Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: ratherbeyou    22/05/2019    0 recensioni
Ho conosciuto Alexis in un giorno autunnale, ma le ho rivolto per davvero la parola soltanto in estate, quando il caldo era così intenso da riuscire a sciogliere anche i miei sentimenti.
Le ho raccontato di come il mio cuore galoppasse. E da quel giorno abbiamo deciso - in silenzio, s'intende - di diventare amiche.
Non perché fossimo simili, ma solo perché entrambe eravamo pronte ad autodistruggerci; lei fuoco nell'Antartide ed io fragile come una bomba pronta ad esplodere.
Eravamo questo: banali e futili ossimori pronti ad entrare in collisione.
Cosa ci tenesse unite per davvero era confuso - o addirittura sconosciuto - perfino a noi. Ma non era poi così importante; ciò che contava era semplicemente che ci fossimo sempre l'una per l'altra. E questo era un dato di fatto.
Genere: Azione, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Choke this love till the veins start to shiver
One last breath till the tears start to wither
-Bishop
 
River
-ratherbeyou

 
 A Lucrezia.
Perché tutti sono bravi a non ascoltare e a parlare sempre si se stessi.
  Invece con te - quasi quasi - parlo più io.
  

 

Ho conosciuto Alexis in un giorno autunnale, ma le ho rivolto per davvero la parola soltanto in estate, quando il caldo era così intenso da riuscire a sciogliere anche i miei sentimenti.
Le ho raccontato di come il mio cuore galoppasse. E da quel giorno abbiamo deciso - in silenzio, s'intende - di diventare amiche.
Non perché fossimo simili, ma solo perché entrambe eravamo pronte ad autodistruggerci; lei fuoco nell'Antartide ed io fragile come una bomba pronta ad esplodere.
Eravamo questo: banali e futili ossimori pronti ad entrare in collisione.
Cosa ci tenesse unite per davvero era confuso - o addirittura sconosciuto - perfino a noi. Ma non era poi così importante; ciò che contava era semplicemente che ci fossimo sempre l'una per l'altra. E questo era un dato di fatto.

