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Autore: Adho_Bri    31/05/2019    16 recensioni
[Storia Interattiva a cura di _Bri_ e AdhoMu. Iscrizioni chiuse] SOSPESA
A.A.A. GIOCATORI CERCASI!
A te, baldo giovine o donzella, che hai sempre sognato di unirti alla tua squadra e difendere i colori della tua Casa, di volare insieme a Harry Potter e di sbaragliare Draco Malfoy (o viceversa) e, soprattutto, di lavorare fianco a fianco con i quattro migliori Capitani di sempre: fatti avanti senza più esitare, le selezioni sono aperte!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Maghi fanfiction interattive, Marcus Flint, Oliver Wood/Baston, Roger Davies
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Bolidi d’ottone e manici di scopa
 
 
 
Residenza Greengrass, 25 Agosto 1993
 
Lo sfarfallare delle ali di quel vecchio gufo malconcio, il suo olezzo raccapricciante ed il suo sguardo imbrunito, la disgustavano. Daphne Greengrass si trovò costretta ad abbandonare la quotidiana pratica della strigliatura della sua fluente chioma color del grano, per recuperare il rotolino di pergamena che quell’uccellaccio aveva evidente urgenza di consegnarle. “Di certo non è roba per me!”, pensò tra uno sbuffo e l’altro mentre lanciava lo sguardo cristallino sul nome del destinatario impresso sulla ceralacca che fungeva da collante. Figurarsi se uno qualsiasi dei suoi amici le avrebbe mai spedito qualcosa con quello che aveva tutta l’aria di essere un gufo in fin di vita. E infatti sbuffò ancor più sonoramente, quando lesse il nome della sorella maggiore.
 
- Astoria! Dove diavolo sei finita?!- gridò lei dall’uscio della sua camera da letto, - Non sono mica la tua postina, io!-
 
Mani sporche di marmellata, sguardo appannato dal sonno, crocchia in testa neanche fosse la signora delle pulizie di quel sudicio Paiolo Magico, ecco spuntare Astoria sulla rampa delle scale la quale, biascicando qualcosa simile ad un buongiorno, afferrò la pergamena senza curarsi di macchiarla con la marmellata con cui, con ogni evidenza, si stava facendo il bagno fino a poco prima. Daphne seguiva i movimenti dell’altra con sincero attonimento, incapace di credere che la sorella fosse realmente imparentata con lei. “Impossibile, devono averla adottata”, valutò mentre spiava le parole pulite che si spiegavano sulla pergamena. Astoria parve svegliarsi d’improvviso, inarcò di molto un sopracciglio scuro e poi scoppiò a ridere.
 
- Perché hai ricevuto una lettera da Flint?!- chiese, pettegola, Daphne: - Che c’è, non uscirai mica con il Capitano!-
 
- Fossi matta!- riuscì a rispondere Astoria, fra un risolino e l’altro. In realtà le era difficile credere a quanto stesse leggendo e non poté impedirsi di immaginare la faccia contrita dal dolore di Marcus Flint, mentre si trovava costretto a scriverle quella missiva:
 
Astoria.
Mi trovo costretto, con grande rammarico, a chiedere il tuo supporto; purtroppo qualche giorno fa ho ricevuto una spiacevole notizia, che ha mandato all’aria i miei grandi progetti per la formazione della squadra, in vista dell’inizio del campionato scolastico. Quel vecchio rincoglionito di Albus Silente ha tenuto ad informarmi che, da questo anno accademico, ogni squadra di Hogwarts sarà obbligata ad aggiungere nella propria formazione almeno tre streghe; ‘pari opportunità’ la chiama; ‘Serpeverde è l’unica squadra composta da soli maghi, confido nel suo intelletto e ripongo in lei la mia fiducia, sicuro che provvederà a porre rimedio a questo squilibrio’. Ti rendi conto?! Si fottessero le pari opportunità! Questo avrei voluto rispondere! Mi chiedo come possano permettere che quel pezzo d’antiquariato ricopra ancora il ruolo di Preside di Hogwarts!
Purtroppo mi è stato fatto capire che se non avessi acconsentito a questa assurda rivoluzione, il ruolo di Capitano sarebbe passato a qualcun altro. Mi chiedo dove andremo a finire di questo passo.
Avrai quindi compreso il motivo per cui mi sto rivolgendo a te: ti ho vista ‘provare’ a giocare a questo nobile sport e devo ammettere che, seppur tu sia una femmina, non te la cavi poi così male. Ti chiedo quindi di ricoprire uno dei posti vacanti da Cacciatore, nella speranza che un’epidemia di spruzzolosi colga i giocatori avversari, così che non dovremo arrancare per aspirare alla vittoria.
Che Salazar il magnifico ce la mandi buona.
 
