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Autore: Eurus91    03/06/2019    2 recensioni
[Young Justice]
[Young Justice] Wally e Dick stanno insieme ma, Batman/Bruce è contrario alla loro relazione. Teme che possa offuscare le capacità di giudizio di Robin e mettere in pericolo la squadra e se stesso. I due nonostante il divieto, decidono di concedersi un appuntamento, ma le cose non vanno come previsto.
Scritta per la 12DaysAfterChristmasChallenge indotta sul gruppo Hurt/Comfort Italia.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Young Justice 

Raiting: Arancione 

Tipologia: One Shot

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e la presente è stata scritta senza fini di lucro.


NoteQuesta è una fic, dedicata a SHUN DI ANDROMEDA, scritta per la #12DaysAfterChristmasChallenge indetta sul gruppo Hurt/Comfort Italia ( https://www.facebook.com/groups/534054389951425/ ) 
 

SOUVENIR
 
Quando Batman raggiunse il luogo della rapina, mai, si sarebbe immaginato di dover affrontare una situazione simile.
Balzó da un tetto, atterrando a qualche metro da una figura inginocchiata.
Non ci mise molto a riconoscere la zazzera arancione di Wally. Era inginocchiato e stringeva tra le braccia qualcosa.
«Wallace West. Cosa sta succedendo?»
«Dick. È ferito.» Sussurró. La voce tremava. Sembrava sull’orlo di una crisi isterica.
«Che stai dicendo?» Batman coprì la distanza, con due falcate. Esaminando la situazione.
«E...ehi» Sussurrò debolmente il più piccolo, vedendo la figura scura che incombeva su di lui. Dick era pallido, la fronte imperlata di sudore, il respiro corto e una macchia rossa sull’addome si stava allargando a vista d’occhio.
«Le spiegazioni le rimandiamo a dopo, Wallace.» Per fino alla mente annebbiata di Robin questa frase suonó come una minaccia.
«...ti ha» Un ansimo. «appena minacciato.» precisó Robin.
Dopo il torpore iniziale, il dolore stava diventando una costante. Sentiva lo stomaco andare a fuoco. Era un dolore che non aveva mai provato prima e di ferite lui poteva dirsi esperto.
«La stessa cosa vale per te. Fammi controllare.»
«Se sopravvivo...» precisó Dick.
«Non c’è foro d’uscita.» sentenziò Batman mentre esaminava il corpo di Dick che, ora, era scosso da leggeri brividi.
«È un buon segno?» disse speranzoso Kid Flash.
«No. Non lo è. Wallace fai pressione sulla ferita con questo...» Gli porse delle garze estratte dalla cintura che i pipistrelli erano soliti portare.
«Mi disp...mi dispiace. Avevi...avevi ragione e mi dis...dispiace.»
«Risparmia le forze, penseremo dopo alle scuse.» Dick insistette. «Non...tempo. Ne parliamo ora.»
«Non parlare.» Annuì ma il respiro si fece più lento, stava lentamente scivolando nell’incoscienza. L’uomo se n’accorse.
«Robin.» Gli prese il volto tra le mani.
«Guardami. Rimani sveglio. Puoi farlo?»
Dick aprì lentamente gli occhi, a fatica.
«Ci...ci sto provando.»
Si lamentó.
«Razza di idiota dovevi lasciare che il proiettile mi colpisse. Io guarisco in fretta. Tu rischi di morire.»
«Grazie per aver...grazie per averlo sottolineato.»
Dick sollevó appena un mano per attirare l’attenzione dell’uomo.
«Mi. Mi gira la testa.» Non si stava lamentando, era piuttosto un modo per mettere al corrente Batman delle sue condizioni.
«Lo so. Resisti, l’ambulanza sta arrivando.»
«C-cosa?» il panico si impossessó di lui. «Non voglio. Niente ospedale.»
«Non mi pare il caso di discuterne.»

