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Autore: ghostmaker    24/05/2019    0 recensioni
A.D. 2538, la guerra è finita da qualche mese, l’Impero Kilrathi e la Repubblica Autonoma hanno ampliato i loro domini ai danni degli sconfitti. La Federazione Terrestre, non coinvolta nella guerra, si prepara ugualmente alla possibile invasione da parte dell’Impero, riorganizza le proprie forze armate e da inizio a nuove missioni segrete per cercare più informazioni possibili.
Prima serie - https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3828029&i=1
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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5° capitolo – Il ritorno del Re



L’urlo della Dea si propagò in quasi tutto l’universo tranne che sulla Base Luna, dove solo Betta ne aveva subito l’effetto. Il medico, Fabian Franco, raggiunse la sala comando e vide la ragazza appoggiata al suo sedile, immobile, gli occhi fissi che guardavano verso l’esterno della base e con la bocca spalancata, come se fosse stata lei a urlare.
Istanti prima la battaglia nello spazio vicino alla Luna era al culmine. Thomen, il traditore, stava per disintegrare l’Arcadia e tutti i suoi occupanti e invece fu l’astronave repubblicana a esplodere, in conseguenza alle interferenze magnetiche propagatesi improvvisamente. Thomen era riuscito a fuggire dalle fiamme che sconquassavano la sua astronave, mentre l’equipaggio dell'Arcadia, oramai pronto alla morte, rimase attonito davanti a quella scena apocalittica.
Solo qualche ora più tardi Betta si ristabilì dalla catatonia. «Non so cosa dire dottore, ho avuto come la sensazione che qualcosa entrasse nel mio cervello ma in modo amorevole e che una forma di vita abbia voluto utilizzare il mio corpo per uno scopo importante e, da quel momento, non ricordo altro».
Douglas, tenendole la mano, disse: «L'importante mia cara ragazza è che tu stia bene e quando ti sentirai in grado di riprendere il tuo posto basterà dirlo al dottore e ti accoglieremo in sala comando con gioia».

Su Urano la distorsione spaziale aveva spazzato via molte delle astronavi repubblicane così Sukrit e Kaplan sfruttarono quest’occasione insperata per lasciare il pianeta dirigendosi verso il loro vero obiettivo: Nettuno.

Su Mercurio, dopo l’urlo, ogni installazione predisposta per la conversione della luce solare in energia termica esplose e Hiei, in preda al panico, si mise in contatto con il Primo Ministro Repubblicano. «Manola… aiutatemi! Sono stato un console fedele… aiutatemi vi prego... la luce ci sta raggiungendo... sento delle voci... no... lasciatemi... troppo calore…»

Nella sala attigua a dove Kherkan era preda del dolore, Manola cercava di avere altre informazioni da Hiei ma tutto taceva. Anche lei si preoccupò al punto da comunicare un ordine all’apparenza insensato. «Messaggio a tutte le astronavi in territori ostili; cessate le operazioni di guerra e tornate sui pianeti della repubblica, ogni altra missione deve cessare immediatamente.»
«Ministro, non abbiamo più comunicazioni dai pianeti repubblicani, sembrano spariti in un buco nero» disse Lesnar.
«Anche le mie astronavi non hanno più segnali dalla patria e il ponte di collegamento con Mercurio si è interrotto. Ho mandato una spedizione in avanscoperta e l’ultimo rapporto che ho ricevuto da loro diceva che sul pianeta stava bruciato tutto» disse allarmato Jakall.
Manola ascoltò con crescente preoccupazione le rivelazioni dei ministri e decise di sfruttare il momento per lasciare Saturno così ordinò ai suoi attendenti: «Preparate subito la mia astronave e se e quando l’imperatore dovesse destarsi e chiedesse di me, ditegli che ho deciso di fare un’ispezione a sorpresa agli equipaggi della mia flotta per testare che l’efficienza non sia diminuita durante quest’attesa in orbita.»

