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Autore: Horians    02/06/2019    1 recensioni
Akashi Seijuro, lo studente più promettente dell'Accademia, la scuola per Esper ed alchemisti del Nuovo Impero. All'età di 17 anni finalmente riceve la possibilità di formare un contratto con un Supporter essendo un'eccellenza anche nell'arte alchemica ed è qui che comincerà la sua lunga strada verso la convivenza, l'incompresione e l'accettazione del suo partner, portando alla rivalutazione dei suo valori e della sua testardaggine. Ma Kuroko nasconde un segreto e non sembra avere nessuna intenzione di rivelarlo...
AKAKURO
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Seijuro Akashi, Tetsuya Kuroko
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Il primo respiro di Kuroko fu doloroso. I polmoni irrigiditi si espansero. Gli arti e le palpebre erano intorbidite. Quando riuscì a focalizzare il soffitto della sala, sentì gli occhi pizzicare e inumidirsi per la variazione di temperatura a cui era sottoposto.

Fece una serie di piccoli respiri cercando di sciogliere tutti i cristallini di ghiaccio che sentiva ancora nella sia via respiratoria.

Era stato risvegliato. Ancora una volta.

Chiuse gli occhi stancamente consapevole. Sapeva bene che fingere di dormire non era un buon metodo di affrontare la situazione, ma sapeva anche come sarebbe finito questa volta. Come tutte le altre volte. 

Kuroko sentì una gola schiarirsi. Aprì gli occhi e puntò le orbite chiare su dove proveniva il rumore fastidioso. 

-Kuroko Tetsuya. Matricola: 0131. Confermi?-

Kuroko annuì lievemente.

-Akashi Seijuro.- disse una voce alla sua sinistra, nonostante fosse meno profondo rispetto a quello dell’uomo che l’aveva appena interpellato, era molto più autoritario e intrigante.

Kuroko si girò con curiosità. A differenza della sua stazza, la sua aura era così opprimente, che il Supporter dovette costringersi per non distogliere lo sguardo e mostrare segni di debolezza.

Nessuno sembrava voler romper il silenzio che si era creato, per cui il Custode si intromise -Dobbiamo compilare alcuni moduli, spedirlo per una visita completa all’infermeria e poi potrete trattare con calma del vostro contratto.- disse sbrigativo -Prego, seguitemi.-

 

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Akashi arrivò all’infermeria finendo le infinite pratiche di registrazione del nuovo Supporter in circolazione. Vide che per l’ora tarda che si era fatta quasi tutti i medici e infermieri erano probabilmente andati alla mensa lasciando due addetti per le emergenze.

Quasi tutti i letti erano vuoti, tranne tre quattro studenti appisolati qua e là con qualche malore lieve.

Trovò il suo Supporter seduto su un lettino in fondo alla stanza che osservava fuori dalla grande vetrata mentre dondolava distrattamente le gambe. Si avvicinò in silenzio e si prese qualche minuto per osservarlo meglio.

Era veramente esile. Indossava la semplice tunica bianca dell’infermeria, alla quale poteva benissimo fare concorrenza su chi fosse più bianco.

-Dovresti mangiare o non avrai nemmeno la forza di uscire da questa stanza.- disse il rosso notando il vassoio intoccato poggiato sul comodino vicino al letto.

Quando Kuroko si voltò provò un certo piacere vedendo la sorpresa passare sul volto del Supporter per poi tornare imperscrutabile.

-Non ho bisogno di un peso. Mangia.- il suo tono era come sempre un comando.

Kuroko lo fissò per un istante e tornò ad ignorarlo osservando i gruppetti di studenti in divisa che passavano per il giardino sottostante.

Akashi alzò un sopracciglio perplesso. Il suo Supporter aveva appena ignorato un suo ordine? Interessante ma seccante.

Fece un giro al lato del letto e si posizionò davanti al ragazzo, prese la forchetta e inforcò una fetta di carne. Ridusse ancora di più lo spazio che li separava, poggiando la mano sul letto, al fianco del Supporter.

-Forza di ahh...- disse divertito vedendo l’occhiata ammonitorio lanciato dal giovane -Credevo che volessi essere imboccato.- continuò con una leggera nota canzonatoria.

Il Supporter cercò di allontanarsi, invano. Akashi continuava ad accorciare le distanze, finché non si trovò quasi all’altro bordo del letto con il rosso che lo sovrastava e la maledetta forchetta ancora vicino alla sua bocca.

-Posso mangiare da solo.- si arrese Kuroko.

-Allora non sei muto.- punzecchiò il rosso scendendo elegantemente dal letto. Osservò divertito come il Supporter si risistemasse seduto sul letto con un broncio adorabile in volto.