Marcus Flint, Capitano in carica della squadra di Serpeverde.
 
 
- Non avrai mica intenzione di entrare in squadra?! -
 
La minore tallonò Astoria la quale, ancora stordita dal sonno e dalla colazione interrotta sul più bello, arrancava verso il bagno.
 
- Certo che sì, - argomentò la moretta, - Finalmente le acque si stanno smuovendo e il pensiero sessista e retrogrado che permea la nostra casa sta lasciando il posto all’evoluzione ed io ho tutta l’intenzione di prendere parte a questo sacrosanto cambiamento. -
 
Un gorgoglio di disappunto fuoriuscì dalle labbra tirate di Daphne; sconfitta dall’idea che la sorella avesse del tutto perso la ragione, la strega tentò di farla ragionare, mentre teneva i palmi delle mani piantati sul legno della porta del bagno, per evitare che l’altra gliela sbattesse in faccia. Se quella fosse realmente entrata nella squadra era più che certa che i suoi compagni l’avrebbero presa in giro vita natural durante. Cosa avrebbero detto? E specialmente che figuraccia avrebbe fatto con Draco il quale, oltre ad essere il Cercatore della squadra, era anche del suo stesso anno? Daphne non avrebbe permesso di essere messa alla berlina dal rampollo di casa Malfoy per tutto l’anno a venire, mai e poi mai.
 
- Non puoi farlo! Quello è uno sport da maschi! Ci pensi al fango che ti rovinerà i capelli? Ai lividi che ricopriranno? Agli insulti che ti beccherai?! - e mentre Astoria riuscì in definitiva a chiudere la porta, Daphne strinse i pugni e stridulò: - E a quell’orrenda divisa che ti farà sembrare una magazziniera della Gringott?! Non puoi farlo! Rovinerai la nostra reputazione! Astoria! Non ignorarmi! Astoria! 
 
All’interno del bagno, Astoria Greengrass sospirò sollevata; il lungo indice dall’unghia corta premette il tastino rosso posto di fianco allo specchio, che nell’immediato lanciò un confortevole incantesimo antirumore. Le urla di Daphne s’assopirono, fino a sostituirsi con l’inno delle Holyhead Harpies, che cantava di lotta e rivoluzione.
Avrebbe accettato con gioia il posto in squadra e avrebbe fatto in modo che alla sorella minore non venisse un colpo apoplettico. O almeno ci avrebbe provato.
 
 
Espresso di Hogwarts, 1°settembre 1993
 
Il treno sferragliava allegramente alla volta di Hogwarts.
Al di fuori dei finestrini il paesaggio sfilava rapido, in una vorticosa sequenza di fotogrammi disordinati ma, senz’ombra di dubbio, di grande bellezza; eppure, il ragazzo che occupava lo scompartimento non sembrava dimostrare il minimo interesse nei confronti né delle risorse naturali, né dei radi insediamenti antropici.
- Pluffe. Bolidi. Boccino. Scopa. Fischietto. Timer. Tre ricambi di divise da allenamento. Tre ricambi di divise da gioco. Gomitiere. Ginocchiere. Guanti. Casco. E soprattutto – concluse soddisfatto al termine dell’ennesima, spasmodica verifica del contenuto del suo baule – lavagnetta levitante con gesso magico pro-tattica e anti-spionaggio. Benissimo.
Un discreto picchiettare sulla porta dello scompartimento lo indusse ad alzare il capo. Al di là del vetro, una ragazza bionda piuttosto alta ed un ragazzino occhialuto gli rivolsero un cenno.
- Entrate, entrate! – li invitò lui, facendo loro segno di avvicinarsi.
La porta si aprì e i due si introdussero velocemente in cabina.
- G’day, Ollie – salutò allegramente la ragazza, facendo levitare via un set di manutenzione da uno dei sedili.
 
