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Autore: Kiron_River    04/06/2019    1 recensioni
Ciao gente! Con questa serie (nel caso piaccia, se no evito di andare avanti) intendo utilizzare l'ambientazione narrativa di Yu-Gi-Oh per mettere in scena una storia completamente inventata e con personaggi non appartenenti alla serie classica in cui si recupera l'atmosfera dark della prima versione dell'anime mettendo qualche regola in più al concetto di Gioco delle Ombre. Nel capitolo di oggi avremo un prologo della storia (rassicuro che i prossimi capitoli non intendo farli così lunghi), inserendo i personaggi principali della vicenda, a cui se ne aggiungeranno altri in seguito, l'incipit della vicenda e l'atmosfera che si respirerà da questo momento in avanti. Grazie a tutti e buona lettura
NB: Per chi non fosse pratico del gioco di Yu-Gi-Oh si consiglia una rapida ricerca delle carte citate per comprendere meglio i passaggi della storia
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao gente! Sono tornato! E' passata una vita dall'ultimo aggiornamento e mi scuso profondamente con tutti voi, ma vi assicuro che ho intenzione di finire questa FanFiction, perché ci tengo molto e perché sono abbastanza soddisfatto di come sta venendo. Grazie ancora a tutti per continuare a seguirmi nonostante le mia numerose assense e procrastinazioni, non vi merito, davvero.
Per una fruizione completa della serie ricordo che sarebbe meglio tenersi una pagina internet aperta per controllare le carte che vengono giocate. A questo proposito consiglio di utilizzare il sito seguente: questo, che è quello che utilizzo io di solito.
Inoltre, per le prossime pubblicazioni consiglio inoltre di dare sempre un'occhiata alla pagina Facebook  per rimanere aggiornati su tutti i nuovi capitoli in uscita

Mal si trovò molto bene quei due giorni a casa Winters. I genitori di Sally, nonostante la sorpresa di ritrovarsi in casa questo ragazzo da un giorno all’altro, furono fin da subito molto disponibili con lui, trattandolo con tutti i riguardi per un ospite, lasciandolo dormire sul divano-letto in salotto.
Ovviamente i genitori di Sally non sapevano niente di quello che era successo con Kygranerd. Per loro il magnante si era solo voluto scusare di persona con i ragazzi per quel terribile incidente alla biblioteca.
“Quindi domani è il gran giorno delle finali” disse il padre di Sally durante la cena.
“Si, ormai tutti i finalisti sono stati selezionati” rispose Sally “Domani mattina cominciano i turni a eliminazione diretta, non sarà più permesso perdere”
“Mi spiace che non potremo venire a vedervi, ma noialtri lavoriamo domattina, spero che arriviate in alto”
“Speraci per me, Mal punta a vincere” disse Sally dando una leggera gomitata all’amico.
Mal sorrise rimanendo in silenzio.
“Allora faremo tutti il tifo per te. Sally non fa altro che ripetere quanto sei forte. Sono sicuro che vincerai”
Mal sorrise alle lusinghiere parole dell’uomo e finì di mangiare in silenzio.
Con la testa era già al giorno successivo.
I due ragazzi si ritirarono preso in salotto (direttiva imposta dal padre di Sally che non ha mai voluto perderli di vista mentre sono da soli in una stanza) per discutere delle strategie da utilizzare durante i duelli delle finali. Sally aveva già studiato a fondo il proprio deck e quello di alcuni dei duellanti delle finali nei giorni precedenti sotto l’attenta guida di Mal, che da parte sua aveva raccolto alcune carte importanti per le sue strategie di contrattacco.

