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Autore: Akiko Uzumaki    09/06/2019    1 recensioni
Jackie , una adolescente californiana, decide di cambiare scuola, affinché le cose nella sua vita migliorino dopo essere stata piantata dalla sua migliore amica e umiliata dal suo ex ragazzo. Affiancata dai suoi amici di sempre, Frank, Moe e Mark, decide così di stravolgere completamente la sua vita, incontrando Scream, la sua pazza compagna di stanza nel nuovo convitto, Steve, che diventerà il suo migliore amico, e Dean, quel ragazzo tanto timido quanto dolce e premuroso.
Eppure c'è una cosa che deve ancora capire: il vero cambiamento non deve avvenire nel contorno, ma dentro di sé.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canzone consigliata: Born this way- Lady Gaga

Torniamo al dormitorio femminile, tutti e quattro, io scortata da Scream mentre Dean è Steve, più indietro, confabulano tra di loro di cose ignorate da me. Il mio migliore amico mi deve qualche spiegazione mi sa, dato che parla animatamente e nervosamente, come se fosse successo qualcosa di abbastanza grave. Scream è muta e continua ad abbracciarmi fino alla nostra stanza, dove sono presenti Mark, Frank e Moe, seduti e preoccupati. Appena mi vedono, la ragazza si alza e mi viene incontro per abbracciarmi, ma io rimango di pietra. Non si sono nemmeno degnati di venire a cercarmi, giusto per vedere se stessi bene, dove fossi, se fosse successo qualcosa, se avessi qualcosa che non andasse. 
Da quando è iniziata la scuola, non hanno fatto altro che fare questo, i falsi amici, all'apparenza tutto volermi bene e supportarmi, per poi ignorarmi e preferire altra gente.

-Jackie, che sta succedendo? Sei davvero strana in questo periodo... Non vuoi nemmeno più stare con noi...- inizia, ma la mia risata finta la blocca. Sarei io in torto? Non lei, che dopo un giorno ci ha lasciati soli? Magari, dopo i primi messaggi iniziali, non ho fatto passi avanti né mi sono più sforzata di vederla, ma non mi sembra che lei sia nella posizione per poter parlare. Almeno all'inizio ci avevo provato, poi mi sono scocciata.

-Ah, quindi il problema sarei io? Giusto, ora ricordo, sono io ad essere sparita, ad aver trovato amicizie nuove non appena ho messo piede in questa scuola, sei tu che vagavi da sola all'inizio e quando mi hai vista in difficoltà oggi non sei rimasta a guardare, hai ragione.- rispondo, con un sarcasmo che quasi mi spaventa, mentre i volti dei miei amici si incupiscono. Scream batte una mano sulla mia spalla, segno che, insieme a Steve e a Dean, sta per uscire dalla stanza. Rimaniamo solo noi quattro, come ai vecchi tempi, con dinamiche diverse però.

-Non è colpa mia se subito ho trovato compagne di corso simpatiche, mentre tu ci hai messo tempo.- sibila a denti stretti, non guardandomi negli occhi. Frank si alza, forse in aiuto della sua amica, ma io lo blocco con lo sguardo, lanciandogli uno sguardo gelido come la neve. Ora è una faccenda che dobbiamo risolvere io e Moe.

-Frank è venuto da me per parlarmi, Mark mi ha invitata per andare con lui alla festa. Tu non mi hai mai chiamata per nessuna ragione, forse chiedermi come stavo per te era troppo, ma non mi hai detto nemmeno che tra te e Jeremy del tuo corso di scienze stava per nascere qualcosa, l'ho dovuto scoprire da una ragazza che ho conosciuto due settimane fa. No, non è colpa tua se hai trovato nuove amiche, e ti dirò, sono felice per te. È colpa tua se inizi a trascurare le vecchie per quelle nuove, questo si chiama voltare le spalle.- dico, per poi arrendermi al suo mutismo.
                           ***************
Sono esausta, stanca, annoiata, incazzata nera con il mondo e con me stessa. Moe non si è dimostrata così amica come credevo, e questo mi rende dannatamente triste, ma anche nervosa, ad un livello tale che vorrei rompere una camera da letto intera. Ho bisogno di rilassarmi, e, in un moto di pazzia, inizio a frugare nelle scatole di latta di Scream, per cercare quello di cui ho bisogno, il calmante per eccellenza.