Gli avvicinò la forchetta aspettando pazientemente l’azzurrino, che dopo aver osservato dubbioso il pezzetto di carne, prese la posata e con circospezione lo portò alla bocca.

Akashi spostò il divanetto delle visite che era lì vicino, davanti al letto del paziente prevedendo che ci sarebbe ancora voluto molto e studiò senza pudore ogni gesto del ragazzo, dal lento masticare al lieve rossore imbarazzato sulle guance nivee. 

-Smettila.- 

-Di fare cosa?-

-Di fissarmi. Sei inquietante.- Akashi ridacchiò. Poche persone hanno il coraggio di dirgli cose del genere così apertamente in faccia. Persino i suoi amici più stretti hanno paura ad esprimergli in faccia un qualunque opinione che possa considerarsi vagamente offensiva.

-Kuroko Testuya. Ho letto che sei stato rifiutato molte volte.- disse lui andando dritto al punto. Vide Kuroko irrigidire le spalle - O hai rifiutato molte volte i tuoi Master. Dipende dal punto di vista di chi riporta le informazioni penso.- 

Kuroko non disse niente, ma riprese a masticare lentamente al gesto ammonitorio del rosso.

-Finché adempierai ai tuoi doveri, non credo che avremo problemi. Non sei un tipo molto loquace e questo è un’ottima qualità.-

Kuroko gli lanciò un’occhiata perplesso continuando a masticare con poco gusto il boccone. 

Il rosso era un tipo strano. Generalmente pochi consideravano il suo carattere schivo una qualità e non sembrava che stesse mentendo per aggraziarlo.

Kuroko mandò giù il boccone e storse deliziosamente il naso quando sentì lo sguardo insistente del ragazzo di fronte. Si portò a forza un altra forchettata alla bocca.

Sentì l’altro schiarirsi la gola. Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi monocromatici divertiti che lo osservavano.

Corrugò la fronte per replicare quando venne interrotto dall’arrivo di un infermiera con display in mano mentre scorreva con il dito sulla pagina.

-Kuroko Tetsuya giusto?- chiese conferma controllando i dati. L’azzurrino annuì.

-Allora le sue analisi sono positive. Pressione, ematocrito, flusso sanguigno sono tutte nella norma. Per il primo periodo dopo il risveglio sconsigliamo qualunque tipo di attività pesante o stressante che le possano affaticare. Mangi equilibrato e non salti i pasti. Per sicurezza il primo mese passi settimanalmente a fare i controlli. Metta una firma così finisco le procedure di dimissione, grazie.- disse professionalmente la donna.

Kuroko prese la penna che gli stava allungando l’infermiera e fissò la linea retta della schermata luminosa. 

-C’è qualche problema?- chiese la donna dopo qualche secondo di esitazione.

Kuroko non rispose, ma rimase come paralizzato. Si mosse solo quando sentì Akashi avvicinarsi -Firmo io. E’ ancora troppo debole.- Kuroko lo fissò leggermente sorpreso ma non lo contraddisse.

-Bene....se si sente male forse sarebbe meglio rimanere per questa notte...- 

-Non c’è ne bisogno.- la interruppe il rosso -Sta bene, l’infermeria non lo mette molto a suo agio.- aggiunse con un sorriso convincente.

L’infermiera annuì e borbottò un ‘va bene, come preferite’ prima di andarsene e lasciare i due. 

Akashi aspettò che fossero di nuovo soli e tornò a fissare il suo Supporter.

-Finisci di mangiare e andiamo.-

-Non ho più fame Akashi.- rifiutò il ragazzo risoluto, incontrando i suoi occhi eterocromatici senza timore. Kuroko non era sicuro se fosse sorpresa o compiacimento ciò che vide passare sul volto del rosso, ma quando parlò di nuovo, il tono usato era molto più condiscende.

-Andiamo nel dormitorio allora, Tetsuya.- 

Tese la mano verso il Supporter aspettando che scendesse dal letto. Ma Kuroko testardamente non si sostenne all’altro e scese con calma aggrappandosi alla sponda del letto.

Akashi non si mostrò né offeso né seccato, aspettò che il ragazzo riottenesse l’equilibrio in piedi prima di dirigersi verso l’uscita.

 

 

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 Midorima fu investito da un tornato giallo mentre con il vassoio in mano mantenne miracolosamente la sua cena.

-Ne Midorimacchi, Akashicchi ha già scelto il suo Supporter? E’ un tipo interessante? L’hai visto? Ormai dovrebbe essere tornato, si presenteranno per...-

-Sei fastidioso.- lo interruppe Midorima andando a sedersi al posto libero e sistemandosi abitualmente gli occhiali in volto.