“… Quindi contro un avversario con mostri Macchina devo impedire che si attivino i loro effetti>>
“Esatto. I mostri Macchina sono infidi perché hanno un alto potenziale sia offensivo che difensivo e riescono a potenziarsi tra loro, ma i più forti tra questi si attivano solo in determinate condizioni, se riesci a evitarle l’avversario sarà bloccato”
“Chiaro”
I due andarono avanti a lungo parlando di strategia finché non fu il momento di andare a dormire.
“Allora? Tutto pronto per domani?” chiese Mal.
“Si, non vedo l’ora di iniziare”
“Non eri così convinta all’inizio”
“Lo so, ma stando con te devo essermi fatta prendere dal gioco. Mi sono fissata un obbiettivo per queste finali”
“E cioè?”
Sally stese il braccio in avanti e puntò l’indice contro Mal.
“Se anche non dovessi vincere, voglio almeno battere te”
Mal sorrise.
“Se davvero riuscirai a battere me, vincerai” asserì l’Imperatore.
Sally gli dette un pungo sulla spalla e andò a dormire.
Mal mise a posto il Deck, il Side e le carte doppie tra il Dueling Disk e il box nella cintura e prima di andare a dormire si concesse qualche boccata d’aria alla finestra.
Appena messa la testa fuori dalla finestra, Mal sentì che qualcosa non andava. Una sensazione strana, come se qualcuno lo stesse osservando.
Mal si guardò intorno sperando che fosse solo paranoia, invece c’era veramente qualcuno dall’altro lato della strada, appoggiato tranquillamente alla staccionata della casa di fronte che guardava da quella parte. La figura di un uomo alto e massiccio.
Il cellulare di Mal squillò.
“Non ti conoscessi potrei pensare che Sally abbia uno stalker” fece Mal che aveva riconosciuto il profilo di Alex.
“Se lo fossi stato non mi avresti visto. Perdonami la presenza inquietante, ma ho bisogno di guardarti in faccia mentre ti do una cattiva notizia”
Il sorriso sul volto di Mal si spense all’istante.
“Sono entrato alla K.Tower...” proseguì Alex “Ma non sono riuscito a entrare nel piano sotterraneo, Elzer faceva la guardia di persona, quindi non mi resta che accedere al piano durante le finali.
“Mal, quel tipo è pericoloso e sembra essere ossessionato dall’idea di duellare con te. Quando ci siamo incontrati alla torre ha delirato sul fatto che solo tu e lui sareste in grado di affrontare Zorc l’Oscuro e penso che farà di tutto per duellare con te alle finali”
Mal rimase per un attimo in silenzio.
“Pensi che possa truccare gli accoppiamenti delle finali?” chiese l’Imperatore.
“Si. Elzer è convinto che un Gioco delle Ombre tra voi due sarà il rituale per far si che Zorc l’Oscuro si manifesti, e tutti e due sappiamo cosa succede nei duelli rituali del Gioco delle Ombre”
Mal deglutì. Secondo le voci un duello rituale porterebbe alla morte di uno dei due contendenti mentre l’altro ne assorbirebbe le abilità diventando più forte. Era una diceria che circolava da ben prima di Elzer Cosky, nata praticamente insieme al gioco stesso.
“Elzer truccherà gli accoppiamenti per combattere contro di te nel primo incontro delle finali, durante il duello io cercherò di accedere di forza al piano sotterraneo mentre te dovrai darmi tempo protraendo il duello. Una volta che avrò raggiunto il piano sotterraneo mi basterà capire che tipo di macchinario ha messo su Kygranerd per imbrigliare l’energia delle Ombre per metterla fuori uso, poi sarà tutto finito”
Mal rimase serio. C’era una nota di nervosismo nelle parole di Alex che non lo rendeva tranquillo.
“Hai parlato di una cattiva notizia...” fece Mal con un filo di voce mentre cercava di aguzzare la vista per capire le reazioni di Alex.
Alex titubò un attimo.
“Dopo l’incontro di oggi ho capito che non posso più permettermi di sottovalutare Elzer. Se ha previsto la mia irruzione alla K.Tower di oggi avrà anche pensato che possa mettermi in moto durante le finali del torneo. Avrà messo delle trappole o degli impedimenti.
“Considerando questo, sento il bisogno di tutelarmi in caso di emergenza. La priorità deve essere impedire al piano di Elzer e Kygranerd di mettersi in moto e questo può essere fatto solo se uno dei Duellanti delle Ombre non sarà presente alla K.Tower all’ora X”
Mal lanciò un’occhiata di odio ad Alex che il Re Dragone poté sentire anche a quella distanza.
“Sbaglio o mi stai chiedendo di rinunciare alle finali?” sibilò minaccioso Malverik.
“No, Mal, so bene che è impossibile. Ti sto chiedendo di fare molto peggio”
Alex si interruppe per tirare un profondo respiro.
“Ti sto chiedendo di impedire a Sally di partecipare alle finali”
Mal non poteva crederci. Come poteva, tra tutti, proprio Alex a chiedergli di fare una cosa del genere?
“Stai attento a cosa chiedi, Alex...”
Mal non ebbe il tempo di proseguire perché Alex lo interruppe.
“Lo so, Mal, è una cosa terribile sia da dire che da fare, ma non abbiamo altra scelta. Gabriele è sparito, Aleta non accetterebbe mai, noi due sicuramente saremo alla torre e non credo saremmo in grado di impedire a Kygranerd o a Elzer di essere presenti quando l’esperimento inizierà.
“So che Sally neanche voleva partecipare all’inizio del torneo ed è l’unica di noi che se le cose andranno male non potrà difendersi da sola”
L’agitazione era appena percepibile nelle parole di Alex. Evidentemente non credeva affatto alle sue stesse parole, ma sapeva di dover convincere Malverik e sapeva che quella era veramente l’unica scelta possibile.
Mal, furioso, non se ne accorse.
“Le cose sono cambiate, Alex. Sally è migliorata come duellante e ha un obbiettivo in questo torneo, esattamente come ce lo abbiamo noi!”
Mal strinse i denti e abbassò la voce.
“Non puoi chiedermi di impedirle di provarci. Va contro tutto ciò in cui credo”
Alex si prese alcuni secondi per osservare il suo amico affacciato alla finestra. Prese un nuovo respiro profondo e cercò di mantenersi calmo e imparziale mentre stava per giocarsi un colpo basso che Mal proprio non meritava.
“Tu le vuoi bene, Mal” disse il Re Dragone.
Mal esitò un momento.
“Lo capisco bene, è terribile dover fare un torto a qualcuno a cui vuoi bene. Vorrei però che tu pensassi anche che le cose sulla torre potrebbero farsi pericolose. Se anche andasse tutto bene non sappiamo come potrebbe reagire Elzer, ne come potrebbe reagire Kygranerd. Sei disposto a permettere che Sally si metta in pericolo?”
Mal restò titubante.
“Elzer non reagirebbe...” cercava di arrampicarsi sugli specchi “Se è un vero duellante accetterà la sconfitta”
“è uno psicopatico, Mal!” Lo incalzò Alex “Non possiamo dire di cosa sarebbe capace. Per quel che ne penso io neanche il codice non scritto dei duellanti potrebbe avere gran che senso per lui”
Mal rimase in silenzio e Alex si calmò.
“Non c’è bisogno che mi rispondi, Mal” disse Alex “Domani io farò tutto ciò che serve per far finire tutto bene, se ci riuscirò la presenza o meno di Sally sarà ininfluente”
Mal non rispose.
“Agisci come credi sia giusto”
Alex chiuse la chiamata e sparì oltre l’angolo cieco della finestra a cui Malverik si era affacciato.