- Ciao, Alicia. Come va il jet-lag?
 
- Oh, tutto sotto controllo. Sono arrivata l’altro ieri da Brisbane.
 
- Brava. Vi voglio in formissima, lo sai – approvò il ragazzo, facendo ‘sì’ con la testa. – E tu, Harry, come te la passi? Ti sei allenato per bene?
 
Il ragazzino rantolò un timido “ciaoolivermmmhcosicosì”, sforzandosi di non pensare alla reazione del Capitano in caso fosse venuto a sapere che, in realtà, prima suo zio Vernon gli aveva categoricamente vietato l’accesso agli oggetti magici per tutto luglio e poi, dopo che se n’era andato da Privet Drive a bordo del Notettempo, era stato troppo impegnato a girovagare per Diagon Alley e a divertirsi come un matto per dedicarsi ad uno straccio di allenamento.
 
- Eccellente.
 
Oliver si rilassò impercettibilmente e accostò la schiena allo schienale della poltrona. In quella Uluru, l’ornitorinco domestico di Alicia, ne approfittò per scalargli il polpaccio e posizionarsi sulle sue ginocchia in attesa di una sacrosanta grattata al pancino. Il ragazzo non si fece affatto pregare; nel frattempo, parlava a raffica e si dilungava in descrizioni mirabolanti di come quell’anno, con la composizione che si ritrovavano, la squadra di Grifondoro avrebbe fatto il c*** a tutti aggiudicandosi la Coppa (con chissà quante giornate di anticipo) e il titolo di migliori giocatori un match sì e l’altro pure.
Dopo un paio di minuti di intensa attività ugnhio-falangiale, però, Oliver tacque improvvisamente.
 
- Strano – osservò, vagamente insospettito. – Gli altri sono in ritardo.
 
Alicia e Harry si scambiarono uno sguardo allarmato, immediatamente seguito da un veloce ma eloquente dialogo portato avanti a colpi di mimica facciale.
“Glielo dici tu?”
“Ma neanche per idea!”
Eddai Harry!”
“NO!”
La ragazza trasse un profondo respiro, rassegnata. Poi, dopo essersi tricotillata a lungo le punte un po’sfilacciate dei lunghi capelli biondi, prese coraggiosamente la parola.
 
- In realtà – pigolò, in tono appena appena percettibile. – Gli altri, forse, non ci sono.
 
Poco ci mancò che Oliver s’ingozzasse con la sua stessa saliva; si tirò su di scatto e annaspò sulla poltrona, in una pioggia infelice di ornitorinchi e materiale quiddistico.
 
- Co... Cosa?! – ruggì. – O ci sono o non ci sono. Non possono forse esserci.
 
Conscia del fatto che, peggio di così, le cose non sarebbero potute andare, Alicia vuotò il sacco.
 
- Hanno avuto dei problemi.
 
- Che genere di problemi?
 
- Beh. Angelina si è fratturata il femore al campeggio estivo delle Harpies Junior, e non sa ancora se i Medimaghi le permetteranno di giocare.
 
- Oh, per Godric.
 
- Sì. E come ricorderai i gemelli Weasley, nella scorsa stagione, hanno accumulato la bellezza di trentasei giornate di sospensione per gioco falloso – proseguì Alicia, leggermente più sicura di sé. – Per cui non sappiamo ancora se la McGranitt riuscirà a convincere Silente a concedere loro il condono...
 
- Oh, accipicchia.
 
- Esatto. E poi... eh. E poi – la ragazza non sapeva più da che parte guardare.
 
- E poi...?
 
- E poi, beh. Katie...
 
Gli occhi di Oliver luccicarono per un secondo, invitandola tacitamente a proseguire.
 
- Katie si è trovata molto bene a Chicago, quest’estate – concluse Alicia con un filo di voce. – E... ecco, potrebbe aver deciso di rimanere negli States per un anno di interscambio.
 
