Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: SOULVATORE    05/06/2019    2 recensioni
SEQUEL DI "UNSTEADY"
Come se non fosse successo niente, come, se dopo tre anni, avesse il diritto di presentarsi lì con gli stessi occhi di sempre, la fossetta al centro del labbro e un nuovo giacchetto di pelle nera.
Come se non le avesse già fatto male a sufficienza.
Come se non l'avesse lasciata totalmente senza speranza, e con in mano solamente un fottuto pezzo di carta.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Does this feel wrong? '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



Mystic Falls, 27 giugno 2021

Nel distributore automatico erano rimasti solo dei biscottini al burro per accompagnare il suo tè. A dire il vero, Elena non credeva nemmeno che ci sarebbero potute essere delle macchinette in un posto del genere, nello studio di un notaio.
Comunque, inserì una monetina e li fece scendere, pronta alla merenda più triste della storia, accavallando le gambe ed emettendo un sospiro. Non capiva nemmeno che diavolo ci facesse lì, Caroline aveva insistito tanto da convincerla, come di suo solito, ma dopotutto non era neanche potuta entrare, perciò, a che era servito?
Pensò ai piatti da lavare, a tutti i vestiti che le aveva portato Jeremy per fare la lavatrice e agli articoli incompleti sul laptop ancora acceso che la aspettavano nel suo appartamento, e si sentì improvvisamente grata di trovarsi lì.
“Finito! Fatto! Oh mio dio, abbiamo una casa!”
Be’, non era durato poi molto.
“Caroline! Caroline!” accentuò Klaus, col suo accento marcato. “Non gridare, te ne prego. Non qui dentro.”
“Oh, ma io sono così felice!” Sospirò lei. “Abbiamo tutto adesso, capisci? Un matrimonio organizzato nei minimi dettagli, e anche la casa dei nostri sogni. Tu non scoppi di gioia?”
“Certo, amore. Solo, so contenerla.”
“Siete vomitevoli.” Elena si alzò in piedi e buttò i rifiuti nel cestino, poi sorrise ampiamente e gli andò in contro. “Ma sono così felice per voi!”
“Il mio futuro marito e la mia damigella preferita!” Caroline li abbracciò entrambi, e, anche se tutti rischiavano di morire soffocati, nessuno aprì bocca.
Elena, dal canto suo, era davvero felice, ma anche leggermente gelosa. Perché sì, quella stessa sera aveva un tavolo prenotato in un ristorante a Richmond per una cena romantica con Liam, il giornalista che da qualche mese si era unito ad Action News e con il quale stava uscendo da un paio di settimane, ma quella… quella era un’altra cosa.
Elena non vedeva in Liam il suo futuro marito, il padre dei suoi figli, una persona con la quale avrebbe anche solo pensato di poter andare a convivere, ma non perché fosse lui o avesse qualcosa di sbagliato, semplicemente, lei non era come Caroline. E forse, a venticinque anni, quello era un problema. Non era normale che non desiderasse una famiglia, un uomo con cui svegliarsi ed andare a dormire e con il quale condividere tutto, non era normale per il semplice fatto che un tempo era tutto ciò in cui avesse mai sperato, ma adesso… adesso non le andava più di essere legata a niente, a nessun vincolo, nessun per sempre. E lo trovava triste.
“Promises are made to be broken.” recitava il tatuaggio sul suo costato, e lei ci credeva davvero. Forse fin troppo. Era davvero una cosa triste. Ma come le era possibile, in fondo, fidarsi di qualcuno, dopo tutto ciò che la vita le aveva riservato?
Ennesima cosa triste: Elena non provava nulla per Liam.
Non aveva mai più amato nessuno, né credeva di poterne essere capace, perché l’ultima volta che le era capitato di farlo, da avere il cuore diviso a metà, era passata a finire con in mano niente più di un pugno di mosche. Se lo meritava, aveva sbagliato fin troppo. Non lo avrebbe più fatto.
“Elijah ha parlato con Stefan per l’aeroporto? Ricordi che né io né tu possiamo passare a prenderlo domani, siamo impegnati con le prove in chiesa.” Chiese Caroline, rivolta al suo quasi marito, mentre uscivano e apriva la macchina con il telecomando.
Stefan. Elijah. Era ancora così strano accostare quei nomi, dopo anni, il fatto che fossero tutti diventati amici non suonava ancora normale, anzi, a tratti era ridicolo.
Elena aveva stretto con il maggiore dei fratelli Mikaelson una vera e propria amicizia, dopo New York. Si sentivano molto spesso al telefono e lui era stato un’enorme medicina per lei, parlarci per ore l’aveva davvero aiutata in quel periodo, dopo l’ennesimo abbandono. In ogni caso, un bel giorno aveva deciso di venire a trovarla, portandosi dietro il fratellino Klaus. Tra lui e Caroline era scattato qualcosa nell’immediato, dal momento stesso in cui lei si era presentata a quella cena per conoscere il fantomatico tassista diventato uno dei migliori confidenti di Elena, Klaus non le aveva tolto gli occhi di dosso. Mai.
Mikaelson Jr dipingeva. Adorava l’arte in ogni sua forma, aveva ritratto Caroline decine di volte, e i suoi quadri venivano spesso esposti a varie mostre, a New Orleans. Dopo qualche mese, aveva deciso di spostare i suoi affari in Virginia, per stare accanto alla bionda che aveva fatto breccia nel suo cuore. Così si era inserito nella loro vita, nella loro routine, nel loro gruppo, e sembrava piacere a tutti. Anche Elijah con quella scusa aveva iniziato a frequentare Mystic Falls più spesso, e si era legato particolarmente, nonostante tutti i racconti di Elena, proprio a Stefan.
Già, Stefan.
Si erano perdonati, con gli anni, ed ora erano più o meno amici. Dopo che hai condiviso un amore del genere con qualcuno, non può semplicemente svanire nel nulla, non puoi odiarlo davvero. Ma neanche essere la sua migliore amica. Elena gli voleva bene, ma era diverso da Tyler o da Matt.
“Posso andarci io, se non avete ancora parlato con lui, non c’è nessun problema.”
“Sicura, Elena?”
“Sì” annuì lei, avvicinandosi alla sua golf. “È martedì domani, Stefan tiene la libreria aperta tutto il giorno.”
Riguardo questo, non poteva farci niente. Le abitudini di qualcuno con cui hai convissuto per anni, in qualche modo, ti rimangono sempre addosso.