L’arrivo dei paramedici, preannunciato da sirene e lampeggianti blu, gettó nel panico più assoluto Wally.
«Cosa abbiamo qui?» Chiese un paramedico dall’aspetto giovane.
«Ferita d’arma da fuoco, nessun foro d’uscita. Era cosciente fino a pochi secondi fa.» Disse Batman con tono serio, prima di sparire nell’oscurità.
Doveva cambiarsi. In quel momento a Dick serviva Bruce Wayne e non Batman.
Il paramedicó annuì, invitando Wally con tono gentile ad allontanarsi.

Si sentiva così impotente, non poteva fare altro che osservare Dick che veniva caricato su una barella, si guardó le mani sporche del suo sangue e un brivido lo scosse. Se Dick non...scosse la testa, non doveva pensare ad una cosa del genere.
I suoni gli giungevano ovattati, così come la vista era offuscata dalle lacrime. Bell’eroe che era.
«Ragazzo? Ragazzo?»
Un altro paramedico richiamó l’attenzione del velocista.
«Conosce il suo gruppo sanguigno?»
«A+» Rispose piano.
«Presto, sta perdendo troppo sangue. Diamoci una mossa.»
Un paramedico attaccó una flebo, al braccio di Dick, mentre un altro poggiava una maschera dell’ossigeno sul suo viso. Sembrava ancora più pallido o era l’impressione di Wally?
Rabbrividì.
«È soluzione fisiologica, per evitare che vada in shock.»
Il paramedico sembro rispondere ad una domanda silenziosa di Wally.
«Pressione sanguigna in calo. Non risponde al trattamento.
Chiamate l’ospedale e avvertite di preparare tutte le scorte di sangue A+ in loro possesso, saremo al Gotham General in meno di dieci minuti.»

Bruce Wayne arrivó poco dopo l’ambulanza, giusto il tempo di vederlo sparire in sala operatoria.

Quando Dick riaprì gli occhi era di nuovo sera. Il dolore era sparito e sentiva una piacevole sensazione di intorpidimento.
Doveva ringraziare la morfina probabilmente.
La stanza era in una leggera penombra.
Fece per parlare, ma sentiva la bocca impastata oltre ad un saporaccio. Un misto di ruggine e caramelle gommose ai frutti di bosco. Sentenziò tra sè.
Si mosse appena, con l’intento di mettersi più comodo, ma si accorse immediatamente di non averne le forze. Sbuffó infastidito.
«Ben tornato tra noi.»
Una voce familiare.
«Br-Bruce»
«Non sforzarti.» L’altro gli spostó qualche ciuffó dalla fronte.
L’altro annuì debolmente. «Wally?»
Chiese improvvisamente. «Non l’ho ucciso se è quello che vuoi sapere...»
Dick lo guardó perplesso, troppo stanco per stare al gioco. Bruce gli indicó un fagotto sul divano, che dormiva. «Non c’è stato verso di mandarlo a casa.»
Dick sorrise appena e richiuse gli occhi, quei cinque minuti sveglio sembravano avergli prosciugato quelle poche energie che aveva.
«Dormi Dick»

La mattina seguente Dick stava meglio, per quanto poteva stare meglio un ragazzo che si era beccato una pallottola.
«Quanto sei arrabbiato?»
Chiese Dick mentre Bruce lo aiutava a mettersi comodo.
«Tanto da metterti in punizione fino ai tuoi vent’anni.»
Dick rise, una risata che gli provocó una fitta atroce. Bruce dovette accorgersene.
«Tutto bene?»
Il ragazzo annuì. «Sento poco l’aster. Ho il sospetto che le mie scuse non basteranno...»
«Direi di no. Tutta la tecnologia è confiscata, niente amichetti della Lega, se non per missioni ufficiali. Niente Wally e pulirai la Batcaverna, costumi e gadget, per un mese.»
L’altro mise il broncio.
«Sono comunque felice che tu stia bene.»
Dick sorrise, era la cosa più simile ad un ti voglio bene che gli avesse mai detto.
 

 
   
 
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