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Autore: __Lily    31/05/2019    1 recensioni
Lya è un angelo, ma non il comune angelo.
Appartiene al clan dei bianchi e il suo compito è proteggere le persone che le vengono affidate. Tutto cambierà per lei quando si mostrerà al suo protetto: Alexander.
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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3.

 

 

 

 

Qualcuno bussò alla porta della sua casa riscuotendola dal passato, dai ricordi che serbava con amore e gelosia, i ricordi di Alex.
  Lya scostò le coperte e scese dal divano, ancora una volta la sua mente l’aveva riportata indietro nel tempo, un tempo felice, un tempo in cui ancora era un angelo bianco, un tempo in cui Alex era con lei, un tempo di amore.
  «Lya, apri» disse una voce femminile.
  Ma Lya rimase a fissare quella porta, indecisa su cosa fare.
  Da quando era stata privata delle sue ali e della possibilità di proteggere le persone, si era chiusa in se stessa e aveva rifiutato ogni tipo di aiuto, ma qualcuno, una persona speciale per lei non se ne era andata.
  Marie era rimasta.
  Nonostante i suoi sforzi, quella giovane e bellissima ragazza era morta tragicamente cinque anni dopo il suo intervento, Lya non aveva potuto fare nulla per salvarla ma non era quella la ragione per cui aveva perso le sue ali.
  «Dobbiamo fare così tutte le volte? Aprimi ti prego.»
  Alla fine si fece forza e aprì la porta, trovandosi difronte la sua migliore amica.
  «Marie, come mi hai trovata?» chiese.
  «Sono un angelo Lya, dovresti sapere come si trovano le persone.»
  «Un tempo forse» rispose tristemente, «entra.»
  Marie entrò in casa, posò la busta che teneva in mano sul piccolo tavolo della sua cucina e poi la raggiunse.
  «Lya…»
  «Sto bene» risposi.
  «No, non è vero e non mentirmi sai che riconosco bene le bugie.»
  «Cosa vuoi che ti dica Marie?!» urlò alzandosi dal letto.
  Marie si avvicinò a lei, la abbracciò e la tenne stretta contro il suo petto, era caldo e profumato e le lacrime caddero sulla sua maglietta bagnandola.
  «Devi smetterla di punirti in questo modo» sussurrò lei, accarezzandole i capelli.
  Restarono in quel modo per un po’, poi preparò del tè e prese dei biscotti.
  «Perché non si riprendono questo?» disse Lya indicando il suo corpo ormai stanco e quasi scheletrico.
  «Perché nonostante tutto sei un angelo, e hai fatto del bene.»
  «Io ho fallito come angelo.»
  «E hai pagato per il tuo errore, è giunto il momento di riprenderti le tue ali.»
  «No! Io non le voglio! Non voglio tornare a essere un angelo, non voglio un altro protetto!»
  «Lya, è il momento di andare avanti, sono passati così tanti anni, Giacomo mi ha chiesto…»
  «Ti ha mandata Giacomo?»
  «Sarei venuta lo stesso, come ho sempre fatto, però si, Giacomo mi ha chiesto di parlarti.»
  «Che cosa vuole?» chiese con voce tremante, una parte di lei avrebbe voluto che si prendessero una volta per tutte la sua vita, quel limbo era peggio della morte vivere sapendo di aver fallito, vivere sapendo il male che avevo causato ad Alex.
  Il tè si mosse un po’ dentro la tazza scura che le ricorda Damian e la sua promesso alla fine mantenuta.
  «Il consiglio ha deciso.»
  «Cosa?» domandò guardandola con gli occhi gonfi di lacrime.
  «Devi riprendere il tuo posto Lya.»
  «No.»
  «Ti prego.»
  «Marie, io non posso!»
  «Si! Lya, tu mi hai aiutata quando non lo credevo possibile, quando stavo per cedere la mia vita e diventare una dei neri, mi ha salvata mostrandoti a me quando non avresti dovuto. Il consiglio sa quanto tu sia speciale e sei stata perdonata. Torna con me» disse, poi le  prese la mano e la strinse tra le sue.
  Lya guardò fuori dalla finestra, faceva freddo, le foglie erano cadute al suolo formando un tappeto colorato.
  «Speravo che il consiglio mettesse fine a tutto questo.»
  «Devi lottare e se non vuoi farlo per te stessa, allora, ti supplico, fallo per me. Per me e per tutte le persone che aiuterai con la tua luce.»
  «Io non aiuterò più nessuno Marie» disse, lasciò la tazza sopra al tavolo e si alzò, si osservò a torno, osservò la piccola casa in cui si era nascosta da qualche anno.
  «Alexander non vorrebbe che tu rinunciassi a ciò che sei.»
  «Il mio Alexander non esiste più» rispose, gli occhi che bruciavano, strinse i pugni e si maledisse ancora una volta.
  «No, non esiste più, ma una parte di lui vivrà sempre in te. Era un ragazzo buono Lya, era generoso e gentile. Cosa ti direbbe se fosse qui?»
  «Ma non c’è! Lui non c’è Marie!» urlò, voltandosi di scatto verso di lei.
«Lya…»
  «Ed è solo colpa mia. Ho fallito.»
  «Tu non hai fallito, tu… Lya, è ora di tornare. Ti prego.»
  «No, io non sono posso più proteggere nessuno Marie, non dopo Alex.»

  
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