“Non ho capito cosa indosserai.”
“Io e Bonnie vestiremo di lilla. Caroline ha scelto i colori del matrimonio tempo fa, ed essendo una delle damigelle non ho libero arbitrio.”
“Starai benissimo.” Liam allungò la mano sul tavolo per cercare la sua. “Ed io potrei comprarmi una cravatta lilla.”
“Non so.” Elena ritirò il braccio, con la scusa di versarsi dell’altro vino. “I vestiti coordinati fanno molto da quindicenni, non trovi?”
“No, a dire il vero.” Alzò le spalle lui. “Quando non si esagera, è una cosa carina.”
“Be’, ok. Vada per la cravatta.”
“Che entusiasmo, Lena.”
Saltó sulla sedia, facendo istintivamente scattare gli occhi dal piatto a quelli del suo interlocutore. Morsicò il labbro inferiore e poi si schiarì la voce, mentre scuoteva leggermente la testa. “Non-mi piace essere chiamata così.”
“Scusa, non ne avevo idea.” Liam sembrava confuso, ma non chiese niente. Forse era per questo che ad Elena non dispiaceva totalmente la sua compagnia, stava nel suo e non era mai troppo invadente per quanto riguardava le sue stranezze, o almeno, non ancora.
“Già.”


Aeroporto di Richmond, 28 giugno 2021

Il volo era in ritardo, tanto per cambiare.
Elena era appena uscita a fumarsi una sigaretta, visto che per un’altra ora, non avrebbe avuto nulla da fare.
Fumare era un’abitudine che aveva sviluppato negli ultimi anni per gestire lo stress. Non funzionava, e faceva male alle salute, ma una volta preso il vizio sembrava impossibile sbarazzarsene.
Comunque, smise di prestare attenzione alla sua sigaretta e quasi rischiò di bruciarsi quando vide con la coda dell'occhio qualcosa di molto strano.
Era quasi luglio, faceva caldo, aveva la mente annebbiata dai suoi mille impegni e le scappava la pipí, ma non era sicura che tutto questo potesse provocarle delle allucinazioni. Lanciò il mozzicone per terra e si diresse a passo spedito verso una figura che le era capitato di vedere solo mezza volta, ma delle quale inspiegabilmente si ricordava.
Lo seguì fin davanti al bar, dove si fermò, posando la mano sulla spalla di un altro uomo.
“Finalmente, Ric. Credevo fossi annegato nel water.”



Damon.
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: SOULVATORE