- MA PORCA DI QUELLA MORGANA SGUALDRINISSIMA!
 
Harry si guardava intorno impaurito mentre, dall’altra parte dello scompartimento, Oliver faceva il diavolo a quattro, evidentemente combattuto se strepitare di più per il fatto di ritrovarsi con la squadra decimata o per il fatto che la ragazza che gli piaciucchiava avrebbe forse dato forfait per un intero anno scolastico (e di Campionato, per Godric Santissimo!).
Alicia, rannicchiata sul suo sedile di ciniglia polverosa, osservava la scena senza accennare reazioni.
 
- Ehm... Oliver – azzardò allora il ragazzino, facendo appello a tutto il suo coraggio da degno Grifondoro.
 
- CHE C’È?
 
- Beh... vedendola dalla giusta prospettiva...
 
Oliver grugnì un qualcosa di vagamente simile a “ma fammi il piacere, porcadiquellamandragola”.
 
- Ma sì... – insistette Harry, nel suo tono più convincente. – Ci sono ragazzi e ragazze molto bravi nella nostra Casa e poi, se ci pensi bene, c’è gente messa peggio di noi.
 
- Ne dubito.
 
- Ah, davvero? E come credi l’abbia presa, quel simpaticone, di Flint, la storia delle Pari Opportunità?
 
 
Sala Comune di Tassorosso, 1°settembre 1993
 
La luce dorata di fine pomeriggio che filtrava attraverso i finestroni inondava la Sala gremita e investiva le maioliche gialle e nere che incorniciavano il caminetto, facendole brillare. Le pareti di mattoncini rossi a vista, parimenti, s’illuminavano di riflessi caldi e accoglienti.
“I riflessi di Casa” pensò il ragazzo, facendosi strada fra gli studenti che affollavano la Sala e tendendo il collo in cerca di qualcuno.
“Eccola là”.
Una ragazza bionda, piuttosto mingherlina e dall’aria serissima, sedeva composta a un tavolino posizionato proprio accanto ad una delle grandi finestre che davano sul Lago Nero; sembrava piuttosto occupata, osservò lui con un sorriso, a studiare le variopinte specie vegetali che crescevano in uno dei grandi vasi di coccio allineati sotto i finestroni.
Il giovane avanzò a fatica, schivando una mezza dozzina di studenti più giovani che vociavano concitati e fermandosi pazientemente a rispondere agli abbordaggi di mezza Sala Comune.
 
- Ehilá, Diggoy! - (i più)
- Ciao Ceddy! - (le ragazze, piuttosto cinguettose)
- Complimenti per la promozione, vecchio mio! - (i compagni di dormitorio)
- E allora Cedric; la vinciamo ‘sta Coppa, quest’anno? – (gli alunni anziani)
 
Lui, molto gentilmente, ricambiò sguardi, sorrisi, abbracci e saluti finché, finalmente, non raggiunse la persona che cercava.
 
- Dottoressa McAvoy, i miei ossequi a Vossia.
 
Lei si girò e lo mise lentamente a fuoco.
- Ced! – lo salutò poi, alzandosi in piedi per abbracciarlo affettuosamente. – Come andiamo?
 
- Non male – ridacchiò lui, ricambiando la stretta. – Cosa stavi facendo?
 
- Oh, sai com’è – rispose lei, facendo ondeggiare il capo. – La Sprite si è davvero superata con le piante, quest’anno.
 
- Ingredienti ambiti per i tuoi amati pastrugli?
 
- Ah, ah.    Ripetilo davanti a Piton, se ne hai il coraggio.
 
Una terza voce si aggiunse alla conversazione.
- Perché cavolo devi citare quel tipo fin da subito, Heidi?!
 
I due ragazzi si affrettarono a dare il benvenuto al nuovo arrivato, un ragazzo biondo di media statura e dalle movenze eleganti come quelle di un aristocratico.
 
- Salve a te, Principe.
 
- Come butta, Finch?
 
- È sempre un piacere vedervi – rispose l’interpellato, che rispondeva all’ampolloso nome di Justin Finch-Fletchley. – Heidi. Capitano.
 
