Era salva e nemmeno lei sapeva come potesse esserlo. In effetti chiunque se lo sarebbe chiesto se avesse appena vissuto quello che aveva passato lei.
Fino a quel momento, quella nel Pacifico del Sud era stata decisamente una spedizione a dir poco bizzarra e interessante, e ovviamente, anche estremamente pericolosa… come suo solito del resto.
Era andata in quei luoghi dimenticati da tutti, bagnati da acqua cristallina e illuminati da un caldo sole, solo per quell’artefatto che tanto stava cercando: il Pugnale Ora.
Ripensò alla tribù di cannibali in cui si era imbattuta e alla quale era riuscita a sfuggire - a differenza di quel povero soldato, diventato per una fatalità del destino il piatto forte di quei selvaggi.
Poi le tornarono alla mente tutti quei dinosauri sanguinari, apparsi praticamente ovunque. Fin troppo spesso le capitava di scontrarsi con quei colossi preistorici e ogni volta si chiedeva come fosse possibile. Teoricamente sarebbero dovuti essere nient'altro che fossili sepolti e dimenticati nelle profondità della Terra, che aspettavano solo di essere ritrovati da qualche archeologo come lei. Non riusciva proprio a capire come fosse possibile una cosa del genere, soprattutto se pensava al fatto che li aveva trovati in svariati luoghi in giro per il mondo, prima in Perù, poi persino in Cina, e ora nel Pacifico del Sud. Per fortuna era riuscita a sbarazzarsene anche questa volta.
Decise di concentrarsi sul presente, su ciò che la circondava. Se avesse abbassato la guardia in un posto del genere ci avrebbe sicuramente rimesso la pelle.
Anche se quell’indigeno le aveva detto - oltre a tutte quelle curiose ed interessanti informazioni sugli artefatti del meteorite- che per il suo popolo era giornata di digiuno, non voleva dire che potesse essere meno in pericolo.
Mentre proseguiva il suo cammino sentì lo scroscio continuo di un corso d’acqua. Non era troppo lontano. Si avvicinò a una sporgenza e vide sotto di lei delle rapide che trascinavano con sé qualsiasi cosa avesse la sfortuna di caderci dentro.
Stava esaminando l’ambiente circostante in cerca di qualcosa per proseguire il suo viaggio, quando si girò appena in tempo per vedere una creatura verde e viscida che le stava per saltare addosso. Rapida riuscì ad evitarla, per poi spararle ripetutamente, facendola cadere nella furia del fiume. Si affacciò per assicurarsi che non si fosse salvata, quando intravide una specie di passaggio, una rientranza nella parete rocciosa.
Si calò abilmente, finendo in una piccola caverna semi sommersa dove c’era una canoa attraccata. Molto probabilmente veniva utilizzata dagli indigeni per spostarsi nella zona circostante.
Senza pensarci due volte vi montò sopra, e si lanciò per le rapide, seguendo la corrente e opponendovisi all’occorrenza. Seppur estremamente rischioso, trovò quella discesa in canoa estremamente rilassante.
Grazie ad essa, e a vari meccanismi, riusci finalmente ad arrivare al cospetto del suo obiettivo: il Pugnale Ora.
Prima però avrebbe dovuto sbarazzarsi di Puna, alto sacerdote dal quale il tempio stesso prendeva il nome, unico ostacolo fra lei e l’artefatto.
Lara estrasse le sue pistole, iniziando quello scontro dal quale sarebbe uscita sicuramente vittoriosa.


Angolino dell'autrice

Ciao a tutti!
Finalmente sono tornata a scrivere su Tomb Raider III, e questa volta in particolare sul mio livello preferito in assoluto: il Pacifico del Sud.
Ho sempre adorato l'ambientazione così selvaggia e misteriosa di questa parte di gioco, i suoi nemici tutt'altro che banali, e ovviamente la canoa. Non ricordo nemmeno quanto tempo ho passato a gironzolare con la canoa in giro per il livello! XD
Grazie per aver letto e spero vi sia piaciuta!
Fatemi sapere che ne pensate ^u^
Alla prossima!

Ale