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Autore: pikychan    22/05/2019    0 recensioni
«Sono tuo padre Ash.»
[...]
Questa storia si svolge nell'universo parallelo di "Pokémon: Scelgo Te!" (che tra l'altro è già stato oggetto di fanfiction da parte mia, vedi "Pokémon: Sono Qui!" e "Pokémon: Con Me!").
Siamo a pochi giorni dalla fine del viaggio di Ash e Lucinda a Sinnoh (ricordo che secondo "Pokémon: Con Me!" Lucinda e Ash viaggiano a Sinnoh senza Brock). Ash è tornato a Kanto, mentre Lucinda è impegnata con la rivista PokéChic.
Stavolta Ash dovrà recarsi alla base del Team Rocket. A quanto pare hanno rapito Lucinda... sembra l'abbiano presa in ostaggio come merce di scambio con Pikachu, ma qualcosa non quadra...
...
In onore dell'Ash Ketchum's Day ecco a voi: "Pokémon: Il Suo Volto"!
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Pokémon: Il Suo Volto

 

- Buneary sembra divertirsi così tanto. - pensa Lucinda con il sorriso sulle labbra. - Sono contenta che abbia avuto la possibilità di fare questa esperienza! … beh… anche se a causa di questo non sono potuta andare a Kanto… -

«SPETTACOLARE!» esclama il fotografo scattando foto a Buneary da tutte le parti. «L’obiettivo ti adora Buneary! Lucinda, facciamone qualcuna anche con te!»

«Ah… certo, eccomi!» dice sorridendo un po’ a disagio per poi correre.
 

♥ ♥ ♥
 

Ash è tornato a Kanto da qualche giorno e oggi ha deciso di fare visita al suo vecchio amico Brock. È davanti alla porta di casa sua. Sta per bussare, quando sente il rumore di qualcosa di fragile infrangersi a terra.

«OH NO! Guarda che pasticcio! Nostra madre si arrabbierà moltissimo!» esclama Brock.

L’allenatore sorride a disagio, anche se non sa effettivamente cosa sia successo.

- Accidenti… i fratelli di Brock devono essere parecchio vivaci… -

«Ora vi porto al parco, così almeno non combinate altri guai!» esclama ancora per poi aprire la porta e trovarsi faccia a faccia con Ash. «Ash…? Sei davvero tu?» chiede stupito.

I suoi fratellini escono uno a uno di corsa pestandogli i piedi.

«Non correte e state attenti!» li sgrida mentre loro non lo ascoltano neanche e proseguono per la loro strada. «Che pazienza ci vuole...» si lascia sfuggire atterrito.

«Brock, sono arrivato in un brutto momento?» domanda Ash per attirare nuovamente su di sé l’attenzione dell’amico.

«Certo che no Ash!» esclama l’altro. «Tu sei sempre il benvenuto! Avanti, entra!» aggiunge entrando per farsi seguire.
 

♥ ♥ ♥
 

«La tua cucina Brock è sempre la migliore!» commenta l’allenatore dopo che si è seduto e ha assaggiato una tartina preparata dall’amico.

«Ti ringrazio.» dice sedendosi di fronte a lui. «E tu sei sempre di bocca buona… ho saputo che sei andato nella regione di Sinnoh, com’è andato il viaggio?»

«Purtroppo non ho vinto alla lega, l’ultimo avversario era decisamente troppo forte...»

«Beh, ma sei arrivato in semifinale, no?» domanda retoricamente. «È già un grande traguardo, sono convinto che a forza di perseverare ce la farai.» dice. «E che mi dici dei luoghi che hai visitato? Hai conosciuto molta gente?»

«Sì, tantissime persone! Chi più simpatico chi meno...» risponde. «Sai, non ho viaggiato da solo, ma con una ragazza, si chiama Lucinda.»

«Ma va...» mormora Brock palesemente colpito.

«Quando ci siamo incontrati aveva appena iniziato a viaggiare, probabilmente non ci saremo neanche conosciuti se non avesse trovato Pikachu.» spiega con un sorriso ingenuo.

«Capisco… mi sa che qui qualcuno si è preso una bella cotta...» commenta.

«MA NO!» esclama arrossendo lievemente. «Siamo solo amici!»

«Che strana reazione...»

L’amico abbassa gli occhi ancora visibilmente nervoso. Che cosa gli sta succedendo? Possibile che Brock abbia ragione?

«Mi piacerebbe conoscere questa Lucinda, se è riuscita a fare breccia nel tuo cuore deve essere davvero speciale

«Lucinda è unica.» dice trovando finalmente il coraggio di rialzare gli occhi. «È la ragazza più coraggiosa che io conosca!»

