You know I’m gonna find a way to catch your hand and make you
stay
#sokaiweek2019
Prompt: Separation & Sacrifice
Parole: 405
Note: Unica fic che ho
scritto per la Sokai Week, perché sono
fondamentalmente una persona molto incostante e non ho scritto nient’altro
oltre questa. Ah, per certi versi, presenza della Teoria del Regno dei Sogni/della
Seconda Timeline(???)
“Solo un minuto.”
L’averla riportata
indietro gli sarebbe costata molto cara, questo Sora lo sapeva bene – lo sapeva
ancora prima di intraprendere quel viaggio, da solo, senza nemmeno avere la
certezza di farcela. Ma non poteva lasciarla lì senza neanche provare a
salvarla.
“Solo un minuto, per favore.”
L’aveva vista
scomparire, infrangersi come un cristallo sotto il fendente di Xehanort, piovendo sulla terra arida del Cimitero dei Keyblade in una pioggia di vetri affilati che lo hanno trafitto
dritto al cuore senza alcuna pietà – ricordandogli che anche questa volta non
era riuscito a salvarla: l’aveva persa, di nuovo, Kairi
gli era scivolata via come sabbia tra le dita e non Sora ha potuto fare niente
per evitarlo.
Solo osservare, impotente,
quella pioggia di vetri affilati.
“Solo un minuto, per favore. Per favore.”
Ma alla fine ce l’aveva
fatta. L’aveva trovata, sola e spaventata in mezzo alla luce accecante del
Mondo Finale, e l’aveva riportata a casa.
E Kairi
era scoppiata a piangere e l’aveva preso a pugni, mentre continuava a ripetere
quanto fosse stupido, che era stato un idiota egoista a sacrificare così tanto
per lei.
Lei che era destinata a
morire dall’inizio, pedina fondamentale in quel folle e complicatissimo piano
di Xehanort.
«Kairi,
ti proteggerò.» esclama convinto, sicuro di sé, perché questa volta ce la farà.
Kairi
scuote la testa, ha lo sguardo triste. «Lascia che sia io a proteggere te.»
“Ti prego, solo un minuto, per favore. Per favore.”
Sora ci credeva davvero,
in quel “ti proteggerò”, era sicuro
che sarebbe andato tutto per il meglio perché, finalmente, finalmente, finalmente, erano insieme… E invece deve
rassegnarsi e osservare Sora – l’altro Sora, quello che ancora non sa cosa lo
aspetta – saltare giù dal paopu con un balzo e
allontanarsi, lasciando Kairi da sola, correndo verso
Pippo e Paperino. Lo osservano allontanarsi in assoluto silenzio, un silenzio
carico di parole non dette – “Scusami,
avrei voluto fare di più, avrei potuto fare di più, sono troppo debole per
proteggerti davvero” – poi Kairi singhiozza e si
gira lentamente verso di lui. Sa che è lì, lei può vederlo, sa quello che ha
fatto e se lo ricorda. Sa di non poter cambiare le cose, ma Sora sapeva fin
dall’inizio che cosa avrebbe comportato cercare di riportarla indietro. E, in
fondo, va bene così.
Le sorride un’ultima
volta, mentre una lacrima riga il viso di Kairi, e Sora
sente la vita scivolare via come sabbia tra le dita.
D.P.P.:
Deliri Post Partum
…happy Sokai
Week a tutti! :D
Allora, non c’è molto da dire su questo
mezzo delirio scritto alle undici di sera mangiando pizza alla salsiccia e
leggendo quelle… quante erano… quattrocento e qualcosa pagine di teoria – sì,
ho impiegato dei mesi per decidermi a leggerla sul serio, è stato illuminante,
per certi versi. Non so dire se si rivelerà fondata o soltanto una bellissima fan
theory, ma nel caso fosse anche solo in parte vera
sarebbe fantastico: aprirebbe un sacco di strade interessanti per il seguito
della saga, a mio avviso.
E detto questo posso evaporare nell’aere. Non
mangiatemi, vi prego, sono vecchia e stoppacciosa.
Maki