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Autore: Farkas    08/06/2019    3 recensioni
Pokeshipping/Advanceshipping
Cos'avra pensato Misty sapendo che dopo tanto tempo trascorso insieme a lei, Ash aveva cominciato a viaggiare con un'altra ragazza? Cos'avrà pensato Vera, sapendo che Ash aveva avuto un'altra compagna di viaggio prima di lei? Qui troverete pensieri e sensazioni delle due, dettati da un sentimento bello quanto complicato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Vera
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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IO, LUI E L’ALTRA
 
Capitolo 1: Who’S That girl?

 

 
Noia, solitudine e un pizzico di nostalgia. Bollitele insieme a fuoco lento, ed otterrete una splendida depressione. Misty aveva seguito perfettamente la ricetta, e si stava gustando i risultati, mentre si rinfrescava i piedi in piscina.
Quando vivi con altre persone, ti abitui ad averle intorno. E quando non sei con loro ti mancano, al punto che il mondo ti sembra sbagliato, quando stai lontano da loro per troppo tempo. A questo la giovane esperta di Pokemon Acqua in un certo senso era abituata: quando aveva iniziato il suo viaggio aveva sentito la mancanza delle sue sorelle, per quanto non ci andasse sempre d’accordo e fosse insieme ad Ash e Brock.
Le sue sorelle le mancavano anche adesso per quanto nutrisse un certo risentimento nei loro confronti, visto che era stato a causa loro, che aveva dovuto scambiare una vita eccitante per una banale. Nel giro di due giorni era passata dal girare il mondo vivendo le avventure più emozionanti (e in certi casi assurde) che si potessero immaginare, a una vita tutto sommato banale. Non si sentiva ancora molto a suo agio, nei suoi compiti da Capopalestra dopo tutto quel tempo … e doveva ammetterlo? Si annoiava.
Amava i suoi Pokémon e anche le lotte, ma si sentiva sola.
Nostalgia e risentimento si mescolavano anche quando pensava ad Ash e Brock. La irritava pensare che, mentre lei doveva occuparsi della pulizia e della manutenzione di una piscina, quei due continuassero come al solito nelle loro avventure.
Cielo, certi giorni arrivava quasi a sentire la mancanza delle trappole strampalate del Team Rocket! Chissà perché era sicurissima che, anche quei tre continuassero a seguire Ash. Non che sapesse molto di come andava il suo viaggio a Hoenn. Le sue cartoline, non dicevano granché.
Cartoline. Ecco come si tenevano in contatto con lei i suoi più cari amici. Con quattro righe, scritte sul retro di foto che mostravano paesaggi che lei forse non avrebbe mai visto. Il loro indissolubile legame aveva retto davvero bene alla distanza!
No, ora stava esagerando. Dopotutto nemmeno lei, aveva fatto molto di più per tenersi in contatto con le sue sorelle, nei due anni di viaggio.
Ash e Brock, passavano la maggior parte del loro tempo in luoghi isolati, e anche quando si ritrovavano in una città, ci rimanevano poco. Magari se si limitavano a mandarle cartoline, era semplicemente perché non avevano molto da dirle. In fondo, che poteva essere successo in appena due mesi? E le videochiamate intercontinentali costavano parecchio. Era giusto che preferissero parlare con le rispettive famiglie. Di certo quando Ash avesse avuto un numero sufficiente di nuove medaglie per vantarsi, o ci fosse stato un avvenimento importante, le avrebbe telefonato o inviato una lettera degna di questo nome. Misty aveva appena concluso il suo ragionamento, quando uno squillo si propagò nella palestra.
“Ringring… chiamata in arrivo… Ringring chiamata in arrivo”.
La rossa scattò immediatamente verso il telefono. Certo poteva darsi che non fossero le sue sorelle o i suoi amici, ma quando uno si annoia apprezza ogni avvenimento, che per quanto banale spezzi la monotonia.