Percorsi la corsia di scaffali colmi di dolci alla ricerca dei miei muffin preferiti. Alexis era poco dietro di me; ci eravamo fermati a fare benzina ad una stazione di servizio ed avevamo avuto la brillante idea di fare anche un po' di rifornimento di cibo e bevande. La nostra destinazione per quel giorno era il lago, dove avremmo passato la maggior parte della giornata lontani dalla civiltà e nella più totale tranquillità.
Mason aveva deciso di accendere una sigaretta dicendo che avrebbe aspettato noi donne 'troppo lente' - a suo parere - all'entrata. Anche il solo pensiero di lasciarlo a qualche metro da me, lontano dalla mio respiro mi faceva sentire male. Soprattutto dopo quello che era successo il giorno prima.
In realtà dopo gli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni, era del tutto impensabile anche che potessimo trascorrere una giornata al lago come se niente fosse.
Mi fermai attirata da una confezione da sei muffin al cioccolato che - nonostante non fossero quelli che stavo cercando - erano comunque tremendamente invitanti.
Alexis si fermò dietro di me continuando a canticchiare un motivetto irritante, proprio nell'esatto momento nel quale io afferrai i dolci che avevano attirato il mio interesse per poterli scrutare più da vicino.
- Ne hai per molto? - chiesi alla mia migliore amica riferendomi al suono lamentoso e continuando a leggere i valori nutrizionali dei muffin.
Alexis sbuffò prendendo dalla tasca posteriore dei suoi jeans un chewin gum - l'ultimo fortunatamente - per poterlo masticare.
- Sei più irritante del solito. - Mi disse - E' successo qualcosa con quel bel giovanotto là fuori, che non mi hai ancora detto?  - Mi chiese poi, riferendosi palesemente a Mason.
- No. Non è successo niente. - Non mi andava di dirle quanto fosse stronzo quello che lei reputava il nostro migliore amico.
- Vi siete baciati, vi ho visti.
Mi voltai di scatto nella sua direzione sgranando gli occhi. Lei non poteva averci visti, eravamo stati ben attenti ad appartarci. Anche perché per nessuna ragione al mondo lui si sarebbe fatto vedere in determinati atteggiamenti con me.
-Non ci posso credere! - esclamò lei nel vedere la mia reazione - Ci ho preso? Vi siete baciati? - non mi diede nemmeno il tempo di replicare, che prontamente iniziò a borbottare qualcosa sul perché non le raccontassi subito le cose belle della mia vita per renderla partecipe e per farle fare tante grasse risate.
- Tranquilla - la interruppi per poter dire anche io la mia, prima che la situazione degenerasse in quel piccolo market e con il diretto interessato a pochi metri di distanza - tanto c'è poco da dire. Siamo stati insieme e adesso è tornato ad ignorarmi come sempre.
Dopo aver finito di parlare, presi altre due confezioni di muffin al cioccolato e le misi in borsa.
- Non mi sembra ti ignori, sinceramente.
- Parla solo con te, scherza solo con te e rende partecipe solo te. - Elencai io. Mason aveva iniziato a trattarmi come una sconosciuta e niente sarebbe stato in grado di farmi cambiare idea.
- Sisi.. Blah blah blah - mi scimmiottò la mia amica, come sempre contraria a ciò che pensavo io. - Esageri come sempre.
- Non dirlo.
Lei fece qualche passo verso lo scaffale delle barrette di cioccolato ed afferrandone una manciata da mettere in borsa - quando non pagava era solita esagerare - iniziò a parlare: - Lo dico eccome, invece. Tu e Mason siete persi l'uno dell'altra. Solo che tu sei troppo orgogliosa per abbattere questo muro che ti sei creata con lui. Mason dal suo canto è troppo poco coraggioso per ammettere i suoi sentimenti e smetterla di comportasi come un babbuino in piena tempesta ormonale che finge di non volersi impegnare. - Fece una pausa e poi quasi istericamente esclamò - Oh, ma insomma! Solo io riesco a palpare la tensione sessuale che c'è tra di voi?!?!
- Cosa vuoi che faccia? Che lo sbatta ad un muro fregandomene del suo parere e lo baci seduta stante? - le chiesi dimenticando il tipo di persona con la quale stessi discutendo.
- Sì, certo. - Ovviamente fu la sua risposta.
Nel frattempo eravamo arrivate al reparto alcolici e lei aveva già afferrato diverse bottiglie contenenti liquidi di colori diversi, mettendo anche quelle in borsa.
- Non avrei mai pensato che fosse così innamorarsi. - Sussurrai più a me stessa che non a lei.
Ma mi sentì comunque e rispose: - Ci si innamora tanto velocemente quanto una pallottola pronta a colpirti. E ci si fa a pezzi tanto velocemente quanto premere un grilletto. Ma questo non vuol dire che non ne valga la pena.
Restai per un momento in silenzio, riflettendo sulle parole della mia migliore amica. Non aveva tutti i torti, ma la mia paura di farmi male era forse più grande del mio amore da condividere con Mason. E poi io non conoscevo i suoi pensieri e non potevo scegliere per entrambi.
- Oh, fanculo! - esclamò lei ormai del tutto esasperata - Come sempre ti fai fin troppe pippe mentali. Fossi in te, io adesso correrei alla cassa dove si trova il tuo 'principe azzurro' e farei valere i miei sentimenti. Soffocherei questo amore, amerei fin quando le mie vene non inizierebbero a tremare. Lo respirerei fin quando tutte le lacrime versate non si prosciugherebbero. - Fece una pausa e poi quasi minacciandomi concluse - Io fossi in te chiuderei il becco e mi lascerei andare per una buona volta nella mia vita!
- Ma non so nemmeno se per lui è lo stesso! - obiettai io, fuori controllo.
- Non dire stronzate, stupida puttanella! - mi insultava con amore, io lo sapevo - Lo sappiamo benissimo tutti che lui è innamorato perso di te tanto quanto tu lo sei di lui.
Mi morsi il labbro inferiore, sistemandomi la borsa piena di cibarie sulla spalla sinistra e poi tornai a guardare la mia amica.
- Quando è il momento giusto? - le chiesi.
- Adesso. Ogni volta che non saprai quando sarà il momento giusto per qualcosa, ricorda che la risposta è 'Adesso'. Il momento giusto è sempre adesso.
- Lo faccio adesso.
- Lo fai adesso. - mi confermò lei, poi sembrò ricordarsi improvvisamente di una cosa importante ed aggiunse - Oddio, non proprio adesso. Facciamo non appena avremo concluso in questo mini market e saremo lontane da questa stazione di servizio.
Aveva ragione, pensando a Mason avevo completamente dimenticato dove ci trovassimo e cosa stessimo facendo.
- Muoviamoci allora. - La intimai io, presa dal coraggio che sentivo crescere dentro di me.
- Prima ho bisogno di un nuovo pacchetto di chewin gum alla menta. - mi disse lei. - Però mi pare di averle viste alla cassa, sbrighiamoci!