Non c'è nulla, maledizione.

D'un tratto, però, l'occhio cade su una parte della scrivania piena di fogli. Mi giro a guardare la porta, come se mi aspettassi la sua entrata da un momento all'altro, ma niente, potrei almeno tentare di leggerne uno. Scavo tra quelli che ritengo più interessanti, ma una scoperta mi fa desistere dalla lettura di singoli fogli: Scream ha un vero e proprio diario segreto. È rosa, decorato con disegni di dolcetti vari e unicorni, e c'è scritto "Crybaby" in blu. È anche abbastanza spesso, chissà quanti anni di vita di Scream contiene. So che è sbagliato quello che sto facendo e che non dovrei farmi gli affari della mia compagna di stanza, ma è più forte di me, e poi in questo momento non mi sento nemmeno con la testa a ragionare lucidamente. Apro il diario, la data è un po' vecchiotta, in realtà.

Maggio 2014
È lì, Steve, parla con il mio migliore amicoDean, di cose che io non capisco, come la matematica del baseball o come l'inglese delle loro cose nerd. Io ho solo visto Star Wars, perché Dean mi ha chiesto se lo avessi accompagnato al cinema dato che Liu lo ha rifiutato, ancora, ma penso che mi avvicinerò a qualcos'altro, tipo a quell'altra serie di cui Dean mi parla fino allo sfinimento, come si chiamava... Ah, sì, Game of ThronesNonostante a scuola giri la voce che mi piaccia Ned Anderson, non ci penso proprio a mettermi con quel metallaro di merda. L'unica volta che gli sono stata vicina a pranzo mangiava aglio in quantità, e oh che schifopuzzava come non mai!
Steve è... Steve, e mi limito a guardarlo da lontanoNon è molto alto, ma ha degli occhi fantastici e i capelli... Dio, somiglia così tanto ad Alex Turner, il mio cantante preferito. Almeno mi attrae fisicamente, e penso sia già qualcosa. Vorrei tanto conoscerlo, ma sono troppo timida e ho i capelli strani, sarebbe solo uno spreco di tempo, non mi cagherebbe nemmeno di striscio..."

-Hai finito o ti serve un altro po' di tempo?- dice qualcuno, interrompendo la mia lettura. Mi sono fatta scoprire come una scema, mi sono immersa così tanto nella lettura a tal punto da farmi scoprire. È pur sempre la mia compagna di stanza, che credevo? Che sarebbe stata per sempre fuori, per giunta con Steve? Mi alzo velocemente dalla sua postazione, come a voler dissimulare la mia colpa, anche se abbastanza inutilmente poi. E la cosa si rivela anche un totale disastro, in quanto il suo diario va a finire sul mio piede, uccidendomi dal dolore. Scream ride con aria di sfida e, puntandomi il dito contro, urla "KARMA!", il che significa che per lei sono stata punita per il mio essere stata impicciona.

-Scusa, v-volevo solo l-l'erba...- balbetto, anche se in fondo è solo la verità. La mia amica si siede, sconfitta, e apre una pagina del diario, risalente ad almeno due anni e mezzo fa: aprile 2013. Il primo anno di liceo.

-È da qui che conosco Steve. È da qui che mi piace.- sussurra, facendomi sorprendere per la sua reazione, addirittura mi ha confidato una cosa così grande per lei. Poi mi rendo conto della durata di questa cotta, e spalanco gli occhi, perché è davvero tanto tempo, dato che siamo all'ultimo anno di liceo e lei doveva essere una bimbetta di appena quattordici anni. È difficile, lo posso immaginare, anche perché è difficile stabilire se esiste un interesse da parte del mio migliore amico. Poi, per quanto io sia stata concentrata su me stessa, potrei anche non averci fatto granché caso.

-E lui non ha mai saputo niente?- chiedo, con cautela. Il viso di Scream si riempie di lacrime, mentre lei muove la testa come a negare la mia domanda. Beh, è un vero e proprio disastro.