Kherkan all’improvviso smise di gridare ma era ancora scosso. «Quella voce, lei si è destata e Noi siamo in pericolo» poi rivolgendo lo sguardo verso Lia disse: «Anche tu l'hai sentita vero? Inutile mentirmi, ti si legge negli occhi che quella strega ti ha dato pace e speranza. Scopriamo subito se il sorriso che hai sulle labbra ti rimarrà anche adesso!»
L’imperatore fece un cenno con la mano e un pretoriano mise delle manette ai polsi della regina. «Chiudila nella roccaforte, voglio che non veda nessuno e non parli con nessuno fino a quando lo deciderò io» ordinò Kherkan.
Il pretoriano portò via la Regina che non oppose resistenza e Kherkan attivò una comunicazione attraverso il monitor. «Cain, porta tutti i mezzi d'assalto su Iceworld e contattami quando sarete giunti sul pianeta. In quel momento ti fornirò gli ordini.»
Uno degli attendenti di Manola si avvicinò all’imperatore e gli raccontò la falsa motivazione della partenza del Primo Ministro Repubblicano. Kherkan non disse niente ma il suo sguardo non prometteva niente di buono.

Angler aveva completato la sua missione senza essere riuscito a estrarre dal ghiaccio il corpo della Dea, ma stava portando con sé l’uomo che aveva trovato sul pianeta ghiacciato prima di vedere la Dea Mickie. Il Priore ottenne il permesso di atterrare su Plutone e insieme all’uomo, che indossava una tunica da sacerdote, furono portati nella sala conferenza, dove Redward li accolse.«Priore Angler, anche io come tutti gli altri adepti del Primo Sole ho sentitolo l'urlo della Dea. Lei è viva?»
«Purtroppo no, il suo corpo giace nei ghiacci di Iceworld, però il suo spirito vive e si è manifestato in una giovane donna che ho conosciuto sulla Terra.»
«Questo non è un posto sicuro per lei Priore, mi hanno comunicato che le astronavi di Cain sosteranno su Plutone prima di andare a Iceworld» disse preoccupato Redward. «Questo significa che Kherkan sapeva che nei ghiacci era sepolta la Dea!»
L’uomo che seguiva Angler fece un gesto di stizza all’affermazione del Priore e Redward chiese per la prima volta allo sconosciuto: «Chi siete voi?».
L’uomo abbassò il cappuccio svelando il suo volto e Redward rimase sorpreso nello scoprire chi si celasse sotto quella veste.

Superato il pericolo, i militari presenti sulla Base Luna si ritrovarono nel centro ricreativo nel quale erano presenti anche i pirati dell’Arcadia. Questo incontro scaldò subito gli animi.
«Appena vedete una donna, esce il vostro essere pirati» stava urlando Durin mentre il suo avversario, Hartigan, rispondeva a tono. «Cosa avresti da dire sui pirati? Se rimarrete vivi, lo dovrete soltanto a noi. La signorina Martina è una bella donna e se ci sta, a te non deve importare.»
Dalle parole alla rissa passò un istante. Da una parte i ragazzi della flotta terrestre e dall'altra l'equipaggio dell'Arcadia mentre, la persona contesa, sbuffava nel vedere degli uomini fare a cazzotti senza neanche aver chiesto a lei cosa volesse.
La scienziata, raggiunto il limite di sopportazione, urlò: «Fatela finita tutti! Avete gli ormoni in esplosione? Vediamo se con una doccia gelata vi calmate tutti» poi, con un semplice gesto, fece scattare l’allarme antincendio che attivandosi riverso litri di acqua su tutte le persone presenti nella sala. D’incanto, tutti smisero di prendersi a pugni e iniziarono a ridere tra loro come se niente fosse successo. Purtroppo per loro l’attivazione dell’allarme aveva attirato l’attenzione di Douglas che mostrò, sul grande monitor della sala, il suo viso per nulla contento. «Quando avrete smesso di farvi la doccia vi voglio TUTTI alle vostre postazioni. E quando dico TUTTI intendo proprio TUTTI compreso l'equipaggio dell'Arcadia che si deve recare immediatamente nella zona manutenzione dei mezzi d'attacco per riceve i loro ordini.»
Douglas, nella sala comando, spense il monitor, guardò un soldato fermatosi ad ascoltare e disse ridendo: «Beata gioventù. Anch’io mi sarei fatto la doccia con loro.»

