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Autore: kamy    23/05/2019    0 recensioni
[Ispirata alla canzone Echo di Jason Walker].
Tony fa parte degli Avengers da tre anni. Si fida del Leader, anche se Capitan America cerca di convincerlo a diventare leader al suo posto.
E se scoprisse che tutto quello che ha vissuto fin'ora è stata solo una menzogna?
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: in molte cose mi sto rifacendo al canon del cartone animato Avengers assemble, mescolandolo con il canon del MCU.

 

Cap.14 Io sto pensando a te

 

Non voglio stare giù e voglio solo sentirmi vivo

E riuscire a vedere il tuo viso di nuovo, ancora una volta.

 

Skrull Steve si sfilò la maschera di stoffa e la lasciò cadere sul tavolo.

< Ha fatto di tutto per ingelosirmi e devo dire che ci è anche riuscito. Durante la missione pensavo che sarei stato preoccupato per le sorti della regina o che avrei dovuto riconquistarmi la loro fiducia in battaglia.

Invece non facevo altro che pensare a Tony che aveva detto all’altro Cap: “Hai le chiappe più belle d’America”.

Il mio lato b lui non l’ha mai guardato con tutto quell’interesse > pensò, corrugando la fronte.

Risuonava il rumore prodotto dalla cascatella nel salone, di fianco al laboratorio dove si trovavano.

“Ti vedo pensieroso. Pensavi che il piano non avrebbe funzionato?” domandò.

Tony scrollò le spalle e rispose: “No, non è quello. Pensavo alla macchina del tempo”. Aprì uno stipetto e ne trasse un pacchetto di patatine.

“Mnh?” mugolò Steve, mentre l’altro lo apriva.

Tony si mise una manciata di patatine in bocca e le masticò rumorosamente, facendo volare briciole tutt’intorno.

“Cioè, volevi davvero far inventare a Banner la macchina del tempo?

La prossima volta a chi chiederai. A quell’incapace di Richards? O peggio, ad Hammer…” borbottò.

“Non credi di esagerare?” gli chiese Steve.

Tony negò con il capo, dicendo: “Fammi indovinare, invece che far viaggiare nel tempo, faceva viaggiare il tempo attraverso il viaggiatore. Quindi ve lo ritrovavate pericolosamente bambino o adulto”.

“Sì” esalò Steve, mentre Tony gli porgeva la bustina delle patatine.

“Questo succede quando non fai fare le cose a me” borbottò Tony.

Steve si mise un paio di patatine in bocca e indicò l’altro con un’altra.

“Quindi inventerai la macchina del tempo?” chiese.

Tony gli allontanò la bustina e masticò un altro paio di patatine.

“Non so, ci devo riflettere. Non mi dispiacerebbe farmi l’amante” lo stuzzicò.

Skrull Steve si piegò e gli avvicinò le labbra all’orecchio, chiedendogli con voce roca:

“Vorresti stare con ben due Steve in contemporanea?”.

Tony lo allontanò, la bustina scricchiolò.

“Magari preferisco lui a te” disse Stark, e socchiuse gli occhi. “Anche se…  Fammi indovinare. L’essere ‘così attivo’ viene dalla tua vera identità”.

Skrull Steve gli sfilò il sacchetto di patatine dalle mani e lo posò su un tavolo.

< La mia vita è iniziata con te. Tutto il resto l’ho cancellato. Voglio solo poter vedere il tuo viso, il tuo vero sorriso, ogni giorno. Mi sentivo vivo fianco a fianco con te in quel sottomarino quando abbiamo combattuto Teschio Rosso. Mi sono sentito al settimo cielo quando, tenendomi per mano, mi hai detto che credevi in me. Eravamo come un sol uomo a combattere contro Ultron e non c’era altro per me.

Voglio solo sostenerti e cancellare gli errori che tuo padre ha fatto, anche creando quel rottame, considerandolo migliore di te> pensò.

“Ti ho già detto che puoi chiamarmi Steve. Per me è quella l’unica identità che conta” disse secco.

Tony gli posò la guancia sul petto e inspirò il suo odore, rabbrividendo di piacere.

“Sai, non mi dispiacerebbe essere preso dal tuo lato verde. Sarebbe come avere un Hulk personale” ammise.

Steve Skrull gli accarezzò le guance e gli posò un bacio sulla fronte.

“Tony, sei sempre il solito” mormorò.

< Sei un’opera d’arte vivente. Passerei tutta la vita a disegnarti e so che non riuscirei a renderti giustizia.

Il mio destino è in te, nel tuo respiro. Nessuno può amarti più di me, nessuno può conoscerti più di me, neanche il vero Rogers > pensò.

“Sarebbe un triangolo perfetto. Tu sopra, Cap sotto, ed io a godermela al centro” disse Tony. Gli avvolse il collo massicciò con le braccia e gli sorrise.

“Ho il terribile sentore che Rogers sarebbe anche d’accordo” mormorò Skrull Steve, passandosi la mano sul viso e sospirando pesantemente.

“Facciamo un patto. Io vi permetto di rimandare indietro il capitanino, ma tu, in cambio, non ti lamenterai più quando parlerò dello scudo intorno al mondo” propose Stark.

Steve Skrull lo sollevò, prendendolo in braccio.

“Stark, te l’ho detto, sarebbe un mondo freddo” disse.

Tony assottigliò gli occhi e gli chiese con tono serio: “Vuoi che io sia il capo, oppure no?”.

“Ecco, se ti decidi, ti lascerò fare ciò che vorrai” cedette l’altro. Gli sorrise.

Tony ghignò. “Dobbiamo fermare Thanos prima che diventi una minaccia. Approfittiamo della presenza di quella ‘lucciola’” sussurrò.

“Non ti sta proprio simpatica Capitan Marvel, vero?” domandò il Capitano.

“Lei è l’unico Capitano che non voglio in mezzo ai piedi. Ha un rapporto fin troppo stretto con il ‘mio’ Skrull” disse Stark. Gli mordicchiò l’orecchio, mentre l’altro andava a sedersi su una brandina, abbandonata tra dei rottami in un angolo del laboratorio.

Skrull Steve roteò gli occhi e se lo fece sedere sulle gambe.

< Farò tutto quello che vuoi, perché solo con te mi sento vivo > pensò.

  
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