-Ash!- fece sorpresa quando lo schermo si accese.- Pensavo proprio a te…-.
Era un po’ cambiato in quei mesi. Indossava vestiti diversi, e pareva cresciuto.
-Si vede che siamo telepatici- scherzò il ragazzo.- Io mi trovo a Porto Selcepoli… sai è una grande città di mare, e mi ha fatto pensare a te. Come va alla palestra?-.
-Un po’ noioso quando non ci sono sfidanti, ma tutto bene-.
-E i tuoi Pokémon come stanno? Psyduck ti fa ancora disperare mettendosi in mezzo nei momenti meno opportuni?-.
-Non me ne parlare… - borbottò la sorellina di Daisy.- Ormai cominciano a definirlo, una nota folkloristica della palestra-.
Ci volle davvero poco, perché i due recuperassero la complicità di un tempo, e chiacchierarono del più e del meno fino a quando la ragazza non domandò al moro, quando avrebbe cercato di vincere un’altra medaglia.
-Ah non saprei- rispose il giovane Ketchum- Qui non ci sono palestre, ma dovrò comunque trattenermi in città, fino alla gara di Vera-.
Il nome le suonò completamente nuovo: -Scusa, chi è Vera?-.
-Una ragazza che ho conosciuto qui. Ha cominciato il suo viaggio da allenatrice, il giorno in cui mi ha incontrato e abbiamo deciso di viaggiare insieme-. 
Quella semplice frase fece crollare il mondo di Misty, che sentì un’onda di risentimento travolgerle il cuore. Mai avrebbe immaginato che un’altra ragazza ora viaggiasse con Ash, occupando il posto che per tanto tempo era stato suo.
-Ehi Ash, con chi stai parlando?- chiese una sconosciuta voce femminile, anticipando l’ingresso nel campo visivo della nativa di Kanto di una brunetta decisamente carina, vestita di rosso, con gli occhi azzurri.
-Capiti proprio al momento giusto. Misty, lei è Vera. Vera, lei è la mia amica Misty. Te ne avevo parlato ricordi?-.
-Ah sì- fece Vera sul cui viso si era dipinta un’espressione strana. - Sai, anche a me Ash ha distrutto la bicicletta-.
-Sei hai cominciato a seguirlo perché te la ripaghi, temo che tu ti illuda- borbottò Misty tanto per dire qualcosa.
-E che vuoi che me ne importi ormai? Oltretutto mica l’ha fatto apposta, era un’emergenza!-.
-Sentito?- s’inserì Ash.- Questo si chiama essere comprensivi. Perché non provi a imparare da lei? Ehi, Brock c’è Misty al telefono!-.
Il ragazzo dalla pelle scura, accorse immediatamente al richiamo di Ash, ma a sua differenza la nativa di Celestopoli, non si sentiva tanto euforica nell’avere quella conversazione.
A chiamata terminata la rossa si sedette sul pavimento abbracciandosi le gambe. La sensazione di solitudine di prima si era acuita. La sorella minore di Violet avrebbe fatto carte false per poter far tornare il suo stato d’animo a quello precedente la chiamata. Prima si sentiva solo un po’ giù. Ora avrebbe potuto giurare che qualcuno le stesse versando una colata di cemento armato nello stomaco.
Perché si sentiva così? Semplicemente uno dei suoi amici, si era fatto una nuova amica … non avrebbe dovuto essere tanto gelosa.
Gelosa?” si disse di colpo la ragazza. “Io non sono affatto...”.
“Non c’è nulla di più inutile che mentire a sé stessi. Lo sei eccome” rispose una voce interiore.
Credeva di avere con Ash un rapporto esclusivo, speciale… e invece lui l’aveva sostituita con quella Vera appena arrivato ad Hoenn! Certo la cosa valeva anche per Brock … e poi perché quest’ultimo, non le aveva fatto sapere che avrebbe ripreso a viaggiare con Ash?