Malverik chiuse la finestra.
Cercando di tenere il sangue freddo e ragionando in maniera logica, Mal non poté che ammettere che Alex avesse ragione. Un Duellante delle Ombre in meno avrebbe fatto fallire il piano di Kygranerd e Elzer al 100%.
Nonostante questo, Malverik non voleva fare una cosa del genere a Sally. Come duellante e come amico non avrebbe mai potuto privarla delle finali del torneo mondiale.
Prima di tornare nel salotto in cui i genitori di Sally gli avevano preparato il divano-letto, Mal passò davanti alla porta di camera d Sally.
La porta era chiusa, ma Malerik poteva immaginarsi la ragazza che si rigirava tra le coperte cercando in qualche modo di dormire.

La mattina delle finali non è mai esattamente una festa.
Tutti coloro che partecipano sono talmente tanto nervosi che non hanno nessuna voglia di scherzare o di ridere. La maggior parte aspetta in silenzio l’apertura delle danze, i più insicuri ricontrollavano per l’ultima volta il loro Deck sperando di aver pensato a tutte le situazioni possibili e a come controbattere, ma in generale si avvertiva ovunque un forte nervosismo.
Per Malverik il nervosismo era doppio considerando tutto ciò che sarebbe successo quel giorno.
Guardandosi intorno alla base della K.Tower, l’Imperatore Nero non vide né Alex, né Elzer né nessun altro dei Duellanti delle Ombre, mescolatisi probabilmente con la folla di duellanti che si era accalcata la sotto.
Teso come la corda di un violino, Mal trasalì quando su preso alle spalle da un braccio appoggiato su entrambe le sue spalle.
“Hop la, qualcuno ha dormito poco…” esordì placidamente Gabriele.
“Lascia stare…” ribatté Malverik togliendosi di dosso il braccio dell’amico.
“Perché sei da solo?”
“Affari miei…” chiuse Malverik.
“Come vuoi” fece Gabriele alzando le mani “Comunque sappi che ieri sera mentre te facevi il duellante orgoglioso, io e Kygranerd abbiamo stretto un accordo”
Mal squadrò Gabriele con un’occhiata sorpresa sperando che fosse uno scherzo riuscito particolarmente male.
“Sarò ad attendere giù ai piani inferiori mentre qua su si combatte, quindi avrò bisogno di un po’ di info sui duelli” proseguì noncurante Gabriele “In bocca al lupo”
Detto questo l’italiano tacque lasciando interdetto Malverik.
Prima che potesse chiedere spiegazioni, Malverik venne interrotto dalla voce proveniente da un altoparlante.
“Le finali del Torneo Mondiale di Duel Monsters stanno per avere inizio! Tutti i partecipanti e gli spettatori saranno chiamati a turni per salire con gli ascensori fino alla cima della Kygranerd Tower!”
Sia Malverik che Gabriele riconobbero la voce della signorina Wyvern.
Malverik era tra i primi selezionati per salire e entrò insieme ad altri nella torre lasciandosi indietro Gabriele, che lo salutò con un rapido gesto della mano.
Salito fino in cima alla torre, Mal si trovò davanti una enorme arena per duelli con due pedane in metallo argentato una alla sua destra e una alla sua sinistra, con al centro una spessa lastra di vetro trasparente che lasciava vedere il meccanismo sottostante mentre delle barre di metallo anch’esse sottostanti l’arena disegnavano il reticolato del terreno di gioco del Duel Monsters.
Dalla parte opposta del tetto era stata montata una gradinata di metallo per far sedere gli spettatori, che circondava in un semicerchio l’intera arena fino quasi dietro alle due pedane.
A Malverik quasi scappò un sorriso nel vedere quell’arena e non vedeva l’ora di cominciare a giocare, ma in quel momento il suo pensiero andò automaticamente a Sally e si sarebbe mangiato le mani per quello che aveva fatto.