- La parola “cavolo” in bocca a te mi ha sconvolta  - esclamò Heidi, facendo tanto d’occhi.
 
- Ah, sapete com’è – replicò lui, tirandosi indietro i capelli con un gesto misurato – quest’estate ho fatto un po’ il ribelle.
 
- Ah, immagino – rise lei, socchiudendo gli occhi – hai scambiato il golf per il crochet, suppongo.
 
- Si dice “cricket”, ignorantella purosangue.
 
Lei non se la prese assolutamente; con un sorriso e un accenno di riverenza, si riaccomodò sulla seggiola.
 
- Bando alle ciance, ragazzi – esordì a quel punto Cedric, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un pezzo di pergamena tutto sgualcito. – Urge fare il punto della situazione.
 
- “Urge” – commentò Justin, sinceramente impressionato. – Bel termine.
 
- Quali nuove, Ced? – volle subito sapere Heidi.
 
- Prima di tutto la lettera di Silente sulle Pari Opportunità. Ve ne ho parlato via gufo giorni fa, ricordate?
 
Justin e Heidi diedero un’alzata di spalle curiosamente sincronizzata.
 
- No problem su questi lidi – sentenziò la ragazza. – Da noi le streghe sono sempre state più che ben accette...
 
- ...ma non tanto quanto lo saranno dai Corvonero – spettegolò Justin, abbassando la voce in modo cospiratorio per sparlare un po’del nuovo Capitano della squadra blu-ramata. – Ho come il sospetto che Davies accetterà solo fanciulle, alle selezioni...
 
- Beh – ammise Cedric, stringendo le labbra – c’è da dire che parte già col piede giusto...
 
- Lasciamo perdere – tagliò corto Heidi, astenendosi dal dargli del babbeo imbambolato. – Proseguiamo.
 
- Oh, sì.
Il novello Capitano dei Tassorosso tossicchiò compìto e si ricompose alla svelta.
 
- Abbiamo ben quattro posti da assegnare – disse poi, aggrottando la fronte. – Mi chiedo proprio se riusciremo a trovare le persone adatte.
 
Heidi sorrise agitando la bacchetta nell’aria, come a rimestare in un calderone immaginario.
 
- Oh, vedrai. Sarà più facile del previsto.
 
- In che senso?
 
- Nel senso che, quando li vedremo all’opera, sapremo subito che sono loro.
 
- E come fai a dirlo? – chiese Justin, scettico.- Ti vuoi portare dietro la Cooman alle selezioni?
 
La ragazza lo ignorò.
 
- Una buona squadra è frutto dell’assemblaggio dei giocatori giusti, così come una buona pozione è il risultato dell’unione degli ingredienti più adatti. Non c’è margine di errore: è un processo scientifico.
 
I due compagni la guardarono scoraggiati.
 
- Ancora con questa storia? Che palle!
 
- Piantala, Justin!
 
 
Sala Comune di Corvonero, 1° Settembre 1993
 
Hogwarts. Confortevole nido, sempre pronta a coccolarti come un genitore apprensivo, ritrovo prosperoso di amicizie indissolubili, bandiera della più ammiccante popolazione di streghe in erba.
Roger Davies affondò sulla poltrona di appagante e confortevole tessuto blu, gettando con speranza uno sguardo al cielo stellato che ricopriva la volta della sua Sala Comune. Un altro anno, il quinto per lui, stava per avere inizio ed il Capitano corvonero aveva tutta l’intenzione di viverselo al meglio; aveva grandi progetti per il suo futuro prossimo e sulla sua lista svettavano il Quidditch e le effusioni più passionali, parimenti. Certo, doveva ancora risolvere un piccolo problemino che aveva per troppo tempo ignorato e che in quel momento giaceva ai suoi piedi, sprizzando borbottii ribollenti rabbia. Con la coda dell’occhio Roger sbirciò la piccola montagna di strillettere che tremavano di disappunto; durante l’estate appena trascorsa il bel Capitano si era recato, come ogni anno, nella sua residenza in Uruguay per raggiungere la famiglia materna. Nelle tiepide serate invernali, tra un fumante bicchiere di mate e l’altro e  con la bocca piena di alfajores,  si era ritrovato a cedere allo charme di Paloma Flores Maldonado, Lomita per i più intimi; sfoderate la sua armi vincenti, ovvero l’innata simpatia, il sorriso perlato e il fascino figlio delle sue origini miste, Roger ci aveva messo una frazione di secondo a conquistare la bella Lomita e con lei aveva condiviso piacevolmente il tempo per ben due mesi. Nonostante non fosse affatto d’accordo con quella visione, il corvonero arrivò a supporre che Elliott Johansson (compagno di casa nonché grande amico) ci avesse visto lungo quando, in una lettera inviatagli in Luglio, lo aveva consigliato di andarci cauto con la strega, visto che per ovvie ragioni logistiche, fatto ritorno ad Hogwarts, non l’avrebbe più rivista. La placidità propria dell’animo di Roger lo aveva però portato a soprassedere sulle ammonizioni moraliste del suo amico un po’ toccatello, limitandosi a non avvisare Lomita del suo imminente ritorno in Inghilterra. Risultato? Quella pila di strillettere che scalpitavano al suo fianco.
 