Il gruppo di ribelli Sayan guidato dal Duca Sukrit e dal console Kaplan, a bordo di due astronavi, si stava dirigendo verso Nettuno quando si ritrovarono alle costole le astronavi imperiali di Sarto. Ancora una volta i Sayan si trovavano in difficoltà per la disparità di forze ma questa volta non c’erano vie di scampo. Sukrit non ebbe esitazioni del comunicare la sua scelta. «Fedele popolo Sayan, non siamo in grado di vincere questa guerra, ma vinceremo la battaglia portando con noi tutte le astronavi del gerarca imperiale. Preparate la Weapon X recuperata su Urano!»
Sarto si apprestava a infliggere il colpo finale ai nemici quando apparve una navetta della Federazione e da essa giunse a tutti la voce di Angler. «Gerarca, abbandoni la battaglia o morirà.»
Sarto rise rispondendo: «Ah, è lei Priore. Non crederà di impressionarmi con le sue previsioni del futuro, anzi, le chiedo di togliersi dai piedi se non vuole fare la stessa fine di quei cani Sayan.»
L’uomo che indossava ancora il cappuccio rispose a Sarto: «Dovresti ascoltare le parole di un uomo di fede come Angler!»
La voce dell'uomo fu sentita anche sulle astronavi Sayan, dove i due comandanti gridarono all’unisono: «Il principe Ilian!»
Il principe, ancora vivo, spinse un bottone sul pannello di comando della navetta attivando un dispositivo che Williamson aveva fatto montare sulla navetta affidata ad Angler. Due cannoncini con la potenza a “onde moventi” spararono una serie di colpi contro l’ammiraglia imperiale comandata da Sarto che esplose in pochi istanti mentre il resto delle astronavi imperiali fuggì dopo aver visto la potenza di fuoco della navetta della Federazione Terrestre.

Nel frattempo sulla Terra era giunta una navetta proveniente da Base Luna e i suoi occupanti, Hogan e Andrew erano stati portati dal presidente.
Andrew andò subito il punto. «Le ho portato un messaggio da un mondo lontano.»
Williamson lesse il messaggio consegnato da Andrew e poi informò sia il pirata sia Hogan del contenuto.
«Re Geno ci ha annunciato il suo ritorno nell’Universo visibile per adempiere alle scritture sacre del suo popolo. Nello specifico i testi sacri dicono che la Dea Solare parlerà a tutti e che il Re tornerà per riprendere tutti i suoi figli e tutte le cose create.»