Nello stesso momento, Sally era ancora bloccata in camera sua furiosa come mai lo era stata prima.
Inutile provare a inserire la chiave nella porta, qualcosa di colloso ne bloccava il passaggio.
“Se mi capita tra le mani…” ringhiava Sally tra i denti cercando di nuovo di inserire la chiave.
“Ehi, Sally! Sono qui!”
La voce di Gilbert che gridava dalla fuori dalla finestra attirò l’attenzione della ragazza.
Sally lo aveva chiamato poco prima, dopo l’ennesimo tentativo fallito di aprire la porta.
Sally aprì la finestra.
“Gilbert! Mal mi ha chiuso in camera!” gridò Sally forse anche troppo forte.
“Eh?! Ma sei sicura?”
“Si che sono sicura! Quello stronzo se n’è andato stamattina presto da solo dopo avermi chiusa qui” gridò ancora la ragazza “Dammi una mano, devo scendere dalla finestra”
“Certo!” fece Gilbert e corse al capannino degli attrezzi del padre di Sally. Gilbert sapeva che dietro al capannino c’era una scala a pioli, la prese e la portò sotto la finestra dove Sally era affacciata.
Scavalcando il balcone della finestra, Sally si ritrovò ancora piuttosto in alto rispetto alla scala, quindi fece appello a quei rimasugli di agilità da ginnasta che aveva e si aggrappò al balcone della finestra toccando con i piedi sul primo piolo della scala, quindi si calò adagio e discese la scala fino a raggiungere Gilbert, che la reggeva dal basso.
“Che ore sono, Gibby?”
“Quasi le otto e mezza” rispose Gilbert dando un’occhiata al suo cellulare.
“Cavolo!” esclamò Sally furiosa “Come facciamo a essere alla K.Tower in meno di mezz’ora?”
“Ci penso io” disse semplicemente Gilbert e scappò verso casa sua gridando: “Aspettami sulla strada”
Sally si portò rapidamente sul marciapiede davanti casa sua e pochi minuti dopo Gilbert si ripresentò a bordo di una vecchia Ford a tre porte.
“Come hai convinto tua madre a darti la macchina?” chiese Sally stupita.
“Non l’ho fatto. Sali!” la incitò Gilbert.
Senza fare ulteriori domande, Sally salì in macchina e Gilbert si lanciò a tutta velocità verso la K.Tower.

Gli ascensori della K.Tower avevano lavorato senza sosta per portare i più di cento partecipanti delle finali fino al tetto.
Infine, tutti i migliori duellanti del mondo erano radunati in cima alla Kygranerd Tower, alcuni intorno all’arena in basso, altri che si erano seduti sugli spalti.
Malverik rimaneva in piedi proprio sotto la pedana dei duellanti, studiando il complesso meccanismo di cavi che avrebbe reso la battaglia fra mostri ancora più spettacolare.
“Un vero gioiello, non trovi?”
Malverik riconobbe subito l’irritante voce di Aleta alle sue spalle.
“Devo dire che invidio Kygranerd. Può permettersi davvero di cambiare le cose”
Malverik si limitò ad ignorarla.
“Non ho visto la tua bambolina giù alla base” proseguì la ragazza.
Malverik alzò la testa, ma guardando nella direzione opposta rispetto a dove stava Aleta.
“Non avrà deciso di rinunciare alle finali?” Aleta stava cercando di provocare Mal. Solitamente la strategia aveva effetti minimi, ma stavolta capì di aver beccato un nervo scoperto quando vide saettare un lampo d’odio dallo sguardo di Mal nei suoi confronti.
“No, è troppo orgogliosa per rinunciare” proseguì Aleta scavando nello sguardo del ragazzo.
Mal si voltò di nuovo. A quel punto Aleta capì tutto.
“Non ci credo. L’hai lasciata indietro” esclamò Aleta con un ghigno “Il grande Imperatore Nero che lascia indietro una compagna. Non ci posso credere” aggiunse con una risata.
Mal si voltò di scatto e affrontò Aleta furioso.
“Non pensare di sapere tutto, Aleta! Sai che le cose qui possono mettersi male! Non ho intenzione di rischiare la sua salute per un gioco di carte!”
Aleta si fece improvvisamente serie e il suo sguardo si riempì di disgusto.
“Questo torneo è sempre stato molto più di un gioco di carte. Lo è sempre stato per me, come per te, come per tutti gli altri su questa torre” Disse con voce ferma “Scommetto che valeva lo stesso anche per lei”
Detto questo Aleta girò i tacchi e se ne andò lasciando Mal da solo in mezzo alla folla.
Seguendo con gli occhi Aleta, Mal incrociò lo sguardo severo di Alex, pronto accanto alla porta d’uscita, che con un cenno della testa gli fece capire di essere pronto.