Kise mise il broncio RIPRENDENDO il posto tra i suoi compagni -Sei cattivo Midorimacchi.-

-Chiedi a Momoi è lei che ha più informazioni.-

-Ma Momoicchi non si vede da stamattina.-

-Kise-chin è rumoroso.- si lamentò un ragazzo seduto accanto al nuovo arrivo mentre si portava alla bocca un pagnotta mezza divorata.

-Ma non siete per niente curiosi?!-

-Essere curiosi degli affari di Akashi è come suicidarsi.- rispose brusco un ragazzo abbronzato seduto alla sua destra.

-Ma ottenere un Supporter è un grande evento, dovremmo festeggiare!-

-Non credo che Akashi lo apprezzerebbe.-

Kise sbuffò allungandosi sul tavolo combattuto. Era estremamente curioso della scelta del rosso, ma era anche decisamente intimorito da un capitano irritato.

-E se passassimo per caso dopo cena in camera di Akashi.-

-Fallo da solo.

-No.-

-Nooope.- risposero in coro i tre compagni, continuando a consumare la loro cena.

-Ma perché?~ Non avete altro da fare tanto.-

-Non sono uno sfaticato come te. Ho del materiale da ripassare.- rispose stizzito Midorima.

-Io ho gli allenamenti.-

-Ma li hai sempre saltati Aominecchi.-

-Tsk, ci sarà il Torne tra poco, per quanto siano seccanti gli allenamenti, devo fare presenza per poter partecipare.-

-Murasakibaracchi?- si rivolse alla fine con occhi imploranti il biondo.

-Eh~, Kise-chin, ho promesso a Muro-chin di andare ad assaggiare delle torte.

-Crudeli! Volete mandarmi al patibolo da solo!- si lamentò drammatico Kise.

-Nessuno ti costringe ad andarci.-

-Oi Kise, sta buono e domani lo vedrai.- disse alla fine Aomine esasperato prima di alzarsi e portare via il suo vassoio ormai vuoto.

-Ma io voglio vederlo adesso...-

 

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Kuroko osservò bene per tutto il tragitto dall’infermeria ai dormitori. Il pavimento freddo sotto i suoi piedi nudi, gli portarono a galla tantissimi ricordi spezzatati. Ricorda ancora molti di quei motivi a mosaico lungo le pareti del corridoio, le piastrelle fredde color grigiastro, le colonne adornate che sostengono i piani... non era cambiato molto, ma allo stesso tempo era tutto così diverso. Nuove tecnologie, nuove porte, nuove facce.

Quando, una volta arrivati nel dormitorio ed entrati nella loro stanza al terzo piano, Akashi cominciò a parlare da solo e la parete gli rispose, Kuroko quasi saltò dalla sorpresa, costringendosi a non cedere all’istinto di afferrare il vaso all’entrata.

- Sia, Accendi la luce del salotto e della cucina.-

-Accensione luci salotto e cucina confermato - rispose una voce meccanica.

-Siediti.- disse rivolto al più piccolo che era rimasto immobile all’entrata, facendo un cenno al divano. Intanto, lui entrò in cucina prendendo un barattolo con foglie di tè e mettendo a riscaldare dell’acqua. Portò poi tutto sul tavolino al centro del salotto, dove vide che il Supporter gironzolava in torno mentre osservava spaesato i mobili e aggeggi tecnologici vari.

-Siediti.- ripetè l’ordine il rosso, accomodandosi a sua volta sulla poltrona adiacente. Questa volta Kuroko obbedì andando a sistemarsi su un lato del divano nero.

-Sarò breve e chiaro Tetsuya. Non ho bisogno di persone difettive, imperfetti e che sopratutto non ascoltino i miei ordini.- disse sorseggiando il tè ancora bollente -Io sono assoluto.- marcò fissando negli occhi il giovane, che per un secondo si sentì trafitto da centinaia di piccoli aghi in testa.

-Finché farai bene il tuo compito, potrai scegliere personalmente su come investire il resto del tuo tempo libero. Ma se mi opporrai resistenza verrai punito e se mi risulterai inutile, allora non avrò nessun motivo per tenerti. Sono stato chiaro?-

Tetsuya si sentiva il viso paralizzato. Nessuno dei suoi precedenti Master gli avevano mai trasmesso tanta pressione, nonostante avessero detto o fatto cose ben peggiori. Akashi era stato anche più che giusto a scoprire subito le carte in tavolo, con le sue richieste e le sue condizioni. Quindi forse questa volta, questo contratto poteva funzionare. 

Kuroko voleva sperarci.

Annuì. 

-Chiaro.-

 

   
 
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