La battaglia nei pressi della Base Luna era stata un successo ma Douglas sapeva che bisognava tenere alta la tensione così organizzò un’esercitazione generale.
Il Freedom Fly testava il volo radente e l’attacco diretto utilizzando dei missili di superficie per abbattere alcuni ostacoli. Durin aveva il pieno controllo del mezzo, con il nuovissimo tipo di radar Solomon individuava i bersagli nascosti che poi Brawler abbatteva senza difficoltà.
In un'altra zona era impegnato il Freedom Car nei test di movimento accelerato con contrattacco verso bersagli mobili e, anche qui, tutto procedette nei modi prestabiliti grazie alle manovre di Fabrix e alla continua calibrazione del motore, eseguite in modo manuale da Billy.
Douglas osservava le azioni dei suoi uomini con crescente soddisfazione quando Betta lo distolse dai suoi pensieri.«Comandante, c’è un messaggio criptato in arrivo dalla Terra . Non posso crederci. Ci confermano che le rocce uscite nelle ultime ore dal “Varco Beronz”, dopo attente analisi, sono ammassi espulsi dall’esplosione di tutti e tre i pianeti della Repubblica Autonoma. Inoltre le rilevazioni a lungo raggio hanno consentito di scoprire che su Mercurio è avvenuta un’enorme catastrofe e che ora il pianeta appare completamente arso dal calore solare, sul quale appaiono anche migliaia crateri causati da più esplosioni.»
Douglas si rivolse a Martina, presente in sala comando. «Signorina Dubois, sta leggendo i dati, cosa ne ricava lei?»
«In base hai dati che hanno analizzato al centro scientifico sulla Terra sono d’accordo sulle valutazioni espresse e, personalmente, non ho la minima idea di cosa possa essere successo in quelle zone.»
Douglas pensò alle vite umane scomparse ma allo steso tempo, da soldato, pensò alla situazione critica in cui era sprofondata la Repubblica; fatto che dava un grosso vantaggio per la forze della Federazione Terrestre impegnate nella guerra.

Nel frattempo, nell’hangar principale della base, un piccolo gruppetto di persone si era riunito davanti alle astronavi. Schyry disse: «Sentite gente, io mi sto stufando qui, perché non rubiamo qualche mezzo e ce ne andiamo?»
«Bella idea, e voi tre che fate?» rispose Hartigan guardando gli altri compari.
«Io mi trovo bene qui, là fuori ci potrebbero essere le truppe nemiche pronte a colpirci al minimo movimento. Non ci sono luoghi tranquilli per noi» disse Ubri.
El Barbo annuì. «Anch’io preferisco starmene qui e protetto dalla flotta della Federazione» e poi, guardandosi attorno, disse: «tu Ubas... Ubas?»
Ubas, senza ascoltare la discussione degli altri, si era diretto verso un mezzo Federale e con crescente impazienza lo mise in moto. Si trattava di una stranissima e piccola astronave da battaglia. Ubas scese dal mezzo e raggiunse i compagni indicando loro la sua scelta e questi lo seguirono senza fiatare. L’astronave sfrecciò via dall’hangar senza richiedere permesso e, naturalmente, nel centro di comando si accorse di tutto.
Betta aprì la comunicazione. «Freedom Shuttle... Freedom Shuttle... Non avete ricevuto ordine di uscire, rientrate immediatamente alla Base Luna.
«Bellezza, siamo stufi di farvi da camerieri, torniamo a vagabondare nello spazio perché noi siamo Pirati!» urlò Hartigan come risposta.
«Betta, attiva dalla tua postazione il codice Transformer» ordinò Douglas con molta calma.
La ragazza inserì nel computer una sequenza numerica quindi schiacciò il pulsante azzurro posto alla sua destra e improvvisamente il Freedom Shuttle si trasformò da astronave a robot da combattimento, attivò i retrorazzi tornando da solo sulla Luna per poi fermarsi in posizione d’attesa davanti alla Base Luna. Gli occupanti, senza sapere come comportarsi, rimasero fermi ai loro posti sapendo che sarebbero stati arrestati per il furto.
Douglas, pur mostrando calma, era preoccupato che qualcuno avesse potuto vedere questa novità in azione prima di un combattimento.

Nello stesso istante, su Marte, il nuovo ministro della repubblica Thomen parlava con un essere a lui sconosciuto.
«Chi siete? State invadendo lo spazio repubblicano di Marte.»
«Mordor è qui per riprendersi ciò che è suo» rispose Re Geno.



THE END???










N.d.A.
Con questo capitolo si chiude la seconda serie di “Universal Wars”. A fine maggio inizierò a pubblicare la terza serie formata da tre puntate.





Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
  
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