“Signori e signore duellanti!” La voce della signorina Wyvern, apparsa chissà da dove al centro della pedana catalizzò tutta l’attenzione dei duellanti verso la sua figura.
“Vi porto i saluti del nostro presidente Stephan Kygranerd, che a causa di un impegno imprevisto non è potuto essere presente qui con noi oggi”
Malverik si stupì di non vedere Kygranerd a presentare le finali del suo torneo e subito si voltò verso Alex, che però era sparito, cercando di nascondersi per non farsi riconoscere dalla Wyvern.
“Il presidente ci tiene a farvi le sue più sincere congratulazioni per essere arrivati tutti fino a qui” proseguì la Wyvern guardando sullo schermo del suo cellulare “Sa bene che tutti voi avete faticato molto per arrivare fino a questo punto, e dopo giorni di selezione, sul tetto di questa importante struttura c’è la creme della creme dei duellanti di tutto il mondo. Il presidente Kygranerd ci tiene a ricordare che gli scontri saranno ad eliminazione diretta, perché questo torneo non ha il compito di fare una classifica, ma quello di decretare IL duellante più forte del mondo. Buona fortuna a tutti”
Il discorso della signorina Wyvern non era neanche lontanamente emozionante come quello fatto da Kygranerd al parco qualche giorno prima, e infatti nessuno esultò una volta concluso, anzi, tutti quanti rimasero concentrati in silenzio sul momento in cui sarebbero dovuti scendere in campo. L’atmosfera non era di festa come all’inizio del torneo. Era cupa, pesante, carica di tensione.
Alex era riuscito a tenersi fuori dagli occhi della Wyvern ed era pronto a scattare verso l’uscita non appena fossero stati nominati i primi due duellanti sulla rampa.
Dall’altoparlante, una voce annunciò il primo duello.
“Malverik Martinez contro Elzer Cosky!”
Nessuno esultò.
Malverik non si sentiva nervoso per il duello imminente. Era concentrato, ma non quanto avrebbe voluto. Una parte del suo cervello continuava a pensare a Sally e a come le avesse portato via un’occasione importante.
I pensieri di Mal si diradarono in parte quanto finì di salire i gradini della pedana trovandosi davanti Elzer.
Il giovane inglese dai capelli verde acqua, giacca e maglietta dall’accostamento improponibile e l’immancabile cappello dondolava tranquillo salendo le scale.
I duellanti si avvicinarono al centro della pedana per gli scambi di rito.
“Imperatore Nero…” salutò Elzer con un largo sorriso passando a Malverik il suo deck.
“Mano Magica…” rispose Malverik facendo altrettanto.
“Non vedo la tua gang con te… Non avrete litigato di nuovo”
A quel punto Malverik non resse.
“Mi chiedo se sia davvero così strano vedermi giare da solo” disse con voce glaciale “L’Imperatore Nero ha sempre duellato da solo. Una breve alleanza nelle fasi preliminari di un torneo non deve mettere in discussione questo fatto”
Lo sguardo di Malerik trapassò Elzer da parte a parte. L’altro rispose allargando ulteriormente il suo sorriso.
Dopo aver mischiato ognuno il deck dell’altro, i due duellanti si voltarono per prendere posto ai lati della pedana mentre gli altri partecipanti si sistemavano sulla tribuna metallica.

Non visto, Alex riuscì a sgattaiolare dietro le guardie della sicurezza e a rientrare nell’edificio.
Presa l’ascensore, Alex schiacciò il tasto per il piano terra diretto ai piani sotterranei.
Mentre sentiva l’ascensore scendere, Alex cominciò a pensare a quanto gli sarebbe piaciuto assistere al duello che si stava per svolgere proprio sopra la sua testa.
Mano Magica contro l’Imperatore Nero era tra gli eventi imperdibili delle competizioni online, al pari di molti altri grandi dream match da cui si poteva sempre imparare qualcosa.
Alex scosse la testa. Il dovere prima di tutto.

Sul tetto, i due rivali erano pronti a partire, stavano solo aspettando il via dai tecnici che stavano controllando che tutto funzionasse nella pedana olografica.
Nell’attesa Malverik e Elzer non la smettevano di fissarsi l’un l’altro. Malverik era serio, concentrato, pronto a combattere e stava cercando un segno nel comportamento del suo avversario che gli suggerisse che tipo di giocatore fosse, ma non era possibile. Il sorriso inquietante e senza emozioni di Elzer era completamente indecifrabile, non gli avrebbe dato nessun indizio su come avrebbe deciso di impostare la loro partita.
I tecnici della Kygranerd Corporation scesero dalla pedana e diedero l’ok alla Wyvern, che schiacciò un interruttore accendendo la pedana, che si riempì di luci verdi chiare.
“Ora siamo io e te, Imperatore Nero” esordì Elzer inserendo nel dueling disk il suo deck “L’ultimo grande Gioco delle Ombre di questa era”
“Hai preso questa storia troppo sul serio, Mano Magica” rispose Malverik facendo altrettanto “L’unico motivo per cui questo sarà l’ultimo Gioco delle Ombre è che non ti permetterò di farne altri. Non c’è nessun motivo per continuare a giocare con le forze oscure del Gioco delle Ombre”
“Qui ti sbagli. C’è sempre un motivo per giocare con le forze oscure. Uno per ogni duello in cui ci si impegna. Uno per ogni volta in cui si decide di privare un avversario di una vittoria in cambio di una sconfitta. Quello è solo il primo passo” ribatté Elzer.
Il lancio della moneta arrise a Elzer, che partì per secondo.
Mal pescò una carta e tornò a guardare l’avversario.
“Non te ne sei ancora accorto, vero? Il tuo piano è fallito in partenza” lo provocò Malverik.
Elzer sorrise ancora.
“Sbagliato ancora, Imperatore. Il mio piano è riuscito nel momento stesso in cui ti sei presentato”

Sceso al piano terra, Alex ebbe appena il tempo di riconoscere Sally che, scortata da uno della sicurezza, entrava nell’ascensore accanto alla sua, che le si richiuse dietro.
Alex digrignò i denti lanciando un “accidenti” contro il vuoto e si precipitò verso le sale diretto ai livelli inferiori.
L’atrio della K.Tower era completamente deserto. Kygranerd aveva evidentemente dato a tutti un giorno libero per avere meno gente possibile intorto il giorno del suo esperimento. Alex camminò a passo svelto per il salone raggiungendo le scale che scendevano verso il basso, passò il primo laboratorio e prese la seconda rampa di scale. Qui lo attendeva una sorpresa.