L’allenatore non lo sa, ma Brock lo nota subito. Quando parla di quella ragazza gli brillavano gli occhi… cosciente o no, quello dimostra che è veramente innamorato.
 

♥ ♥ ♥
 

Ash è tornato a casa, ma non fa in tempo ad aprire la porta che trova una busta per terra e la raccoglie.

«Per Ash Ketchum.» legge confuso.

Sebbene sia ancora molto perplesso decide di aprirla.

«Ma questa…!» si lascia scappare vedendo il foglio. «È la calligrafia di Lucinda!»

Senza perdere tempo comincia a leggere il messaggio:

- Ash, sono stata rapita dal Team Rocket. Mi hanno portata nella loro base segreta a XXX, se non verrai da solo non mi libereranno. Vogliono che entro domani tu gli consegni Pikachu. Qualora dovessi avvisare le autorità hanno promesso di non liberarmi mai più. Per favore fai presto. Lucinda. -

«NON PUÒ ESSERE!» grida al termine della lettura.

«Va tutto bene Ash?» domanda confusa Delia aprendo la porta. «Ti ho sentito dalla cucina...»

Il figlio senza neanche risponderle, o anche solo guardarla negli occhi, corre via.

«Dove vai!? Ash!?» esclama ancora sulla porta visibilmente confusa.

- Maledetti...! - pensa Ash mentre corre. - Ma non finisce qui… riuscirò a riportare Lucinda a casa sana e salva! È una promessa…! -
 

♥ ♥ ♥


«Siete spregevoli!» esclama Lucinda tenendo saldamente le sbarre della sua cella. «Passi avermi rapita e portata qui! Ma addirittura farmi scrivere quel messaggio ad Ash?! Fino a che punto siete disposti a spingervi a costo di catturare Pikachu!?»

«Guarda bamboccia che Pikachu stavolta non è che un pretesto.» dice Meowth con le zampe incrociate.

La coordinatrice non dice più niente, ma quella frase l’ha chiaramente confusa.

«È così, il Capo vuole solo che il bamboccio venga qui.» continua a spiegare il Pokémon.

«Meowth!» lo riprende Jessie. «Non siamo autorizzati a dirle certe cose!»

«Perché non ti lavi la lingua?! Il Capo non vuole che si sappia!» esclama a sua volta James.

- Vuole vedere Ash…? - pensa Lucinda ancora più confusa.

«Scusatemi...» mormora mortificato. «È che è la prima volta che ci riesce un colpo del genere e sono ancora su di giri...»

«Ti capisco bene amico mio.» gli dice James sorridendo comprensivo. «Anch’io non riesco a crederci, ma è tutto vero, siamo stati grandi, un colpo da maestri.»

«Sì...» dice Jessie liberando le braccia incrociate. «In effetti anch’io capisco quello che provi… dopo una serie di insuccessi siamo riusciti a riprenderci bene.»

- Quanto zucchero… scommetto che fra un po’ si abbracceranno… - pensa Lucinda stranita.

«STAVOLTA SIAMO STATI BRILLANTI E IL CAPO CI RICOMPENSERÀ CON I DIAMANTI!» canticchiano in coro sorridendo e tenendosi a braccetto.

- Ecco, appunto… -
 

♥ ♥ ♥

 

«Ci siamo...» dice Ash guardando l’edificio che fa da base segreta del Team Rocket. «Pikachu, tu resta qui, vado a cercare Lucinda.» aggiunge guardando il Pokémon a terra.

«Pika pika!» emette agitato.

«Lo so cosa dice la lettera, ma non voglio metterti in pericolo!» esclama. «E poi devi avvertire l’agente Jenny qualora non dovessi uscire entro un’ora, come hai fatto a Rupepoli quando ci eravamo imbucati nella base del Team Galassia.»

«Pika...»

«Sta tranquillo, andrà tutto bene!» esclama per poi cominciare ad andare.
 

♥ ♥ ♥
 

Jessie, James e Meowth si sono addormentati e Lucinda dalla sua cella li osserva pensosa.

- D’accordo, è il mio momento… devo trovare il modo di uscire di qui prima che si sveglino… -

Mentre pensa a ciò vede le chiavi cadute sul pavimento a pochi passi da lei.

- Perfetto! - pensa sorridendo.

Si abbassa e si allunga per prenderle.

- Non ci arrivo…! Ok, prese! -

Tira indietro la mano e le osserva con aria vittoriosa.

Proprio in quel momento James si volta su un fianco. Sta ancora dormendo e farfuglia qualcosa con un sorriso sulle labbra, ma poi tace di nuovo.

La coordinatrice tira un sospiro di sollievo, poi torna a concentrarsi sulle chiavi e apre la porta della cella cercando di non fare il minimo rumore.