-Salve è questa la palestra di Celestepoli?- domandò una voce maschile nell’atrio.- Sono qui perché vorrei vincere una medaglia…-.
Ci mancava solo questa. In quel momento non se la sentiva proprio di lottare … eppure era un suo dovere farlo, non poteva certo rifiutare la sfida solo perché era di cattivo umore.
Con un sospiro si alzò e andò ad accogliere lo sfidante, che si rivelò un ragazzo più o meno della sua età, con scompigliati capelli castani, occhi marroni che indossava una maglietta nera, e jeans. Il dettaglio del suo vestiario che più colpiva l’attenzione erano un paio di occhiali da aviatore, legati al collo*.
-Salve mi chiamo Xavier, e sono qui per vincere una Medaglia Cascata. C’è il Capopalestra?-.
-La Capopalestra sono io- rispose la rossa cercando di assumere un tono combattivo.- Possiamo fare la sfida anche subito se lo desideri-.
Ricevuto l’assenso Misty afferrò le sue sfere e accompagnò il ragazzo alla piscina in cui si svolgevano gli scontri.
-Useremo tre Pokèmon a testa, e solo tu sarai autorizzato a fare sostituzioni. Ti vanno bene le regole?-.
-Sì non c’è problema-.
Soddisfatta la ragazza mandò in campo Starmie e il castano incuriosito decise di scansionarlo con il suo Pokedex “Starmie. Pokémon Misterioso. Tipo Acqua/Psico. Nel suo nucleo brillano i sette colori dell'arcobaleno. Qualcuno lo considera una pietra preziosa. Per la sua luminosità è chiamato Gemma del mare”.
-Mmm… un tipo Acqua/Psico eh? Allora potrei scegliere…- prima ancora che il ragazzo potesse fare qualcosa, una delle sue Pokeball si aprì da sola e il lampo di luce che ne uscì fece materializzare davanti agli occhi perplessi di Misty, e a quelli rassegnati di Xavier un Pokémon molto simile a una palla nera, circondato da un alone di gas viola, il cui volto era formato da grandi occhi bianchi, e una bocca da cui sporgevano due zanne.
-Gaaaaaaastly!- esclamò fieramente il nuovo arrivato.- Ga-ga-ga Gaastly!-.
-Urgh- fece il suo allenatore.- Va bene che stavo pensando di scegliere te Gastly, ma una volta tanto, non potresti aspettare che ti chiami, invece di uscire dalla sfera ogni volta che ne hai voglia? Scusa il mio Gastly, ha questa brutta abitudine...-.
-N…non ti preoccupare ti capisco benissimo- fece Misty sulla cui fronte si era appena formato un grosso gocciolone di sudore.- Allora se vuoi usare lui, possiamo cominciare-.
-Certamente! Gastly Ombra Notturna!-.
Immediatamente il fantasma scagliò due raggi di luce nera dagli occhi, che Starmie evitò roteando abilmente su sé stesso. La stella marina, contrattaccò poi con un Pistolacqua, che però il Pokémon Gas schivò con facilità.
-Usa Smog!-.
Il tipo Veleno spalancò la bocca, sommergendo la forma evoluta di Staryu di gas velenoso, mossa che lasciò la Capopalestra lievemente perplessa… prima che Xavier desse il suo nuovo ordine.
-Confonditi col gas e usa Ipnosi!-.
-Starmie disperdi il gas con Rapigiro!- strillò la rossa. Il tipo doppio eseguì, ma ormai Gastly era riuscito ad avvicinarsi a sufficienza per eseguire l’attacco. Gli occhi della forma pre-evoluta di Haunter si illuminarono di blu, e la luce che pulsava nella gemma di Starmie perse intensità, segno che il bizzarro Pokémon acquatico si era addormentato. Xavier si concesse un largo sorriso.
-Perfetto! Ora usa Incubo!-.
