubbio, le aveva fatto un bello scherzo. E nonostante avrebbe dovuto sentirsi arrabbiata, furiosa, tutto ciò che riusciva a provare era sollievo. La rabbia era scomparsa, la tempesta era passata e aveva lasciato posto al sole.
Si asciugò le lacrime, rivolgendosi con gentilezza a Pan e a Brà.
«Potete portarci da loro?»
Il suo tono calmo e comprensivo fece loro ben sperare di essere finalmente sulla strada giusta.
 
Goten e Trunks avevano finito con l’addormentarsi, forse grazie anche alla quiete di quel bosco, in cui le cicale cantavano. Trunks stringeva il corvino da dietro, respirando a fondo il suo profumo e tenendo la mano poggiata sul suo cuore. Era semplicemente la perfezione. Non sarebbe stato fantastico se avessero potuto rimanere così per sempre?
Un freddo alito di vento fece muovere Goten nel sonno.
«Va tutto bene», gli sussurrò il suo ragazzo.
«Puoi ben dirlo che va tutto bene», sorrise lui.  «Lo so che è tutta una messa in scena, ma non mi dispiacerebbe stare qui, così, con te. Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.»
«E vorresti farmi credere che riusciresti a vivere solo d’amore? Niente cibo?»
«B-beh, magari per quello troviamo una soluzione, che dici?»
A Trunks venne da ridere, ma la sua risata non ebbe neanche modo di nascere, poiché troncata subito dopo. Si sollevò, percependo delle aure potenti che ben conosceva. E allora si mise seduto.
«Trunks?! È quello che penso?» chiese Goten con gli occhi sgranati, sollevandosi appena. In realtà non avrebbe avuto bisogno di attendere una sua risposta, poiché dopo sentì chiaramente i suoi familiari arrivare, primo lo percepì e poi sentì i passi veri e propri sulle foglie.
«Eccoli qui, li abbiamo trovati!», esclamò la voce di Gohan.
Le prime a farsi avanti furono Chichi e Bulma.
«Trunks, finalmente! Ma cosa ti è saltato in mente? Mi hai fatto preoccupare!» la donna si precipitò ad abbracciare suo figlio, per poi tirargli una sonora sberla sulla nuca. «Sei stupido o cosa?! Scappare di casa, alla tua età?!»
«Accidenti…» mormorò lui, non lamentandosi poi più di tanto, alla fine si meritava quel trattamento.
«Tsk, visto? L’avevo detto io che non c’era motivo di cui preoccuparsi, quei due stavano facendo una scampagnata!» fece notare Vegeta. Ci fosse mai qualcuno che decideva di dargli retta.
Goten rise nervoso e poi si sollevò. Sembravano tutti molto felici di vederli, ma Chichi non si era ancora espressa e, più di tutti, attendeva una sua reazione. La donna si soffermò ad osservare suo figlio con gli occhi lucidi. Ripensò a quanto lo aveva maltratto e a quanto fosse stata pessima, oltre allo spavento che si era presa, al sol pensiero che gli fosse successo qualcosa.
«Stai bene», constatò apparentemente severa e fredda.
«Sì… sto bene», rispose lui.
«Penso che una punizione sia più che doverosa. A partire da domani, magari.»
La voce si era spezzata e Goten l’aveva vista tremare.
«Mamma…?»
Anche tra le lacrime, lei stava sorridendo.