«Il Capo ci riempirà di diamanti!» esclama Meowth nel sonno.

«Ovvio che accetto la carica di ambasciatrice di Kanto...» farfuglia Jessie.

Lucinda non ci fa caso e una volta uscita corre via.
 

♥ ♥ ♥
 

- È proprio una situazione assurda… - pensa Ash mentre cammina per i corridoi dell’edificio guardandosi intorno. - Non c’è quasi nessuno, ma quelle poche reclute che ho visto non mi hanno fermato… non avvertono la mia presenza come un pericolo… è veramente strano… -

L’allenatore a un certo punto si trova di fronte a un muro con una grandissima finestra. Si avvicina e si accorge di riuscire a vedere l’intera città dall’alto.

- Com’è possibile…? - si chiede riuscendo quasi a scorgere la sua immagine riflessa nel vetro.

«Ti stavo aspettando Ash.» dice Giovanni dietro di lui apparendo nel vetro.

Il ragazzo si volta immediatamente allarmato.

«LEI!?» esclama impulsivamente. «DOV’È LUCINDA!?»

«Chi?» domanda sinceramente confuso.

«Non faccia il finto tonto! So bene che la tenete prigioniera qui! Liberatela subito!»

«Oh… la tua amichetta… in effetti tre dei miei sottoposti mi avevano parlato di lei...»

«Se si riferisce a quei tre buffoni del Team Rocket sappia che non li temo affatto!» esclama il ragazzo. «Lucinda è molto importante per me! E non esiste che io ceda ai vostri sporchi ritratti!»

«Mantieni la calma.» dice l’uomo con uno strano ghigno. «Nessuno vuole fare del male alla tua amichetta, anzi è libera di andare ora che tu sei qui.»

«Ma che sta dicendo!? Lei è punibile penalmente per sequestro di persona!»

«Non avevo idea che per far venire te qui avessero optato per questa soluzione.» dice. «Ma a quanto pare ha funzionato, faresti davvero di tutto pur di saperla al sicuro, vero?»

«Perché voleva attirarmi qui?! Cosa vuole da me?! È per il mio Pikachu!? Perché se è così…!»

Giovanni inizia a ridere incontrollabilmente.

«Perché pensi che il tuo Pikachu dovrebbe interessarmi?» riesce a chiedere smettendo a poco a poco di ridere.

«Perché è sempre stato così!» esclama. «E poi nel biglietto dicevate che mi sarei dovuto presentare con Pikachu entro domani!»

«Hanno avuto una trovata niente male.» commenta.

«Perciò vuole farmi credere che lei non ne sapeva niente?!» domanda sorpreso e scettico allo stesso tempo.

«Hai la mia parola.» risponde. «E poi l’unica cosa che mi interessava era che venissi tu.»

«Perché?! Io la conosco solo per la sua cattiva fama! E lei… come fa a conoscermi!?»

Giovanni fa una lunga pausa alla fine della quale si lascia scappare un ghigno.

«È ora che ti racconti tutta la verità.»

«Di quale verità sta parlando?!»

Ash è ansioso di saperlo, tuttavia Giovanni fa un’ulteriore pausa.

«Sono trascorsi più di tredici anni, meriti di saperlo.» dice. «Ma non voglio sconvolgerti, sappi che quello che sto per dirti è unicamente nel tuo interesse.»

«Me lo dica!»

«Sono tuo padre Ash.»

L’allenatore rimane completamente di sasso. Non sa cosa dire. Non riesce neanche a muoversi.

«Tuo padre sono io.» dice risoluto. «So che non hai una bella considerazione di me, io sono il Capo del Team Rocket… IO ho fondato il Team Rocket… però tutto quello che ho fatto l’ho fatto anche per te, tutto quello che vedi è tuo.» continua a dire. «L’organizzazione che ho creato, l’edificio che ho costruito… tutto questo è opera mia… sapevo che prima o poi ci saremmo trovati faccia a faccia, siamo uguali tu ed io, spero che un giorno tu possa prendere il mio posto...»

«BUGIE!» grida Ash fuori di sé. «Lei non può essere mio padre! Noi non ci somigliamo per niente! Perché mi fa questo!? Sta infangando la memoria di mio padre! Non la perdonerò mai per questo!» aggiunge con lacrime di rabbia che gli scendono dalle guance.

Corre via all’istante urtando Giovanni che come unica reazione fa un ghigno malvagio.
 

♥ ♥ ♥
 

- Assurdo! - pensa Ash mentre corre a perdifiato. - Sempre più assurdo! Devo trovare Lucinda e andarmene di qui! … Giovanni… il capo del Team Rocket sarebbe… mio padre?! Non ci credo! È semplicemente impossibile! Perché dovrei fidarmi delle sue parole!? Sono solo un mucchio di frottole…! -

Senza un vero perché si ferma di colpo.