Mentre rideva come se avesse sentito chissà quale battuta, gli occhi di Gastly si illuminarono di nuovo, stavolta di un inquietante luce scarlatta, che circondò il corpo di Starmie, che cominciò a gemere.
-Palla Ombra a ripetizione!-.
Gastly scagliò in rapida successione sfere d’energia oscura addosso al malcapitato Pokémon d’Acqua, finchè la stella marina non passò dal sonno al K.O.
Con un sospiro Misty richiamò Starmie. Doveva concentrarsi di più sulla battaglia.
-Politoed scelgo te!-.
Xavier e Gastly si ritrovarono ad affrontare un grosso ranocchio verde e giallo, dotato di cerchi rosa sulla guance, e un buffo ciuffetto a spirale sulla testa, che si mise a battere le mani allegramente.
“Politoed. Pokemon Rana. Tipo Acqua. Quando si trovano in tre o più iniziano a cantare ad alta voce, producendo una sorta di gracchio. Il pennacchio arricciato sul capo di Politoed simboleggia il suo stato di re. Si dice che più lungo e più arricciato è il pennacchio, maggiore sia il rispetto che questo Pokemon riceve dai suoi pari” dichiarò il Pokedex del ragazzo.
Quest’ultimo si mise subito in guardia, ma il suo Pokemon era troppo orgoglioso di sé per aver battuto tanto facilmente Starmie, per cui non riuscì a schivare l’attacco Bolla che gli venne spedito contro, che pur non danneggiandolo troppo riuscì a rallentarlo.
-Perfetto e ora usa Bullo!-.
Politoed incrocia le braccia e guarda l'avversario in modo minaccioso mentre il suo corpo si illumina di un rosso acceso, esattamente come fecero gli occhi del Pokemon Gas segno che era rimasto confuso.
-Oh no… Gastly usa Leccata!-.
Lo spettro per tutta risposta si leccò la faccia da solo, venendo poi colpito da un Pistolacqua sferrato con micidiale precisione dal suo avversario.
L’attacco Ombra Notturna non ottenne risultati migliori mancando clamorosamente il bersaglio, pertanto Politoed ottenne la vittoria, grazie a un altro paio di colpi ben piazzati.
-La presunzione del tuo Gastly ti ha giocato un brutto tiro- commentò Misty, mentre il suo sfidante richiamava il tipo Veleno.- Dovrai lavorare parecchio con lui. Ha talento, ma tende ad abbassare la guardia troppo facilmente… è chiaro che non prenda la lotta molto sul serio-.
-Be’ il mio prossimo Pokemon non è così. Vai Ivysaur!-.
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-Mi hai battuta, quindi questa è tua!- proclamò, Misty consegnando una Medaglia Cascata a Xavier, che si affrettò a riporla in un apposito contenitore. Dopo un lungo scontro Ivysaur era riuscito a sconfiggere Politoed, e la forza che aveva mostrato aveva portato Misty a mandare in campo Gyrados… che pur avendo avuto rapidamente ragione del Pokemon Seme, alla fine aveva dovuto soccombere davanti al terzo Pokemon del ragazzo, un tipo Acqua che lei non aveva mai visto prima, e che con sua sorpresa si era rivelato in grado di usare mosse di tipo Roccia molto potenti, contro cui Gyrados non aveva potuto far molto.
-Complimenti anche per quel tuo Pokemon d’Acqua. Non so a quale specie appartenga, ma me ne intendo di tipi Acqua e il tuo è indubbiamente molto ben allenato-.
-Intendi Swampert? Bè in effetti è stato il mio starter, quindi è normale che sia una spanna al di sopra dei Pokemon che ho catturato qui a Kanto. Sai, io sono di Hoenn, quindi il mio viaggio l’ho cominciato lì-.
-Ah Hoenn…- borbottò Misty. La lotta le aveva fatto dimenticare i pensieri foschi di poco prima, ma sentire citato quel continente li fece riaffiorare all’istante. Tuttavia quel ragazzo non c’entrava nulla pertanto, decisa a mostrarsi cortese, commentò che Hoenn era un posto che le sarebbe piaciuto visitare prima o poi e gli augurò buona fortuna per la lega di Kanto.