- Roger! Ma che fine avevi fatto? Ti abbiamo cercato ovunque! -
 
Gli occhi di Roger intercettarono la ragazza da poco entrata nella Sala Comune, con il volto dipinto dell’espressione di chi è davvero felice di incontrare qualcuno.
 
- Signorina Chang, non ci si rivolge al Capitano in questo modo, potrebbe essere esclusa dalla squadra.
 
- Non dire sciocchezze, Davies! - pigolò la deliziosa biondina al fianco di Cho.
 
- Lisetta Lisetta, m’è mancata la tua vocetta. - Canticchiò Roger regalando poi a Lisa Turpin uno dei suoi sorrisi migliori. A Roger erano mancate le ragazze che usava corteggiare (e che ricambiavano con entusiasmo), ma poteva affermare che fossero le sue amicizie ad essergli mancate in maggior misura. Lisa Turpin e Cho Chang rientravano sicuramente fra queste, oltre ad essere degne compagne di squadra; anche se quando le due cominciavano a parlare a fiume sovrapponendo le due voci l’una sull’altra, come stavano facendo in quel momento, il capitano corvonero sentiva puntuale il mal di testa raggiungerlo.
 
- Dobbiamo parlare della nuova formazione, dobbiamo occuparci delle selezioni!
 
- Hai già qualche nome in mente? Perché io voglio proporre…
 
- E se quest’anno decidessimo di tirare a sorte?
 
- Lisa, questa è un’idea davvero stupida!
 
- E per quanto riguarda la mascotte?! Hagrid mi ha detto che il povero Genny ha avuto un brutto male…tutto spennato l’ha trovato, sembrava un pollo più che un corvo!-
 
Gli occhi di cioccolato fuso passavano dall’una all’altra; si trovò nell’impossibilità di ribattere, vista la rapidità inumana con la quale le due proponevano questioni più o meno spinose. E mentre con gesto di estremo coraggio Roger alzava la mano per intervenire e le due si zittivano di botto per dedicargli attenzione, un frastuono assordante rimbombò per la Sala Comune:
 
BOLUDO!
 
HIJO DE LA P**A MADRE QUE TE PARIÓ!
 
CHINGATE, CABEZA DE CHOTO!
 
Chiunque fosse presente nella Sala Comune smise all’istante di fare quello che stava facendo, per voltarsi in muta contemplazione nella direzione da cui provenivano quelle urla assordanti. Era successo che con la rottura della prima strillettera, che evidentemente per troppo tempo era rimasta sigillata, tutte le altre si erano aperte: tipica reazione a catena del vaso di Pandora troppo pieno. Così le offese di Lomita non solo arrivarono forti e chiare alle orecchie di Roger, ma anche a tutti gli altri. Fortunatamente il fuoco di paglia si spense nel giro di un minuto scarso e le lettere finirono per accartocciarsi e crollare a terra.
Cho e Lisa si scambiarono un lungo sguardo terrorizzato, prima di tornare a guardare il Capitano rimasto, per tutto il tempo, con la mano alzata per chiedere la parola.
 