Arrivammo alla cassa con le borse strapiene e trovammo tutto esattamente come lo avevamo lasciato una decina di minuti prima.
- Ce ne avete messo di tempo, non  ci speravo più! - esclamò Mason non appena ci vide. Aveva ancora sotto tiro il commesso indiano del mini market con la sua fidata colt.
Il poverino, completamente spaventato tremava come una foglia e teneva le mani in alto.
- Se ti annoiavi, potevi anche andare tu tra gli scaffali e lasciare me qui alla cassa in compagnia di questo tipo. - Risposi a Mason infilando la mia pistola nella cinta dei jeans strappati.
Lui non mi rispose, si limitò a fissarmi. Mi guardava per la prima volta da quando ci eravamo baciati.
Alexis si diresse dietro il bancone di fianco all'indiano per prendere un pacchetto di gomme da masticare. L'uomo iniziò a frignare implorando di non fargli del male. Che se avesse voluto, avrebbe potuto prendere anche i soldi dalla cassa, che lui aveva famiglia e che non avrebbe denunciato il furto alla polizia. Voleva solo tornare a casa.
Ogni volta era la stessa storia; mi si spezzava il cuore nel vedere uomini grandi e grossi frignare come dei bambini. Dopotutto non avevamo mai fatto del male a nessuno, semplicemente ci divertivamo a spaventarli.
Quando l'uomo ebbe finito di disperarsi, Mason finalmente mi rispose: - Forse sarebbe stato meglio. Questo tipo non ha fatto altro che piagnucolare per tutto il tempo. E' stato davvero irritante. - Fece una pausa e poi riprese - Gli ficcherei una pallottola nel cranio solo per questo!
L'uomo alla cassa nel sentire quelle parole, iniziò ad implorare di nuovo pietà. Era davvero triste tutta quella situazione e Mason confermava ancora una volta di essere uno stronzo.
- Smettila di dire cazzate, Mason. Nessuno sparerà a nessuno. Non voglio guai per colpa del tuo carattere insopportabile! - gli urlai contro sperando che la smettesse di prendere in giro quel pover'uomo.
Nel frattempo Alexis aveva preso le sue adorate gomme da masticare e poi aveva chiesto all'indiano: - Non sono troppo carini insieme? - lui non le rispose ma abbassò lo sguardo verso qualcosa che io non riuscii a vedere. Nel sentire ciò che Alexis aggiunse cambiando totalmente tono, capii - Sai, ci sono molti uomini che pensano di compiere gesti estremi in situazioni come queste per potersi salvare la vita. Ma non è afferrando questo fucile ai tuoi piedi che le cose andranno per il meglio. Gli eroi non esistono. - concluse - Esistono solo quelli che pensano di esserlo fallendo miseramente.
Detto questo, uscì per prima dal mini market raggiungendo la macchina e mettendosi alla guida.

Io e Alexis eravamo migliori amiche. E se non fosse stato per lei, io quel giorno non avrei mai avuto il coraggio di baciare il ragazzo che amavo nella macchina in corsa che lei stava guidando.
Quando lei poi dallo specchietto retrovisore vide che lui ricambiava piacevolmente il mio bacio, tenendomi i capelli stringendoli alla nuca, scoppiò in una gioiosa risata soddisfatta.
- Finalmente hai chiuso un po' il becco e ti sei lasciata andare! - esclamò rivolta a me, che però ero troppo impegnata per risponderle.
La sentii ridere di nuovo quando però Mason le mostrò il suo dito medio continuando a tenere le sue labbra incollate alle mie.
Alexis era la mia migliore amica. Tremendamente fuori di testa e fin troppo spericolata. Era colpa sua se ero diventata scapestrata quanto lei. Ma in fin dei conti potevo sempre decidere di cambiare.
Però le volevo bene,
e questo non sarebbe cambiato mai. 


 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ratherbeyou