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I Pokemon Spettro sono conosciuti per essere particolarmente dispettosi, e il Gastly del ragazzo di Hoenn non faceva eccezione. A notte fonda, mentre Xavier dormiva, la Pokéball della forma base di Gengar, si aprì da sola liberando un fantasma, ben deciso a fare un brutto tiro a Misty. Per quanto fosse soddisfatto della sua lotta e della vittoria del suo allenatore, il commento della Capopalestra di Celestopoli su di lui, non gli era affatto andato giù.
Per il tipo Spettro non fu affatto un problema uscire dal Centro Medico in cui il suo allenatore si era fermato per la notte e fluttuò più veloce che poteva verso la palestra.
Arrivato a destinazione Gastly girò per l’edificio fino a quando non trovò la rossa, che stava dormendo proprio come lui sperava. Il ghigno sulla faccia del tipo Veleno si allargò, e i suoi occhi s’illuminarono di rosso, facendo sprofondare la ragazzina in un terribile incubo.
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Aveva vinto. Dopo la battaglia più dura che lei avesse mai visto, Ash aveva vinto e ricevuto il titolo di Maestro Pokémon. Teneva tra le mani la coppa, e Pikachu esausto ma felice saltellava euforico al suo fianco.
Misty inziò correre verso di lui, ma venne superata da Vera che gettò le braccia al collo di Ash baciandolo con passione. Il ragazzo lasciò andare il trofeo, la cosa che Misty sapeva desiderava da sempre, per abbracciare la ragazza, facendole poi fare una giravolta, mentre ricambiava il bacio.
-Ce l’hai fatta! Lo sapevo! L’ho sempre saputo!- esultò la castana quando si furono separati.
-Ce l’ho fatta solo per merito tuo, Vera- rispose Ash con un sorriso.- Mi hai sempre spronato al massimo, hai sempre creduto in me. Non avrei mai potuto deluderti. Se solo ci fossimo incontrati prima… vorrei aver viaggiato sempre con te-.
Misty rimase di sasso nell’udire quelle parole, mentre sentiva un gran dolore nascerle dentro
-Uh? E tu che ci fai qui?- fece Ash notando finalmente la sua presenza.
-Co-come sarebbe a dire? Sono venuta a vederti-.
-E chi ti vuole? Adesso ho lei-.
-Sono meglio di te in tutto non trovi? Più gentile, più di supporto, più carina…- s’inserì Vera, mentre si strusciava su Ash come una Skitty bramosa di coccole .
-Molto più carina… mi hai sempre fatto sentire il centro del mondo… e io ora voglio metterti al centro del mio-.
Perfino Pikachu la guardò in modo da farla sentire un’intrusa, mentre Vera dava ad Ash un altro bacio.
-B… Brock, tu non dici nulla?-.
-Che dovrei dire? Vera rende Ash così felice… una vera amica sarebbe contenta per lui-.
Ash non aveva più bisogno di lei. Non ne avrebbe più avuto. Lei non era più parte del gruppo.
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-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-.
-Psy-ay-ay!-.
Misty aprì gli occhi di scatto. Dov’era finito lo stadio? Perché si trovava in quella camera buia? E perché Psyduck la stava abbracciando?
Un momento, quella era la sua camera, quindi…
-Psyduck… mi hai sentito gridare e ti sei preoccupato?- fece commossa la ragazza mentre il papero psichico si stringeva a lei ancora di più. -Non ti preoccupare ho solo fatto un brutto sogno-.
-Duck! Psy, Psyduck!- starnazzò il Pokemon Papero salendo sul letto.
-Non c’è bisogno che tu rimanga qui… oh, va bene- capitolò la rossa, vedendo che l’imbranato tipo Acqua, si era già sdraiato al suo fianco.- Basta che non diventi un’abitudine-.