«Sono davvero felice che tu stia bene. E di averti ritrovato.  Pan e Brà hanno pensato che per convincermi bastava farmi prendere un bello spavento. Beh, avevano ragione. Non sai quanto sono stata in pena. Improvvisamente niente contava più, se non solo il fatto che tu stessi bene. Mi dispiace, mi dispiace davvero. Per ogni cosa.»
Goten sentì un nodo formarsi in gola. Non gli bastava altro, se non sentirsi dire quelle precise parole d’accettazione. Senza dire una parola allungò le braccia e strinse sua madre.
«Temevo mi avresti ucciso dopo questa. Ma sono felice d vedere che finalmente hai cambiato idea.»
«Oh, infatti ti ucciderò. Ma non adesso. Caro Goten… perdonami di essere stata così pessima», sussurrò, staccandosi poi un attimo. «Ma non devo chiedere scusa solo a te», disse voltandosi verso gli altri. «Devo chiedere a Gohan, a Goku e… soprattutto a te, Trunks. Ti ho detto delle cose orribili sono per la mia incapacità di accettare l’amore che ti lega a mio figlio. È qualcosa di vero, ora me ne rendo conto. Perché nonostante tutte le mie angherie, siete rimasi insieme, più uniti che mai. Ora dimmi, potrai mai perdonarmi?»
Trunks tirò un profondo sospiro di sollievo, sentendo lo stomaco alleggerirsi da un peso.
«Sì… posso farlo tranquillamente . Mi basta la tua benedizione.»
La sua mano si strinse a quella di Goten, che ora lo guardava commosso. E per la prima volta, Chichi stessa avvertì un profondo moto di commozione nel vedere quei due così vicini.
«Siete davvero una bella coppia», sospirò. Per la prima volta si rese conto della bellezza e delle mille sfaccettature che l’amore poteva avere.
«Sono così fiera di te!» esclamò Bulma stringendola in un abbraccio.
«Non è di me che devi essere fiera, ma di quelle due piccole pesti che hanno ideato questo piano.»
Pan e Brà si erano avvicinate a Trunks e Goten, saltando loro praticamente addosso e gioendo per la buona riuscita del loro piano.
«Anche tu hai fatto un buon lavoro. Sei riuscita ad andare oltre, tesoro»
Goku arrivò e con gran calore le posò un bacio sulla fronte.
«Ragazzi… vi ringrazio, ma mi state facendo arrossire…», sospirò lei arrossendo. Sarebbe stata una strada lunga, ma sapeva già che il futuro sarebbe stato luminoso. Goku aveva fatto presto a staccarsi da lei per avvicinarsi a Vegeta per circondargli le spalle con un braccio.
«Questo vorrà dire che adesso diverremo parenti? Urca, questo sì che è forte!»
«Chiudi il becco, Kakratoh! Non voglio neanche sentirtelo dire!»
«Perché no, Vegeta? Dai, sarà divertente!»
Sì, divertente. Senza ombra di dubbio era il suo sogno unire la sua famiglia a quella di Kakaroth. Ma forse in fondo, davvero molto in fondo, gli faceva anche piacere.
Videl tirò un lungo sospiro di sollievo, stringendosi a suo marito.
«Oh, beh. Tutto è bene quel che finisce bene… no?»
A Gohan venne da ridere.
«In realtà siamo solo all’inizio. Ma sì, probabilmente andrà tutto bene.»
E questa volta non c’erano dubbi.
 
