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Autore: amy_hime    02/06/2019    1 recensioni
Jeff sta per incontrare una persona che potrebbe cambiare la sua vita in modo radicale... una ragazza strana, che passa il suo tempo disegnando senza mai uscire di casa. Cosa potrebbe accadere?
Ambientata dopo Jeff vs Slendy
Primo capitolo pubblicato il 02/06/18 auguri Jeffrey, buon compleanno! (mi auguro che la data sia corretta ahahah)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeff the Killer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liu rilesse per la quarta volta la lettera che aveva scritto. Non gli piaceva, ma purtroppo non gli veniva in mente nulla di diverso.  Del resto, non poteva prevedere quando Sullie avrebbe nuovamente preso il controllo del suo corpo. Era meglio allontanarsi il più possibile da Evelyn e, soprattutto, da Jeff.

Tornerò. Quando sarò sicuro di non essere più un pericolo per loro, tornerò.

- Stai scappando?

Liu si voltò verso Evelyn. Non si aspettava di trovarsela davanti a notte fonda. Si sforzò di sorridere:- A quanto pare.

La ragazza indicò con il mento Jeff, addormentato sul divano:- Non la prenderà bene. Almeno, sai dove andare?

Il ragazzo scosse il capo:- No. Ho sicuramente bisogno di aiuto... Qualcosa che mi permetta di controllare Sullie. Inoltre, devo necessariamente allontanarmi da voi. Non avevo mai visto Jeffrey così felice. Qui ha una casa, può tornare umano... Non che prima non lo fosse... Ma almeno non è braccato.

- Non potrà vivere per sempre qui, lo sai. Del resto, io non ho intenzione di cacciarlo di casa, stai tranquillo.

Liu annuì, poi si voltò verso la finestra. Si passò le dita sulle bende che gli avvolgevano la mano, poi sistemò meglio lo zaino sulle spalle.

- ... Ci vediamo, Eve.

- Liu... Ripensaci. Jeff...

- Lo sto facendo per lui, Eve. Hai visto cosa stava per succedere l'altro giorno. Avrei potuto fare una strage. È una fortuna che tu sia riuscita a fermarmi.

Evelyn si morse il labbro:- È stato Sullie ad aggredirci, no?

- Non fa differenza. La mia presenza vi ha messo in pericolo. Non posso rischiare.

La ragazza esitò, poi gli porse una fotografia. Liu la riconobbe subito: era quella che si erano fatti dopo lo scampato pericolo, due giorni prima.

- Ne abbiamo fatto tre copie... Una per ciascuno. Tienila tu, questa. È tua.

Liu assentì. Piegò la foto con cura e la infilò sotto la giacca nera, poi aprì la finestra. Improvvisamente tornò sui suoi passi e abbracciò Eve, di slancio.

- Grazie. Di tutto. - sussurrò, dandole un rapido bacio sui capelli. Il ragazzo uscì dalla finestra, voltandosi solo per salutare con la mano. I suoi occhi verde smeraldo brillavano nella notte. Evelyn lo vide sparire nell'oscurità.

 

- Avresti dovuto fermarlo.

La ragazza si voltò irritata:- Cosa avrei dovuto fare? Stordirlo e sequestrarlo?

Jeff scrollò le spalle:- Non è quello che hai fatto con me? Comunque, avresti dovuto insistere di più. Gli hai soltanto regalato una fotografia, oltre a parlare di me. Era ovvio che sarebbe scappato per non mettermi in pericolo. Non hai risolto nulla.

Evelyn si spostò in modo da porre il tavolo della cucina tra loro due. Jeff era calmo, fin troppo. Il fatto che non avesse in mano il coltello e che la spalla non fosse ancora guarita non bastava a tranquillizzare la ragazza.

- Eri sveglio...

- Io non dormo. Dovresti saperlo... Io MANDO A DORMIRE! - il ragazzo si era stancato di girare intorno al tavolo. Si girò, puntando verso la porta con passo deciso.

- Jeff! Dove stai andando?

Il killer non si voltò neppure:- Vado a recuperare mio fratello, è ovvio.

Evelyn rimase folgorata.

Jeff è un pluriomicida ricercato... Se uscisse così lo arresterebbero subito!

La ragazza si gettò al suo inseguimento. Se il suo psicopatico coinquilino fosse riuscito a oltrepassare la soglia, lei non avrebbe più avuto modo di fermarlo.

-JEFF! Fermati!- urlò la ragazza afferrandolo per la manica. Il killer aveva già una mano sulla maniglia.

- Che vuoi? Lasciami in pace!

- Se la polizia dovesse trovarti... Verresti arrestato...

Jeff allontanò la mano dalla porta. Rimase qualche secondo assorto nei suoi pensieri, poi fissò Eve:- Oh, no... Non credo mi arresteranno. E sai perché?- abbassò la voce, piegandosi verso la ragazza e afferrandole il polso. Evelyn si trovò bloccata tra il muro e il corpo di Jeff.

- Jeff... Mi fai male... Per favore, lasciami...- sussurrò spaventata.

-Avanti, Eve, rispondimi... So che sei sveglia. Sai perché gli sbirri non mi arresteranno, eh?

- Perché... Li manderai a dormire?

Jeff ridacchiò:- No. Sarebbe bello, ma non ho il coltello... No, Eve, non mi arresteranno perché... Avrò un ostaggio, se dovessi venire inseguito dalla polizia. Avrò un ostaggio, Eve... Tu.

 

Evelyn fu letteralmente stordita dalla luce esterna, oltre che dall'odore dell'aria. Dopo quasi un anno, era di nuovo all'aperto. Prima di poter realizzare quanto stesse realmente accadendo, i ricordi di ciò che le era accaduto quella sera la travolsero. Quel tizio misterioso che si avvicinava, la rosa blu, i tentacoli che puntavano verso il suo collo... Evelyn barcollò un attimo, poi tutto divenne nero.

 

- Ti sei ripresa, a quanto pare.

Evelyn si guardò intorno, ancora confusa. Era in casa sua, sdraiata sul divano; quando provò ad alzarsi, la ragazza si accorse di avere mani e piedi legati. Davanti a lei, Jeff era semisdraiato sul pavimento, la schiena appoggiata al muro e il coltello nella mano.

- A quanto pare, la terapia d'urto non funziona... Dovrò riabituarti a stare all'aperto.

   
 
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