Sally si trovava ancora sull’ascensore assieme all’imponente addetto alla sicurezza della torre.
Durante il viaggio in macchina la situazione aveva cominciato a sembrarle strana. Gilbert aveva guidato velocissimo, proprio lui che di solito era così prudente, senza dire una parola.
Li per li Sally aveva pensato fossa perché era concentrato sulla guida, ma era comunque strano.
Una volta arrivati alla base della K.Tower erano già le 9:10. Dieci minuti di ritardo sul richiamo generale, ma Gilbert le aveva detto di correre a chiedere comunque mentre lui cercava parcheggio.
Non appena Sally si fu presentata alla guardia all’ingresso, questa la fece subito entrare senza fare nessuna domanda e la scortò fino all’ascensore.
Li per li Sally non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo, ma una volta nell’ascensore si accorse che tutto era filato fin troppo liscio per non esserci qualcosa sotto.

Una volta arrivata in cima, la ragazza fu accompagnata fuori dall’uomo che immediatamente schiacciò il pulsante dell’ascensore tornando al piano terra.
Sally si ritrovò spaesata. Tutto era accaduto molto in fretta senza darle il tempo di pensare, ma si portò comunque all’esterno per trovarsi davanti alla grande pedana per i duelli, dove Malverik e Elzer si stavano affrontando.

Malverik prese una carta dal suo deck.
“Evoco Cavaliere dell’Armageddon in posizione di attacco” sentenziò Malverik “Grazie al suo effetto, mando un mostro OSCURITA’ dal mio deck al cimitero. Metto una carta coperta e termino il turno”
Malverik era concentrato al massimo sul suo duello. Intorno a lui in quel momento non c’era nient’altro che lui stesso, i suoi mostri e il suo avversario, tutto il resto era sparito.
Elzer invece era tutt’altro che disattento a quello che succedeva intorno.
Seppur con la stessa concentrazione, riusciva a tenere d’occhio contemporaneamente tutto l’ambiente circostante. Si era infatti accorto dell’arrivo di Sally, ma ebbe l’accortezza di non guardarla per non farlo capire anche a Mal.
“Apro le danze con un mostro coperto in difesa e due carte coperte” fece Elzer con un ghigno sul volto.
Solo in quel momento Elzer gettò uno sguardo fugace su Sally, cosa che non sfuggì al suo avversario che si voltò nella stessa direzione subito dopo aver pescato la sua carta.
“Sally?! Che diavolo ci fai qui?!” esclamò Malverik sorpreso.
Sally si infuriò a quella domanda.
“Scherzi?! Non mi sarei mai persa le finali. Neanche per colpa tua!”
“NO! NO! Non è questo il punto! Tu non dovresti essere qui!”
La naturale impassibilità di Malverik sparì in un istante capendo che in qualche modo sia lui che Alex erano stati giocati.
Mal si voltò verso Elzer che lanciò verso di lui una sonora risata, fece un paio di passi di danza e tornò in posizione.
“Signore e signori, ecco a voi la magia del giullare Mano Magica”

Alex si arrestò a metà della scala per il terzo piano sotterraneo.
A sorvegliare la scala c’era Gabriele, che con la sua figura esile se ne stava immobile al centro della rampa tenendo senza tenere spazio necessario per passare ne alla sua destra ne alla sua sinistra.
“Hola!” salutò l’italiano con un gesto della mano.
“Che ci fai qui sotto?” chiese Alex avanzando con aria intimidatoria.
“Faccio la guardia… beh, per quel che serve” rispose Gabri facendo spallucce e tenendo le mani in tasca “Ne ho già parlato con Mal. Kygranerd e io abbiamo fatto un patto, io gli guardo le spalle qui sotto e lui mi lascia attingere a un po’ del miliardario successo del suo esperimento”
“Non ti credevo capace di una simile bassezza, Senatore” la voce di Alex si era fatta minacciosa mentre continuava ad avanzare squadrando il giovane che non arretrava di un passo ne dava l’impressione di essere in alcun modo intimidito o spaventato dalla straordinaria presenza del gigante greco “Ma adesso devo scendere fino al terzo sotterraneo e non sarai certo te a fermarmi”
Giunto a pochi centimetri da Gabriele, Alex si arrestò, quindi l’italiano lo guardò da sotto in su, sghignazzò e si fece da parte.
Alex rimase un secondo fermo ad osservarlo, poi avanzò spedito fino alla porta chiusa del secondo piano sotterraneo. Avvicinandosi alla porta metallica ebbe una strana sensazione, ma decise di ignorarla e mise la mano sul tastierino numerico per digitare la password che ricordava dal giorno prima.
Appena la sua mano toccò il primo tasto, una fitta nebbia nera fuoriuscì dagli spazi vuoti tra i pulsanti e la placca metallica che componeva il tastierino e gli circondò la mano addensandosi in una melma violacea che non riusciva a staccarsi di dosso e che legava Alex al tastierino appena toccato.
Alex cercò di liberare la mano tirando con forza, ma l’unico risultato fu che la morsa della melma gli strinse ancora di più la mano.
Alex si forzò a rimanere calmo e analizzò la situazione. Era appena entrato in un Gioco delle Ombre.
“Ci sono molti modi per fermare un avversario più grosso di te” fece Gabri scendendo lentamente le scale “Un gigante del tuo calibro non deve aver mai avuto problemi di bullismo al liceo, nel mio caso invece dover essere più furbo e più cattivo degli altri è stato una buona scuola. Il trucco per farsi rispettare è danneggiare fisicamente e psicologicamente chi ti crede inferiore per far si che tutti gli altri ti rispettino”
Alex non si voltò verso il ragazzo, ma lo sentì placidamente sedersi su uno degli scalini appena sopra di lui.
“Ogni gioco ha il suo premio. Se un premio non c’è nessun gioco merita di essere giocato”
Con la coda dell’occhio, Alex vide apparire una creatura accanto a lui. Un mostro di Duel Monster: lo Spirito Mietitore. Un inquietante fantasma con un mantello viola e una maschera dorata che impugna una lunga e pesante falce.
“Il Mietitore non è una creatura piccola, ma non gli sarà difficile colpire un bersaglio immobilizzato. Risponde solo a chi è in grado di controllarlo”
La mente di Alex si mise in moto nei pochi secondi in cui lo Spirito Mietitore sollevava la falce.
La frase di Gabriele celava di certo un indizio per sopravvivere. Lo Spirito Mietitore è una creatura piccola, ma qualunque creatura di Duel Monsters può essere letale per un umano. Colpisce un bersaglio immobilizzato, e questo non c’era modo di evitarlo. Risponde solo a chi è in grado di controllarlo. Non al suo padrone, ma a chiunque fosse in grado di controllarlo. Chi può controllare lo Spirito Mietitore? Un duellante. Cosa ha un duellate in più di tutti gli altri?
Mentre Alex pensava, il mostro aveva sollevato la sua falce e si preparava ad abbassarla sul braccio inerme del giovane.
Appena la falce cominciò la sua discesa, Alex sollevò il braccio sinistro in cui teneva il dueling disk e lo frappose tra la falce e il suo braccio destro.
La falce dello Spirito Mietitore colpì il macchinario di Alex producendo uno stridio metallico e li si arrestò.
Un battito di ciglia più tardi la nebbia nera e la melma che intrappolava Alex, così come il mostro, erano spariti, come se non ci fossero mai stati.
Gabri sorrise e Alex fu libero di aprire la porta con la password in suo possesso.
“Kygranerd ha dato ordine ai suoi uomini di correre qui non appena si fossero accorti che qualcuno dal tetto avesse provato a scendere” disse Gabri mentre Alex varcava la porta “Poco fa la Wyvern ha allertato gli uomini della sicurezza di un intruso. Il mio trucco li terrà occupati qui. Tu continua, ma stai attento, nessuno vede Kygranerd da ieri sera, nessuno ha capito dove sia finito”
Preso nota dell’avvertimento di Gabri, Alex proseguì nel per il corridoio verso il piano segreto.

