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Autore: _Atlas_    30/05/2019    3 recensioni
A volte non serviva a niente rifugiarsi in laboratorio, i pensieri si aggrovigliavano tra loro negandogli la lucidità e l'ansia prendeva a tormentarlo senza lasciargli scampo.
A volte, da solo, pensava di non farcela.

Raccolta incentrata su alcuni temi importanti della vita di Tony Stark, con la presenza di personaggi fondamentali per il suo percorso.
[Dal post-Iron Man 3 ad Avengers: Endgame]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Demons'
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7.

Space Dementia






Il silenzio sulla Benatar lo stava portando inesorabilmente verso la pazzia.
Lo costringeva a pensare, a riflettere, a immaginare soluzioni che non sarebbe mai stato in grado di trovare e che in ogni caso lo avrebbero condotto verso una realtà con cui non era pronto a misurarsi.
Ma quando provava a frenare i suoi pensieri, percepiva l'ondata di panico generarsi dalle pareti del suo stomaco e risalire verso il petto, opprimendogli i polmoni già a corto di ossigeno; così si obbligava a restare lucido e a ingannare un tempo che sembrava immobile, irreale, quasi inesistente. Poco importava che lui e l'aliena blu fossero alla deriva nello spazio, a corto di viveri e di acqua, apparentemente senza possibilità di salvezza; finchè ci sarebbe stato un qui e ora in cui pensare e cercare soluzioni, aveva il diritto di non arrendersi.
A volte, però, immerso in quell'oscurità inospitale, si sentiva soffocare e la testa prendeva a vorticargli senza sosta, riportando in superficie tutto ciò che lo aveva condotto lì, tra i resti di qualche stella estinta e i giochi di colore delle nebulose.
Pensava a Peter, a quell'abbraccio colmo di paura che si era tramutato in cenere sotto il suo tocco, al vuoto terribile che lo aveva inglobato subito dopo, quando aveva capito che avevano perso.
Pensava a Pepper, alla promessa che le aveva rivolto un attimo prima di vanificarla per l'ennesima volta, con ancora la speranza di potersela cavare e di tornare da lei e di poterla rivedere ancora e di poter realizzare con lei quel futuro che aveva sognato.
E pensava che adesso non aveva neanche la certezza che fosse ancora in quel mondo, ferma e con lo sguardo lucido mentre sperava e aspettava un suo ritorno, anche ora che era così lontano da casa.

Pensava a quello e pensava a migliaia di altre cose, finchè le palpebre calavano pesanti suoi suoi occhi stanchi, immergendolo in una notte che non avrebbe visto l'alba.







NdA
Hello! :D
Mi accingo ad aggiornare questa raccolta seguendo la scia di Endgame, per una volta senza lanciare maledizioni ai Russo :')
Sì, Tony è di nuovo solo soletto e sì, ho preferito non approfondire troppo i suoi pensieri, in realtà per una questione che è strettamente legata al titolo (che sì, è anche una canzone dei Muse) e, al riguardo, vi riporto le parole di un articolo che mi ha aiutato a comprenderlo meglio: «"Space Dementia" è il termine con cui la NASA definisce il forte senso di alienazione, isolamento e insignificanza che provano gli astronauti lasciati nello spazio per un lungo periodo di tempo quando ripensano alla Terra [...]».
Tenendo conto di ciò, mi sembrava inopportuno far ragionare più lucidamente Tony, considerando che comunque resta sulla Benatar per quasi un mese.
Anyway, spero che questo azzardo sia comunque stato di vostro gradimento :D

Un saluto e ci ribecchiamo al prossimo aggiornamento, che dovrebbe anche essere l'ultimo di questa raccolta (salvo qualche illuminazione improvvisa :P)

_Atlas_
   
 
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