- Però… perché avrebbe dovuto mentirmi…? -

«ASH!» esclama Lucinda correndogli incontro.

«LUCINDA!?» esclama lui sorpreso.

«Non c’è tempo!» dice la coordinatrice prendendolo per mano e ricominciando a correre.

Intanto Jessie, James e Meowth dopo essersi svegliati stanno rincorrendo la ragazza nel panico.

«Di chi è stata l’idea di addormentarsi!?» sibila la ragazza mentre continuano a correre.

«Di tutti! È da ieri che non dormiamo!» esclama Meowth.

«Per sorvegliare la gabbia della bamboccia non abbiamo chiuso occhio!» precisa James.

All’improvviso Jessie si ferma vicino ad un enorme pulsante rosso sulla parete.

«Va bene! A mali estremi...!» strilla per poi premerlo con violenza.

Una luce rossastra comincia a lampeggiare, seguita dal suono intermittente di una campana.

«JESSIE!» la richiama James incredulo. «Ma che hai fatto!?»

«Quello che hai premuto è il pulsante dell’autodistruzione!» esclama Meowth nel panico.

«Autodistruzione?» mormora perplessa guardandolo con la coda dell’occhio. «Ma no, figuratevi se qualcuno installa un pulsante del genere!» dice tranquilla sorridendo.

«Jessie, c’è scritto.» le fa notare il Pokémon. «Pulsante dell’autodistruzione...»

«CHE COOSA!? Ma allora è vero che il Team Rocket è un covo di idioti!» strilla incredula.
 

♥ ♥ ♥
 

«Che cosa succede?!» chiede Lucinda allarmata fermandosi.

«Non fermarti!» esclama Ash tenendola saldamente per mano correndo. «Qualcuno deve aver premuto il pulsante dell’autodistruzione! Il Team Rocket è un covo di idioti!»

«Autodistruzione!?»

«Tranquilla, andrà tutto bene! Continua a correre!»

Nonostante le pareti che crollano i due non si fermano e passo dopo passo accorciano sempre di più la distanza che li separa all’uscita.
 

♥ ♥ ♥
 

Intanto fuori Pikachu ha chiamato l’agente Jenny ed è arrivata anche la madre di Ash. È pieno di macchine della polizia che tuttavia esitano ad intervenire. L’edificio si sta distruggendo di secondo in secondo ed entrare è diventato impossibile.

«Oh Ash...» mormora Delia con una mano stretta sul cuore.

«Siamo qui!» esclama Ash entusiasta.

«ASH!» esclama la madre correndo da lui.

Lucinda lo tiene ancora per mano, tuttavia si sposta quando Delia lo abbraccia.

«Piccolo mio!» esclama piangendo dalla commozione. «Non sei ferito, vero?!» aggiunge prendendogli la testa tra le mani e osservandolo.

«Sto bene mamma, non preoccuparti.» la rassicura sorridendo.

«Cos’è successo là dentro? Perché sei andato in un posto tanto pericoloso come la base del Team Rocket?!»

Ash guarda per un momento Lucinda accennando un sorriso, poi torna a guardare la madre.

«Dovevo farlo mamma.» dice per poi rabbuiarsi di colpo nel ricordare quanto accaduto.

«Cosa succede Ash? Che c’è che non va?»

«Mamma… il fatto è che...» mormora indeciso abbassando lo sguardo. «Ho incontrato Giovanni, il capo del Team Rocket...»

«Che ti ha fatto?!» chiede allarmata.

«Niente… però mi ha detto… di essere mio padre...» dice non riuscendo a guardarla negli occhi.

«Ash.» dice sorridendo. «Non gli avrai creduto?»

Il ragazzo rialza gli occhi stupito dalla sua reazione.

«Tuo padre non è Giovanni.» chiarisce. «Lui è coraggioso, gentile, altruista… ti somiglia molto.»

Il viso dell’allenatore si illumina in un istante. Ne era certo! Non ha bisogno di sapere nient’altro!

«Ash.» lo richiama Lucinda avvicinandosi. «Grazie di essere accorso subito in mio aiuto.» dice sorridendo.

«Non ce n’era bisogno, sei davvero in gamba!» esclama in tutta risposta. «Però ogni tanto non sarebbe male se mi lasciassi interpretare la parte dell’eroe.» commenta ridendo.

Lucinda in tutta risposta continua a sorridere.

- Ma tu sei già il mio eroe. -

«Ragazzi, perdonate la mia invasione, ma avrei bisogno di farvi alcune domande a proposito di quello che è successo là dentro.» dice l’agente Jenny con il taccuino in mano.  

«Naturalmente!» esclama Ash entusiasta.

 
  
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