Poco dopo allenatrice e Pokemon stavano già dormendo e la prima sognò di nuovo. Stavolta sognò una dolce voce femminile che le sussurrò “Ash ti vuole bene, e non ti ha sostituita. Hai dimenticato come è stato male quando ha dovuto lasciare Butterfree? E quanto è stata dura per lui rinunciare a tenere con sé Charizard, malgrado tutto ciò che lui gli aveva combinato? Credi che dopo aver catturato Heracross e Cyndaquil, non abbia più pensato a loro? Certo: Vera ora fa parte della sua vita, ma questo non cambia tutto ciò che avete condiviso, non cambia nulla tra di voi! Lui continua a volerti bene come prima!”.
Nel sonno la ragazzina sorrise, mentre un’ombra dalla forma bizzarra si allontanava dalla sua camera.
Gastly che se n’era andato prima dell’arrivo di Psyduck ormai soddisfatto, era appena ritornato al Centro Medico e guardò con affetto al suo allenatore addormentato, prima di tornare nella sfera. La sua vita era diventata molto più interessante, da quando quel ragazzo l’aveva catturato, e l’avrebbe ripagato aiutandolo più che poteva… certo però non si sarebbe lasciato sfuggire qualche possibilità di sano divertimento!
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Il mattino seguente Misty non riuscì a non sorridere nel vedere Psyduck, addormentato accanto a lei. Quello sciocco papero, era stato davvero carino nei suoi confronti. Dopotutto c’era ancora molto di bello nella sua vita. Chissà perché le parole di quella voce l’avevano convinta, e si sentiva piena d’energia, e di voglia di fare. Quanto ad Ash… al momento non poteva farci nulla, quindi era inutile pensarci. Prima o poi sarebbe tornato a Kanto … e allora sarebbe successo quel che doveva succedere
-Sveglia Psyduck! Si va a fare colazione!- esclamò in tono energico facendo sobbalzare il papero, che cadde dal letto, fortunatamente di schiena.
La rossa si chinò a controllarlo e un’idea le attraversò la mente:- Di’ un po’… non sarai mica stato tu a tranquillizzarmi nel sonno? In fondo non ho mai capito bene i tuoi poteri…-.
La risposta della buffa forma base di Golduck fu uno sguardo perplesso, e la ragazza decise di accantonare il quesito. In fondo l’importante era che il suo malumore se ne fosse andato via.
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“Io faccio la fatica e guarda chi si prende il merito” pensò divertita una strana Pokemon simile a un cigno, che resasi invisibile guardava l’umana che aveva beneficiato del suo aiuto senza saperlo… ma in fondo non liberava la gente dagli incubi, per ottenerne i ringraziamenti.
Cresselia fluttuò via e si librò verso il cielo, cominciando a inventare i meravigliosi sogni che avrebbe donato quello notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Non potevo non fare una strizzatina d’occhio alla concorrenza digitale!
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Qui si apre la serie “Quando la luna piena fa un brutto effetto a Farkas”. Non avrei mai pensato di scrivere qualcosa in questo fandom ma mi è venuta quest’idea, e quindi...
Misty è sempre stata amichevole con Vera, ma immagino che quando abbia saputo che Ash viaggiava con un’altra ragazza ci sia rimasta almeno un po’ male. Inoltre così mi sono tolto anche lo sfizio di descrivere un incontro di Pokemon; lo scontro tra Gastly e Starmie non è un granchè lo so, ma mi serviva per esigenza di trama e non era il caso di renderlo troppo prolisso, visto che il tema centrale della storia è un altro. Magari in storie future… vabbè inutile tergiversare. Grazie per aver speso un po’ del vostro tempo per leggere questa storia, e grazie in anticipo a tutti coloro che vorranno dedicarmi qualche altro minuto, lasciandomi una recensione. Ci vediamo nel prossimo capitolo, dedicato a Vera.
  
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