- Roger… - Sussurrò dopo un po’ Cho, imbarazzata come se quei coloriti epiteti (e ne era sicura, Cho, che ingiurie e male parole erano nascoste nella voce spagnola) fossero stati diretti a lei - C…cosa volevi…cosa volevi dirci? -
 
Lentamente Roger, apparentemente affatto toccato dall’increscioso incidente, abbassò il braccio e con gli occhi di tutti puntati addosso, si espose in un ampio sorriso prima di rispondere:
 
- Quest’anno vorrei selezionare una rossa. -
 
- Una… rossa? - chiese confusa Lisa.
 
- Già, - Roger indicò Lisa – Tu sei bionda, - poi Cho – lei mora…se troviamo una bella rossetta sareste le mie Roger’s Angels! -
 
 


 
Salve a tutti cari lettori. Come avrete intuito dal nickname e dalla presentazione del nostro profilo, a proporvi questa interattiva siamo in 2: AdhoMu e _Bri_ hanno unito le idee, le passioni comuni e le forze e questa interattiva ne è il risultato. Per chi ci conosce (o anche per chi seguisse anche solo una di noi), sarà già a conoscenza della passione che ambedue nutriamo per i personaggi secondari della saga; per questo motivo ci è venuto in mente di attuare questo progetto: l’anno scolastico ha inizio e tanti posti nelle squadre di Quidditch sono rimasti vuoti. Se siete giunti fin qui e avete intenzione di partecipare a questa interattiva non possiamo che esserne liete, quindi fatevi avanti senza imbarazzo!
Ma ora un pochino di noiose regolette che aiuteranno noi e voi a barcamenarvi in questa esperienza.
L’intenzione è coprire un anno di campionato fino ad arrivare a scoprire quali fra le quattro squadre si aggiudicherà la coppa. Ma state tranquilli, non parleremo solo di Quidditch: fra un colpo di pluffa e l’altro ci saranno capitoli in cui verranno sviluppati intrighi e misfatti paralleli al mero sport.
Volendo dare respiro a quei personaggi che sono stati poco ispezionati o addirittura solo citati, vi chiediamo di costruire degli oc basandovi su personaggi esistenti nella saga. Avrete la possibilità di scegliere chi vorrete, fatta eccezione per Hermione, Ron, Ginny, Luna e Neville (di fatto primo e secondo trio protagonista) e quelli già diplomati (Charlie Weasley va bene? No. Tonks? Nemmeno. Un malandrino? Men che meno!). Per il resto avrete carta bianca; l’unico consiglio che ci sentiamo di darvi è che più i personaggi saranno sconosciuti a noi tutti, maggiore sarà la possibilità per voi di costruirne il carattere ed il background; non per questo escluderemo a priori un “Seamus Finnigan”, ma i personaggi maggiormente caratterizzati nella saga potrebbero essere, per voi, più difficili da manipolare a vostro piacimento (Angelina, Katie, Fred e George sono disponibili? Certo! Occhio però, anche di loro ne sappiamo parecchio!).
Un altro piccolo appunto è il seguente: come avrete notato abbiamo modificato l’età di alcuni personaggi; ad esempio Astoria Greengrass (anche se di lei non si sa nulla, se non che sposerà Draco Malfoy), in questa storia è più grande di Daphne, la quale frequenta lo stesso anno di Draco e Harry. Anche Justin e Lisa hanno guadagnato qualche anno. Nulla impedisce a voi di fare la stessa cosa, su questo siamo flessibili (ovviamente rimaniamo sempre nell’ambito degli studenti che frequentano o hanno frequentato Hogwarts durante l’anno del Prigioniero di Azkaban, o anche più giovani, ma modificando a piacimento la loro età.)
E ancora: abbiamo cambiato il ruolo di Cho, in modo da lasciare libero almeno un posto da Cercatore.
Ci siete? Benissimo! A seguire il regolamento vero e proprio e la scheda da compilare.
 
