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Autore: Hotaru_Tomoe    27/05/2019    1 recensioni
Nell'episodio 1x03 c'è una scena bellissima dove Shcherbina e Legasov aspettano di essere ricevuti da Gorbacev, e Shcherbina dice a Legasov: "sistemati la cravatta".
Una favolosa artista ha disegnato una meravigliosa fanart, e io ci ho scritto una flashfic.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Boris Shcherbina, Valery Legasov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flashfic ispirata da questa meravigliosa fanart.

FIX YOUR TIE

"È ancora storta."
"Cosa?"
"La cravatta."
"Oh, io... hm..."
"Non importa, alzati."
"Non sono abituato a portarla," spiega Valery, "in laboratorio non serve."
"Si nota," borbotta Boris nel suo solito tono brusco, poi però solleva delicatamente il colletto della camicia di Valery e raddrizza il nastro di seta.
Le sue mani sono grandi, sicure e calde.
Valery è come una lepre abbagliata dai fari di un'auto, il suo cuore galoppa nel petto, ma respira a malapena mentre Boris sistema il disastro che ha fatto con la cravatta.
L'unica cosa di cui è fortemente consapevole, è che è arrossito in maniera indecente, e si sta maledicendo per questo, perché è un uomo adulto, non una ragazzina.
Eppure...
Ma cosa penserà Boris di lui?
Trova il coraggio di alzare gli occhi, ma Boris è tranquillo, per nulla turbato mentre finisce di sistemargli la cravatta.
Non l'ha notato?
No, è impossibile. Come i minatori, Boris vede ogni cosa. E di sicuro le nocche appoggiate al suo sterno stanno sentendo quanto forte batte il suo cuore.
Quindi, forse... a Boris sta bene?
Valery desidera ardentemente essere in un altro luogo, in altro tempo, addirittura, dove quella domanda potrebbe lasciare le sue labbra senza vergogna né conseguenze.
"Ecco, adesso è a posto."
"Io... ah... ti ringrazio."
Le mani di Boris restano un istante sulla sua giacca, poi scivolano via.
"Valery?"
"S-sì?"
Boris occhieggia le guardie armate lungo il corridoio e abbassa la voce: "So che non sopporti questi formalismi, ma per gli uomini in quella stanza sono importanti. Se vuoi che ti stiano a sentire, devi parlare la loro lingua, e quella lingua passa anche attraverso un completo ordinato."
"Capisco... grazie, Boris."
Non ne aveva idea. Non sa nulla di come funzioni la politica nel suo Paese, ma ora è un po' meno spaventato di quando è entrato in quella stanza la prima volta, perché adesso non è più solo.

   
 
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