Il pubblico della finale non stava capendo il perché di quello scambio di battute, nessuno a parte Aleta, che se ne stava ferma nel suo angolo della prima fila ad osservare la scena.
“Come?” ringhiò Mal all’indirizzo di Elzer.
“Muovendo le pedine giuste, Imperatore” rispose lo psicopatico “Ero certo che tu non avresti impedito a nessuno di raggiungere la K.Tower solo per fermare me, ne sarebbe andato del tuo orgoglio come duellante.
“Il Re Dragone tuttavia è d’altra pasta, lui avrebbe fatto di tutto per impedire che il piano si concretizzasse. L’ho capito l’altra sera, quando è venuto a far visita al laboratorio sotterraneo.
“Ma avevo già pensato a queste eventualità. Dopo aver individuato i duellanti delle Ombre in questo torneo ho stimato subito quale di loro avrebbe avuto le minori probabilità di arrivare alle finali, perciò ho istruito qualcuno in modo che facesse di tutto per portarlo… pardon, portarla qui”
Malverik e Sally capirono immediatamente tutto il quadro solo con quella frase.
Elzer alzò gli angoli della bocca in un sorriso agghiacciante.
“Quella sera alla biblioteca ho sfidato Gilbert Connorson in un Gioco delle Ombre e gli ho imposto di fare qualsiasi cosa purché la sua amica arrivasse alla K.Tower in tempo. Come ti ho già detto, Imperatore Nero: ho vinto nel momento stesso in cui hai messo piede in questa torre”
Mal ritrovò la sua freddezza.
“Tutti i dipendenti della Kygranerd Corporation sono già sotto il mio controllo e hanno ricevuto precise istruzioni di non lasciar uscire nessuno dalla struttura!” Gridò Elzer in pieno delirio sollevando un acceso mormorio tra la folla sugli spalti “L’intervento del Re Dragone non porterà a nulla. Ho già preparato una sorpresa per lui giù al laboratorio.