Quattro anni dopo…
 
Come ogni Natale, Chichi aveva imbandito una vera e propria tavolata, ma era senza ombra di dubbio fiera del risultato. Suo marito, attratto da quel mix di deliziosi profumo, aveva fatto capolino in sala da pranzo.
«Che bello, si mangia!»
«Non ancora, zuccone! Dobbiamo prima attendere i nostri ospiti. Piuttosto, dov’è Goten? Chiuso in camera sua?»
«Si stava sistemando davanti lo specchio. Non vorrei dire, ma l’amore sembra averlo reso un tantino vanitoso», bisbigliò.
Chichi scosse il capo. Già quattro anni. E suo figlio e Trunks erano rimasti più uniti che mai rendendo le loro famiglie un’unica famiglia allargata.
Dopo qualche minuto aver formulato quel pensiero, si presentarono a casa sua Gohan e Videl e la famiglia Brief.
«Buon Natale! Io ho portato il dolce!» esclamò Bulma contenta.
«Oh, prego, accomodatevi pure, che piacere vedervi! Vegeta, allegro come sempre tu!»
Il principe borbottò qualcosa. Non aveva mai amato le grandi riunioni, ma quelli erano compromessi che andavano fatti.
«Brà, guarda il mio nuovo cellulare, ti piace?» esclamò Pan tenendo in mano il regalo di Natale ricevuto qualche ora prima. Le due bambine erano adesso due adolescenti, sempre inseparabili, sempre in cerca di guai.
«Ehi, piano con quell’affare», sbuffò Gohan. «Non sono sicuro che sia una buona idea dare un cellulare ad una quattordicenne!»
Videl rise a quell’uscita esasperata di suo marito. E si chiese se fra qualche anno, magari sarebbero state proprio Pan e Brà a combinare follie per amore, chi avrebbe potuto dirlo?
Trunks si sistemò il colletto della camicia.
«Scusate, qualcuno ha visto il mio ragazzo?»
«Scusalo, caro», sospirò Chichi. «Credo che Goten si sia facendo bello per te.»
Come se avesse avuto un radar anti “figure imbarazzanti”, Goten si precipitò dagli ospiti, ancora con i capelli in disordine.
«Eccomi, sono qui!»
«Urca, figliolo, quanto profumo! Non hai un tantino esagerato?» gli fece notare suo padre.
Una cosa era certa, Goku e Chichi erano i numeri uno a metterlo in imbarazzo. Fortuna che tutto passava non appena vedeva il suo amato Trunks. Sorrise radioso e allora gli si avvicinò, baciandolo caldamente sulle labbra. Ed era così bello e liberatorio poterlo fare così, senza nascondersi. Poteva sembrare scontato, ma non lo era. Non lo era per niente.
«Buon Natale, Goten», sussurrò con gli occhi lucidi.
«Buon Natale anche a te, mio amatissimo Trunks.»
Il corvino era decisamente più espansivo, non aveva problema a lasciarsi andare a certe effusioni. Vegeta si schiarì la voce. Insomma, avessero un po’ di contegno, quei due!
«Sì, sì, tutto molto bello. Cercate di rendermi la serata sopportabile, quanto meno!»
Da quattro anni a quella parte, era sempre così. Tanta allegria, Pan e Brà che schiamazzavano, Goku che importunava Vegeta e quest’ultimo che minacciava di ucciderlo, senza poi farlo davvero.
Era tutto semplicemente perfetto.
«È tutto di tuo gradimento, Trunks?» domandò Chichi sorridendo. Oramai i brutti momenti erano acqua passata e voleva bene a quel ragazzo esattamente come se fosse suo figlio.
«Sì, assolutamente. Mi stavo solo chiedendo dove fosse Goten.»
Il ragazzo, infatti, durante la cena, si era alzato ed era andato in giardino, nonostante il freddo, nonostante la neve.
«Perché non vai a controllarlo? Non c’è niente di più romantico di una coppia sotto i candidi fiocchi di neve!»
Era davvero incredibile il cambiamento che quella donna aveva fatto. Se ripensava  all’inizio della sua relazione con Goten, pensava a quanto incredibile fosse, l’essere arrivati a quel punto.
Quindi decise di andare a cercare la sua dolce metà.
 
La neve aveva preso di nuovo a cadere, lentamente. In lontananza poteva sentire lo schiamazzare dei suoi familiari, dei rumori lontani. Sentì dei passi e riconobbe Trunks.
«Sei scappato senza dire niente a nessuno.»
«Sì, scusa. Volevo vederla. Lo sai quanto la neve mi piace», sospirò sognante. La sua aria da bambino, quella non l’aveva mai persa. Potevano passare gli anni, ma alla fine sarebbero stati sempre loro. Trunsks si fece più vicino, stringendogli la mano.
«E a me piace guardare te che contempli la neve.»
«Sdolcinato.»
«Tanto lo so che ti piace.»
«È vero», ammise. «Ehi Trunks. Sono davvero felice di essere qui con te, ancora, dopo tutti questi anni.»
«Lo sono anche io. Tanto.»
Calò il silenzio e i loro cuori presero a battere all’impazzata. Avevano sentito il calore, avevano capito che quello doveva essere il loro momento speciale. Goten fu più veloce e parlò per primo.
«Trunks… ci sposiamo?»
Una proposta di matrimonio tipica di lui?
Sgranò leggermente gli occhi. Gli aveva forse letto nel pensiero?
«Era la stessa cosa che stavo per chiederti io. Allora… rispondiamo insieme.»
Si guardarono e mentre i fiocchi di neve si posavano tra i loro capelli, pronunciavano un “sì” all’unisono.
Il loro noi era appena cominciato.
 
Nota dell’autrice
E così siamo arrivati alla fine di questa storia. Alla fine Chichi ha accettato la reazione fra suo figlio e Trunks e le due famiglie si sono unite, per somma gioia di Vegeta xD
Quattro anni dopo, a Natale, i due stanno ancora insieme e beh… c’è stata una proposta di matrimonio, un po’ a modo loro, ma non poteva essere diversamente.
Mi sono divertita a scrivere questa storia, magari poi potrei scrivere qualcosa su questo matrimonio, sarebbe esilarante.
Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui :D
 
 
 
   
 
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