Anime & Manga > The Seven Deadly Sins / Nanatsu No Taizai
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Autore: Milady Silvia    06/06/2019    1 recensioni
Un mondo in cui umani e demoni combattono, in cui la magia oscura prospera. Qui, la strega Merlin, avrà un'idea folle, dai risvolti inaspettati.
Genere: Avventura, Dark, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ban, Meliodas, Merlin, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Avaro di vita '
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Cap.3 Cena post-scontro

 

Il demone aveva gli occhi rossi, i suoi capelli biondi dalle ciocche larghe un paio di dita tendevano all’arancione. Un’energia violetta e oscura pulsava sulla sua fronte, emanandosi da lui, dando vita a dei tentacolini che si alzavano da terra.

Era intento a divorare metà della cacciagione, seduto per terra, le labbra sottili sporche di olio.

< Ho sempre odiato i demoni. Pensavo che lui lo avrei odiato anche di più, essendone signore. Le leggende sulle sue nefandezze mi sono arrivate spesso alle orecchie.

Però… c’è qualcosa di particolare in lui. Forse un peccatore ne riconosce un altro quando lo vede e ne percepisce l’empatia > rifletté Ban.

Meliodas piegò di lato il capo, i muscoli del suo petto nudo erano gonfi e strabordanti, nonostante la sua stazza minuta. Una goccia di olio gli finì sul petto.

Il simbolo da cui proveniva l’energia, simile a un pipistrello demoniaco, aveva una leggera luce rosata intorno ad esso, soffocata dall’oscurità viola.

Simboli neri apparvero nelle sue pupille color sangue, quest’ultimo lo stesso colore del tatuaggio sulla sua spalla.

“Sei molto più divertente di quanto mi aspettassi, ma anche parecchio inquietante dopo uno scontro” disse Ban.

“Mi sono divertito anch’io. Ho sempre desiderato fare amicizia con un’immortale” ribatté Meliodas. Piegando le labbra sottili in un sorriso storto. Il bagliore dei suoi occhi veniva accentuato dalle fiamme del falò.

“Amici? Oh, sono stato chiamato in tanti modi, anche peggiori, ma mai così. Penso tu abbia frainteso il tuo ruolo” disse Ban.

Meliodas gli fece un occhiolino.

“Mi conviene tornare nella cella come promesso. Temo che l’altra stia tornando” disse.

Ban corrugò la fronte, vedendolo correre via, e finì di gustare a sua volta la cena.

< Si sente la potenza in lui, ma di sicuro non è principesco. Decisamente diverso dai nobili di noi mortali.

Forse è meglio così. Meno paroloni e rituali, e più fatti.

Se il destino non avesse voluto diversamente, forse saremmo davvero stati amici > pensò, massaggiandosi il mento squadrato.

“Allora, i miei sigilli hanno tenuto, mentre non c’ero? Ci sono stati problemi?” disse Morgana, avviandosi verso la gabbia.

“Tranquilla, è andato tutto alla grande” mentì Ban, grattandosi il ventre scoperto. Alla luce del fuoco brillavano le borchie di metallo che decoravano il suo vestito di pelle rossa.

“Umnh… sta dormendo. Sì, sembrano intatti” rifletté Morgana a bassa voce.

Ban nascose un sorrisetto sardonico con la mano.

< Non solo può entrare ed uscire indisturbato, ma può anche lasciare i sigilli intatti. Quel tipetto ha fin troppe sorprese per i gusti di un cacciatore.

Non ho nessuna intenzione di diventare io la preda, anche se tutto questo m’intriga parecchio > pensò, detergendosi le labbra con la lingua.

“Finisci di mangiare e datti una mossa. Dobbiamo prepararci per accamparci per la notte” lo richiamò Morgana.

Ban sbuffò e si alzò da terra con indolenza, le gambe aperte, le mani sui fianchi e il bacino sporto in fuori.

“Come vuole lei, signora” disse sardonico.

Morgana assottigliò gli occhi.

< Per i suoi canoni è fin troppo rilassato. Spero non voglia dire guai > si disse, guardando Ban di sottecchi.

   
 
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