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Autore: Kuri Assai    27/05/2019    1 recensioni
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sul treno una ragazza stava guardando fuori dal finestrino, ammirando le distese verdi che si perdevano a vista d'occhio, quando la chiamarono.

-Scusi, vorrei il biglietto.

Era una voce leggera e quasi timida, sussurrata sotto voce, come per timore di disturbare.
La ragazza che stava ancora guardando il panorama, scosse la mano come per mandare via quel disturbatore dalla voce leggera.

-Ehm, guardi che mi serve il biglietto.

La ragazza non voleva proprio distogliere lo sguardo, pensava fosse una di quelle che elemosinavano, cosi ignorò la persona, come se non avesse detto nulla.

-Davvero, non vorrei disturbare, ma sono il controllore e vorrei vedere il biglietto.

Disse cosi quella voce leggera, sorprendendo non poco la ragazza, che finalmente distolse lo sguardo dal finestrino, posandolo su quella figura...

-Ma sei una ragazza!

-Già, ma sono anche un controllore.

La passeggera fissava quel controllore, che aveva forse la sua stessa età, passandolo ai raggi.

Bassina, la giacca da controllore le andava larga, mani piccole e sottili, che tenevano il cellulare con cui verificava i biglietti, un paio di pantaloni stile militare le fasciavano le gambe, e un paio di anfibi lunghi fino a sopra la caviglia.

-Hai finito di passarmi ai raggi? Ormai ho perso il conto di quante volte abbia cercato di chiederti il biglietto!

Sbottò la voce, la ragazza controllore stava per perdere la pazienza.

La ragazza sussultò e si tastò velocemente le tasche, guardando nella borsa, e anche sotto le gambe, ma non riusciva a trovare da nessuna quel biglietto.

-Ehm.. non lo trovo...

-Lo sai che sei in una brutta situazione?

-Ma io l'avevo fatto! E l'avevo messo... Aspetta!

La ragazza alzò l'indice, in segno di aspettare, si alzò in piedi, salì sopra il sedile, raggiungendo la sua piccola valigia che aveva posato sulla grata sopra la testa. E un grido di soddisfazione si propagò per il vagone, facendo voltare tutti gli altri passeggeri verso le due ragazze.

Il controllore ragazza aveva il viso contratto in un cipiglio di disappunto.

-Eccolo qua! Oh, non mi sembri felice...

-Sei matta?! Non solo disturbi tutti gli altri, hai mancato di rispetto a un controllore, mi hai fatto perdere tempo e per giunta sali sopra il sedile davanti a me??

-Ehm... eccolo qua...

La passeggera sussurrò sottovoce, non voleva far arrabbiare il controllore, ma era rimasta sorpresa dal fatto che una sua (forse) coetanea lavorasse lì. E soprattutto dal fatto che fosse carina.

"Beh, carina, nonostante la giacca le andasse enorme, e si fosse vestita quasi da militare... eppure le donano"

Stava pensando questo la passeggera mentre aspettava che la ragazza/controllore finisse di verificare il biglietto al cellulare. 

-Bene, buon viaggio.

Le restituì il biglietto, e senza dire più nient'altro si girò e continuò la sua ronda.

La passeggera rimase imbambolata lì in piedi, con il biglietto in mano. E si decise.

-Aspetta!

 

 

Un anno dopo

Due ragazze si stavano tenendo la mano, sedute sui sedili in treno, in viaggio verso montagna, per una vacanza stile campo estivo. Avevano deciso di festeggiare il loro anniversario lì, prendendo il treno, per un motivo preciso.

-Amore, ti ricordi quando ci siamo conosciute in treno?

-Ah si... Mi ricordo più che altro una ragazza che combinava guai... non voleva darmi il biglietto, per non parlare del fatto che era salita sul sedile, una ragazza terribile insomma.

E le lanciò uno sguardo divertito, era passato un anno preciso da quando si erano incontrate sul treno, una che lavorava come controllore, l'altra che era una semplice passeggera. 

L'ex controllore (si, non lo era più, aveva deciso di lasciarlo, per poter aprire una libreria nel suo paese, che non ne aveva, insieme alla sua compagna, molte cose erano cambiate in neanche un anno) guardò negli occhi la sua ragazza, il suo amore, tese una mano verso il suo viso, incastrando le dita nei capelli morbidi, e si avvicinò lentamente, fino a sfiorare leggermente le labbra dell'altra con le proprie, per poi approfondirle.

Dopo un po' si staccarono senza fiato, sorridendosi. I loro sguardi erano quelli di due innamorate. 

Era stato un incontro casuale, su un treno fra tanti, eppure quello cambiò le loro vite, stravolgendole.

-Ti amo.

Un sussurro, due parole, mille promesse.

   
 
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