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Autore: Derry99    23/05/2019    1 recensioni
Questa è la storia di come un ragazzo, Derek, decise di partire per scappare dal tempo che lo legava alle sue abitudini.
Insieme al suo accendino, il suo pacchetto di Winston blu, telefono e pc, prese il primo treno per Londra per inseguire il suo sogno di diventare scrittore e, nel mentre, imboccare la strada verso il suo tormentato amore costellato di difficoltà e malinconia.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era passato circa un mese dalla partenza di Gregory e Nicole e, stremato sul letto in camera mia, guardavo le stelle attraverso il lucernario. Ero solo in casa quella notte poiché mamma e Vincent erano a Edimburgo per festeggiare il loro 25° anniversario di matrimonio.
Accesa la mia Winston blu mi perdevo pian piano nei miei pensieri anzi, nel mio pensiero, Gregory, che da quella notte era completamente svanito dalla mia vita, proprio come immaginavo.
La sua lettera era lì, ancora totalmente chiusa mentre il piccolo orsetto era diventato il mio compagno di avventure preferito scoprii, infatti, che aveva un ciondolino e ogni volta che uscivo di casa non potevo non appenderlo al mio Kånken. 
Mentre il fumo mi avvolgeva completamente sentii una piccola vibrazione provenire da sotto il cuscino, il mio telefono.
La richiesta di una videochiamata continuava ad apparire sullo schermo, era Mary.
 
“Buonasera orsetto! Ti disturbo?” disse lei;


“Hey Giulietta! No figurati ero in camera a non fare nulla, successo qualcosa?” Le dissi;
 
“Hanno confermato l’inizio delle prove per la prossima settimana e domani devo andare a ritirare le chiavi del mio appartamentino, ti andrebbe di venire con me a Londra? Non mi va di partire sola” Mi disse piena di emozione.

Londra non era mai stata così vicina ma sapevo anche che l’appartamento di Mary era vicino la London Film School e la paura di poter incontrare Gregory era assurda.
 
“Nella mia zona ci sono un paio di case editrici con ottimi manager letterari oltre che la LFS, potresti provare a chiedere la lettura del primo capitolo del tuo manoscritto a qualcuna di esse mentre ultimo le pratiche dell’affitto dell’appartamento, dai non farti pregare orsetto!” disse lei sempre più convinta.
 
Era l’occasione della mia vita e non potei che dirle di si, chiusi la chiamata e saltai dal letto per poter preparare tutto l’occorrente per l’imminente gita nella capitale, speravo veramente che qualcuno avrebbe potuto apprezzare il mio romanzo, sarebbe stato il mio biglietto di sola andata per la città che sognavo come casa da sempre. 
Finito di preparare lo zaino mi rimisi a letto, presi sonno subito.
 
L’indomani uscii presto da casa, l’appuntamento alle 8:00 al Bhytes si avvicinava ed essendo decisamente in anticipo decisi di arrivarci camminando, pensai che una bella passeggiata mi avrebbe fatto bene. Mi fermai qualche minuto per prendere le sigarette nel minimarket alle spalle del mio liceo, un paio di isolati prima del punto di incontro. Preso il pacchetto mi avvicinai alla cassa dove qualcuno iniziò a chiamare il mio nome.
Voltandomi vidi il padre di Gregory.
“Mr. Sanders buongiorno” gli dissi educatamente;

“Buongiorno Derek, mattiniero oggi, come mai?” domandò lui sorridendo;

“Sono venuto a prendere le sigarette, tra qualche minuto parto con una mia cara amica per Londra, passeremo la giornata lì” gli risposi educatamente;
Nel mentre la cassiera continuava a ripetere a voce alta e in maniera infastidita 
“£ 6.42 prego”;
 
Mi scusai con lei, pagai e lasciai qualche spicciolo nel barattolino delle mance.
 
“Buona giornata” disse lei;
“Divertiti a Londra giovanotto e se incontri mio figlio digli di chiamarci più spesso!” Disse il signor Sanders sorridendomi, non immaginava lontanamente tutto il background tra me e suo figlio.
“Lo farò, passi una buona giornata” Lo salutai e uscii.
 
Superato l’isolato arrivai al Bhytes, Mary era già lì intenta a controllare che le ruote dell’automobile fossero nelle condizioni giuste per partire.
 
“Buongiorno Derry!” disse Mary avvicinandosi per salutarmi con i soliti baci;


“Buongiorno Mary, anche tu in anticipo vedo”; 
 
“Certo, dovevo fare il pieno all’auto e controllare bene le ruote quindi sono scesa prima, tu piuttosto, hai preso tutto?” disse guardando il mio zaino.
 
“Dovevo prendere le sigarette quindi sono sceso prima ed eccomi qua”.