 
 
Posti disponibili per la selezione:
 
Corvonero
 
  • Battitore
  • Battitore
  • Cercatore
  • Portiere
 
 
Grifondoro
 
  • Battitore
  • Battitore
  • Cacciatore
  • Cacciatore
 
 
Serpeverde
 
  • Cacciatore
  • Battitore
  • Battitore
  • Portiere
 
 Tassorosso
 
  • Battitore
  • Cacciatore
  • Cacciatore
  • Portiere
 
 
 
- Avete tempo fino al 16 Giugno alle ore 21:00 per inviarci le schede, ragion per cui lavorateci quanto volete, sperando ovviamente che non ci arrivino tutte il 15 alle 20:00 :)
 
- Accetteremo un massimo di 12 personaggi.
 
- Potete proporci un massimo di 2 oc, l’importante è che siano di sesso e case differenti e che specifichiate quale ruolo andrebbero a coprire nella squadra (e, ovviamente, di quale casa).
 
- Dovete prenotarvi con una vera recensione al capitolo; inoltre vi preghiamo di inviare le schede dei vostri oc solo dopo aver ricevuto il nostro ok, ovviamente per messaggio privato (“Scheda TaldeiTali per Bolidi d’ottone e manici di scopa”).
 
- Fatevi vivi, rispondete alle domande che vi porremo, partecipate con costanza. Questa è un’interattiva, di conseguenza se viene a mancare l’interazione se ne perde il senso. Se sparirete per tre capitoli di fila (specialmente se non risponderete alle domande), il vostro oc verrà subito rimpiazzato con un altro giocatore.
 
- Non accettiamo Mary Sue e Gary Stu. Lo si specifica ogni volta, ma pensateci bene quando costruirete le schede, perché al vago sentore di una Mary o un Gary cestineremo subito la scheda. Quindi NO ai “superintelligentissimi superbellissimi supercarismatici superperfetti e chi più ne ha, più ne metta. In buona sostanza non accetteremo personaggi dalle doti clamorose; ricordate che i ragazzi, per essere ammessi nelle rispettive squadre, devono aver dimostrato di essere molto bravi nel volo: un eccesso di abilità in mille altri campi suonerebbe quantomeno inverosimile.
 
- Sono ammessi solo e soltanto personaggi già esistenti nella saga, anche solo nominati: stupiteci!
 
- Non sono accettate categorie speciali (veela, vampiri, licantropi etc…), solo COMUNI maghi adolescenti.
 
 
 
A seguire la scheda da compilare.
 
 
Nome e Cognome:
 
Soprannome:

Luogo e data di nascita (i personaggi devono frequentare obbligatoriamente il V, VI o VII anno):
 
Casa di appartenenza:
 
Aspetto fisico (dettagliato, compresi segni particolari):

Prestavolto (deve essere necessariamente un personaggio reale):

Carattere:

Pregi e difetti:

Background del personaggio (specialmente legato al Quidditch: quando ha imparato a volare? Come? Chi glielo ha insegnato? Ecc…):
 
Famiglia e rapporto con essa:

Patronus (solo per i maggiorenni):
 
Che cosa sarebbe disposto/a a fare pur di entrare in squadra?
 
Che cosa sarebbe disposto/a a fare pur di vincere una partita o aggiudicarsi il titolo?
 
Sarebbe disposto/a a tradire la squadra per interesse personale? Se sì, per cosa?
 
Ruolo in campo:
 
Aspirerebbe al ruolo di vice capitano?:
 
Modello di scopa su cui ha imparato a volare:
 
Modello di scopa attuale:
 
Squadra del cuore:
 
Squadra detestata:
 
Idolo del Quidditch:
 
Mossa segreta:
 
Mascotte:
 
Oggetto portafortuna:
 
Rituale prima di entrare in campo:

Idea di orientamento sessuale (vista la giovane età):

Molliccio (spiegarne il motivo):

Amortentia:

Ricordo felice:

Amicizie/ inimicizie:


Amore ( Nel caso sia già fidanzato, specificare il carattere del fidanzato/a):
 
Dopo la scuola aspira al Quidditch professionale o ha altri interessi?:
 
Altri interessi e abilità che potrebbe usare a suo vantaggio in campo o in altre questioni relative al Quidditch (esempio: è bravo in incantesimi e potrebbe usare un incantesimo per…):


Vi lasciamo con le figurine dei membri già presenti in squadra. Quali saranno le prossime?


   
 
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