-Il fatto è che io sono strana, capisci? Chi vorrebbe stare con una come me? Soprattutto perché tu sei bella, Candy è bella, Liu ha il suo fascino da dura, Ellen ha tinto i capelli per intero e non a metà come me, Zoe è una modella che posa per le riviste. E io? Io che cosa sono? Una nana perennemente fatta, che parla in modo strano e si trucca pesantemente, per non parlare del fatto che nove volte su dieci mi comporto come una bambina e nessuno mi prende sul serio!- urla, in uno sfogo che mi fa rimanere a bocca asciutta. Non credevo che lei fosse così insicura e sensibile, credevo che avesse molta autostima e fosse più forte, ma l'apparenza mi ha ingannata.

-Okay, ora mi ascolti bene. A questa cosa della stranezza non ci ho mai creduto troppo. Andiamo, chi ha deciso un criterio standard per cui una persona è strana e l'altra no? Nessuno. Ognuno di noi è strano, allora, perché- forse ti sembrerà moralista, ma è vero- ognuno è diverso. Allora è strano che io vada al convitto per uno che va al liceo normale. È strano che io sia fatta in un certo modo, vero, come te, come tutti gli altri. Perché quello che è strano per te può non esserlo per me, o viceversa. È tutta una questione di punti di vista.- dico, tutto d'un fiato, cercando di essere io stessa per prima sicura delle mie parole, che forse suonano un po' incerte e contorte. Scream pare essersi calmata e si asciuga le lacrime, poi accenna un sorriso dolce che l rende già più calma.

-Sei una ragazza fantastica, ti ho giudicata male appena ho messo piede qui dentro e mi sento in colpa. Grazie per quello che hai fatto fino ad ora e che continui a fare per me.- continuo, alzandomi dalla mia postazione e andando ad abbracciarla. Forse questo, escludendo quello di prima, fuori dalla stanza, è il nostro primo vero abbraccio da quando ci conosciamo, e ciò mi rende felice, significa che ho abbattuto le barriere e sono pronta a nuove vere amicizie, nonostante il pensiero di Angie mi torturi e consumi ancora, so che prima o poi la incontrerò di nuovo e arriveremo ad un punto di svolta. 
Spero in nulla di così tragico.

-Ma alla fine tu e Steve prima vi siete baciati o no? Eravate così strani...- chiedo, staccandomi di scatto da lei e cercando di cogliere qualche sfumatura nel suo viso. Scream è praticamente rossa in viso e annuisce come una bambina colpevole che ammette di aver combinato una marachella.

-Hai capito Scream! O meglio, hai capito Hope!- esclamo, notando il suo viso scurirsi, credo per il fatto che io l'abbia chiamata con il suo vero nome, in fondo non so nemmeno l'origine del suo soprannome né da quanto lo usa.

-Hope è troppo normale. Volevo qualcosa d'effetto, che colpisse... Così è nato Scream. Ma tu puoi chiamarmi come vuoi.- sussurra, sorridendo.

-Mi sa che è venuto il momento di aiutarti.- asserisco, cercando di trovare un capo e una coda all'idea che mi sta frullando in testa. Ho in mente qualcosa, ma conosco solo una persona che può aiutarmi.

-Eh? E come?- chiede la mia coinquilina, stupendosi della fretta con chi mi sono alzata è precipitata alla porta.

-Vedrai a tempo debito, tesoro, sta tranquilla e fidati della sottoscritta.-
                        ******************
Dormitorio maschile. Stanza 42. Salgo velocemente i quattro piani che mi separano dalla mia meta e dalla mia salvezza. Solo lui può convincere Steve ad eseguire il mio piano alla perfezione. Busso alla sua porta così insistentemente che potrebbe sembrare una questione di vita o di morte (e forse lo è) e dopo un po' apre lui. Il mio salvatore, la mia ancora, in tutto il suo splendore.

-Jackie? Che ci fai qui?- mi domanda Dean, confuso e sinceramente sorpreso di vedermi. Il mio cuore deve darsi una calmata, e non sono sicura che adesso sia solo per le scale. Ma se non mi calmo, non potrò apparire normale ai suoi occhi.

-Devi aiutarmi.-
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AKIKO'S SPACE
Buonasera a tutti! Il capitolo è un po' in ritardo, ma la sessione estiva è alle porte ed ho da passare solo quattro esami in due mesi. Cosa da poco, eh?
Insomma, qui iniziano a vedersi le difficoltà di Scream, che è il mio personaggio preferito dell'intera storia. Spero vi piaccia, alla prossima!

   
 
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