Decidemmo di partire subito, dal nostro paesino alla capitale ci volevano circa un paio d’ore di viaggio e prima saremmo partiti, prima saremmo arrivati.
Lungo il tragitto accompagnato dalla mia playlist su spotify io e Mary parlammo molto di sogni e speranze future, pur essendo la mia migliore amica non si era mai totalmente esposta per paura del giudizio altrui.
 
Dopo un paio d’ore arrivammo a destinazione, ero finalmente a Londra e la libertà non mi era mai sembrata così vicina. 
L’appartamento affittato da Mary era proprio davanti la London Film School ma per qualche motivo quel giorno i corsi non si sarebbero tenuti stando all’avviso presente sulla bacheca accanto l’entrata.
Salimmo le due rampe di scale del palazzo e entrammo in casa del proprietario. 
Lui era un burbero uomo magrolino di circa 50 anni e il suo appartamento era pieno zeppo di cianfrusaglia medievale.
 
“Entrate, veloci!” ci disse in maniera antipatica l’uomo;
 
“Salve signor Kent, sono venuta a ritirare le chiavi e a firmare le ultime carte” disse Mary pacatamente.
 
“Certo, prendo subito il tutto, iniziate a salire voi, vi raggiungo subito nell’appartamento, numero 7N!” Disse l’uomo mentre rovistava in un cassetto;
 
Salimmo le altre due rampe di scale arrivando nel pianerottolo dell’appartamento quando la porta dei futuri vicini di Mary si aprì.
Ne uscì un bellissimo ragazzo, alto con capelli castani mossi e meravigliosi occhi azzurri, accompagnato da un altro ragazzo, carino, seppur non propriamente il mio tipo.
 
“Ciao, tu devi essere Mary, la nuova vicina piacere sono Angel” disse il bel ragazzo rivolto a Mary;
 
“Ciao, si sono io molto piacere di conoscerti. Lui è Derek il mio migliore amico” Disse Mary notando come Angel avesse catturato la mia attenzione;
 
“Piacere Derek” disse lui guardandomi dritto negli occhi;
 
“Molto piacere” gli dissi perdendomi in quell’azzurro magnifico.
 
Era la prima volta dopo la partenza di Gregory che provavo interesse per un altro ragazzo.
 
“Qualcuno sta dimenticando qualcosa?” Disse ridendo l’altro ragazzo;
“Piacere, io sono Joshua e sono il migliore amico di questo orsetto”;
 
Venimmo interrotti dal signor Kent che, con solito fare burbero, aprì la porta dell’appartamento facendoci entrare.
 
“A presto Mary, spero di rivederti Derek” disse Angel scendendo le scale;
 
Mentre Mary leggeva il contratto, mi ricordai ciò che ero venuto realmente a fare a Londra così la salutai dandole appuntamento al Fast food all’angolo e mi incamminai verso le agenzie letterarie li vicino.
Riuscì ad ottenere 3 piccoli incontri con manager letterari ma, sfortunatamente, sia il primo che il secondo rifiutarono categoricamente l’idea alla base del mio libro.
Il terzo, un certo Simon, lavorava per una piccola casa editrice ed era alla ricerca di giovani scrittori. L’incontro si stava tenendo in un piccolo ufficio dalle pareti grigiastre.
 
“Guarda a me l’idea di base piace, scrivere romanzi fantasy non è così semplice e l’idea che hai impostato mi attrae abbastanza” disse l’uomo in maniera gentile mentre accendeva una sigaretta;
“Non ti garantisco nulla, lo passerò su per un’attenta valutazione e nel caso ti richiamerò, potresti lasciarmi il tuo numero?”;
 
Ero emozionato, il solo fatto che a qualcuno potesse piacere ciò che avevo scritto mi faceva sentire bene, lasciai il mio recapito telefonico all’uomo che, dopo qualche altro commento sul capitolo, mi salutò per tornare a lavoro.
 
Raggiunsi Mary al fast food che nel mentre aveva finito di firmare le varie scartoffie, ottenendo così le chiavi dell’appartamento.
Pranzammo molto velocemente, la madre di Mary, infatti, le aveva chiesto, in maniera abbastanza insistente, di tornare per cena per poter festeggiare l’oramai ottenuta indipendenza della figlia.
Arrivati alla macchina, però, accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Gregory era li, proprio davanti all’auto e sembrava stesse aspettando qualcuno.
Mary, che l’aveva intravisto, mi chiese di restare fermo ed entrare in macchina. Non l’ascoltai...
Decisi di farmi coraggio e mi avvicinai a lui, avevo l’enorme desiderio di saltargli addosso ma qualcosa andò storto. Un ragazzo che passava li accanto, gli si avvicinò, lo abbracciò, lo prese per mano e lo baciò.
Sentii il mondo crollarmi sulle spalle, entrai in macchina, accennai a Mary un finto sorriso e le chiesi immediatamente di partire.
Credevo di averlo completamente perso.
 
   
 
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