IL FRINIRE DEI GRILLI
In questo silenzio
immerso nel frinire dei grilli,
potrei fondermi con l’Universo.
Attorno a me,
solo le luci artificiali delle città
lontane.
Vedo quella macchina sperduta e sola
sui colli, in quelle stradine buie…
vedo San Marino, la Repubblica di
notte
brilla come una stella.
Non si spegne mai, implacabile nei
millenni.
Mi sento così
un tutt’uno con il Creato e il Creatore,
immerso in questa Natura sconfinata
potrei morire in pace.
O fondermi con il Tutto;
la materia che mi compone
è la stessa del pianeta.
Cosa mi scinde, durante il giorno,
dal vivere serenamente?
Troppi impegni, troppe corse…
fosse tutto più facile.
Ma nulla è facile;
io arranco e sono sudato, durante il
giorno,
e durante le notti estive rifiorisco.
Perdo anni e torno bambino,
i campi, l’odore dell’erba tagliata,
gli insetti, gli animali notturni.
Le luci accese, le città lontane,
i problemi che spingono le persone
a uscire di notte,
a non godersi il meritato riposo.
E poi i pensieri rivolti agli amici,
a chi mi manca,
a te,
a una persona speciale.
Io immagino i tuoi giorni,
i vostri giorni,
tra fatiche e delusioni,
tra gioie e grandi sogni.
Alla luce del buio mi sento forte,
non ho più il sole che mi arde la
pelle.
Con il buio rinasco e abbatto ogni
barriera,
nulla mi trattiene e il dolore è
nuova vita.
NOTA DELL’AUTORE
Non so perché, ma non mi ritengo soddisfatto da questa
poesia. Avrei voluto esprimere di più.
L’ho scritta dopo aver approfittato di queste prime notti
quasi estive, approfittando del buon tempo. Immerso nelle vastità di una
campagna che sembra sconfinata, di notte, ho lasciato che i miei occhi e la mia
mente andassero al di là delle barriere che il giorno impone.
Grazie a tutti per essere ancora qui a sostenermi.