Varcata la porta in fondo al lungo corridoio illuminato, Alex si trovò all’interno di un’enorme cavità nel terreno dove era stato ricostruito un intero santuario.
La larga piazza circolare della caverna era stata ricoperta di ciottoli di pietra squadrati colorati in oro e arancio a formare una figura approssimativamente riconducibile a una stella a sedici punte.
Tutto intorno si ergevano alte costruzioni in pietra: 8 colonne del colore della terracotta di forme differenti che andavano dalle 3 alle 6 facce, disposte a due a due specularmente le une alle altre a circondare la piazza mentre venivano sovrastate da lunghe sculture di pietra dalla forma uncinata che si congiungevano sul soffitto esattamente al centro della piazza stessa.
L’impressione era di stare in una grottesca gabbia per uccelli.
Tutt’intorno alle colonne erano stati montati macchinari di vario genere tra cui spiccava un grande computer collegato a quelli che sembravano dei contenitori disposti all’altro capo della piazza rispetto all’entrata.
Proprio di fronte al computer stava un’unica figura umana, intenta a battere le dita sulla tastiera e a muovere il mouse.
Alex non impiegò molto a riconoscere Stephan Kygranerd.
“Benvenuto, Re Dragone” fece Kygranerd senza voltarsi “Elzer aveva previsto che saresti arrivato. È stata una fortuna che gli abbia dato retta”
Mentre parlava Kygranerd continuava a lavorare finché la macchina davanti a se non si accese.
Kygranerd finalmente si voltò verso Alex e proseguì fino quasi al centro della piazza.
“Impressionante, non trovi?” disse “Mi ci sono voluti anni per progettarlo, per fare tutte le ricerche necessarie, per costruirlo e infine per apportare le modifiche necessarie perché arrivi i cavi arrivino anche in cima alla torre”
Alex avanzava cauto. La caverna sembrava deserta, tolto Kygranerd, ma non era per nulla tranquillo.
“Vedi quelle macchine?” continuò il presidente della Kygrander Corporation indicando i macchinari dietro di lui “Servono a imbrigliare l’energia scaturita dal Gioco delle Ombre. Hai visto anche te cosa può fare quell’energia al suo stato naturale, pensa a come potrebbe essere utilizzata se la potessimo inserire in un trasformatore e utilizzarla per far funzionare i macchinari. L’energia di un solo duello sarebbe abbastanza per far andare a pieno regime l’intera West Coast per almeno un anno”
Alex continuava ad avanzare verso Kygranerd.
“Non capisci le potenzialità di tutto questo? Possiamo cambiare il mondo intero con questa scoperta. Possiamo cambiarlo in meglio”
Le parole di Kygranerd suonavano vuote ad Alex, era chiaramente sotto il controllo di un Gioco delle Ombre, a dimostrazione di quanto insignificante fosse il contatto che aveva quell’uomo con le Ombre stesse.
Alex notò che al braccio di Kygranerd vi era un Dueling Disk. Anche lui era un duellante in fondo, e come duellante sarebbe stato trattato.
“Il mio nome è Alex” disse con serietà mentre attivava il suo Dueling Disk “E sono qui per spezzati, Stephan Kygranerd. Ti sfido a duello”
Il sorriso del presidente della K.Corp. si spense.
Kygranerd si sbottonò il primo bottone della camicia che aveva addosso e azionò a sua volta la macchina.
“Sai una cosa? Mi ricordo di te. Sei quel nuovo tipo della sicurezza che sia Sam che Iris stimano tanto” disse il presidente della K.Corp. “Ti dirò che non mi sei mai piaciuto”

In cima alla torre intanto, Malverik aveva pescato la sua carta e si preparava a continuare la partita.
“C’è una falla nel tuo piano, Elzer. Per vederlo compiersi devi sopravvivere a questo duello, e io non ho nessuna intenzione di perdere”
Mal diede un’occhiata alla sua mano e procedette al suo turno.
“Evoco Zure, Cavaliere del Mondo Oscuro” affermò Malverik precedendo l’entrata in scena del più fedele dei suoi mostri.
“Zure, attacca il suo mostro coperto!” ordinò l’Imperatore.
Zure si lanciò alla carica spada in pugno, la sollevò sopra la sua spalla puntandola contro l’avversario, ma prima che potesse eseguire il suo affondo, una delle carte coperte di Elzer si sollevò.
“Attivo Cilindri Magici!” esclamò festante Mano Magica.
Uno dei due grossi cilindri da prestigiatore si materializzò sulla strada di Zure e lo inghiottì. L’altro cilindro apparve proprio davanti a Malverik che ne vide uscire il proprio stesso mostro con la spada in pungo, trapassandolo da parte a parte.
Concentrato com’era sulla mossa successiva, sapendo già cosa sarebbe successo, Malverik si accorse con un mezzo secondo di ritardo dell’atroce dolore che gli lacerava lo stomaco. Con gli occhi sbarrati, increduli, impossibilitato anche a gridare per la terribile sorpresa che quel dolore gli aveva procurato, Malverik abbassò lo sguardo verso la spada demoniaca di Zure e poté sentire il gelo della sua lama attraverso la sua carne.
La prima a urlare fu Sally, spaventata dal rivolo di sangue che usciva dalla ferita dell’amico, poi fu Malverik una volta che Zure, con un’espressione di spavento e vergogna tolse la spada dalle carni del suo signore.
Aleta si accorse di tutto ciò e scattò in piedi spostando lo sguardo prima su Mal e poi su Elzer che sghignazzava tra se e se.
Malverik affannava premendo con entrambe le mani sulla ferita che gli si era aperta sullo stomaco, ma quando tolse le mani questa era sparita, neanche i vestiti si erano danneggiati tutto ciò che era rimasto era il terrore di quel dolore.
“Siate tutti testimoni!” Gridò Elzer alla folla mentre alzava le mani al cielo e una nube nera cominciava ad alzarsi intorno alla torre “Della caduta di un titano del gioco come l’Imperatore Nero! Siate testimoni di come il Duel Monsters ascende a rituale del Gioco delle Ombre!
“Voi tutti assisterete al più grande Gioco delle Ombre della storia! Assisterete all’ascesa delle Tenebre!”

   
 
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