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Autore: mari05    26/05/2019    1 recensioni
llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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X era proprio lì, davanti a l*i. Indossava la stessa felpa con cui l’aveva vist* la mattina prima di salire sul bus, i capelli scombinati dopo una giornata pesante e le scarpe sporche di fango per la lunga camminata che aveva intrapreso per arrivare fin laggiù, dove nessuno poteva vederl*. Era venut* apposta per il suo compleanno, e il modo in cui era vestit* nascondeva in realtà quanto fosse preoccupat* e in ansia. Reggeva tra le mani, le quali compievano ogni tanto degli spasmi dovuti al troppo caffè, una scatolina azzurra sul cui coperchio era attaccato un fiocchetto verde scuro che si fondeva con le fronde degli alberi appena rinati dopo l’inverno. Muoveva un piede su e giù, al ritmo ultra velocizzato dei suoi battiti, e ogni tanto volgeva il capo verso la luna mentre cercava di far affiorare dalla mente il discorso che si era preparat* prima di venire. «Buon compleanno» disse mentre Y si avvicinava lentamente, il pollice che accarezzava il palmo della mano sinistra e le dita di quella destra che si contorcevano. Portava una maglia blu scuro abbinata ad un paio di pantaloni neri le cui tasche erano piene dei fazzoletti che aveva usato prima di venire lì, quando in preda ad un attacco di panico aveva cominciato a piangere e a voler rimandare l’appuntamento. Quando le mani non erano impegnate nelle loro strambe acrobazie, si passava le lunghe dita tra i capelli scompigliati, imitando ciò che avrebbe voluto fare alla persona che si trovava dinanzi a l*i. «Grazie» la parola uscì appena, soffocata dal suo repentino chiudere le labbra. Perché avrebbe dovuto ringraziarl*? Per aver*** ricordato che oggi era il suo compleanno? X sorrise e si avvicinò. Protese le mani, ancora tremanti, verso di l*i, e *** porse la scatolina come se stesse passando*** una patata bollente. «Ti ho fatto un regalo» disse tra i denti. Y l* guardò sorpreso. Posò gli occhi sulla scatolina, e, in preda all’imbarazzo, la afferrò. Era leggera, come se dentro non ci fosse niente, eppure, quando l’aprì, la confezione che apparentemente sembrava vuota rivelò un oggetto luccicante, come fa una conchiglia costretta a cedere la sua perla. Nella scatolina c’era un ciondolo a forma di stella decorato con finti cristalli che brillavano sotto la luce della luna. X guardava regalo con le sopracciglia aggrottate, curios* di sapere se potesse piacer***; Y spostò lo sguardo da quello splendido ciondolo alla persona che *** si trovava davanti, e per la prima volta constatò quanto poco meritasse quei lineamenti perfetti, quel sorriso nervoso e quelle sopracciglia congiunte dal troppo pensare. «Veramente, veramente non dovevi» disse mentre le labbra si tendevano in un sorriso che scopriva una schiera di denti che aspettavano solo di poter uscire. «Non è nulla davvero» mormorò X, la mano che pian piano si congiungeva a quella di Y, le dita che si intrecciavano, i loro sguardi che si univano, i colori dei loro occhi che si mescolavano.
   
 
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